giovedì 30 giugno 2022

"La vita segreta di Albert Entwistle" di Matt Cain


"Perché ho ballato da solo per tutto questo tempo? Perché non ho capito che è molto meglio ballare con gli altri?"

"La vita segreta di Albert Entwistle" è il romanzo d'esordio di Matt Cain, pubblicato recentemente dalla casa editrice Sperling & Kupfer. 

Albert Entwistle lavora come postino, e di lui nessuno sa altro oltre alla sua professione: è un uomo ombroso e scostante, che non si ferma mai a scambiare due parole con i colleghi, non ha nessun amico, vive da solo con l'amatissima gatta, che un giorno viene a mancare causandogli un terribile dolore. 
Si aggiunge alla sua perdita la scoperta dell'imminente pensionamento, che manda Albert nello sconcerto.
 Cosa farà della sua vita, quando non potrà più identificarsi nel suo lavoro e costruire la sua vita sulla rassicurante routine?

"<<Non posso smettere di lavorare. Come posso continuare a essere la persona che sono se smetto di fare il postino?>>
Come avrebbe riempito le giornate? Avrebbe finito per passare giorni e giorni senza rivolgere la parola a un essere umano? Si sentì lacerare da una fitta interiore. La riconobbe: era la solitudine. 
<<Ecco>>, disse ad alta voce. <<Lo ammetto: sono un uomo solo>>."

Veder crollare le sue certezze diventa un modo per ripensare al passato, e aprire il cuore per trovarvi ricordi di tanti anni prima.
Albert infatti ha un segreto, un segreto di cui si è vergognato per troppi anni: è omosessuale e da giovane è stato innamoratissimo di un ragazzo, George, dal quale si è separato a causa di circostanze avverse.
Sebbene sia trascorso tanto tempo dall'ultima volta che lo ha visto, dentro di sé sente di amarlo ancora, e pensa che valga la pena andarlo a cercare. Ritrovarlo, per raccontargli come sono andate davvero le cose, chiedergli come sta, scoprire come ha vissuto, domandargli se è stato felice. E rivelargli che lo ama ancora, nonostante il tempo, nonostante le ferite. E che ora, senza più nascondersi, sarebbe pronto ad amarlo, con tutto sé stesso. Senza scappare né nascondersi.
Lo ritroverà? E potrà coronare il suo sogno, oppure scoprirà che è ormai troppo tardi? 

Questo romanzo, scritto in terza persona con una prosa piacevole, ricercata e mai volgare, si concentra sul narrare, in un intreccio ben costruito tra passato e presente, la storia difficile della vita di un uomo, di cui Matt Cain desidera far conoscere al lettore gioie e dolori, rendendolo partecipe del suo viaggio e dei suoi progetti, lungo un percorso che lo porterà a cambiare vita.

La storia di Albert viene svelata poco a poco, proprio come quando si fa amicizia con una persona nella realtà: tramite frammenti, mezze frasi, sguardi nostalgici. Ogni piccolo particolare contribuisce a regalare una visione più ampia del suo mondo interiore.
Durante la lettura ho avuto l'impressione di conoscerlo poco a poco, come se l'autore nel raccontare il suo personaggio stesse dipingendo un paesaggio prima soltanto abbozzato e poi impreziosito di dettagli, contribuendo ad aumentare il coinvolgimento durante la lettura. 

Albert ha vissuto tutta la sua vita nella solitudine: omosessuale in un'epoca in cui il suo orientamento era punibile con il carcere e oggetto di pesanti mortificazioni, anche a distanza di anni non riesce a liberarsi dal timore delle discriminazioni e del giudizio altrui. Pur essendo consapevole che i tempi siano cambiati, non riesce ad accettare la sua identita, tanto da arrivare a rifiutarla con fermezza per oltre cinquant'anni. Innegabile impatto ha avuto su di lui la disapprovazione della famiglia, in particolar modo quella del padre, che considerava la sua inclinazione orribile e vergognosa. 

"Ormai gli era chiaro che il padre gli aveva instillato una tale paura di quegli uomini da renderlo cieco di fronte a tutte le possibili somiglianze. Per decenni era stato così caparbio da ripetersi che la sua attrazione per gli uomini non costituiva parte integrante della sua natura. Si era convinto di non avere bisogno di elaborare una sua definizione dell'amore, né di doversi scegliere un'etichetta e di annunciarla al mondo intero. (...) Era fuori di dubbio che i suoi sentimenti avevano plasmato ciò che era, rappresentavano una grossa fetta della sua identità."

Albert si è totalmente chiuso al mondo esterno,  guardando tutti con malcelato disprezzo e invidia, sentimenti che lo hanno logorato nell'impossibile desiderio di un'esistenza basata sulla totale atarassia. 
Eppure cos'è la vita senza la presenza degli altri? 
Improvvisamente, a sessantacinque anni, Albert viene trafitto dalla consapevolezza che gli altri esseri umani possono avere un impatto su di lui e che lui può avere un impatto sulle loro vite, che basta aprire la sua anima anche solo un pochino perché anche gli altri aprano la propria. 
Che non è necessario che  sia un'ombra che passeggia non vista nel mondo, che non è invisibile, che può fare la differenza. 

Albert è il vero protagonista del romanzo, ma un altro personaggio importante incrocia la sua strada: Nicole, giovanissima madre single molto povera che studia duramente per realizzare il sogno di aprire un suo personale centro di bellezza e offrire alla sua bambina una vita migliore. Ha un nuovo ragazzo che la rende felice, ma ha paura di perderlo. Albert, dopo averla conosciuta, scopre in lei una persona gentile, dolce e piena di entusiasmo, e la invita a combattere per la sua relazione sicuramente difficile ma bella, perché lui stesso vorrebbe aver lottato di più per restare insieme al ragazzo che ha amato in gioventù. Nicole aiuta moltissimo Albert, spiegandogli come destreggiarsi con le tecnologie per cercare anche online l'amato George. 

Tra diversi punti di vista, salti temporali e lunghe parti introspettive, non ho trovato mai il testo noioso. Nella seconda parte è stato sicuramente più lento e dispersivo, ma probabilmente la mia impressione è stata anche dovuta all'impazienza di scoprire come sarebbe finita la storia. 

Inoltre durante la lettura sono stata colpita in modo particolare dalla componente fortemente positiva del libro: sebbene il protagonista abbia raggiunto l'età della pensione e abbia vissuto gran parte della sua vita in completa solitudine, facendosi bastare i felici ricordi adolescenziali e portando avanti una non vita fatta di finzione, non ho riscontrato una narrazione improntata al pessimismo. Semmai c'è malinconia, tristezza ma non amarezza, e un'ottica orientata verso il futuro, un futuro che può essere migliore, brillare di speranza. 

L'invito dell'autore al lettore è quello di accettare e rispettare gli altri ma anche di accettare e rispettare sé stessi: non solo se si ha un particolare orientamento sessuale, ma anche se si ha un certo carattere, una passione nascosta o se si teme di non poter piacere agli altri. Un'esortazione a non tarparsi mai le ali, a non limitarsi, a non nascondersi. 
Un invito bellissimo ma sicuramente difficile da accogliere, che se abbracciato avrebbe il potere di cambiare la vita di ciascuno. 
Forse nel finale il libro è eccessivamente ottimistico e fiabesco, ma non critico questo aspetto: non si leggono i libri anche per sognare? 

"Sforzarsi di essere una persona diverssa non ti renderà mai felice. Insomma, come fai a sapere che la gente non ti apprezza, se non ti mostri mai per come sei realmente?"

giovedì 23 giugno 2022

"Boys run the riot" di Keito Gaku


"Boys run the Riot" è un manga che si compone di quattro volumi, di cui recentemente è stato pubblicato il primo albo in Italia dalla casa editrice Starcomics, che lo ha proposto ai lettori in occasione del mese del pride visto che, tra le varie tematiche trattate, c'è anche quella transgender. 

Ryo è una ragazza adolescente che non è a suo agio con il proprio corpo: non le piace, perché sente di essere un ragazzo, prova attrazione nei confronti delle ragazze e vorrebbe che anche gli altri la vedessero per come si sente davvero e non per come appare. Inoltre, si riferisce sempre a sé stessa come ad un maschio.
I suoi atteggiamenti l'hanno spesso esposta a pesanti critiche, e il timore del giudizio altrui l'ha indotta spesso, dopo varie delusioni, ad isolarsi e nascondersi. 

Ryo ha una grande passione: ama i vestiti, che per lei sono un modo per esprimere sé stessa e la sua personalità, per mostrare la sua interiorità e vedere nello specchio un'immagine che la fa sentire fedele a sé stessa. Per questo, le piace consultare siti di vestiti e visitare negozi, costantemente alla ricerca di abiti che la facciano stare bene. 
Un giorno, nella sua classe arriva un nuovo studente:  un ragazzo ripetente, che indossa abiti strambi e non sembra mai preoccuparsi di ciò che gli altri dicono o pensano di lui. Si chiama Jin, e Ryo ne è subito incuriosita, perché in lui vede tutto ciò che lei non ha il coraggio di essere. Tuttavia i suoi compagni lo trovano un tipo strano, e Ryo non osa rivolgergli la parola, nel timore di essere per l'ennesima volta criticata. 
Tuttavia, per puro caso, lei e Jin un pomeriggio si incontrano in un negozio di vestiti,perché interessati alla stessa t-shirt. Ryo quel giorno non si ferma a parlare con lui, ma il mattino seguente, a scuola, il ragazzo la avvicina e le propone... di creare una linea di moda insieme a lui. Essendo stati attratti dalla stessa maglietta, il loro comune interesse secondo Jin non può che essere un inequivocabile segno del destino. 

A Ryo l'idea sembra assurda e di impossibile realizzazione, ma Jin fa sembrare tutto semplice, fattibile.
Ryo non gli crede, inoltre non si fida del suo carattere schietto e simpatico e, poiché non è abituata a persone gentili nei suoi confronti, tenta di scappare da lui, di allontanarlo. Ma Jin è un ragazzo diverso dagli altri, non la prende in giro e sembra volerle offrire una vera amicizia. Ryo riuscirà a dare una possibilità a lui e al suo strambo progetto? 

"Boys run the riot" è un manga che ho ricevuto dalla Starcomics a sorpresa, e mi ha colpito dalla prima pagina. Non solo per la trama, ma anche per i disegni. Le tavole sono di grande impatto visivo, con intensi contrasti bianchi e neri. L'autore ha riservato una grande attenzione ai dettagli, sia dei volti che degli scenari. Ho apprezzato inoltre le grandi dimensioni dell'albo e i caratteri di facile leggibilità hanno reso particolarmente piacevole e scorrevole la lettura. 

La storia narrata si concentra molto sulla narrazione introspettiva dei vari personaggi, soffermandosi sugli elementi importanti nella vita degli adolescenti. 
I vestiti sono una componente essenziale nella vita di tutti i giorni e sono elementi che concorrono a determinare l'identità di una persona. Contribuiscono, infatti, a costruire l'immagine che ciascuno desidera trasmettere, sia  agli altri che  a sé stessi. 

L'idea di fondare un brand infatti non è una semplice iniziativa imprenditoriale, bensì un modo per i due ragazzi di lavorare insieme ad un progetto e impegnarsi per proporre al mondo il prodotto della loro creatività.


Jin non è solo pieno di idee, ma è anche un personaggio forte e coraggioso: non si vergogna mai di nulla, si offre agli altri e al mondo senza temere il giudizio altrui, è sicuro di sé e non ha paura di dire ciò che pensa o di parlare delle sue passioni. Essendo profondamente convinto che chi non si vergogna di nulla è padrone del mondo, non riesce proprio a capire la timidissima Ryo, che si nasconde dal suo guscio ed è sicura che nessuno possa capirla. 
Jin non è della stessa idea: si rende conto che è lei molto diversa da lui, ma è convinto di poterci provare se anche Ryo fa uno sforzo e gli spiega come si sente. 

L'amicizia è necessaria nella vita di ciascuno, e anche Ryo ha bisogno di qualche amico che la accompagni nel suo cammino. Il fumetto non si concentra solo sull'amicizia, ma anche sull'autodeterminazione di sé stessi e sulla capacità di non arrendersi e non lasciarsi abbattere dai pregiudizi e dalle cattiverie altrui.

Questo viaggio alla scoperta di sé è un viaggio fatto in compagnia dei coetanei.
Le figure degli adulti non sono particolarmente delineate in questo primo volume, tuttavia ho apprezzato molto il personaggio di Hinata, la professoressa di Ryo: una giovane insegnante che crede nel suo lavoro e che si sente responsabile se i suoi studenti non percepiscono la scuola come un ambiente sano. Si sforza per raggiungerli e avvicinarsi a loro, cercando di comprenderli e di capire cosa si nasconde dietro i comportamenti più strani, spronandoli a trovare un modo per esprimere la propria voce. 


Anche grazie al suo incoraggiamento Ryo trova il coraggio di accettare la proposta di Jin, accogliendola come un modo per impiegare il suo tempo in un'attività costruttiva e interessante, che le permette di esprimere le sue idee e la sua creatività, ispirando anche gli altri giovani come lei che vivono nell'ombra, soffocati dalla paura che le loro passioni vengano giudicate negativamente dai coetanei. 

"Boys run the riot" è un manga carinissimo, che parla di adolescenza con delicatezza e impatto, riuscendo a raccontare il disagio di un'età in cui si è in cerca di risposte e della propria identità, in lotta contro un mondo che si dichiara aperto e libero ma che in realtà  vorrebbe imporre a chiunque cosa essere e cosa non essere, ed è ancora ricco di stereotipi da abbattere. 

Ma soprattutto, insegna che evitare il giudizio altrui è impossibile, e che l'unico modo per vivere una vita felice e appagante è seguire i propri desideri, ignorando le opinioni di chi osserva da un punto di vista esterno, senza conoscere l'anima e le intime ragioni del cuore della persona che vorrebbero distruggere. 

Il titolo del manga, che sarà il nome del brand di Ryo e Jin, "Boys run the riot" significa "i ragazzi guidano la rivolta" e riassume l'intero senso della storia: la vera rivoluzione che ciascuno nel suo piccolo può fare è non vergognarsi mai della propria identità, e del proprio personale modo di inseguire l'autorealizzazione e la felicità. 

sabato 18 giugno 2022

"All about ocean Blue": un altro romantico manga di Nagisa Furuya


Lo scorso anno ho letto e apprezzato la dilogia manga "Blue Summer", raccolta nel Blue Summer Box di Nagisa Furuya -di cui vi ho parlato qui - quindi ero molto curiosa di leggere "All about Ocean Blue", un volume unico che precede la dilogia, proponendosi come una storia autonoma ma in cui si ravvisano già i temi che l'autrice avrebbe trattato in seguito in maniera più approfondita.

L'arte della mangaka colpisce perché riesce a descrivere i sentimenti con delicatezza e sensibilità, qualità che la contraddistinguono e che è raro trovare nelle storie d'amore contemporanee.

La storia narrata si concentra sul sentimento romantico che sboccia fra due adolescenti, che si stanno affacciando sul mondo e sulla vita.

Kai è infatuato del compagno Ren. Il suo è un amore che, disperato come tutti i sentimenti dei giovani, non conosce mezze misure, è estremo e brucia come un segreto nel suo cuore, difficile da ammettere persino con sé stesso. Un segreto per Kai imbarazzante perché è innamorato di un altro ragazzo, doloroso perché teme che il proprio interesse possa essere solo unilaterale.

Kai e Ren sono sempre stati molto affettuosi l'uno con l'altro, in un modo che di solito è inusuale per due ragazzi e sul quale hanno sempre scherzato, fra di loro e davanti agli amici.
Eppure, a un certo punto, per Kai l'intera situazione ha smesso di essere uno scherzo per trasformarsi in qualcosa di dolorosamente concreto: una realtà in cui ogni carezza è acuminata come un coltello, ogni sguardo è un inganno, un modo per ricordargli tutto quello che desidera e che è sicuro di non poter mai avere. 
A Ren infatti piacciono le ragazze, e per lui i loro abbracci non sono altro che un modo per scherzare.
Così, Kai si trova in bilico tra il desiderio che quel gioco non smetta mai e la consapevolezza che sarebbe meglio invece allontanarsi da Ren e non pensare più a lui, per il suo bene.
Eppure, anche quando Kai tenta di allontanarsi da Ren, quest'ultimo non sembra disposto a lasciarlo andare così facilmente. Kai è piuttosto sicuro che Ren abbia intuito i suoi sentimenti, ma allora perché non si rende conto che la sua vicinanza lo illude e lo fa soltanto soffrire?

Kai e Ren sono due personaggi che si completano: uno è estroverso e gentile, l'altro è brusco e scontroso, spesso arrogante. Eppure due personalità tanto diverse hanno trovato un equilibrio, in bilico sul filo sottile teso fra amicizia e amore, equilibrio che dopo anni minaccia di frantumarsi, ponendo entrambi dinanzi al tangibile timore che, di  qualsiasi natura sia il legame che si unisce, possa finire. 

E allora diventa necessario per entambi capire cosa provano, cosa desiderano l'uno dall'altro, cosa si aspettano da questo rapporto, prima che venga spazzato via dal tempo che corre, distrutto dal tritacarne spietato della vita.

"All about ocean blue" è un manga che mi ha fatto desiderare che le tavole fossero a colori: avrei voluto vedere l'azzurro di quel cielo terso che i personaggi descrivono e contemplano, quella sfumatura che avvolge le vicende narrate e le fa brillare come scintille al sole.
Il tratto pulito di Nagisa Furuya rende le vignette nitide e aggraziate, piacevoli da guardare. Sono poco presenti i chiaroscuri con molto contrasto: viene data prevalenza ad una poetica scala di grigi che trasmette una sensazione di ariosa leggerezza.

Questo volumetto autoconclusivo è uno di quei manga ammantati di nostalgia da leggere d'un fiato, che fa ricordare ai lettori la giovinezza: quel tempo misterioso e magico in cui l'amore si presenta come il più atroce dei dolori o la più salvifica delle benedizioni, un periodo che, anche se lascia ferite, assume sempre un sapore dolce nella memoria. 

giovedì 16 giugno 2022

"Escher: mondi impossibili"


"I mondi impossibili di Escher" è un'opera a fumetti pubblicata dalla casa editrice Tunué, scritta e disegnata da Lorenzo Coltellacci e Andrés Abius, dedicata appunto a Maurits Cornelis Escher, il noto artista olandese, famoso per i suoi dipinti estremi e bizzarri.
Gli autori intendevano scrivere una biografia, che però non si riducesse ad una sterile ricostruzione di date e luoghi, ma che si rivelasse un racconto vivo, capace di ripercorrere gli eventi salienti della sua esistenza ed ipotizzando l'impatto emotivo degli importanti eventi storici a lui contemporanei. 
Nonostante fossero privi di corposo materiale sulla sua vita, hanno ricercato tutto ciò che era possibile trovare. 

Il protagonista - un giovane poco volenteroso e non molto studioso - intraprende un bizzarro viaggio, guidato da un personaggio dalla forma umanoide, privo di spessore e di volto, tanto saggio quanto misterioso, tra passato e presente nella vita di Escher, sin dalla giovane età, seguendone i momenti più importanti: la decisione difficile di intraprendere una vita dedita all'arte, scelta rischiosa e potenzialmente poco remunerativa; l'incontro con l'amata moglie; la ferma presa di posizione contro il fascismo e gli insuccessi. In particolare la storia si sofferma sulle epifanie dell'autore, gli istanti di ispirazione che hanno indotto Escher alla svolta decisiva nella sua arte, ossia al desiderio di raffigurare, nelle sue opere, "mondi impossibili": prospettive nuove e ardite, argute interpretazioni della realtà, universi immaginari e stranissimi, che nascono da drastici cambi di vedute.

L'idea degli autori è nata innanzitutto da una passione personale nei confronti di un autore così particolare e originale, che ha influenzato e continua a suggestionare artisti contemporanei, anche se pochi conoscono l'uomo, la sua esperienza di vita dietro le opere. Da dove si è originata la lucida follia di Escher, da dove nascono le suggestive forme e le contorte figure, che sembrano emergere da una realtà altra, parallela alla nostra, che riesce a leggere e tradurre il mondo contemporaneo in cui viviamo? Questo è stato l'oggetto della ricerca degli autori: analizzare l'uomo dietro il genio, la storia dietro l'arte. Un'indagine intima e attenta, che avviene tramite l'esplorazione dei dipinti di Escher con tavole suggestive che offrono ai lettori una visione inedita dell'arte e della sua interpretazione. 

"Mondi impossibili" è un viaggio che, in poco più di cento pagine, esplora l'universo complesso di un uomo che ha fatto della sua vita una ricerca continua dell'ispirazione artistica. 
Ma è anche una riflessione sull'estro, l'ispirazione e la figura dell'artista: colui che riesce a intravedere l'immagine del futuro quando è ancora nebuloso, che riesce a scorgere la sagoma da scolpire in un blocco di marmo, figure inesistenti in uno spazio vuoto e l'opera riesce a trasmettere la sua immensa potenza immaginativa e creativa, capace di regalarci nuovi mondi, mondi impossibili, nati dal caos, accessibili e decifrabili solo da lui. 

lunedì 13 giugno 2022

"Io sono Persefone" di Daniele Coluzzi


"Io sono Persefone" è un romanzo di Daniele Coluzzi, professore di Lettere in un liceo di Roma, volto noto sui social dove numerosi followers seguono la sua attività di divulgatore di storia, letteratura e mitologia, argomento su cui ha scritto la sua opera.
In particolare  si è concentrato non su un retelling, bensì sulla narrazione del mito di Persefone dall'inedito punto di vista della giovanissima dea.

"Io sono Persefone" è un libro per ragazzi che racconta infatti in prima persona la storia della divina Core, strappata dal suo mondo, dall'amata madre e dalle amiche, da Ade, sovrano del mondo dei morti, il quale la rapisce per farne la sua sposa, dandole un nuovo nome, Persefone, e offrendole il suo regno come regalo di nozze.
Tuttavia Core non vuole essere Persefone, desidera tornare sulla terra, e fa di tutto pur di trovare uno stratagemma che le consenta di tornare alla sua vita precedente. Ma ci riuscirà? 

Lo scopo del romanzo è chiaro: l'autore vorrebbe lodare il coraggio di una ragazza che smette di essere bambina e trova la forza di essere donna, emancipandosi da tutti coloro che cercano di controllarla. Tuttavia alcuni elementi non risultano ben riusciti, in particolar modo si nota l'inadeguatezza di un narratore maschile nel raccontare la storia di una ragazza rapita e vittima della violenza di un uomo arrogante e prepotente.

Argomento chiave è il destino: i vari personaggi che Core incontra cercano di convincerla che il destino scelto per lei da sua madre, ossia quello di essere una dea vergine, sia sbagliato. Ma Core ha solo sedici anni, e quindi non risulta così anormale che sia la madre a indirizzarla nelle sue scelte: se fosse diventata adulta restando nel suo mondo e non fosse stata rapita, sicuramente avrebbe preso da sola le decisioni riguardo al tipo di vita che intendeva condurre e al genere di dea che intendeva diventare. Inoltre non vengono spiegate le cause dell'avversione di Demetra nei confronti degli uomini, nello specifico viene omessa la torbida vicenda della nascita di Core, figlia di una violenza perpetrata da Zeus a danno di Demetra, che aveva cercato di sfuggirgli in ogni modo. Dopo un evento simile, e considerando che tutta la storia della mitologia è piena di personaggi maschili dalla morale discutibile, risulta forse tanto assurdo che Demetra non fosse particolarmente desiderosa di vedere sua figlia affiancata da un uomo che avrebbe potuto renderla infelice e farla soffrire?
Sì, forse era stata affrettata nell'orientarla verso la strada da lei scelta. Ma perché non fare neppure un accenno ai timori di un'affettuosa madre che desidera soltanto proteggere sua figlia? Eppure nella narrativa contemporanea si cerca ogni giustificazione possibile persino per i comportamenti dei personaggi più abietti.

Ade, il dio degli inferi che rapisce Core, ammette di averla contemplata di nascosto molte volte, e Core scopre che la sua passione amorosa è stata indotta da una delle frecce di Eros: con questo l'autore sembra tentare di giustificare il rapimento, facendo apparire la figura del dio in una luce positiva.
Quando Core si mostra indignata per il suo riprorevole comportamento, Ade si scusa  dichiarando di aver provato a chiedere gentilmente la sua mano a Demetra, che l'ha rifiutata, e a quel punto di averla chiesta a Zeus, il quale, quasi dimentico dell'esistenza di sua figlia, gli aveva concesso di farla sua senza problemi.
Eppure, se Ade si dichiara così rispettoso della volontà di Core, perché non poteva chiedere direttamente a lei? Il dio degli inferi si impone nella vita di Core presentandosi a lei addirittura come una benedizione, come se le offrisse generosamente l'opportunità di una vita diversa, di renderla la potente regina degli inferi.

Invece di esaltare Ade come figura positiva e quasi salvifica, che ha strappato Core dalle grinfie di una madre oppressiva, sarebbe stata preferibile un'analisi più approfondita dei personaggi e del rapporto madre figlia, un rapporto che era idilliaco prima che gli altri lo mettessero in discussione, facendolo apparire agli occhi di Core come sbagliato e poco sano, in confronto al quale sembra invece apparire normale un rapimento che l'ha portata lontano da casa contro la sua volontà.

Cercare di dipingere in una luce diversa il personaggio di Ade e l'intera storia di Core è un tentativo mal riuscito di attualizzare personaggi ed un contesto assolutamente impossibili da decontestualizzare: non c'è nessuna angolazione narrativa possibile che cambi la vicenda, ponendo Persefone nella condizione di essere una protagonista consapevole che si autodetermina e non una vittima. Ancora troppo giovane per decidere, viene strappata alle cure della madre ritrovandosi in balia di persone che vogliono solo condizionarla ulteriormente e finiscono col confonderla.

Core non emerge come una protagonista forte e coraggiosa, piuttosto come una ragazza spaventata e poco convinta di ogni sua decisione, che si lascia facilmente persuadere dai suoi interlocutori.

Anche dal punto di vista mitologico si discosta dalla storia del mito originale perché omette parti importanti che impediscono, a chi non conosce tutta la storia, di comprenderne appieno le sfaccettature.

"Io sono Persefone" è un romanzo scritto con uno stile  semplice, sicuramente adatta ai lettori più giovani che tuttavia non riesce a rendere incalzante la storia, la quale risulta estremamente lenta e statica, dal momento che, dopo il rapimento di Core, non ci sono eventi significativi. Persino il finale appare affrettato e incoerente con quanto narrato fino a quel momento, lasciando il lettore un pò spiazzato.

L'idea è sicuramente molto carina, ma non del tutto riuscita: sicuramente non lo consiglio agli appassionati di mitologia e a chi si aspetta un retelling in chiave contemporanea della storia di Persefone. 

domenica 5 giugno 2022

"Piccoli favori" di Erin Craig


"Fa' attenzione a quello che dici nel buio della notte, Ellerie Downing, o prometterai qualcosa di cui potresti pentirti."

"Piccoli Favori" è un romanzo pubblicato recentemente dalla casa editrice Fanucci, ultima opera di Erin Craig, già autrice dell'apprezzatissimo "La casa di sale e lacrime". 
Anche per questo secondo romanzo, l'autrice ha scelto di riscrivere una fiaba, per la precisione quella di Tremotino, sebbene la storia del romanzo si discosti moltissimo dalla fiaba originale. 

In un non precisato villaggio vive una tranquilla comunità, in una situazione di serenità e mutuo aiuto, in cui regna un rigido perbenismo moralista. Tutti gli abitanti sembrano vivere in pace gli uni con gli altri, ma in realtà dietro un clima apparentemente disteso si nascondono segrete tensioni che improvvisamente iniziano ad esplodere in aggressioni e atti criminosi, mai verificati prima. 
Mentre il villaggio entra in una spirale di violenza sempre più orribile, la colpa di tutto viene attribuita a creature mostruose, presenze che si nascondono nei boschi che circondano il piccolo paesino, impedendo spedizioni all'esterno, costringendo la popolazione alla fame e alla totale perdita delle risorse. 
Ellerie, la giovane figlia maggiore di un apicoltore, si rende conto delle stranezze che avvengono nel suo paesino, ma non sa come cambiare le cose, come far tornare la pace. Eppure, forse anche lei si macchierà di un orribile crimine... In un intreccio di illusione e terrore, distinguere realtà e immaginazione diventerà sempre più difficile, e rischierà di portare tutti gli abitanti sull'orlo della follia... 

Punto forte del romanzo è Ellerie, narratrice in prima persona e protagonista dal carattere fortissimo, determinata e coraggiosa, ben lontana dalle classiche protagoniste young adult. Sono rimasta particolarmente e favorevolmente colpita dalla sua maturità, dalla sua voglia di fare e dalla lucidità che mantiene in ogni situazione. Nonostante si innamori di Wittaker, questo sentimento non la rende mai cieca o vulnerabile, ma assume la forma di un tenero affetto che sovrasta i suoi desideri e le sue passioni. 

Altro personaggio importante è Sam, il fratello di Ellerie: quanto lei è altruista, lui è egoista; quanto lei è gentile e coraggiosa, lui è codardo e arrogante. 
Ellerie e Sam sono gemelli, e si presentano come due facce di una medaglia perfettamente speculari. L'affetto che li lega sembra non riuscire a vincere le incomprensioni che li dividono. 

Wittaker, il forestiero di cui si innamora Ellerie, chiaramente ricambiata, è un personaggio particolare. Ancora una volta, il personaggio maschile scardina il cliché dello straniero bello e sfacciato, per proporre un giovane gentile ed educato. Ma stavolta è ammantato di mistero, ambiguo e forse negativo, e non sarà facile per Ellerie capire quali siano le sue vere intenzioni. 

L'atmosfera della storia è intensa e suggestiva, capace di trascinare il lettore in un mondo claustrofobico e soffocante, riuscendo a trasmettere immagini vivide, talvolta luminose talvolta carattirizzate da cupa grandiosità.
 Rispetto al precedente romanzo, sono presenti parti più cruente e impressionanti, di cui alcune scene fortemente splatter. 
Lo stile dell'autrice risulta sempre coinvolgente e accattivante, grazie ad una prosa ricca ma mai pedante, e a sapienti stratagemmi letterari quali efficaci esordi in ogni capitolo e chiusure sempre ricche di suspance. 

La storia d'amore fra i protagonisti, costruita con pochi elementi, risulta come un disegno a matita realizzato con pochi tratti: un elemento abbozzato ma non definito, impreciso, tutto da costruire e piuttosto prevedibile. Ammetto che avrei preferito un maggiore sviluppo della relazione tra i protagonisti. 

Questo romanzo, nonostante non mi abbia entusiasmata come "La casa di sale e lacrime", è un'opera affascinante che ha il sapore gotico di un'antica e spaventosa fiaba, capace di accattivare fino all'esplosivo finale.

"I nomi hanno un potere, non credi? Una volta che hai rivelato il tuo nome non puoi fare a meno di obbedire a chiunque lo conosca." 

venerdì 3 giugno 2022

"Dual Destinies": il quinto capitolo di Ace Attorney


Dopo aver giocato "Apollo Justice" (qui la recensione) l'ultimo titolo della serie di visual novel a tema legale "Ace Attorney" per Nintendo DS, ho giocato "Dual Destinies", quinto capitolo della serie (il primo per Nintendo 3ds, disponibile anche sullo store Android e iOS).
Avevo alte aspettative, che non sono state disattese. La Capcom con "Dual Destinies" ha proposto avventure nuove e coinvolgenti, senza perdere il fascino dell'idea originale vincente della serie, inserendo persino qualche piccola novità.

Abituata alle piacevoli animazioni in stile "cartoon" dei precedenti titoli, sulle prime sono rimasta poco impressionata dall'innovativa grafica tridimensionale, che tuttavia dopo un pò ho cominciato ad apprezzare.
Sono state aggiunte cutscene magnificamente animate e doppiate in inglese, che dopo aver concluso i vari episodi vengono sbloccate e possono essere riguardate nella galleria. Un altro extra simpatico è la possibilità di cambiare gli outfit dei personaggi, anche se le scelte sono poche ed io personalmente ho preferito mantenere i protagonisti con i loro abiti iconici.

Nell'ambito del gameplay si avverte l'assenza della possibilità di ispezionare tutti gli ambienti: infatti essa è presente solo nei luoghi in cui è necessario reperire informazioni. Non è più possibile interagire con i paesaggi puramente decorativi e questo ha privato la storia di simpatiche interazioni fra i personaggi, non utili ai fini delle indagini ma piacevoli da leggere per chi ama il genere delle visual novel.

Inoltre, le indagini sono più guidate, e questo rende impossibile bloccarsi: nel menù è presente una "to do list" da consultare quando si è incerti su come proseguire che indirizza il giocatore, evitando le scomode interruzioni che potevano sorgere nei titoli precedenti, quando non era sempre facile capire cosa fare e quando. Chiaramente il gioco, che aveva ricevuto notevoli critiche per la sua difficoltà, è stato semplificato per andare incontro a giocatori meno incuriositi dalle sfide logiche. Un peccato, anche se questo non ha tolto bellezza alla storia e non ha rimosso completamente le difficoltà.

Dual Destinies inizia in medias res e torna indietro per proseguire esattamente da dove si era concluso il quarto gioco. Tornano in scena personaggi già noti, come Phoenix Wright - che dopo aver recuperato il suo badge è divenuto ormai figura saggia a capo del suo personale studio legale, la Wright & Co. - sua figlia adottiva Trucy, il giovanissimo avvocato Apollo, il procuratore Klavier Gavin e nell'ultimo caso ha un ruolo importante Miles Edgeworth (la cui assenza nel titolo precedente era stata criticata da molti giocatori).
Ovviamente ci sono tantissimi nuovi personaggi: un circo colorato e pieno di figure folli ed estremizzate, costruite coerentemente con lo stile che ha sempre caratterizzato le avventure legali di Ace Attorney.

L'aggiunta più importante è un nuovo personaggio principale: Athena Cykes, promettente avvocatessa diciottenne, studentessa prodigio che Phoenix ha incontrato e incluso nella sua squadra mentre era in Europa, intento a studiare i sistemi legali europei in compagnia di un non specificato amico (presumibilmente Edgeworth).
Athena è anche una psicologa e la sua presenza in tribunale aggiunge una nuova modalità di gioco: è capace di percepire le discrepanze nelle emozioni dei testimoni ed elimarle tramite domande mirate, permettendo ad essi di ricordare i fatti più chiaramente e fornire testimonianze valide e corrette. Questa modalità è particolarmente interessante perché fa effettivamente riferimento alle emozioni primarie, probabilmente ispirandosi alle teorie di Paul Ekman, celeberrimo studioso della psicologia delle emozioni e della mimica facciale.

Phoenix, dopo aver perso il suo badge, ha combattuto duramente per recuperarlo ed ora è un avvocato esperto che guida i suoi cadetti dando loro direttive e consigli ma che, tranne per i casi più importanti, rimane nell'ombra. Anche Apollo ha affrontato una notevole crescita: dall'essere un novellino pressocché inutile, completamente guidato da Phoenix, è diventato molto sicuro di sé, autonomo nel proprio percorso professionale.
Athena, sebbene sia l'ultima arrivata, è brillante e arguta, piena di energia e di iniziativa, un'ottima spalla per Apollo, dotata di grande coraggio e spirito di sacrificio, necessario per affrontare un lavoro non semplice ma che giorno dopo giorno la appassiona sempre di più.
Centrale è la figura di Blackquill: un misterioso e ombroso procuratore, che si presenta in tribunale... in catene. Infatti è un ergastolano, e sulla sua testa oscilla la spada di Damocle di una condanna a morte, una sentenza per cui lui stesso non protesta e che sembra accettare senza lamentarsi.
Athena, però, sembra conoscere bene quell'uomo, ed è disposta a tutto pur di liberarlo, anche perché la sua condanna definitiva è vicinissima. Ma perché? Qual è il legame che li lega? E riuscirà Athena a salvarlo?

Attraverso cinque casi che diventano via via sempre più oscuri, Dual Destinies propone una storia intensa e tragica, che rimarrà certamente impressa nel cuore e nella mente dei giocatori, lasciandoli spiazzati dinanzi all'incredibile, per certi versi brutale, finale. 

mercoledì 1 giugno 2022

"Buffy l'ammazzavampiri" stagione 10 vol.1


"Buffy l'ammazzavampiri" è una serie tv fantasy del 1997, che sin dalla sua produzione, è stata apprezzata in tutto il mondo, amata per la storia sovrannaturale e per le avventure dei protagonisti adolescenti i quali, seppur trovandosi ad affrontare creature come vampiri, demoni e streghe, devono soprattutto confrontarsi con sentimenti e problemi tipici della loro giovane età.
Dopo aver appassionato il pubblico con sette stagioni "Buffy" non è proseguito sul piccolo schermo. Eppure, i fan volevano altre avventure della cacciatrice. Avventure che sono proseguite in America sulle pagine dei fumetti, un media meno seguito ma non meno appassionante. 

In Italia la casa editrice Saldapress, che negli ultimi anni sta pubblicando tutti i volumi del reboot dedicato a Buffy, ha deciso recentemente di pubblicare anche anche il sequel ufficiale a fumetti, richiestissimo dai numerosi ammiratori che la serie, anche dopo anni, continua a vantare. Per ragioni di copyright per ora è in pubblicazione la decima stagione, anche se la casa editrice non esclude, nei prossimi mesi, in base all'apprezzamento con cui sarà accolta, anche la pubblicazione delle stagioni precedenti. 

Inizialmente si può essere un pò disorientati dalle prime pagine - ci sono stati moltissimi eventi tra la settima e la decima stagione, e il riassunto con cui si apre il volume è compendioso ma non certo esaustivo - tuttavia dopo un paio di capitoli si riesce a recuperare il filo della narrazione e ci si trova perfettamente inseriti e coinvolti nelle vicende raccontate. 
Il grande potenziale di Buffy l'ammazzavampiri è sempre stato infatti, oltre ad un nutrito gruppo di personaggi ben costruiti, la relativa indipendenza di ogni stagione e persino di ciascun episodio: anche se manca qualche pezzo di storia, viene spiegato rapidamente quello che è successo in precedenza e si riesce a seguire la nuova avventura senza difficoltà. La decima stagione si inserisce perfettamente nelle meccaniche narrative dlla serie televisiva. Si riscontra infatti lo stesso umorismo e la frizzantezza che è sempre stata la qualità maggiore della serie.

La storia inizia, come succede frequentemente per le avventure di Buffy, in medias res, con una battaglia contro un gruppo di vampiri particolarmente feroci e minacciosi, i quali possiedono speciali poteri: riescono a mutare il proprio aspetto trasformandosi in animali, e il sole sembra non riuscire a ferirli o bruciarli. 
Le regole della magia sono state sovvertite, e c'è bisogno di qualcuno che le riscriva completamente. Ma è necessaria una persona saggia, che sappia esattamente cosa scrivere e quali parole scegliere affinché la magia possa essere usata per il bene, non per interessi personali e senza ritorcersi contro nessuno. 
Naturalmente, la persona più saggia del gruppo è sempre stata il signor Giles, punto di riferimento per tutti ed esempio di serietà e maturità. Eppure ora non si può fare affidamento su di lui, perché è morto ed è rinato come un adolescente, la sua mente è confusa dai turbamenti della gioventù che lo rendono meno lucido e presente a sé stesso. 

Dunque, chi dovrà occuparsi dell'arduo compito? La notizia dell'esistenza del libro della magia da scrivere circola in fretta e attira l'attenzione di mostri e creature sovrannaturali di ogni genere, che vorrebbero orientare le regole della magia a proprio vantaggio. Il libro però riesce sempre a ritorcersi contro chiunque ci scriva, e questo causa non pochi problemi da affrontare per il gruppo di Buffy... 

Ho apprezzato molto le svolte narrative della storia, che ispira nel lettore vari spunti di riflessione. 
Spike e Xander devono resistere alla tentazione di usare il libro per risolvere le proprie difficoltà in ambito romantico, e rassegnarsi a sforzarsi di superare gli ostacoli che incontrano senza l'ausilio della magia. 
Spike è ancora innamorato di Buffy e, anche se ora i due sono buoni amici, vorrebbe riprovare ad avere una relazione con lei, scoprendosi incapace di provare per un'altra donna gli stessi sentimenti che lo legano a Buffy, e che lo hanno indotto a commettere molti errori, ma anche grandi sacrifici.

Xander, ormai compagno di Dawn, sembra essere in crisi con la fidanzata: tra i due non c'è più il feeling che li aveva uniti, dal momento che Dawn ha perso la memoria e non ricorda più molti dei piacevoli momenti trascorsi insieme. 
Dawn sembra disposta a riaccogliere Xander come partner, ma lui dovrà fare non pochi sforzi per riconquistarla e dimostrarsi degno della sua fiducia e del suo affetto. 

Figura cardine dell'albo è il vampiro Dracula il quale, controllando Xander, riesce a impossessarsi del libro magico, al quale impone vari ordini nel tentativo di diventare più potente e forte. Tuttavia ogni suo desiderio sembra risolversi in disastri colossali, che mettono in pericolo non solo tutto il mondo, ma persino la sua stessa incolumità. Solo con l'aiuto di Buffy e dei suoi amici potrà salvarsi e fermare il distruttivo potere del libro... 


Buffy è costretta ad affrontare un notevole momento di crisi: è obbligata a rivestire il ruolo di leader, dal momento che Giles è ormai diventato un bambino ed ha perduto la maturità che lo contraddistingueva, abdicando dunque dal ruolo di guida e punto di riferimento. Gli amici di Buffy si aspettano che sia proprio la cacciatrice a guidarli, ma sebbene siano passati anni dai tempi della sua adolescenza e Buffy sia ormai una donna adulta, trova difficile il ruolo di capo e le responsabilità che esso comporta. 

Tutti i personaggi sono costretti a fronteggiare difficoltà e problemi, e ciascuna delle loro storie viene approfondita ed è resa coinvolgente, narrata con una sapiente miscela di umorismo e serietà.

In conclusione, posso dire che l'albo si rivela un seguito eccellente e perfettamente in linea con gli episodi televisivi di Buffy, e garantirà certamente notevole intrattenimento per tutti gli appassionati della storica e indimenticabile 
serie.