giovedì 30 settembre 2021

"Confessioni di una ragazza invisibile e drammi vari" di Thalita Rebouças

"Ho imparato che la nostra storia ci fortifica. Tutto cambia di continuo. E cambia quando meno ce l'aspettiamo."


"Confessioni di una ragazza invisibile e drammi vari" (Confissoés de una garota excludida, mal-amada e -um pouco- dramatica) è un romanzo di Thalita Reboucas, giornalista e reporter nata a Rio de Janeiro. Il suo libro, apprezzatissimo dai teenagers, è diventato anche un film, ora disponibile su Netflix, la cui locandina costituisce la copertina dell'edizione italiana pubblicata dalla casa editrice Deagostini.

Teanira, detta Tetê, una quindicenne come tante, si trova ad affrontare la delicata fase dell'adolescenza con numerose insicurezze. Non si sente carina e, quando qualcuno le rivolge un complimento, fa molta fatica a crederci, e a causa della sua timidezza viene spesso presa in giro, si chiude in sé e tende ad isolarsi, infatti, per sua stessa ammissione, non ha amici. Vive inoltre una difficile situazione familiare che non la aiuta molto.

"Non è solo il nome bizzarro ad angosciarmi. So bene che non rispondo al canone di bellezza moderno: porto gli occhiali per correggere i miei cinque gradi e mezzo di miopia, l'apparecchio per mettere a loro posto i denti storti, ho dei brufoli imbarazzanti esulla fronte e non vengo invitata alle feste o agli eventi sociali. e sono d'accordo con mia madre: non sorrido molto."

Sua madre, particolarmente preoccupata per la sua costante malinconia, decide di mandarla in terapia. No, non da uno psicologo, ma da uno psicologo e psichiatra, il dottor Romildo. Teté non crede che la sua situazione sia così grave: sono tantissimi gli adolescenti solitari che preferiscono una vita più riservata. Eppure sua madre è convinta che un aiuto possa giovarle.
In effetti, frequentando il liceo, la ragazza ha modo di fare nuove amicizie, prendere le  prime cotte, affrontare ragazze gelose e ragazzi insistenti, le conversazioni con il dottor Romildo spesso le permettono di guardare gli eventi da una giusta prospettiva.
Cosa imparerà dalla sua esperienza?

Teté, la protagonista che racconta in prima persone le sue avventure - o meglio, disavventure - con il suo tono frizzante, in contrapposizione con la depressione che sostiene di provare, saprà catturare subito l'attenzione del lettore, trascinandolo in una spumeggiante commedia adolescenziale sulla ricerca della propria identità e del proprio equilibrio personale.

Gestire la vita che cambia, la primavera della vita, un'esistenza in divenire, non è semplice, e lo psichiatra la aiuta a sfogarsi e ad esternare i propri sentimenti, a studiarli, per comprenderli e comprendersi meglio, minimizzando quelli che sembrano ostacoli insormontabili.

La presenza di questo personaggio, inoltre, rappresenta un elemento importante perché ricorda a tutti che non bisogna vergognarsi di chiedere un aiuto esterno. A volte le persone più vicine non sono obiettive e capaci di offrire il supporto necessario,  che comunque spesso si accetta più facilmente da un estraneo. In ogni caso, non bisogna essere costretti da altri: fare counseling deve sempre essere una scelta libera e personale, da affrontare con un  approccio aperto, altrimenti può risultare inutile o controproducente, come spiega il dottor Romildo a Teanira:

"Dentro di me non sapevo se avevo voglia di continuare a parlare, se volevo ripetere l'esperienza, se lo volevo rivedere in questa vita...
-E qual è la diagnosi? Sono normale? Sono matta? - chiesi, terrorizzata dalla risposta.
-Non uso mai quelle parole. Da psichiatra e psicologo, direi che tu sei una tipica adolescente con tipici problemi dell'età. Stai attraversando una fase delicata con la tua famiglia, è vero, e la terapia potrebbe aiutarti a superare i tuoi problemi e socializzare un pò di più, ma lo devi volere tu."


Teté è il soprannome della protagonista, che si chiama in realtà Teanira: aver abbreviato il suo nome è stato anche un modo per ribellarsi ai genitori e per tentare di cucirsi addosso una personalità apprezzabile dagli altri. Eppure, quando finalmente si accetta così com'è, valorizzandosi senza cercare di cambiarsi, accetta anche di abbracciare con entusiasmo il suo bizzarro nome, parte importante della sua identità.

Gran parte del successo del romanzo risiede nella prosa di Thalita Reboucas che, nelle sue pagine ironiche, trasmette al lettore il brio e la frizzantezza tipiche delle più famose serie tv latine, capace di far ridere con i suoi eccessi e di far riflettere con le sue metafore.

L'adolescenza è un periodo sicuramente difficile, ma l'autrice comunica al lettore che può essere vissuto con gioia e leggerezza, lasciandosi scivolare addosso le prese in giro e i giorni difficili, senza prendere troppo sul serio le cattiverie di chi cerca di demolire il prossimo soltanto per sentirsi più forte, per sopravvivere in mezzo agli altri e non essere divorato dal branco.

"È possibile gestire le prese in giro senza sentirsi così (tanto) male. Basta non prenderle troppo sul serio."

"Confessioni di una ragazza invisibile e drammi vari" è un racconto simpatico ed intelligente, perfetto per i più giovani, ai quali insegna che la giovinezza può essere un'età bella e gioiosa, se vissuta giorno per giorno con il giusto spirito di entusiasmo, senza nutrire aspettative irrealistiche ma assaporando ogni piccola sorpresa che può riservare.

"Sono fiduciosa come non lo sono mai stata, e ho scoperto che sentirsi invisibili, per un periodo della propria vita, non significa che ci si sentirà così per sempre."

mercoledì 29 settembre 2021

"In fuga da Houdini" di Kerri Maniscalco


"In fuga da Houdini" è il terzo libro della quadrilogia di gialli a sfondo storico, scritti da Kerri Maniscalco e editi dalla Oscar editore.

Prima di poter parlare nello specifico di questo ultimo libro è bene, però, fare una presentazione generale dei fatti antecedenti a "In fuga da Houdini".

Audrey Rose Wadsworth è la figlia più giovane di Lord Wadsworth e della ormai defunta Lady Wadsworth. La ragazza, profondamente segnata dalla morte della madre, decide di votare la sua vita alla scienza e di avvicinarsi alla medicina legale di cui suo zio, Jonathan Wadsworth, è un luminare. È solo grazie al fatto che lo zio la ritenga una mente brillante, e alla collaborazione di suo fratello Nathaniel che Audrey Rose riesce a sfuggire dal controllo ossessivo di suo padre e a frequentare le lezioni di suo zio. Qui conoscerà Thomas Cresswell, rampollo dell'alta società dall'intuito affilato come un rasoio, che diventerà suo compagno di indagini nel caso in cui lo zio di Audrey Rose li coinvolgerà. Corre infatti l'estate del 1888 e le prostitute di Londra inizieranno a essere uccise da quello che poi la storia chiamerà con il nome di Jack lo Squartatore. Analizzando i corpi delle vittime, il dottore e i suoi due apprendisti, tra cui sembra nascere, fra un bisturi e l'altro, una tenera intesa, cercheranno di avvicinarsi il più possibile a scoprire l'identità del brutale assassino, fino ad arrivare alla dolorosa realizzazione che, Jack lo Squartatore è una persona molto vicina ad Audrey Rose. Proprio questa consapevolezza proverà fortemente l'animo della giovane, privandola quasi della gioia di vivere.
Thomas, ormai rapito dalla schiettezza della giovane, pur di farle tornare il sorriso, riesce a convincere la famiglia Wadsworth a far partire la giovane con lui ed uno chaperon, per andare a studiare medicina legale in uno dei più prestigiosi istituti europei: l'accademia di medicina legale situata nel castello di Bran. Sembra però che i misteri non smettano mai di seguirli. Infatti, mentre il direttore dell'istituto mostrerà subito la sua ostilità nei confronti di Audry Rose, nella vicina città di Brasov, omicidi misteriosi impensieriscono gli studenti. Qualcuno infatti, dopo aver tolto la vita alle persone, le dissangua, inscenando l'uccisione da parte di uno Strigoi, conosciuto in occidente come vampiro. Il pensiero che un tale abominio possa esistere, assieme alla pressione per gli studi e al recente trauma, porta Audrey Rose quasi alla paranoia, al punto tale da farle fare esperienza  di alcune allucinazioni. Quando la nipote del direttore svanirà senza lasciare tracce, Audrey Rose e Thomas si infiltreranno nelle viscere piene di trappole del castello di Bran dove, il presunto erede di Vlad Dracula, li attende. Purtroppo per la coppia di giovani, sventare questa serie di omicidi non basterà per assicurare loro un posto definitivo all'interno dall'Accademia di medicina legale. Non faranno però in tempo a lasciare la Romania,  perché il dottor Wadsworth li verrà  a prendere per partire alla volta del Nuovo Continente dove, omicidi inspiegabili, richiedono la loro presenza.
Proprio durante questo  viaggio è ambientato  il terzo libro della serie "In fuga da Houdini". Audrey  Rose e Thomas, tra cui è sbocciato un amore schietto e sarcastico come sono loro, si trovano sulla Etruria, la nave che li sta portando in America. Quello che però  doveva essere una traversata piacevole e intrigante, ulteriormente allietata dalla presenza del Circo al Chiaro di Luna e dal suo affascinante  maestro di cerimonie, Mefistofele, si dimostrerà  essere un incubo ad occhi aperti quando diversi passeggeri della nave inizieranno a scomparire per poi ricomparire successivamente morti nel bel mezzo degli spettacoli serali. Allo scopo di sventare gli omicidi, che si sospettano essere frutto di qualcuno appartenente al circo, Audrey Rose farà  un patto, alle spalle di Thomas, con Mefistofele, il quale cercherà  di farla passare per sua amante allo scopo di farla infiltrare nella compagnia.

Thomas però,  non prenderà  bene la crescente relazione fra i due e, sebbene lascerà la giovane libera di prendere le sue decisioni, cercherà  di tenersi stretto l'affetto della giovane che, fra la sua indecisione e gli omicidi, si troverà a porsi interrogativi su se stessa e sulla vita che vorrà condurre. Al cuore però non si comanda, e quando alla fine la vita di Thomas sarà in pericolo, Audrey Rose non esiterà  un secondo a rimanere ferita pur i salvarlo. Fra omicidi, sparizioni e notti brave, riusciranno i due a svelare il mistero? E il loro rapporto  tornerà  mai a essere come prima?

"In fuga da Houdini ", come tutti gli altri libri della collana, è splendido, non solo per la copertina. Il modo in cui Kerri Maniscalco si diverte a dipingere gli eventi  é un tuffo nel passato torbido della Londra vittoriana, arricchito dalla tanta ironia che riesce ad imprimere in quasi tutti i personaggi. Questi ultimi inoltre, arricchiti da pregi ma anche da moltissimi difetti, sembrano quai saltare fuori dalla pagina e sedersi accanto al lettore, sussurrandogli le battute all'orecchio.  Finire i libri lascerà un senso di soddisfazione,  non solo dato dal fatto che, alla fine, tutti i pezzi saranno andati al loro posto, ma anche perché,  volendo, sareste in grado di descrivere ciascuno dei personaggi  nella sua totalità, come fareste con un amico o un parente.

Lo stile di scrittura fluido è non particolarmente complesso, lo rende un romanzo di piacevole lettura, non eccessivamente  impegnato ma, anzi, un ottima introduzione al tipo di ambientazione storica e ai libri gialli, soprattutto  per i neofiti o per chi non apprezza particolarmente  il genere. Infatti, la storia romantica che si dipana per la serie, rende un po' più  leggera e digeribile l'ambientazione invogliando a leggere del genere chi si è sempre tenuto alla larga dai gialli per paura della loro "lentezza".

Infine, una menzione speciale va alle descrizioni minuziose ed invisibili, nascoste fra le pieghe della narrazione,  che trasforma la semplice abitudine della lettura, in un biglietto di prima classe per il mondo, visto dagli occhi di una ragazza dell'alta società inglese.

"In fuga da Houdini" è una degna continuazione  della collana, pieno di colpi di scena e dotato di un mistero, se è possibile, ancora più fitto degli altri. Un romanzo che vi farà  viaggiare sulle sconfinate acque del Pacifico, in una traversata avvolta dall ignoto dove sia sogni che incubi diventeranno realtà.


-Articolo a cura di Luinil 

"Il portale per l'aldilà": la seconda avventura di Elizabeth Webster

"Siamo tutti molto sicuri e poi, quando ci poniamo abbastanza domande, a volte scopriamo di avere torto."


"Il portale per l'aldilà" è il secondo romanzo della serie "Webster & Co. - Avvocati per tipi strani" di William Lashner, pubblicata dalla casa editrice Deagostini.
Ho già apprezzato moltissimo il primo libro, e questo sequel si è rivelato decisamente all'altezza delle mie - alte - aspettative.

Dopo aver vinto il suo primo processo e liberato il padre, Elizabeth ha definitivamente accettato di lavorare nell'azienda di famiglia che, grazie alla sua presenza, ha cambiato il nome da "Webster e figlio" a "Webster e Co."
A volte si sente scoraggiata dalle numerose ore di lavoro e di studio da cui teme di non trarre il profitto sperato eppure, anche quando crede che il nonno la stia facendo lavorare ingiustamente, scopre sempre di aver studiato qualcosa di importante, ed è emozionata all'idea di avere ancora molto da imparare.
In questa nuova avventura, le viene affidata la difesa di una minuscola Gremlin dall'accusa di aver divorato la capra del vicino di casa. All'apparenza sembrerebbe un caso semplicissimo: dopotutto, lei ha sconfitto l'avvocato del demone Alarossa, cos'altro ha da temere? Eppure, il caso si rivela più complicato del previsto, e stranamente intrecciato ad un altro caso al quale sta lavorando suo padre, quello di un ragazzino tenuto come ostaggio nella magione di una vampira e di cui la madre ormai defunta rivendica il posto nell'aldilà.
Man mano che la storia procede, il mistero si infittisce e sembra diventare sempre più difficile, persino pericoloso. Una vittoria appare impossibile, ma i Webster sono famosi per i loro "turnabout", obiezioni dell'ultimo istante, capaci di ribaltare la situazione.
Sapranno capire di chi fidarsi, e padre e figlia si salveranno anche stavolta?

L'elemento più importante che il romanzo affronta è il rapporto fra Elizabeth Webster e suo padre. Dopo averlo ritrovato, i due instaurano un legame piuttosto strano e conflittuale. Elizabeth, dopo aver accettato l'eredità di famiglia ed essere diventata un avvocato delle cause maledette, credeva che grazie al lavoro suo padre sarebbe diventato più attento e premuroso nei suoi confronti. Invece, l'uomo sembra essere diventato persino più severo ed esigente, come se pretendesse da lei sempre il massimo, inducendola a sentirsi male quando non ci riesce.
Spesso Elizabeth non si sente abbastanza apprezzata da lui, e teme che i suoi sforzi per impegnarsi gli appaiano vani. Ma proprio per l'amore che prova per lei il genitore è estremamente severo: sa bene che sua figlia si sta addentrando in un mondo pericoloso, e soltanto se sarà preparata non sarà divorata dai lupi che la circondano.

"Non eravamo mai andati molto d'accordo, io e mio padre. Per molti anni era stato come un fantasma che appariva qua e là nei momenti meno opportuni, lasciandomi a cavarmela da sola con mia madre, il mio patrigno, mio fratello, la mia vita. Pensavo ch peggio di così non potesse andare, finché all'improvviso non era ricomparso e avevo dovuto occuparmi anche di lui. Ora, ogni volta che mi vedeva in ufficio, assumeva un'espressione addolorata, come se si stesse interrogando su come sbarazzarsi di me."

Nel corso della storia costruisce un bellissimo legame con suo nonno, che nonostante l'età è ancora molto arzillo e sempre disposto a dispensare consigli alla nipotina, per cui chiaramente stravede e nel cui potenziale crede ciecamente.
Trovo che Nonno Webster sia un personaggio davvero riuscito, un signore sopra le righe al quale ci si affeziona facilmente.

Elizabeth, Natalie ed Henry continuano a costituire una squadra affiatata e ben assortita, hanno caratteri molto diversi che si incastrano bene fra loro, aiutandosi a vicenda. Grazie all'introduzione di un nuovo personaggio, la storia diventa occasione per una profonda riflessione sull'amicizia e su ciò che si è disposti a fare nel nome di questo nobile legame umano... e non solo.

"Un amico condivide (...) Un amico ti permette di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. (...) Quando guardo la scuola media attraverso i suoi occhi, al'improvviso mi sento fortunata di essere lì. Com'è possibile? (...) Un amico ti fa stare bene con te stesso. Non so come ci riesca, forse è uno dei suoi trucchetti, ma quando siamo con lui, in un modo o nell'altro, possiamo fare ed essere qualcosa di  più. Come se avessimo maggior valore. Se è solo un trucco, è il miglior trucco che può giocare un amico."

Tra personaggi vecchi e nuovi tornano, in questo capitolo, le lugubri atmosfere del tribunale delle cause maledette, e anche in questa nuova elettrizzante avventura William Lashner saprà tenere col fiato sospeso i suoi lettori... fino all'ultima obiezione.

"Tutto ciò che posso dirti mentre inizi questo viaggio è di tenerti pronto a qualsiasi sorpresa, perché c'è molto da guadagnare nelle svolte della vita. Più di quanto tu possa immaginare."

martedì 28 settembre 2021

Review Party: "Ready Player Two" di Ernest Cline

"Eravamo giunti all'ultimo, inevitabile passo dell'evoluzione dei videogiochi. La simulazione era finalmente diventata indistinguibile dalla realtà."


"Ready PLayer Two" di Ernest Cline è il sequel del fortunato romanzo "Rady PLayer One", dal quale è stato tratto un omonimo film. Dopo aver riproposto in edizione pocket il primo libro, la Mondadori ha pubblicato il secondo capitolo della storia, in un volume cartonato di grande formato.

Wade Watts ha vinto il gioco di Halliday: ha trovato tutte e tre le chiavi, varcato le rispettive porte e vinto ogni prova, compresa quella finale. Questo ha fatto di lui l'erede di tutte le fortune del del proprietario multimiliardario, titolo che ha deciso di condividere insieme ai compagni che gli hanno permesso di vincere la sfida: Ar3mis, Aach e Shoto. Inoltre, ha anche ottenuto l'amore di Art3mis, la ragazza dei suoi sogni, e i due si godono la tenerezza del loro primo amore.
Tuttavia, proprio qualche giorno dopo la vittoria, Wade scopre un nuovo segreto di Halliday: poco prima di morire, l'uomo aveva lavorato ad "Oni", una nuova invenzione per migliorare la sua realtà virtuale, un dispositivo che, grazie all'uso di una tecnologia più potente, permette a chi la usa di vivere un'esperienza che non coinvolge solo la visione, ma che si può vivere completamente attraverso tutti i cinque sensi.
Halliday non ha messo mai in commercio il suo dispositivo, lasciando al suo erede la possibilità di scegliere cosa fare di una simile invenzione.
Wade, dopo averla provata, è entusiasta e decide di metterla subito in vendita.

"Ogni giorno c'erano esperienze inedite da scaricare. e si trovava davvero di tutto. POtevi andare ovunque, fare qualsiasi cosa, essere chiunque. L'ONI creava una dipendenza estrema, ancora più forte di quanto fosse stata quella da OASIS."

Anche Aach e Shoto sono d'accordo, ma Art3mis si oppone fermamente. La ragazza è infatti convinta che "Oni" renderà le persone ancora più dipendenti da Oasis, e invece dovrebbero sfruttare la loro influenza per insegnare all'umanità che bisogna dare un'opportunità al mondo reale.

"Forse non riesci a vedere il rischio perché non lo vuoi v edere. Sei troppo innamorato della tua macchina dei sogni, per capire cosa ha fatto all'umanità."

Gli altri si oppongono alla sua idea e appoggiano Wade, ma questa scelta influisce pesanetemente sulla loro relazione, fino a distruggerla.
Wade rimane convinto di aver fatto la scelta giusta, decidendo di mettere in vendita l'ultima invenzione di Halliday, eppure non può fare a meno di avere dei dubbi. Se Art3mis avesse ragione? Se davvero avesse condannato l'umanità ad abbandonare la vita, sposando per sempre il mondo virtuale? Inoltre, dopo aver sbloccato ONI, sul sito di Anorak, che aveva ospitato i punteggi dei giocatori durante la prima sfida di Halliday, compare un nuovo indizio. Sta per iniziare un gioco nuovo, una sfida con regole completamente diverse. E questa volta Wade forse non giocherà con gli amici di sempre, e potrebbe anche perdere.

Se Cline aveva già proposto ai suoi lettori un'interessante sfida morale con il suo primo romanzo, in "Ready Player Two" diventa estremamente difficile giudicare le scelte di Wade, cresciuto con Oasis. Grazie ad ONI, Wade è convinto di aiutare le persone più asociali a migliorare la propria vita online, eppure questo forse le scoraggerà ulteriormente a cercare di parlare con i vicini, o con gli amici.
Art3mis, di lunghe vedute, lo ha capito prima di lui e teme soprattutto per il destino dei più giovani, i quali hanno bisogno di provare a vivere davvero prima di essere lobotomizzati da un programma informatico, che evita tutti i problemi e permette a ciascuno di apparire agli altri come vuole e di scegliersi la vita che desidera.
Inoltre, l'ONI andrebbe usato con moderazione, ma dall'effettivo utilizzo degli utenti è chiaro che esso generi una smodata dipendenza.

"Stiamo trasformando un'intera generazione di bambini in drogati di ONI, prima ancora che abbiano avuto l'opportunità di vivere la vita nel mondo reale."

Quante volte noi stessi siamo così presi dal nostro cellulare, tablet o computer da ignorare chi ci sta intorno? Trascuriamo genitori, nonni, zii, persino gli amici, perché la nostra attenzione è completamente catalizzata dai colori brillanti del piccolo schermo, e dalle infinite possibilità di intrattenimento che esso offre.
Immaginando una versione più ingigantita dei videogiochi, Cline mostra lo spettro di un futuro tristemente possibile, in cui preferiremo trascorrere la nostra intera esistenza immobili intenti a muoverci dentro un gioco virtuale. E allora cosa resterà delle nostre vite? Sarà davvero un'esistenza degna di essere vissuta?

In questo secondo romanzo, Ernest Cline propone un'avventura nuova nel mondo di Oasis, forse meno appassionante di "Ready Player One" ma che ne approfondisce le tematiche trattate e, grazie al suo stile incalzante, saprà intrattenere egregiamente i lettori.

sabato 25 settembre 2021

Review Party: "Ready Player One" di Ernest Cline


"Era l'alba di una nuova era, un'era in cui il genere umano avrebbe trascorso la maggior parte del tempo libero all'interno di un videogioco."

"Ready Player One" è un romanzo di Ernest Cline, da cui è stato tratto l'omonimo film e di cui la casa editrice Oscar Mondadori ha recentemente pubblicato un'edizione pocket in brussura, con una bella copertina colorata che richiama il mondo videoludico.

Wade Watts è un ragazzo di diciotto anni che vive in America nel 2044. Il mondo ormai  è un luogo brullo e poco vivibile e la realtà virtuale ospita quasi ogni attività umana
grazie ad OASIS -il più grande gioco multigiocatore che sia mai stato creato - il quale, con l'uso di guanti speciali e di un visore, consente di immergersi completamente in una realtà alternativa: online è possibile sposarsi, andare a scuola, giocare ai videogiochi, leggere libri, divertirsi. Dopo aver creato il proprio avatar, si può fare qualsiasi cosa su Oasis, ogni sogno diventa possibile.
Per l'orfano Wade, che vive in un quartiere malfamato, insieme ad una zia che lo tratta malissimo, Oasis rappresenta la sua unica via di fuga.
Perciò quando Halliday, il multimiliardario che ha creato Oasis, muore e decide di lasciare il suo personale congedo al mondo: una sfida,  Wade decide di raccoglierla. Chi vincerà il gioco, ossia trovare tre chiavi nascoste e attraversare tre porte, vincendo delle sfide particolarmente difficili, diventerà il proprietario effettivo di Oasis, l'erede delle sue fortune.
Per Wade vincere rappresenterebbe la svolta della sua esistenza. Crede di non avere speranze, perché essendo molto povero, il suo avatar ha ben poche risorse a disposizione. Eppure sarà proprio lui a trovare la prima chiave, mettendo in moto un pericoloso effetto domino: ben presto, riceve numerose offerte e tentativi di corruzione da altri aspiranti giocatori ma soprattutto dalla IOI, l'impresa che vuole appropriarsi di Oasis per speculare sulla creazione di Hallyday e appropriarsi del suo immenso patrimonio.
In una folle corsa contro il tempo, Wade farà di tutto per non lasciarsi scoraggiare, e continuerà a giocare fino alla fine, incontrando inaspettati alleati lungo il suo cammino. Chi vincerà?

Una sfida con un premio troppo importante per poter immaginare di dividerlo, rischia di mettere a repentaglio le amicizie, perché nella gara indetta da Halliday ognuno gioca da solo, le alleanze sono controproducenti. 

"Mi domandai come avremmo potuto rimanere amici malgrado tutto ciò che ci aspettava. Nessuno di noi due voleva lavorare in squadra, e da quel momento in poi saremmo stati in competizione l'uno con l'altro."

Wade Watts, arrogante come tutti i giovani, forte della sua competenza videoludica, si sente perfettamente a suo agio nel mondo di Oasis, mentre nella vita reale muove passi esitanti, insicuri, non si piace e trova difficile relazionarsi con gli altri. Oasis ha offerto un universo confortevole a tutti coloro che sono incapaci di vivere e di ritagliarsi un posto nel mondo, tanto che molte persone escono pochissimo di casa e trascorrono quasi completamente le proprie giornate nella realtà virtuale.

Online è possibile apparire come si vuole: belli e muscolosi, vincenti, magri, è persino possibile cambiare sesso. Ci si può presentare agli altri con l'identità che si sceglie. Conoscere qualcuno nel mondo virtuale è possibile o è tutto una menzogna?
Secondo Wade parlarsi su Oasis è persino meglio che incontrarsi dal vivo, perché tramite un avatar la fisicità non esiste e si è pura personalità.
Eppure quella personalità è filtrata, si mostra all'altro soltanto ciò che si desidera e si nascondono difetti e problemi. Quindi, ci si può davvero conoscere?

La particolarità del romanzo è la ricca quantità di elementi della cultura degli anni 80 e 90. Vengono citati molti film, canzoni, videogiochi, e ci sono numerosi riferimenti alla cultura geek, che saranno amati dagli appassionati.

"Ready Player One" è un'avventura adrenalinica narrata in prima persona da un protagonista intelligente che, meditando su sé stesso e sulle proprie decisioni, coinvolge il lettore in un emozionante videogioco, mostrando tuttavia lo spettro di una realtà vagamente inquietante e scarnificata, che riduce i giocatori ad avatar e ne mortifica l'umanità, quando ci si dimentica che oltre il computer esiste un intero mondo da vivere. 

giovedì 23 settembre 2021

"Anna K. - Una love story" di Jenny Lee

"Tutte le adolescenti felici si somigliano; ogni adolescente infelice è invece infelice a modo suo."


"Anna K. - Una love story" è un romanzo di Jenny Lee, un retelling young adult del romanzo "Anna Karenina", dal quale sarà prossimamanete tratta una serie tv, alla cui sceneggiatura parteciperà anche l'autrice.
Pubblicato da Leggere Editore, da oggi in tutte le librerie.

Lolly ha diciassette anni e deve affrontare il dolore peggiore che una ragazza adolescente possa sopportare: il tradimento dell'amato fidanzato. 
Kimmy, la sua bellissima sorella, si lascia prendere in giro dal libertino di turno, solo perché cerca disperatamente un pò d'affetto. La folle Beatrice passa tranquillamente da un ragazzo all'altro e, perché no, anche da una ragazza all'altra, senza riuscire mai ad affezionarsi davvero a nessuno.
La storia si concentra su un gruppo di adolescenti statunitensi ricchissimi che sembrano avere vite disastrate, problemi insormontabili e brutte storie alle spalle. 
Tutti tranne Anna K.
Sedici anni, lineamenti asiatici, profondi occhi scuri. È bellissima, ha un fidanzato attraente e gentile che frequenta già il college, ed ogni dettaglio della sua vita è perfetto.
O forse sembra.
Perché ad Anna appare tutto così perfetto da sembrare finto, opprimente, e spesso ha come l'impressione di vivere in una bolla sul punto di scoppiare. E infatti la suddetta bolla esplode, nell'istante in cui il bellissimo quindicenne Vrosky incrocia il suo sguardo. I suoi occhi sono tempestosi, blu, straordinari, e trafiggono quelli di Anna con la loro bellezza magnetica. 
Anna fin dal loro primo sguardo si rende conto che la chimica tra loro è intensa, bruciante.
Ma lasciare lo storico fidanzato, per una ragazza di buona società e soprattutto estremamente ricca e conosciuta, non è facile. Avrà la possibilità di vivere la sua storia d'amore? Oppure i suoi desideri faranno crollare la sua vita perfetta come un castello di carte?

In una storia che ripercorre pedissequamente gli eventi narrativi del romanzo di Tolstoj - ricordando l'autore da cui trae ispirazione anche per la prosa ricca, forbita ed incalzante- Jenny Lee ha scritto il retelling di un classico intramontabile, da sempre apprezzato per la sua capacità di sviscerare i sentimenti umani, sfruttando il suo stratagemma letterario per mostrare al lettore un intreccio di relazioni e di comportamenti talmente complessi che sfuggono a qualsiasi giudizio.

Tramite la fotografia di uno spaccato della società contemporanea degradata e spesso priva di contenuto si sottolinea come, nonostante siano cambiati i tempi, le persone non sono poi molto diverse dall'epoca di Tolstoj, semmai sempre più sole, sorridono nelle foto scattate per i social, ma vivono esistenze prive di emozioni.

Tra segreti, tradimenti, cotte, droghe e bugie, Anna K. restituisce il ritratto di una generazione che ha tutto eppure non ha niente, evidenziando lo squallore generale che alberga nel cuore di adolescenti disillusi, uno spaccato sconcertante ma verosimile della vuota società contemporanea, costruita sulle apparenze e non sulla sostanza.

"Dustin aveva letto che i casi di ansia e depressione negli adolescenti che erano cresciuti con gli smartphone erano in continuo aumento. Nessuno riusciva a smettere di guardare la marea infinita di foto di persone attraenti con vite favolose. Sembrava che l'unica ragione per fare qualsiasi cosa al giorno d'oggi fosse postare foto per dire quanto ci si stava divertendo o quanto si era felici."

In un periodo in cui le ragazze sono apparentemente emancipate e libere, tre le righe delle mille bugie che raccontano a sè stesse, l'autrice permette al lettore di intravedere fragilità ed insicurezze dietro i loro comportamenti. Spesso, più che per scelta personale o per divertimento, le ragazze si concedono ai ragazzi che amano o che desiderano solo per poi confidarsi, sottovoce, che sarebbero state più felici di uno sguardo romantico che di sentirsi sotto pressione e costrette ad assecondare i desideri dei fidanzati solo per trattenerli a sé, ritrovandosi incastrate in rapporti svilenti che spesso le fanno sentire umiliate, vittime della doppia morale sessuale che ancora regna nel mondo contemporaneo.

Lolly ad esempio,  desidera tanto non essere sola e si accontenta delle briciole dell'amore di Steven,  il quale non si fa problemi a tradirla ripetutamente. Ogni volta lo perdona, preoccupata più di mantenere la propria immagine di coppia affiata che del reale sentimento che li lega.

Anna sembra avere tutto ciò che una ragazza potrebbe mai desiderare. Un ragazzo perfetto che non ha mai avuto una fidanzata prima di lei, premuroso e sempre gentile. Ad un occhio esterno il loro rapporto appare solido e perfetto. Eppure Anna non si sente valorizzata da Alexander, ma  costantemente sotto pressione in sua presenza, e non ha  mai avvertito "i fuochi d'artificio" quando sono insieme.
Anna attribuisce un valore altissimo alla parola "amore", per questo è consapevole che non si adatta per niente alla sua relazione, che porta avanti per pigrizia e senso di responsabilità. Anche se non è davvero felice, le vicissitudini amorose dei suoi amici e i costanti tradimenti di suo fratello alla fidanzata, nonché di suo padre a sua madre, l'hanno indotta a pensare che una relazione non particolarmente emozionante ma con un ragazzo capace di offrirle sicurezza e fedeltà sia comunque più auspicabile di mettersi in gioco con qualcuno a cui potrebbe affezionarsi davvero.

"Anna si confidava raramente con i suoi amici sulla sua relazione con Alexander, ma quando succedeva tutti avevano sempre la stessa reazione di Lolly: che il suo ragazzo era perfetto e che era fortunata ad averlo. Quando altre ragazze si lamentavano del proprio ragazzo, Anna aveva notato che raramente condivideva i loro problemi. L'unica lamentela che aveva verso la loro relazione è che a volte le sembrava un pò piatta, ma dava per scontato che fosse perché stavano insieme già da tanto tempo."

Eppure l'incontro con Vrosky la sconvolge profondamente, perché per la prima volta  in sua presenza si sente libera di essere sé stessa,  rinata nel suo sguardo, una ragazza nuova, più brillante, più bella.
Vorrebbe proibirsi di pensare a lui e restare fedele ad Alexander, perché sa che è la cosa giusta da fare, invece di correre il rischio di mandare alle ortiche un avvenire tranquillo per una relazione incerta.
Ma al cuor non si comanda e, complice la sua giovinezza, Anna non potrà fare a meno di lasciarsi andare a questo giovanile e passionale sentimento, che per la prima volta sente di poter chiamare Amore, parola che non si era mai concessa di usare davvero.

"Anna rimase davanti allo specchio per alcuni minuti. Il trucco era completamente sparito per il sudore delle danze, e i suoi capelli arricciati in stile anni Novanta erano tutti spettinati, ma la ragazza che le restituiva lo sguardo nel riflesso non era un disastro. Anzi, Anna aveva un aspetto vivo e felice che non si vedeva addosso da secoli. Aveva le guance arrossate e gli occhi che brillavano. Ricordò a sé stessa che praticamente era come se avesse fatto cardio senza sosta nelle ultime ore, quindi il motivo probabilmente era quello. Ma anche mentre ci pensava, sapeva che c'era di più. L'espressione che aveva era qualcosa di speciale."

In un mondo in cui gli adulti sono irresponsabili, fedifraghi e hanno comportamenti più immaturi degli stessi figli, gli adolescenti protagonisti di "Anna K.-Una love story" si scoprono disillusi e soli ad affrontare le tempeste del periodo più delicato della loro vita, intenti a vivere rapporti turbolenti e poco sani. Accontentandosi di qualche minuto di passione fisica, in cui si illudono di essere amati, si costringono a non pensare grazie al conforto illusorio di alcool, droghe e quantità spropositate di denaro.
Nel degrado imperante ardono piccolissimi istanti di bellezza: brevi confidenze tra amici, supporto tra sorelle, momenti rubati alle vite impegnatissime dei genitori.

In particolare, in questo deserto emozionale in cui nella maggior parte dei casi amicizia e amore sono parole senza senso che suscitano il riso, perché usate a sproposito per nascondere il vuoto, il travolgente amore a prima vista di Anna e Vrosky brilla come una stella, però talmente fragile che finisce per implodere, trascinando nelle tenebre più fitte tutti i personaggi che ruotano intorno a loro, in una danza folle e misteriosa che racconta tutte le molteplici e tormentate emozioni dell'adolescenza.

mercoledì 22 settembre 2021

"Una storia di Magia" di Chris Colfer

La forza di un regno equivale a quella del suo cittadino più debole.


Chris Colfer -noto per aver recitato nella serie televisiva Glee-  già autore di numerosi romanzi, tra cui "Altro che fanfiction" e la fortunata ed apprezzata serie fantasy "La terra delle storie", torna a far sognare i suoi lettori con il bellissimo libro "Una storia di magia", pubblicato dalla casa editrice Rizzoli.

Brystal è una ragazzina di quattordici anni con una fervida immaginazione ed una grande passione per la lettura. Il suo problema? Essere nata nel Regno del Sud, dove alle donne è assolutamente proibito apprendere qualsiasi nozione che non riguardi strettamente l'economia domestica è le buone maniere, unici argomenti sui quali ci si aspetta competenza dal genere femminile.
Il fratello di Brystal però, di nascosto, spesso le presta i suoi libri e le permette di leggerli, anche se le raccomanda sempre di fare attenzione e non farsi scoprire, perché, dal momento che studia per diventare Alto Giudice, conosce bene le leggi del regno e non vuole che proprio sua sorella venga punita.
Quando sua madre la sorprede per l'ennesima volta e suo padre la rimprovera aspramente vietandole di avvicinarsi ai libri, Brystal cerca una soluzione per non abbandonare la lettura: decide così di farsi assumere come addetta alle pulizie in una biblioteca, approfittando dei momenti liberi per leggere.
Quando vi trova una stanza segreta, con scaffali ricolmi di libri proibiti, scopre le bugie degli Alti Giudici e i loro crudeli stratagemmi per costruire un regno oppressivo, basato sulla subordinazione totale delle donne e sulla persecuzione delle creature magiche.
Proprio durante la lettura di un libro proibito, leggendo una formula speciale, Brystal capisce di essere una creatura magica e, sebbene sia terrorizzata da questa scoperta, essendo ben consapevole dei pericoli ai quali va incontro, decide di imparare di più sulla sua natura. Nella realtà oppressiva in cui vive essere diversi è un crimine imperdonabile perciò, quando viene sorpresa mentre esercita la magia, teme che sia giunta la fine della sua storia, che in realtà, però, è solo all'inizio: costretta ai lavori forzati, viene salvata da Madame Tempofiero, una fata che decide di arruolarla come studentessa nella sua scuola di magia. Il progetto della fata è insegnare alle creature magiche ad usare i loro poteri in modo da aiutare gli uomini, per mostrare loro che la magia è un'energia benevola che non va odiata. Brystal accetta con entusiasmo di appoggiarla nel suo progetto. Quale sarà il suo destino?

Un romanzo fantasy non è mai una storia totalmente inventata, ma rappresenta una metafora di qualche aspetto della realtà. Per questa ragione, ho sempre amato questo genere: perché se per molti è leggero o per bambini, in realtà il  comunica quasi sempre più di quel che sembra.
Infatti leggendo le prime pagine di questo romanzo, il lettore si trova subito coinvolto in un universo narrativo nel quale si ravvisano, tristemente, moltissime similitudini con il nostro mondo contemporaneo.
Anche se oggi c'è molta apertura mentale, sono ancora troppe le persone che, quando confessano qualche diversità - come un diverso orientamento sessuale o non condividono i valori dei genitori o di un'intera società- vengono  condannate  ed escluse dalle loro famiglie, come se in esse ci fosse qualcosa di sbagliato.

"A volte nasciamo in un tempo che non ci rispetta, e troppo spesso lasciamo che questo determini il rispetto che abbiamo per noi stessi."

E allora è perfettamente verosimile la spietata reazione del padre di Brystal, disposto a farla condannare come un cancro pur di non infangare il buon nome della sua famiglia.

Spesso millantiamo una modernità che concretamente poi non c'è, e cointinuiamo a vivere in una società in cui ogni tentativo di abbattere le discriminazioni e ottenere il rispetto per tutte le categorie, sembra risolversi soltanto in nuovi estremismi.

"Il mondo avrebbe dovuto cambiare radicalmente per accettare la magia, e lei non riusciva a immaginarsi un cambiamento di quella entità." [...]
Non importa quale sia la preda, l'importante è il brivido della caccia [...] Per restare unita, l'umanità ha sempre avuto bisogno di qualcosa da odiare e di cui avere paura. Dopotutto, se non avessero nulla da sottomettere o conquistare, non avrebbero niente con cui alimentare il proprio senso di superiorità. Ci sono persone che distruggerebbero il mondo intero per una goccia di autostima."

Chris Colfer, autore a cui sta molto a cuore il tema della diversità, ha scritto, con una prosa ricercata ed evocativa, un romanzo che è un coloratissimo inno ad ogni tipo di minoranza, e che racconta tutta la bellezza che deriva dal coraggio di vivere una vita fedele alla propria natura.

"Sei come un gioiello tu stessa: è un peccato tenerti rinchiusa in una caverna scura. È giunta l'ora di condividere la tua bellezza con il mondo."

lunedì 20 settembre 2021

Codename Sailor V: un nuovo albo da aggiungere alla "Eternal Collection" dedicata a Sailor Moon


Sailor Moon è una serie shojio che ha fatto la storia. Tradotta in molti paesi, è conosciuta ovunque, anche da chi non è amante dei fumetti manga, grazie al coloratissimo anime, che è ormai un classico degli anni 90, serie iconica in tutto il mondo simbolo della cultura giapponese.
Negli ultimi anni, inoltre, il manga ha avuto un nuovo adattamento anime: "Sailor Moon Crystal", con illustrazioni particolarmente aggraziate e raffinati colori pastello.
Per essere al passo con l'entusiasmo dei fan vecchi e nuovi di Sailor Moon, la Starcomics ha proposto una nuova versione dell'intera serie, in dieci volumi di grande formato, con le pagine patinate, la copertina scintillante e varie belle tavole a colori.

Tuttavia, non tutti sanno che Tacheuchi è stata anche autrice di "Codename: Sailor V".

Sailor V, oltre ad essere coprotagonista al fianco di Usagi nella serie più conosciuta delle guerriere Sailor, è stata precedentemente protagonista di una serie di avventure interamente dedicate a lei.
Ovviamente, dopo aver ripubblicato tutta la serie nella splendida nuova edizione, che porta il nome di "Eternal Edition", la casa editrice ha deciso di proporre anche le storie di "Codename Sailor V", raccolte in due albi, per consentire ai lettori di poter leggere anche questo arco narrativo e inserire nella propria collezione altri due volumi di questa edizione esteticamente spettacolare.

La protagonista è Minako Aino, una tredicenne con poca voglia di studiare, una grande passione per lo sport e un insano entuusiasmo per i videogiochi. 

Pur essendo una bellissima ragazza, non si comporta mai come la tipica "fanciulla in difficoltà": tende piuttosto spesso a perdere la calma e il suo carattere sin troppo spumeggiante di solito intimorisce i suoi amici. L'incontro con Artemis, un gatto bianco parlante, cambia la sua vita: il gatto infatti le comunica che il suo destino è diventare Sailor Venus e combattere per difendere la terra da insidiosi nemici che giungono da altri mondi per soggiogarla. Artemis dona a Minako un portacipria a forma di mezzaluna: è un oggetto magico, che le consente di trasformarsi in chiunque desideri e soprattutto in una guerriera sailor.
Lungi dall'ubbidire ad Artemis, Minako tende a non seguire mai i suoi consigli, sfruttando i suoi poteri magici per svolgere più in fretta i compiti, per aumentare la propria celebrità e per punire i criminali al posto della polizia.


Anche se Artemis la avvisa constantemente di tenere alta la guardia, Minako se ne dimentica sempre, per poi trovarsi con la schiena contro il muro  fronteggiare nemici che ad un primo sguardo non aveva riconosciuto come tali.
In questo primo volume, in particolare, Minako si trova a combattere contro la dark agency, una misteriosa associazione segreta che vuole trasformare tutti i terrestri in schiavi.
Sempre con la magia e la fortuna dalla sua parte, Sailor V sembra cavarsela in ogni situazione: riuscirà a sconfiggere l'agenzia oscura?


"Codename Sailor V" è un manga divertente che, rivolgendosi ad un target giovane, non si prende troppo sul serio. Personalmente, vi ho ravvisato una sottile ironia nei confronti dei fumetti supereroistici classici: Minako non è mai né saggia né riflessiva, non è assolutamente studiosa, prende tutto come un gioco e si ritrova ogni volta nei guai per aver ignorato i consigli del gatto Artemis. Non si può tuttavia non provare simpatia per questa disastrosa protagonista, sempre esuberante e traboccante di energia, che prende una cotta per ogni bel ragazzo che incontra e non si scoraggia ogni volta che le sue fantasie romantiche vengono bruscamente spazzate via dalla realtà.

Chiaramente, l'autrice ha anche sottilmente ironizzato sugli estremismi della società giapponese: in più di un caso, il nemico è rappresentato dagli "idol" del momento, giovani cantanti che per aver cantato qualche canzone vengono idolatrati dalle masse che appaiono quasi "lobotomizzate" dinanzi al loro fascino. Tacheuchi evidentemente trovava un pò ridicolo questo fenomeno, dato che si è divertita ad immaginare un mondo in cui dietro gli idoli dei teenager si nascondono malintenzionati che cercano di piegarli al loro volere: forse un sottile invito a dedicare il proprio tempo in attività più costruttive piuttosto di stravedere per uno sconosciuto cantante, meteora appena nata nel mondo dello spettacolo, su cui le grandi aziende speculano per qualche anno grazie all'entusiasmo dei fan.

Si ravvisano in questo albo molti camei di personaggi che saranno poi presenti nella serie principale e vengono accennati temi che saranno sviluppati in seguito. 


Anche i disegni dell'autrice hanno subito un'evoluzione: nel corso degli anni, pur mantenendo il suo stile delicato ed aggraziato, l'autrice ha arricchito le proprie tavole di  scenari dettagliati, che in questo primo volume del prequel sono trascurati a favore di volti e personaggi, che dominano le vrie vignette (preferenza che è sempre rimasta, ma arricchendosi di eleganti sfondi).
C'è inoltre un ampio uso del super deformed - che contribuisce al tono ironico dell'opera - che poi, in Sailor Moon, è diminuito drasticamente, a favore di un tratto più elegante, adattandosi alla storia a tratti drammatica delle guerriere Sailor.
L'originalità dell'autrice è certamente l'ordine caotico delle vignette, un pò innovativo per gli anni 90: spesso i suoi personaggi rompono i confini delle tavole, dando così un grande dinamismo al fumetto.


"Codename: Sailor V 1" è un primo volume frizzante e simpatico, un'opera che permette ai lettori di leggere i primi lavori e le idee embrionali nate della spumeggiante fantasia della mangaka che ha scritto e disegnato l'opera manga più famosa di tutti i tempi. 

venerdì 17 settembre 2021

Il Detective fantasma - Review Party

"Credevo che il destino migliore fosse la normalità, come se esistesse. Come se fosse davvero desiderabile."

"Il detective fantasma" è un romanzo di Vanessa S. Riley, pubblicato dalla casa editrice Fanucci. Prossimamente, dal libro sarà tratta una serie televisiva.


"Capita a tutti di morire. A Jack Wyte era capitato una decina di mesi prima a causa , in definitiva, di un disguido burocratico. [...] Era stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono "Come sei morto?" ti dà il diritto di rispondere: "È complicato."

Così viene presentato il protagonista, fantasma di un poliziotto che si è lasciato alle spalle un matrimonio fallito, un curriculum di padre poco presente e l'amore di una donna conosciuta poco prima della dipartita, con cui non ha potuto vivere.
Tuttavia, il suo lavoro era l'unica cosa che gli riuscisse bene, per questo l'uomo dei crocevia - in un certo senso, il "direttore" del mondo dell'aldilà - gli chiede di indagare su una serie di omicidi che non sarebbero dovuti avvenire e che hanno causato tantissimi problemi burocratici all'altromondo. Chi è stato a commetterli? Come mai la morte dei defunti non era prevista nei registri?
Jack inizia perciò ad indagare e la sua ricerca lo porterà ad incrociarsi con un teatro di personaggi grotteschi, disperati e soli come lui.
Riuscirà a risolvere il mistero prima che l'ignoto assassino colpisca ancora?

L'umanità è l'elemento focale del romanzo, cruda e forse priva di poesia, un'umanità fragile osservata nel dolore e nella difficoltà, per questo autentica. 

Fra tutti i personaggi viene presentato per primo, e spicca tra tutti, "l'uomo dei crocevia", figura che incarna un mefistofele quasi faustiano per la sua saggezza, ma privo della stessa volontà di ingannare gli uomini, rappresentato quasi come un bambino nella sua disarmante fragilità.

"C'era un motivo per cui il diavolo era sempre stato così caro all'umanità. Era come loro, l'espressione della loro stessa attitudine a sbaglire e fare stupidaggini. Era il genere di individuo che brucia la frittata, dice la cosa peggiore al momento sbagliato, mette il dito nella presa elettrica per vedere cosa succede."

Una creatura sovrannaturale al di là del bene e del male, che osserva l'umanità con la curiosità di uno scienziato. E proprio il suo atteggiamento insegna al lettore l'approccio giusto da mantenere durante la lettura del libro, ossia una sottile curiosità, sempre mantenendo il distacco e senza mai ergersi a giudice di qualsivoglia situazione si trovino a vivere i personaggi.

"In lui si intersecavano cielo e terra. Nel complesso, il nome che forse lo descriveva meglio era "l'Uomo dei crocevia."
Non perché davvero passasse le sue notti aspettando i viandanti agli incroci deserti, ma perché rendeva bene il senso del suo ruolo nel mondo: offriva una scelta."

Le relazioni fra i personaggi vengono mostrate più che descritte, e questo le rende particolarmente verosimili agli occhi dei lettori. 

Ad esempio il legame tra Giles e Lope, vampiri innamorati, non si esprime tramite atti di romanticismo e dichiarazioni, ma si palesa attraverso carezze gentili, sguardi premurosi e la costante disponibilità nei confronti dell'altro, da proteggere sempre a costo della vita. Un amore mai urlato eppure sempre profondamente sentito.

Jack Wyte, fumatore incallito e spesso avvinazzato, non incarna certo il classico protagonista integerrimo. Possiede più vizi che virtù, ma non si tira indietro dinanzi al lavoro, e proprio la sua determinazione lo contraddistingue.

L'autrice descrive figure immerse in un mondo di ombre e di fumo, un universo degradato di personaggi mai vincenti, ma che si sforzano di sopravvivere, nella vita come nella morte.
Personaggi modesti, intensi nella loro verosimiglianza, colti nella loro drammatica esistenza, individui che non cercano redenzione ma il cui scopo è la difficile riappacificazione con la propria natura ed i propri errori, accettandosi per ciò che sono.

Un romanzo brillante e non privo di carattere, dalla prosa ironica e scanzonata, a volte sboccata ma mai davvero volgare, che cattura il lettore il quale si scopre spaesato in una storia talmente sfaccettata e ricca di personaggi che riesce a suscitare l'immaginazione proprio come se ci si trovasse di fronte una serie televisiva.

L'elemento soprannaturale, metafora delle particolarità di ciascuno, diventa occasione di riflessione sulle fragilità umane e un inno alla bellezza della diversità.

Vanessa S. Riley ha dedicato Il detective fantasma "a chi non si integra nel paesaggio". E infatti si sofferma a descrivere i dettagli, gli angoli, le macchie, le imperfezioni che danno vera bellezza al tutto.

È un'opera che si è divertita a scrivere, e che voi vi divertirete a leggere. 

giovedì 16 settembre 2021

"Cose da non fare se diventi invisibile": il nuovo romanzo di Ross Welford

 Ross Welford, pluripremiato scrittore per ragazzi, è autore dei fortunati ed apprezzati romanzi "In viaggio nel tempo con il criceto" e "Il ragazzo di mille anni".

"Cose da non fare se diventi invisibile" (What not to do if you turn invisibile) è il suo ultimo romanzo, pubblicato in Italia dalla casa editrice HarperCollins, da oggi in libreria.


Le scuole medie possono essere un inferno, soprattutto se non fai parte della strettissima e dorata cerchia dei ragazzi popolari e non riesci a rientrare nella grande sezione degli anonimi, che passano inosservati. Lo sa bene la tredicenne Ethel, che vuole evitare assolutamente di assomigliare a tipi come Boyd, un ragazzino biondo che cerca sempre di attirare l'attenzione e che tuttavia non si rende conto di non risultare simpatico a nessuno.

"Boyd è arrivato nella nostra classe all'inizio della seconda media. Non conosceva nessuno, quindi mi sarei aspettata che tenesse un profilo basso, invece no. E sono convinta di una cosa: pensava che sarebbe stato divertente [...] ma direi che non è andata come sperava lui."

Nonostante i suoi tentativi di mantenere un basso profilo, Ethel viene spesso presa in giro per l'acne che le copre il viso.

"La mia strategia di tenere un profilo basso a scuola ha avuto scarso successo. Mi conoscono tutti come la Ragazza Acne. Fino a quel momento gran parte delle cattiverie era stata riservata a Elliot Boyd, e a me stava bene. Se non fosse che poi sono diventata un bersaglio anch'io."

L'unico a trovarla simpatica è proprio Boyd, con il quale, tuttavia, Ethel non vorrebbe avere molto a che fare, anche se non lo allontana mai per non essere scortese.
Quando, per l'ennesima volta, viene definita "Faccia da pizza" inizia a provare tutti i rimedi possibili per far sparire l'acne: prova decotti acquistati online su siti di dubbia fama, beve tisane all'ortica, toglie dalla sua dieta i cibi più grassi, fa tante passeggiate all'aria fresca come le suggerisce la nonna.

"Acne a dodici anni? Lo so, è un pò presto. Persino il dottor Kemp ha detto che la mia età si colloca "all'estremità più precoce dello spettro" anche se non è questo il dato anormale. No, "anormale" è un termine da riservare proprio alla mia acne: quella sì che si trova "all'estremità più grave dello spettro". Che poi è un modo gentile del nostro medico di famiglia per dire: 《Caspita, ti è andata proprio male. 》[...]
Il punto è che mi serviva un piano per sbarazzarmi dell'acne, ed è stato così ch i lettini solari e la medicina cinese sono entrati nella mia vita."

Niente però sembra migliorare la situazione. Disperata, Ethel si procura, presso un negozio di bellezza in chiusura che sta facendo una svendita dei macchinari, un lettino abbronzante che le viene letteralmente regalato, perché troppo vecchio per essere venduto. Con l'aiuto di Boyd lo porta a casa e lo nasconde nel garage. Mentre sua nonna è impegnata con le commissioni in parrocchia, decide di provarlo.
Non ottiene i risultati sperati ma, quando ne esce, qualcosa è cambiato. L'acne è scomparsa... ma con essa tutto il resto: Ethel infatti è diventata invisibile.
Sarà proprio Boyd il primo a cui confesserà la propria terribile situazione, e questo segreto li unirà inducendoli a stringere un'inattesa amicizia che però, sulle prime, sarà veramente difficile da costruire.

Ci sono libri per ragazzi che riescono a rapire l'attenzione del lettore sin dalla prima pagina: è il caso di questo romanzo di Welford, che mi ha conquistata sin dalla copertina, luminosa e fresca come gli anni della giovinezza.

La storia inizia in medias res nel momento in cui Ethel, uscendo dal lettino abbronzante, nel quale si è addormentata e dove è rimasta più tempo del dovuto, scopre di essere diventata invisibile. Solo successivamente la narrazione va a ritroso, narrando l'antefatto e spiegando la coencatenazione di eventi che l'ha portata a quel preciso momento.

Ethel, narratrice della storia, si rivolge direttamente al lettore, richiamandolo spesso a fare attenzione a vari dettagli, come se gli stesse raccontando personalmente la sua insolita avventura. Avvicinandosi allo stile del resoconto diaristico, riporta i suoi pensieri e i suoi timori, esponendo una versione molto soggettiva e simpatica degli eventi narrati.
Sebbene abbia una storia familiare non semplice alle spalle - sua madre è venuta a mancare quando era molto piccola, non sa assolutamente niente di suo padre, vive con la nonna e a volte si reca in visita dalla bisnonna in cura presso una casa di riposo, non vive drammaticamente la sua situazione ma la sua unica preoccupazione è quella di essere una ragazza normale, accettata e ben integrata fra i coetanei.

Purtroppo non tutti hanno le stesse abilità sociali che di solito vengono apprezzate tra gli adolescenti, e quindi ben presto si ritrova isolata. Convinta che eliminare il problema fisico per cui viene derisa possa risolvere i suoi disagi, dedica tutto il suo tempo libero alla ricerca di un rimedio, anche se questa ricerca spesso offusca i suoi pensieri e le sue priorità.

Infatti, concentrata sul suo problema estetico, Ethel non si rende conto che nella vita è più importante cercare un amico capace di offrire aiuto e supporto morale, una persona disposta a condividere pensieri e desideri, piuttosto che desiderare disperatamente l'ammirazione altrui solo per come si appare esteriormente.

La stessa Ethel, accecata dalle prese in giro e dai pregiudizi dei compagni, insieme agli altri si trova a ridere di Boyd. Nonostante non condivida le loro idee perché secondo lei è un ragazzo molto buono e gentile, si vergogna di essere sua amica e di essere vista con lui perché teme di essere giudicata negativamente.

"《Quel... quel ciccione non è il mio ragazzo! Non è nemmeno mio amico. Non mi piace per niente. Non piace a nessuno. E' una scocciatura e basta. Lo odio. Mi sta addosso come una puzza. 》
L'ultimo commento è un colpo basso. Boyd sarà anche fastidioso, ma gli sono stata abbastanza vicino da sapere che non si merita il soprannome Fetor Boy.
[...] Vedo Boyd con la coda dell'occhio, il vassoio in mano, ed è abbastanza vicino da aver sentito le mie parole.
Non ho bisogno di avvicinarmi per sapere che ha l'aria triste e confusa. [...]
Mi odio."

Un altro argomento molto importante che viene trattato nel romanzo è il rapporto della protagonista con la nonna e la bisnonna: esso diventa occasione di confronto fra due generazioni che hanno modi di pensare molto diversi, ma che possono costruire solidi legami. Intrecciare e mantenere relazioni con gli anziani è importante per i più giovani, perché li aiuta ad osservare la vita da un altro punto di vista.

"Cose da non fare se diventi invisibile" è un romanzo particolare ed intenso, divertente ma soprattutto toccante, una storia di formazione e di scoperta di sé stessi, delle proprie radici e della propria interiorità, che troppo spesso si cura poco a favore della sterile apparenza, persi nella ricerca di una perfezione impossibile che rende l'anima sempre più vuota.

martedì 14 settembre 2021

"The inheritance games" di Jennifer Lynn Barnes

 "The Inheritance Games" è il primo romanzo di una serie young adult di Jennifer Lynn Barnes, pubblicato in Italia dalla casa editrice Sperling & Kupfer. Prossimamente Amazon studios, che ne ha acquistato i diritti, ne trarrà una serie tv.


Thomas Hawthorne, multimilardario particolarmente eccentrico, alla sua morte ha lasciato gran parte della sua eredità all'adolescente Avery Grams. La stranezza dell'evento? Avery non ha mai sentito parlare di lui. Inoltre, il multimiliardario ha lasciato una parte ben misera dei suoi beni ai suoi parenti, i quali  non sono per niente contenti di scoprire che così tante risorse finanziarie finiranno nelle mani di una ragazzina sconosciuta che non sa neppure cosa farsene, di tutto quel denaro. In effetti, Avery non riesce nemmeno ad immaginare le ricchezze del signor Hawthorne. Orfana, vive della carità della sua sorellastra, e non sono poche le notti che è costretta a trascorrere in auto, per non convivere con l'insopportabile fidanzato della sorella.   

Si ritrova ad essere da un giorno all'altro, una ricca ereditiera, al centro dell'attenzione dei media e soprattutto oggetto dell'odio di tutti i parenti del facoltoso signore.
L'unica condizione per appropriarsi dei suoi numerossisimi beni è vivere per un anno intero nella lussuosa villa Hawthorne. Una clausola strana : chi non vorrebbe trascorrere un anno in una casa bellissima?
Eppure, quella meravigliosa abitazione nasconde pericoli e segreti. Avery  è sveglia, ma sono molte le cose che non conosce e quel mondo patinato è nuovo per lei, e pieno di segreti.
Saprà essere all'altezza della situazione? E scoprirà perché il signor Hawhthorne l'ha scelta come propria erede?

Avery è una ragazza in apparenza anonima, che non possiede niente se non la propria intelligenza, unica dote su cui fa sempre affidamento.
L'improvviso colpo di fortuna che le permette di diventare una ricchissima ereditiera non cambia la sua personalità né il suo carattere. Rimane sé stessa, ed in questo sta il fascino e la forza del suo personaggio, una protagonista dalla mente pratica nei cui confronti si prova subito un'immediata simpatia.

"Tobias Hawthorne non era soltanto facoltoso o abbiente. Non c'erano eufemismi per definirlo. La cosa più onesta che si potesse fare era inserire un'imprecazione a propria scelta dopo le parole "molto" e "ricco". Qui si parlava di miliardi, rigorosamente al plurale. Si trattava del nono uomo più ricco degli Stati Uniti e il più ricco in assoluto del Texas. [...] Alla fine smisi di domandarmi perché uno sconosciuto mi avesse lasciato qualcosa, e iniziai a chiedermi quanto."

Avery è anche la narratrice di questa storia, che coinvolge il lettore nelle varie sfide che deve affrontare. Trovandosi in un ambiente glamour e patinato, così lontano dal proprio, scopre che abiti lussuosi, trucco e gioielli possono trasformare anche la più umile delle ragazze in una principessa. La ricchezza è il biglietto d'accesso per feste sfarzose e conoscenze altolocate, ed è sin troppo facile lasciarsi coinvolgere da un simile stile di vita.

I quattro fratelli Hawhtorne costituiscono i personaggi più enigmatici del libro: dietro l'apparente spensieratezza, nascondono molti sottintesi. Avery imparerà lentamente a conoscere ciascuno di essi, sempre incerta se fidarsi o non fidarsi, confusa dai loro comportamenti contrastanti e dai loro caratteri tanto diversi. Vorrebbe intrecciare con i ragazzi rapporti di amicizia, persino di fratellanza e cameratismo, ma purtroppo non può impedirsi di essere sospettosa nei loro confronti.

Grazie alla presenza di quattro personaggi maschili che ruotano intorno a lei, la protagonista diventa il perno di vari intrecci amorosi, che piaceranno sicuramente ai lettori appassionati del genere romance. Gli intrecci amorosi sono funzionali alla storia, necessari perché aumentano la suspance, in quanto il lettore non può fare a meno di chiedersi, di volta in volta, se la gentilezza dei ragazzi nei confronti di Avery sia solo una sapiente tattica per conquistarsi la sua fiducia o se invece sia mossa da un sincero interesse. In questo modo, durante la lettura, egli si si scopre a sospettare di chiunque, trovandosi immerso in un'affascinante atmosfera da romazo giallo.

In "The inheritance Games" l'autrice mette in luce le invidie e le ipocrisie di una famiglia apparentemente affiatata ma divisa dal denaro, descrivendo una realtà in cui non sarà semplice per la protagonista mantenere l'umiltà e non lasciarsi sedurre dalle luci effimere del mondo dorato in cui i sentieri misteriosi del fato l'hanno condotta.
Dietro una storia che sembra frivola, Jennifer Barnes ha intrecciato un interessante racconto che snuda le più turpi passioni umane, e che mostra quanto sia difficile non lasciarsi cambiare dal denaro, capace di corrompere irrimediabilmente anche gli animi più irreprensibili. 

domenica 12 settembre 2021

"Loki: Agente di Asgard" omnibus Panini Comics

"C'è una storia ovunque guardi."

"Loki: Agente di Asgard" è un omnibus dalla copertina rigida, di grandi dimensioni e con pagine patinate, interamente a colori, che raccoglie tutti gli espidodi di uno degli archi narrativi più lunghi dedicati a Loki,  scritta da Al Ewing e illustrata da Lee Garbett e Simone Bianchi.

Loki, dopo aver sconfitto il proprio passato ed essere rinato in una nuova forma, ha stretto un patto con la madre Freya: svolgerà varie missioni nei vari mondi, compiti quasi impossibili per chiunque altro, ma realizzabili per il dio dell'inganno.
In cambio di ogni mansione svolta Freya cancellerà una macchia dal suo passato. Così facendo, Loki spera di crearsi un futuro nuovo, di donare al mondo un'immagine rinnovata di sé  affrancandosi da tutto ciò che è stato.
Durante la sua avventura incontra vari personaggi: figure già molto note come suo fratello Thor e altre meno conosciute come Sigfrido, Lorelei e Amora, ma soprattutto conosce Verity Wills, una ragazza a cui è impossibile non dire la verità, perché sa capire quando il suo interlocutore mente.
Il  percorso di redenzione, tra difficoltà, alleanze e scontri procede bene, finché arriva dal passato un altro Loki, che conosce benissimo ogni istante di tutte le sue varie esistenze, per assicurarsi che il futuro che ha visto possa realizzarsi.
Per cambiare davvero, Loki dovrà sconfiggere l'unico nemico in grado di astacolarlo: sé stesso.

"Agent of Asgard" è una saga sorprendente e adrenalinica, la battaglia interiore e metaforica di Loki tra le sue  mille versioni di  e tutti i suoi futuri possibili.  Quale personalità sceglierà il dio nato dal caos? Quale ruolo deciderà di interpretare nel palcoscenico personale dove mette in scena la sua incredibile storia?

Dal punto di vista grafico, il volume è un autentico gioiello: tavole  di grandi dimensioni, dai colori a volte vividi e brillanti, altre volte cupi e matti per evidenziare  le atmosfere delle varie sequenze narrative.
I volti risultano realistici ed espressivi, bellissimi nella loro verosimiglianza.

La saga è sicuramente Loki centrica, ma grande spazio viene lasciato anche agli altri personaggi dell'universo Marvel, in particolar modo a quelli legati alla mitologia norrena, e quindi ad Asgard e ai Nove Mondi.

Un ruolo importante è dato a Thor. È il fratello adottivo di Loki, e poiché per lui non c'è niente di  più importante della famiglia, gli dà l'affetto che riserverebbe ad un fratello di sangue., nonostante spesso non sa se fidarsi di lui. Perché non può essere mai totalmente sicuro della sua fedeltà. Anche quando è dalla sua parte, infatti, Loki non lo mette mai a conoscenza di tutti gli aspetti dei suoi piani: l'impulsività del dio del tuono potrebbe mandarli a monte. Lui  invece mantiene sempre la sua freddezza, sa esattamente da dove parte e dove desidera arrivare, e ci arriva con ogni mezzo. Il doppiogioco è la sua quotidianità, e comprendere i suoi complessi piani non è sempre facile. Thor  non cerca di capirlo, ma spesso sceglie di dargli fiducia. Perché, lungi dall'essere solamente forte, è anche un eroe coraggioso che  conosce i suoi limiti, sa seppellire le rivalità per combattere di fianco al fratello ed è disposto a mettersi contro i suoi stessi genitori, per le battaglie che ritiene giuste.

Verity Wills è il personaggio più importante della storia. Abitante della terra, possiede la straordinaria facoltà di capire sempre quando le persone mentono. Intrigato dal suo potere, Loki le mostra sinceramente quello che è, diventando il suo unico amico.


Questo volume offre uno stralcio dei mille aspetti di Loki: uomo e donna, bambino e ragazzo, persino animale. Assumere diverse fattezze gli risulta semplice, in virtù della sua natura divina. Ma i suoi capelli e i suo occhi non cambiano, specchio di una personalità che resta sempre uguale.

"Trasformarmi in me stesso non è un problema. Posso trasformarmi in qualunque cosa, a patto che sia io."

La comparsa del  vecchio Loki - la figura del passato, incasellata nel ruolo di nemico, nemesi degli dei - che gli profetizza ciò che diventerà, lo turba profondamente. 


Lo scopo del nuovo Loki è cambiare, diventare  buono, un dio di trucchi e magie, ma non più portatore di morte e distruzione.
E se avesse ragione il vecchio Loki, quando sostiene che, per quanto possa sforzarsi, la sua fama lo precederà sempre, impedendogli di essere visto  diverso da ciò che è sempre stato?

"Ho provato a cambiare... l'ho fatto... ma non è valso a niente. perché anche se il dio delle bugie non è il dio del male... resta sempre il dio delle bugie. E non saremo altro che questo! Un bugiardo in una terra di verità! Un imbroglione in un mondo di onesti! Mai creduto, mai accolto! Mai uno di loro!"


Quella del "Loki malvagio" è una storia antica, perfino prevedibile, perché gli stereotipi sono duri a morire.

"Sei il dio delle bugie e non sarai mai altro. Accetta il tuo ruolo. Prendi la tua corona. Diventa quello che tutti vogliono. Goditi la sicurezza di fare quel che ci si aspetta. In fin dei conti, è meglio di niente."

Perché le persone amano così tanto gli stereotipi? Perché i preconcetti consentono la comodità di formulare sul prossimo un giudizio rapido e prevedibile, di inquadrare la complessità di una persona e ridurla a qualche caratteristica macchiettistica tipica della sua etnia, del suo sesso oppure, come nel caso di Loki, specchio delle sue azioni del passato. Non c'è punizione che possa lavare il peccato, non esiste cella in cui trovare redenzione: ogni pena è solamente umiliante, non ha l'ambizione di migliorarlo, nessuno si aspetta che succeda. Una verità che Loki non è contento di conoscere, ma che non può negare e che lo ferisce profondamente.
Ma se è vero che Loki è un dio diverso da tutti gli altri dei, è anche vero che è noto come "il dio ribelle". Allora non deve sorprendere la sua disobbedienza a lasciarsi incastrare nel futuro che gli altri hanno preparato per lui... neppure se chi lo ha immaginato è una diversa versione di sé stesso.

Loki è l'unico personaggio del tutto estraneo al mondo di Asgard, strappato da Odino al caos -nella versione della mitologia norrena- oppure portato via dai suoi nemici, i giganti di ghiaccio. Nel volume si ammicca ad entrambe le versioni della storia, che mantengono come punto comune l'estraneità di Loki alla corte asgardiana.

"Il figlio disprezzato di un nemico sconfitto, portato alla corte di Odino, come un animale domestico, mai apprezzato. Mai amato..."



Quindi è perfettamente normale che sia proprio lui il simbolo dell'elemento imperfetto, destinato a far crollare la perfezione divina su sé stessa e portare l'avvento del Ragnarock, la fine dei mondi. Ma la fine può forse essere la prima parola di un nuovo racconto.

"L'uomo con gli occhi che ridono è Loki... e ieri era il dio della discordia. Era egoista e pieno di sensi di colpa, dedito quasi esclusivamente al profitto materiale e al suo benessere. Ma la cosa che l'oscuro principe di Asgard agognava di più... era cambiare. E lo ha fatto."

Odiare Loki è impossibile: anche nella peggiore versione di sé stesso, resta il più abile mago della parola, capace di incantare con trame sempre nuove e ricche di sorprese, narratore e protagonista delle sue storie.

Il dio dai mille volti e dai mille nomi accompagna il lettore in questa lunga saga a lui dedicata, che però è soprattutto una dichiarazione d'amore al potere della narrazione e alla magia delle storie, potenza generatrice dell'uomo sin dalla notte dei tempi, nutrimento dell'anima capace di rendere valorosi i guerrieri in battaglia e di dare alle persone un domani e una ragione per cui combattere ogni singolo giorno.
In questo caso la storia invita il lettore a combattere per cercare di diventare la versione migliore di sé, liberandosi dal giogo delle aspettative altrui.


"Una bugia è una storia. Tutto qui. Possiamo riscrivere le nostre storie. Tutti noi. Scrivere il nostro lieto fine. La nostra ridefinizione. Non dobbiamo essere quello che ci dicono di essere."