lunedì 19 febbraio 2024

"Noi i cattivi": una dilogia con protagonisti grigi


"I mostri non possono farti del male se sei un mostro anche tu."

Spaventoso e intrigante: con queste parole parlerei della dilogia "All of Us Villains" e "All of our demises", tradotti in "Noi i cattivi" e "Noi gli sconfitti", pubblicati in Italia dalla Oscar Mondadori. 
È sicuramente una serie che inquieta e affascina sin dalle suggestive copertine. Ma quali sono gli elementi forti di questa storia così tanto apprezzata a livello mondiale? 
Sicuramente, un sistema magico originale, un'ambientazione di forte valenza immaginativa, personaggi dalle personalità uniche e ben delineate che danno voce alla storia. 
Ed un intreccio vincente di Six of Crows, Hunger Games, Il principe crudele. 

LA TRAMA: UN INTRIGO VINCENTE

In un mondo che regolarmente fa uso della magia, esiste un tipo di magia più potente, l'alta magia, rimasta solo nel piccolissimo paesino di Ilvernath. Ed è una risorsa così preziosa da essere vincolata da una maledizione: ogni vent'anni sul cielo cala il velo di sangue e sette giovani appartenenti alle famiglie più illustri del paese sono obbligati a sfidarsi in un duello all'ultimo sangue per appropriarsene e dare alla propria famiglia il diritto di usarla per il ventennio seguente. La narrazione - in perfetto stile Six of Crows- segue i pensieri e le azioni di quattro dei sette campioni.
Alister Lowe, il ragazzo che ha trascorso tutta la vita a sentirsi narrare storie mostruose su di lui e su tutti i suoi avi, ha interiorizzato la nozione che il suo unico scopo nella vita sia incutere terrore. 
L'affascinante Isobel Macalsan, amante della moda e dei bei vestiti, che accetta di diventare campionessa per compiacere i desideri dell'avido padre, e scopre di saper essere spietata, in caso di necessità. 
Briony Thorburn, che ha sempre voluto fare qualcosa di grande e di eroico, nel torneo vede la possibilità di realizzare il suo desiderio. 
Gavin Grieve, la cui famiglia ha sempre perso il torneo, si allena da anni per dimostrare di non essere destinato alla sconfitta come i campioni che lo hanno preceduto. 
A seguito della pubblicazione anonima di "Una tradizione tragica", il libro verità che ha rivelato al mondo la maledizione di Ilvernath, i ragazzi non devono solo subire le pressioni delle famiglie, ma anche della stampa del mondo intero, interessatissima a seguire il torneo, come se i sette campioni fossero protagonisti di uno spettacolo e non agnelli sacrificabili gettati con noncuranza su una scacchiera più grande di loro. 
In passato, il torneo si è sempre concluso con un massacro e un solo vincitore. Ma stavolta le cose potrebbero andare diversamente, perché qualcuno insinua la possibilità che la maledizione del torneo possa essere finalmente spezzata...
Cosa faranno i sette campioni, ragazzi addestrati tutta la vita per uccidere senza rimorsi e conquistare l'alta magia? Sceglieranno di combattere per il potere o per la salvezza? 

IL PUNTO DI FORZA: L'ANALISI DEI SENTIMENTI 

Tutti i personaggi di questa storia affrontano problemi seri. Famiglie disfuzionali, amori impossibili, ansia da prestazione. 
Inoltre, ciascuno di loro si troverà, dopo ogni azione immorale compiuta, a dover affrontare il severo giudice della propria coscienza. 
Attraverso gli sguardi dei quattro protagonisti si svelano i loro pensieri, si vivono avvenimenti brutali, a volte tremendi. Interrompere la lettura però è impossibile: si ha la necessità di continuare, di scoprire cosa succederà nella prossima pagina, nel prossimo capitolo a questi personaggi moralmente grigi, in quest'avventura che è tutta una corsa sulla linea sottile tra bene e male, corruzione e redenzione e che alla fine lascia senza respiro, con mille pensieri e drammi morali senza risposta.

UN LIBRO CHE CONQUISTA. MA PERCHE'?  

Perché risulta così coinvolgente? Cosa c'è di accattivante in questa storia di mostri, dove tutti i personaggi sono cattivi, dove la linea tra bene e male si fa sottile e non sempre distinta?
Forse "All of us villains" riesce a conquistare perché, dietro la metafora fantasy, si nasconde la verosimiglianza di una società che spinge davvero i più giovani a combattere l'uno contro l'altro, pressati da mille aspettative, e non è poi così difficile comprendere ed empatizzare con i protagonisti. 
E magari anche perché questo connubio di amore, violenza e solitudine, che si intreccia alla paura e a una scintilla di speranza, è proprio il groviglio di emozioni intense che caratterizza gli adolescenti di oggi, così fragili e complicati.

CONSIGLIATO? ASSOLUTAMENTE SÌ 

Semplicemente, nel bene e nel male, quest'opera riesce a emozionare il lettore. Forse, a dilaniarlo. In ogni senso. 
È una serie che lascia il lettore con la sensazione di aver ricevuto un pugno nello stomaco, e di aver conosciuto intimamente dei personaggi indimenticabili, umani e veri, con le loro contraddizioni e i loro pregi. 

mercoledì 14 febbraio 2024

Buon San Valentino... speciale



Oggi è San Valentino, la festa che celebra l'amore. Amore romantico, di solito, ma mi fa piacere ricordare in questo giorno anche l'amore che ci lega agli animali. 
Chi non ha avuto un rapporto intenso con un cucciolo raramente comprende quanto possa essere importante nella vita di una persona: eppure l'amore di un animale è una forma d'amore totale, incrollabile, fedele. È l'amore di chi si fida, si affida. Un sentimento che dovrebbe esserci di esempio soprattutto in un momento storico come questo, in cui regnano più che mai l'odio e la divisione. 

Per questo oggi voglio proporvi due romanzi perfetti per scaldare il cuore. "Vito, il gatto bionico" è una storia di resilienza e forza, amore per la vita. 
"Lasciami andare", che sto attualmente leggendo, è una storia d'amore e di libertà, di rispetto per la natura e per l'esistenza. 
Qualcosa che abbiamo bisogno di imparare e ricordare, oggi più che mai. 

E allora buon San Valentino a chi ama una persona, i libri, un animale: a chi esce da sé stesso per abbracciare qualcosa di bello. 
Buon San Valentino a chi riesce ancora ad aprire il cuore, nonostante le difficoltà e i problemi della vita. 

domenica 11 febbraio 2024

"Bernadette: storia di una santa imperfetta"


L'11 febbraio del 1858 la Madonna apparve a Bernadette di Soubirous, un'umile pastorella. 
Nel corso degli anni, molti studiosi e teologi si sono interrogati sulla vita di questa ragazza, che, fra tante, era stata scelta come destinataria di una simile grazia. 
Cosa aveva di speciale? 
Cosa la rendeva così unica? 
In questo libro, che è metà saggio e metà racconto, Don Alberto Maggi cerca di ricostruire la figura di Santa Bernadette nel corso degli anni, regalando il ritratto di una donna con pregi e difetti, estremamente umana e imperfetta, come tutti noi, ma capace di una fede autentica e semplice.

Un libro che non può mancare nelle librerie delle persone di fede, ma che consiglio anche ai non credenti -per l'accurato resoconto storico- e soprattutto a chi desidera accostarsi alla religione cristiana, perché il messaggio che lascia la storia di Bernadette è molto semplice: non sono necessari grandi gesti per seguire il Signore, basta fare il proprio dovere con umiltà e serietà, ciascuno seguendo la propria personale vocazione nella vita.