venerdì 14 luglio 2023

"Il nuovo Tempio di Dio" di Laurie R. King

"Dio può toccarci. La grazia a volte viene concessa anche a quelli di noi che non la meritano."


Laurie R. King è un’autrice bestseller che ha scritto oltre trenta romanzi. 

"L'allieva di Sherlock Holmes - Il nuovo Tempio di Dio" è il secondo romanzo della lunga serie "Mary Russel e Sherlock Holmes", pubblicato dalla casa editrice Fanucci nella collana "Leggereditore". Il libro contiene, in appendice, anche la novella "Il matrimonio di Mary Russell".

Negli ultimi mesi, molti lettori si sono espressi riguardo a questa saga, che si è rivelata particolarmente divisiva: chi apprezza la rivisitazione, e chi invece, da appassionato dell' originale storia di Conan Doyle, continua a storcere il naso dinanzi a questa serie.             
Anche questo romanzo si pone come un'opera particolare, che fa discutere, infatti affronta argomenti delicati quali la religione e la condizione della donna.

Ma la casa editrice leggereditore si caratterizza anche per un accenno di romanticismo, che in questo romanzo non mancherà: infatti, Mary Russel si trova ad affrontare i sentimenti che negli ultimi tempi prova per Sherlock, un affetto che non immaginava di provare per un uomo tanto più grande di lei.
Non c'è tempo però per dedicarsi ai nuovi turbamenti del cuore: Russell viene incuriosita dal nuovo Tempio di Dio e dalla sua guida, Margery Childe, una donna carismatica dal caarattere forte. Tuttavia alcune adepte del Tempio incorrono in misteriosi incidenti, e Mary Russell dovrà dunque iniziare ad indagare, con l'aiuto di Sherlock , ormai suo fedele compagno di indagini. Forse, durante le indagini, il sodalizio che li lega potrebbe avanzare verso un nuovo livello di confidenza?

In un romanzo che racconta le vicende di una donna forte e coraggiosa, dallo spirito indomabile e acceso, sempre alla ricerca della verità e caratterizzata da una spiccata intelligenza, l'autrice trova spazio per dar voce alle donne dell'epoca, spesso sottomesse ma animate dal desiderio di riscatto e rivincita.
Anche la religione è un argomento importante. L'autrice analizza i vari modi di vivere la fede: il fanatismo, la fede di facciata, la fede autentica.

In un questo nuovo capitolo, scopriamo il seguito delle avventure di Mary Russell, un personaggio che saprà appassionare e avvincere con i suoi misteri e il suo sottile fascino. 

"La caduta di MacBeth" e "La fattoria degli animali": apre la collana Fanucci dedicata ai fumetti


La casa editrice Fanucci, che da sempre pubblica storie capaci di far sognare i suoi lettori e che, grazie alle varie collane, va incontro ai gusti di un vasto pubblico, passando dal romance al thriller, negli ultimi mesi ha deciso di ampliare la sua offerta, accogliendo nel suo catalogo anche alcune opere a fumetti.

LA FATTORIA DEGLI ANIMALI

Come lascia intuire il titolo, l'opera di Ruggieri, Watanabe e Milione è esattamente una rivisitazione a fumetti del celebre romanzo di Orwell.
Le tavole -colorate, grandi, con tratti ben delineati e sagome quasi fanciullesche, tuttavia ammantate di un alone cupo che sembra lasciar presagire il finale e che designa bene l'atmosfera negativa delle vicende - rispecchiano perfettamente il cuore dell'opera, ossia di una storia che, sebbene abbia apparentemente i toni e i linguaggi della fiaba, è in realtà un racconto con una profonda morale, capace di dare i brividi ancora oggi.

La storia segue le vicende di una fattoria i cui animali, dopo anni di lavoro, iniziano a riflettere sulla loro condizione. Sgobbano come schiavi da mattino a sera, e per cosa? Soltanto per andare incontro al sicuro macello? L'ingiustizia della vita che vivono mette d'accordo tutti gli animali sulla decisione di ribellarsi all'uomo, e di iniziare a gestire da soli la fattoria.
Inizialmente l'autogestione accontenta tutti, ma non passa molto tempo e i maiali, i più intelligenti, iniziano a desiderare sempre più potere. Con la lenta introduzione di subdule leggi, asserviscono gli altri animali al loro servizio: finiscono così per sostituirsi completamente agli uomini, di cui assumono i vizi e soprattutto la spietata cattiveria.

La storia -che, com'è noto, è una metafora della degenerazione dell'utopia comunista e di qualsiasi piccola comunità che, nata con le migliori intenzioni, finisce per corrodersi dall'interno a causa dell'avidità di chi ne fa parte - riesce, attraverso disegni e vignette, a non perdere l'impatto del racconto, un racconto che spiazza e turba anche a distanza di tanti anni dalla pubblicazione dell'opera originale, e che risulta tristemente sempre attuale.


LA CADUTA DI MACBETH

"La caduta di MacBeth" tinge la nuova collana "fanucci comics" di tinte oscure grazie ai suoi toni cupi e alle tinte dark.
Tavole prevalentemente buie, con spruzzate di rosso, invadono lo spazio, trasmettendo al lettore un senso di straniamento e inquietudine. Al contrario de "La fattoria degli animali" questo fumetto non è una rappresentazione pedissequa dell'opera originale, ma una reinterpretazione in cui l'autore, Federico Mele, racconta a modo suo il dramma di Shakespeare da una prospettiva originalmente introspettiva, in cui è lo stesso generale MacBeth a raccontare le vicende che determinano la sua discesa, fra tradimenti, visioni folli e combattimenti all'ultimo sangue.

Le vignette diventano dunque il riflesso dell'animo del protagonista che, bruscamente, riversa con impeto sul lettore una valanga di orrori e paure.

Un'opera appassionante per tutti i lettori, ma soprattutto la raccomando ai fan di Shakespeare i quali, sicuri conoscitori dell'opera originale, sapranno apprezzare le differenze e l'originalità della rivisitazione dell'autore.

Insomma, questi due volumi sono due eccellenti new entry per la nuova collana fanucci dedicata ai fumetti.
Un plauso va all'edizione: cartonati dalla copertina lucida e dalle pagine con un massiccia grammatura: belli non solo da leggere, ma anche preziosi da tenere in libreria. 

"Brutto e cattivo": la fiaba di Raffaele Capperi

"Mia mamma aveva visto una parte sola di me, il profilo buono. Non so come, ma non aveva minimamente notato l'altra parte della mia testa, l'altro profilo.
Quello brutto e cattivo."

Alcune fiabe raccontano le storie di principi e principesse senza difetti, perfetti, quasi inumani, che affrontano pochi ostacoli e raggiungono immancabilmente il lieto fine.
Eppure esistono anche fiabe verosimili. Fiabe che iniziano con un esordio un pò diverso.
Fiabe che iniziano con "C'era una volta un ospedale."
Il romanzo "Brutto e Cattivo", pubblicato dalla case editrice Deagostini, racconta proprio una di queste fiabe: la storia di Raffaele Capperi.

Raffaele Capperi è nato con la rarissima sindrome di Treacher Collins, che colpisce un individuo su cinquantamila, e causa serie malformazioni al viso, problemi di udito e respirazione.
Diverso nell'aspetto rispetto ai coetanei e obbligato a rispettare numerosi limiti imposti dalla sua delicata condizione di salute, ha vissuto sulla sua pelle l'emarginazione che, nella società contemporanea - una società che valorizza l'immagine e l'esteriorità delle cose - condanna chiunque non si inserisca nei modelli fisici e comportamentali universalmente accettati come "normali".
Raffaelle Capperi in questo romanzo ha scelto di raccontarsi in maniera sincera e aperta con i suoi lettori, senza nascondere nemmeno le pagine più infelici e sofferte della sua giovinezza, offrendosi nella sua interezza, consegnandoci la sua storia nella sua completezza.
Oggi Capperi è un Tiktoker con tantissimi followers, che sui social racconta la sua storia, le difficoltà affrontate e superate, soprattutto durante l'adolescenza, ponendosi come un modello di coraggio ed ispirazione per tutti coloro che, a causa di qualche difetto fisico o di qualche differenza rispetto alla massa, vengono ancora oggi discriminati.
Anche l'approdo sui social non è stato semplice. Molti, protetti dalla distanza dello schermo, si sentivano potenti e in diritto di scrivergli parole di disprezzo e di scherno per il puro gusto di far male.
Eppure, Raffaele non ha abbandonato i social, per dimostrare che le parole di odio non devono, non possono avere il potere di distruggere una persona. E ha combattuto le frasi di odio con le sue parole: parole di perdono, di rinascita, di coraggio. Di bellezza.

"Brutto e Cattivo" è una storia che ha tanto da insegnare a tutti noi, perché il suo racconto - sincero, narrato con parole semplici, che arrivano subito al cuore - racchiude una storia di speranza, di crescita, di scoperta, di una vita affamata di esperienze che non si ferma e non si arrende dinanzi agli ostacoli e alla cattiveria altrui. 

La vita di Raffaele è un esempio positivo per i giovani, sia per il modo in cui affronta le difficoltà causate dalla sua sindrome sia per il modo in cui reagisce, con coraggio, le angherie dei coetanei e dei compagni, atti di prevaricazione di chi usa la parola per far male.

Raffaele Capperi, al contrario, usa le parole per accarezzare, per raccontare una storia di forza e rinascita quotidiana. E consegna a tutti noi questo regalo fatto di parole, righe traboccanti di gratitudine e di amore per la vita, una fiaba che ci insegna a guardare il mondo con occhi nuovi, più sereni e, forse, più grati.

"Il mondo è stato spesso cattivo con me. Sono stato preso in giro da coetanei e adulti. Il bullismo mi ha fatto male, mi ha fatto sentire inadeguato, non accettato, disprezzato, non sapevo davvero cosa fare per non essere visto e svanire.
Mi hanno chiamato "mostro", "alieno", ridendo come matti alle mie spalle. Ma perché tutto questo? Dopo tanti anni di vita passata a nascondermi e stare lontano da tutti, dentro di me qualcosa è cambiato. Ho trovato il coraggio di mostrare il mio viso anche sui social. Volevo dire basta a chi prendeva in giro le persone per il loro aspetto.
Ed è proprio lì che ho ricevuto gli attacchi più terribili. Vorrei davvero riuscire a dare il mio piccolo contributo alla lotta contro il bullismo. Perché nessuno dovrebbe accanirsi contro chi ha il coraggio di mostrare la propria diversità. Siate gentili."

giovedì 13 luglio 2023

"Nei Boschi": le fiabe oscure di Emily Carrol


"C'era una volta una ragazzina...."

La Tunuè, una delle case editrici più apprezzate degli ultimi tempi per la varietà e la qualità dei testi che propone, ha accolto tra le sue pubblicazioni l'opera gotica e deliziosamente dark "Nei Boschi" di Emily Carrol.

Si tratta di un'imponente opera illustrata di circa duecento pagine. Più che una graphic novel, si potrebbe definire un'esperienza immersiva tra le tavole, dominate da tinte cupe, interrotte prevalentemente da un bel rosso vivo, da un bianco ghiaccio, e da colori freddi e lividi.
Personaggi tridimensionali percorrono le vignette, le loro espressioni di puro terrore o attonito stupore rincorrono il lettore, tormentandone l'immaginazione: in cinque racconti cupi figuri si muovono senza pace, incontrano l'orrore, ne vengono sfiorati, cercano di sfuggirvi, ma non sempre riuscendovi.
La corsa contro l'abisso è il tema ricorrente dell'opera. La tenebra insegue i protagonisti, assumendo forme diverse: ora le fattezze di un vicino dal cappello a tesa larga, ora del cadavere di una rancorosa fanciulla morta, o di un più classico lupo feroce.
Cambia l'aspetto ma non la sostanza: l'antagonista è sempre l'uomo nero, la concretizzazione dell'atavica paura dell'ignoto e del buio, a muovere i personaggi, ad indurli ad una corsa disperata, a cercare riparo nelle loro tranquille stanze, nei caldi letti, sotto le familiari coperte.
Ma tra le mura delle proprie silenziose case si è veramente al sicuro dall'avanzare della notte?
Il libro lascia il lettore con questa domanda. E non offre nessuna risposta. Perché, anche se il male viene evitato una volta, la fuga per scappare da esso durerà per sempre... 
E la paura resta, ogni volta più grande, perché all'oscurità che minaccia l'anima non basta che un piccolo errore, un inciampo, per agguantarsi sulla preda.

In un'opera che ammicca alle vecchie fiabe dei fratelli Grimm e che, tra calligrammi e colori tetri, dà forma alle paure più profonde dell'animo umano, Emily Carrol saprà terrorizzare e affascinare, con i suoi incubi fatti di carta e inchiostro, ogni lettore.
Il volume, di un elegante formato medio, è impreziosito da un nastrino rosso. Così che non vi capiti di perdervi nei boschi a a cui allude il titolo, durante la lettura...

"Tu passerai ancora e ancora per quei boschi... e devi essere così fortunata da evitare il lupo ogni volta. Ma il lupo... il lupo deve essere fortunato solo UNA VOLTA."