Spaventoso e intrigante: con queste parole parlerei della dilogia "All of Us Villains" e "All of our demises", tradotti in "Noi i cattivi" e "Noi gli sconfitti", pubblicati in Italia dalla Oscar Mondadori.
È sicuramente una serie che inquieta e affascina sin dalle suggestive copertine. Ma quali sono gli elementi forti di questa storia così tanto apprezzata a livello mondiale?
Sicuramente, un sistema magico originale, un'ambientazione di forte valenza immaginativa, personaggi dalle personalità uniche e ben delineate che danno voce alla storia.
Ed un intreccio vincente di Six of Crows, Hunger Games, Il principe crudele.
LA TRAMA: UN INTRIGO VINCENTE
In un mondo che regolarmente fa uso della magia, esiste un tipo di magia più potente, l'alta magia, rimasta solo nel piccolissimo paesino di Ilvernath. Ed è una risorsa così preziosa da essere vincolata da una maledizione: ogni vent'anni sul cielo cala il velo di sangue e sette giovani appartenenti alle famiglie più illustri del paese sono obbligati a sfidarsi in un duello all'ultimo sangue per appropriarsene e dare alla propria famiglia il diritto di usarla per il ventennio seguente. La narrazione - in perfetto stile Six of Crows- segue i pensieri e le azioni di quattro dei sette campioni.
Alister Lowe, il ragazzo che ha trascorso tutta la vita a sentirsi narrare storie mostruose su di lui e su tutti i suoi avi, ha interiorizzato la nozione che il suo unico scopo nella vita sia incutere terrore.
L'affascinante Isobel Macalsan, amante della moda e dei bei vestiti, che accetta di diventare campionessa per compiacere i desideri dell'avido padre, e scopre di saper essere spietata, in caso di necessità.
Briony Thorburn, che ha sempre voluto fare qualcosa di grande e di eroico, nel torneo vede la possibilità di realizzare il suo desiderio.
Gavin Grieve, la cui famiglia ha sempre perso il torneo, si allena da anni per dimostrare di non essere destinato alla sconfitta come i campioni che lo hanno preceduto.
A seguito della pubblicazione anonima di "Una tradizione tragica", il libro verità che ha rivelato al mondo la maledizione di Ilvernath, i ragazzi non devono solo subire le pressioni delle famiglie, ma anche della stampa del mondo intero, interessatissima a seguire il torneo, come se i sette campioni fossero protagonisti di uno spettacolo e non agnelli sacrificabili gettati con noncuranza su una scacchiera più grande di loro.
In passato, il torneo si è sempre concluso con un massacro e un solo vincitore. Ma stavolta le cose potrebbero andare diversamente, perché qualcuno insinua la possibilità che la maledizione del torneo possa essere finalmente spezzata...
Cosa faranno i sette campioni, ragazzi addestrati tutta la vita per uccidere senza rimorsi e conquistare l'alta magia? Sceglieranno di combattere per il potere o per la salvezza?
IL PUNTO DI FORZA: L'ANALISI DEI SENTIMENTI
Tutti i personaggi di questa storia affrontano problemi seri. Famiglie disfuzionali, amori impossibili, ansia da prestazione.
Inoltre, ciascuno di loro si troverà, dopo ogni azione immorale compiuta, a dover affrontare il severo giudice della propria coscienza.
Attraverso gli sguardi dei quattro protagonisti si svelano i loro pensieri, si vivono avvenimenti brutali, a volte tremendi. Interrompere la lettura però è impossibile: si ha la necessità di continuare, di scoprire cosa succederà nella prossima pagina, nel prossimo capitolo a questi personaggi moralmente grigi, in quest'avventura che è tutta una corsa sulla linea sottile tra bene e male, corruzione e redenzione e che alla fine lascia senza respiro, con mille pensieri e drammi morali senza risposta.
UN LIBRO CHE CONQUISTA. MA PERCHE'?
Perché risulta così coinvolgente? Cosa c'è di accattivante in questa storia di mostri, dove tutti i personaggi sono cattivi, dove la linea tra bene e male si fa sottile e non sempre distinta?
Forse "All of us villains" riesce a conquistare perché, dietro la metafora fantasy, si nasconde la verosimiglianza di una società che spinge davvero i più giovani a combattere l'uno contro l'altro, pressati da mille aspettative, e non è poi così difficile comprendere ed empatizzare con i protagonisti.
E magari anche perché questo connubio di amore, violenza e solitudine, che si intreccia alla paura e a una scintilla di speranza, è proprio il groviglio di emozioni intense che caratterizza gli adolescenti di oggi, così fragili e complicati.
CONSIGLIATO? ASSOLUTAMENTE SÌ
Semplicemente, nel bene e nel male, quest'opera riesce a emozionare il lettore. Forse, a dilaniarlo. In ogni senso.
È una serie che lascia il lettore con la sensazione di aver ricevuto un pugno nello stomaco, e di aver conosciuto intimamente dei personaggi indimenticabili, umani e veri, con le loro contraddizioni e i loro pregi.