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sabato 20 gennaio 2024

"L'ombrello dell'imperatore": il giallo orientale di Tommaso Scotti


"L'ombrello dell'imperatore" di Tommaso Scotti è un giallo particolare: ambientato nell'esotico mondo orientale, convince il lettore a seguire il suo carismatico protagonista -un ispettore nippo americano- in un viaggio che segue il percorso misterioso di un ombrello, passato di mano in mano prima di giungere a chi lo ha usato come arma di un efferato delitto.
Raccontare le vicissitudini dei diversi proprietari dell'oggetto diventa un modo per descrivere usanze e costumi del Giappone, affascinanti perché così diversi dai nostri.

Un romanzo interessante e non banale, in grado di offrire un'esperienza che lascia arricchiti. Quando lo si chiude ci si sente come appena tornati da un viaggio: con l'anima carica di esperienze, gli occhi pieni di novità.

Consigliato agli amanti della cultura giapponese e a chi cerca un'esperienza di lettura capace di illudere il lettore di essere un passo avanti al protagonista, per poi sorprenderlo con un colpo di scena indimenticabile e del tutto inatteso.


martedì 7 novembre 2023

"Che fine ha fatto Liz?" di Chiara Citrini



"Chi avrebbe interesse a uccidere una scrittrice di romanzi rosa? Apparentemente nessuno. Ma qualcosa mi dice che ci sono parecchi segreti in quella famiglia..."


La cittadina di Holladay, nello Utah, è lo scenario delle tragedie della famiglia Cooper che, già colpita dalla scomparsa di una figlia, diventa protagonista di una seconda sventura, ossia la sparizione della signora Cooper.
Cosa potrebbe essere accaduto alla donna?
In un intreccio narrativo che non esclude nessuna ipotesi, anche la più macabra e la più improbabile, il detective Warren, che si occupa del caso, dovrà scoprire la verità, affrontando contemporaneamente i demoni del suo passato, che minacciano di soffocarlo.

"Che fine ha fatto Liz?" è un giallo dal ritmo scorrevolissimo e molto piacevole da leggere. Con un linguaggio semplice ma spesso crudo, adatto al contesto, l'autrice costruisce una storia complessa ed imprevedibile, in cui i vari personaggi contribuiscono a regalare un'esperienza di lettura coinvolgente e misteriosa, dove ogni pagina è una scoperta, ogni riga una rivelazione, fino all'inattesa, brillante conclusione.

mercoledì 25 ottobre 2023

"Gli insospettabili" di Sarah Savioli



Anna Melissani è una donna come tante, che scopre di possedere un talento particolare: riesce a comprendere il linguaggio di animali e piante. Dote che la conduce, a seguito di una serie di eventi casuali e fortunati, a lavorare presso un'agenzia investigativa, in cui il suo apporto è indispensabile visto che nessun altro potrebbe interrogare i testimoni con cui solo lei può interloquire.
Destreggiandosi fra le piccole grandi incombenze di moglie e di madre, non facilmente conciliabili con il suo insolito mestiere, Anna racconta in prima persona, con una buona dose di autoironia, le sue bizzarre avventure.

In questo primo romanzo si troverà a dover scoprire la verità dietro un caso apparentemente semplice, ma in realtà molto più complesso di quanto sembri.
Un grosso cane bonaccione e un pò fifone che canta in napoletano, un antipatico gatto di razza che insulta chiunque in romanesco, un piccione con tendenze autodistruttive, asini seguaci di Carl Marx e tartarughine con un caratterino focoso: sono solo alcuni dei testimoni "insospettabili" che incontrerà Anna, e ai quali chiederà informazioni per risolvere il caso.

Con questo romanzo, Sarah Savioli inizia una serie di gialli dal taglio originale e divertente, impreziositi da una comicità assolutamente deliziosa e pungente, confezionando prodotti letterari ricercati e di eccellente livello, perfetti anche per i lettori più esigenti.

sabato 16 settembre 2023

"Una lettera di Maria Maddalena": la nuova avventura di Sherlock e Mary Russell

"La mano di ossa, tendini e carne raggiunge la sua immortalità nel prendere in mano una penna. La mano su una pagina esercita un potere più grande di quello che la mano carnale potrebbe mai esercitare in vita."
"Una lettera di Maria Maddalena" è il terzo capitolo della serie di romanzi di Laurie R. King dedicata alle avventure di Sherlock e della sua brillante accompagnatrice, Mary Russell. La serie, che prima si intitolava "L'allieva di Sherlock Holmes" ora si chiama "La sposa di Sherlock Holmes", in seguito al racconto con cui si concludeva il precedente romanzo, che ha raccontato lo sbocciare di un tenero sentimento fra i due, nonostante la differenza d'età - purtroppo non insolita per l'epoca - ed il loro conseguente matrimonio, unione non solo sentimentale ma soprattutto idillio mentale.

Confermandosi come una coppia con una chimica perfetta, che funziona a meraviglia, i due protagonisti danno vita ad un romanzo che, ormai inserito in uno schema già avviato, riesce a farsi apprezzare e a conqistare i lettori che hanno già amato i precedenti.
Mary e Sherlock, ormai sposati, si imbattono nella disgraziata e sfortunata morte di Dorothy Ruskin, un'archeologa che, dopo essere ritornata dalla Terra Santa con il frammento di un antico papiro, muore a causa di un incidente stradale che sembra ben poco casuale.
Ma chi poteva volerla morta, e perché? Era forse particolarmente importante il suo ritrovamento, che potrebbe costituire una grandiosa scoperta biblica?

Ancora una volta, l'autrice si destreggia tra argomenti complicati e delicati, toccando di nuovo il tema della religione e la rilevanza della figura della donna.
Mary, nonostante il legame sentimentale con Holmes, non si sente da lui sopraffatta ma sempre valorizzata. Lui stesso la invita più volte a non nascondere niente del suo carattere, neppure le fragilità, caratteristiche che non la rendono meno forte ma solo più umana e complessa.
Mary, a sua volta, ammira l'ingegno calmo di Sherlock, ed è continuamente affascinata dai suoi modi di fare e dalla delicatezza che continuamente le riserva, pur non risparmiandole nulla del duro lavoro investigativo.
Spesso si sofferma su alcuni dettagli, come le sue mani o il suo portamento, preziosi particolari che ai suoi occhi determinano la sua persona.

Ci sono sicuramente discorsi e tesi discutibili e non sempre condivisibili, ma su una cosa i lettori di Laurie King saranno certamente d'accordo: i suoi romanzi intrattengono meravigliosamente, con una prosa ricca e forbita, creando un mondo affascinante e ricco di mistero capace di avvincere sino al finale, che riesce a risultare difficilmente prevedibile, e sempre avvincente. 

venerdì 14 luglio 2023

"Il nuovo Tempio di Dio" di Laurie R. King

"Dio può toccarci. La grazia a volte viene concessa anche a quelli di noi che non la meritano."


Laurie R. King è un’autrice bestseller che ha scritto oltre trenta romanzi. 

"L'allieva di Sherlock Holmes - Il nuovo Tempio di Dio" è il secondo romanzo della lunga serie "Mary Russel e Sherlock Holmes", pubblicato dalla casa editrice Fanucci nella collana "Leggereditore". Il libro contiene, in appendice, anche la novella "Il matrimonio di Mary Russell".

Negli ultimi mesi, molti lettori si sono espressi riguardo a questa saga, che si è rivelata particolarmente divisiva: chi apprezza la rivisitazione, e chi invece, da appassionato dell' originale storia di Conan Doyle, continua a storcere il naso dinanzi a questa serie.             
Anche questo romanzo si pone come un'opera particolare, che fa discutere, infatti affronta argomenti delicati quali la religione e la condizione della donna.

Ma la casa editrice leggereditore si caratterizza anche per un accenno di romanticismo, che in questo romanzo non mancherà: infatti, Mary Russel si trova ad affrontare i sentimenti che negli ultimi tempi prova per Sherlock, un affetto che non immaginava di provare per un uomo tanto più grande di lei.
Non c'è tempo però per dedicarsi ai nuovi turbamenti del cuore: Russell viene incuriosita dal nuovo Tempio di Dio e dalla sua guida, Margery Childe, una donna carismatica dal caarattere forte. Tuttavia alcune adepte del Tempio incorrono in misteriosi incidenti, e Mary Russell dovrà dunque iniziare ad indagare, con l'aiuto di Sherlock , ormai suo fedele compagno di indagini. Forse, durante le indagini, il sodalizio che li lega potrebbe avanzare verso un nuovo livello di confidenza?

In un romanzo che racconta le vicende di una donna forte e coraggiosa, dallo spirito indomabile e acceso, sempre alla ricerca della verità e caratterizzata da una spiccata intelligenza, l'autrice trova spazio per dar voce alle donne dell'epoca, spesso sottomesse ma animate dal desiderio di riscatto e rivincita.
Anche la religione è un argomento importante. L'autrice analizza i vari modi di vivere la fede: il fanatismo, la fede di facciata, la fede autentica.

In un questo nuovo capitolo, scopriamo il seguito delle avventure di Mary Russell, un personaggio che saprà appassionare e avvincere con i suoi misteri e il suo sottile fascino. 

mercoledì 4 gennaio 2023

"L'allieva di Sherlock Holmes" di Laurie R. King


Laurie R. King è un’autrice bestseller che ha scritto oltre trenta romanzi. 
"L'allieva di Sherlock Holmes" è il primo romanzo della lunga serie "Mary Russel e Sherlock Holmes", pubblicato dalla casa editrice Fanucci nella sezione "Leggereditore". Il secondo volume della serie, dal titolo Il nuovo Tempio di Dio, è da poco disponibile in libreria.

E' il 1915 e Sherlock Holmes, ormai ritiratosi dalle scene, trascorre il suo tempo studiando le api da miele. La sua esistenza procede tranquilla finché non si imbatte in Mary Russel, giovanissima orfana dal brillante intelletto. Sebbene inizialmente Sherlock sia riluttante a prendersi cura di lei, anche perché è profondamente geloso della sua preziosa solitudine, sceglie di accoglierla in casa propria, affindandola alle cure della governante. 
Tuttavia non si pentirà di questa decisione, dal momento che, quando un un misterioso attentatore metterà in pericolo la sua stessa vita, costringendolo a riprendere le sue attività di investigatore, Mary Russel si dimostrerà una preziosa alleata, e costituirà anche per lui il frizzante stimolo di cui aveva bisogno per riprendere il suo vecchio lavoro e la vita condotta fino a pochi anni prima. 
Insieme, riusciranno Sherlock e Mary a sventare i piani del misterioso attentatore? E come si evolverà il legame che li unisce? 

Mary Russel è un personaggio fresco e giovane, che segue perfettamente le tendenze contemporanee: negli ultimi tempi, infatti, sia in letteratura sia in ambito cinematografico, stanno riscuotendo un notevole successo le figure che brillano per intelletto e iniziativa, distinguendosi dagli altri. 

Arthur Conan Doyle ha creato un personaggio da cui ancora oggi numerosi autori traggono ispirazione, sfruttando la popolarità del celeberrimo detective londinese e approfittando della curiosità che egli desta, pur in una veste letteraria che si prende qualche libertà. 
Lo Sherlock Holmes di Laurie R. King è un uomo che si è ritirato dalle scene, riservato e in un certo senso decontestualizzato, che non ama stare al centro dell'attenzione. Ha persino allentato la profonda amicizia che lo legava al dottor Watson. 
Sempre caratterizzato da un cervello finissimo, tiene concentrata la sua mente grazie allo studio delle api, microcosmo che lo affascina profondamente. 

L'arrivo di Mary Russel lo incuriosisce e lo stuzzica, anche perché, tranne pochissime eccezioni - si ricordi Irene Adler, la sola che lo aveva ingannato - Holmes non ha mai stimato eccessivamente le donne, non ne ha mai incontrata nessuna che giudicasse alla sua altezza. L'universo femminile è sempre stato distante dal mondo letterario di Sherlock Holmes, e forse proprio questa è la ragione che ha indotto tanti autori ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere se, nella vita di Sherlock, fosse entrata una donna capace di tenergli testa, capace di di mostarsi come sua eguale. 

Laurie R. King offre dunque una prospettiva di Sherlock decentrata che sottolinea l'immenso spettro di possibilità in più che potrebbe avere un simile personaggio se avesse al suo fianco qualcuno a fare da spalla femminile, una figura tanto rilevante da potersi contendere il ruolo di protagonista. 

La King ha certamente confezionato un prodotto letterario di qualità, un buon giallo con un personaggio accattivante e pieno di caratteristiche originali, che ben si sposa con Sherlock.
Il libro non manca di presentare difetti, quali un'eccessiva prolissità e forse la presentazione di un personaggio femminile fin troppo perfetto e virtuoso, costruito a tavolino. Una "Mary Sue", si potrebbe dire, con cui condivide persino il nome. 
Insieme alle sue numerose virtù, però, Mary ha anche particolarità che la rendono originale e anche il suo stesso egocentrismo contribuisce a renderla umana ed imperfetta.

Nel complesso il romanzo, narrato in prima persona proprio da Mary Russel, risulta accattivante e coinvolgente, scritto con uno stile svelto e capace di risvegliare nel lettore tensione nei punti giusti della storia. 
Un libro che potrebbe irritare i puristi, ma piacerà sicuramente a chi apprezza i "retelling" e desidera intraprendere un piacevole viaggio nel mondo di Sherlock Holmes, per circondarsi di quell'aria di mistero che si respira soltanto nel suo grazioso salotto. 


sabato 23 luglio 2022

"Nel nome della madre" di Maria Cristina Grella


"Nel nome della madre" di Maria Cristina Grella è un thriller pubblicato dalla casa editrice "Libro-Mania", vincitore della sesta edizione di "Fai viaggiare la tua storia", premio organizzato da Libromania in collaborazione con Deagostini libri e al quale hanno partecipato autori da tutta Italia e anche dall'estero.

In una Salerno avvolta dal freddo  di dicembre, illuminata dalle scintillanti luci d'artista che fanno da contraltare al degrado imperante il commissario Irene Bruno, donna severa e ligia al dovere, si trova a dover affrontare insieme alla sua squadra un caso difficile. Una donna incinta viene brutalmente uccisa, e il suo omicidio sembra collegato alle morti di altre donne in dolce attesa, avvenute in circostanze simili alcuni mesi prima. Irene e la sua squadra investigativa sono convinti che il colpevole possa essere la stessa persona, iniziano quindi un'approfondita indagine per restringere la lista dei sospettati e individuare il colpevole.

-Io non ci campo con i morti. Non sono un becchino. Ma cerco giustizia per i morti ammazzati, perché possano riposare in pace. (...) Da piccola andavo a scuola dalle suore.  Ci parlavano spesso della vita dopo la morte. Io e le mie compagne ci eravamo fatte l'idea che i morti ammazzati non potessero andare in paradiso fino a che non avessero ottenuto giustizia.-"

Nell'atmosfera magica, surreale e spietata di una città meridionale in bilico fra le sue mille contraddizioni, Irene deve affrontare una tremenda corsa contro il tempo, per assicurare il colpevole alla giustizia prima che faccia del male ad altre donne innocenti. Ma fin dove sarà pronta a spingersi pur di risolvere il caso?

Irene Bruno, la protagonista del romanzo, commissario intelligente dal carattere burbero e il passato difficile. È rimasta vedova da poco, da quando il marito è venuto a mancare si sente sola e infelice. Il caso sul quale si trova costretta a indagare tocca corde profonde dentro di lei, facendo riemergere un dolore mai veramente sopito, che ha minato per anni il suo orgoglio di donna e la sua femminilità. La storia narrata si intreccia profondamente alla sua storia personale, che viene svelata al lettore poco alla volta, man mano che si progredisce nell'indagine.

Andrea, il vice commissario, originario di Perugia, fatica a integrarsi nella realtà Salerinatana. Discreto ammiratore di Irene, è un uomo affidabile e intelligente, che resta al suo fianco anche nei momenti in cui lei si mostra distante ed ostile, rappresentando per lei una spalla indispensabile su cui contare.

"Vivere al Sud non era poi tanto male. Certo, bisognava imparare a comprendere le singolari abitudini del posto e adattarsi a un disordine endemico che non faceva parte né del suo DNA né della sua cultura."

Amina Najib, inspettrice fidata  e arguta, determinata e competente nel suo lavoro, è una donna brusca nei modi ma d'animo gentile, sempre sensibile e attenta ai sentimenti altrui. Le sue origini straniere, sebbene viva in Italia da tanti anni, sono spesso causa di discriminazioni razziali, che la fanno soffrire molto.

L'autrice ha dato vita ad un piccolo gruppo di personaggi verosimili e ben costruiti, una squadra omogenea, ma caratterizzata da tipici screzi, pregi, difetti e imperfezioni. La lettura risulta coinvolgente non solo perché si desidera scoprire di più riguardo al caso, ma anche perché il lettore si interessa inevitabilmente alle vite e alle storie dei vari personaggi.

Inoltre, piuttosto di puntare sulla scoperta del colpevole - che, con una lettura attenta, non è difficile da individuare - il romanzo costruisce la tensione narrativa sull'analisi della psicologia e dei turbamenti interiori dei suoi personaggi: del commissario, del vice, degli altri membri della squadra investigativa, delle vittime ma soprattutto dell'assassino.
Il lettore viene indotto a proseguire la lettura spinto dal dubbio di non sapere come si comporteranno i personaggi, come reagiranno di volta in volta, quali saranno le loro decisioni.

Caratteristica importante del romanzo è la preponderanza di personaggi femminili: donne forti, coraggiose, determinate e professionalmente realizzate. Ma anche donne dalla femminilità svilita, venduta, buttata, distrutte dalla miseria e dall'orrore. Eppure, anche nella peggiore delle circostanze, l'autrice osserva persino le prostitute vittime di omicidio con compassione, dando loro dignità nel raccontarne le storie.

"Nel nome della madre" è un thriller ben scritto, truculento e impressionante: orrore, morte, amore e rinascita si alternano fra le pagine di Maria Cristina Grella, che dà prova di una grande sensibilità nell'analizzare i sentimenti di ciascuno, indagando le motivazioni dietro gli atti più abietti, senza giudicare ma sviscerando persino gli anfratti più oscuri del cuore umano. 

lunedì 18 aprile 2022

"Miss Merkel e l'omicidio nel castello" di David Safier


"Miss Merkel e l'omicidio nel castello " è un romanzo di David Safier, recentemente pubblicato dalla casa editrice SemLibri. Un giallo che ha una protagonista originalissima: l'ex cancelliera tedesca Angela Merkel. 
Nel momento in cui inizia la storia Angela Merkel si è ormai ritirata dalla vita politica e e si è trasferita a Freudenstadt, un paesino della Germania per godersi la pensione e una vita tranquilla con il pacato marito Achim, la guardia del corpo Mike e il suo cane, un carlino adottato da poco, che ha chiamato Putin perché  è irascibile proprio come il politico di cui porta il nome. 
Ma Angela, dopo tanti anni trascorsi a fronteggiare le strategie di spietati uomini politici, si trova improvvisamente imprigionata in una quotidianità priva di stimoli intellettuali: possibile che ora dovrà passare le giornate a coccolare il suo cane o a preparare torte? 

"Non era mai stata il tipo da vacanze lunghe
Quanto sarebbe riuscita a resistere senza impegni, a parte far dolci, cucinare e leggere?" 

Questo, finché il barone Philippe, un nobiluomo decaduto che l'aveva invitata ad un'importante manifestazione presso l'antico castello di famiglia, viene trovato morto nelle segrete. 
Sebbene sia decisamente immorale gioire per un cadavere, Angela non può fare a meno di sentirsi contenta per quell'inattesa novità, quindi decide subito di improvvisarsi detective, servendosi delle doti deduttive e della capacità di ragionamento di cui ha dato ampliamente prova durante la sua carriera politica. 
Individuare il colpevole non è semplice: Philippe, a causa della sua indole di donnaiolo, si è inimicato un gran numero di donne, ciascuna ha le sue ottime ragioni per vederlo morto.
In un'indagine senza esclusione di colpi e in un intreccio di sospettati che appaiono tutti ugualmente colpevoli, riuscirà Angela, sempre seguita da Mike e Achim, a risolvere il mistero? 

"-Elementare- disse Angela. Non avrebbe mai immaginato di esprimersi come Sherlock Holmes e tantomeno di esserne compiaciuta. -È un indizio per identificare l'assassino.- 

Quello di Salfier è un romanzo sorprendente, il cui principale punto di forza risiede nei personaggi, talmente ben costruiti ed autonomi che potrebbero diventare protagonisti di un'intera serie di romanzi ad essi dedicata. 

Mike è una guardia del corpo fidata e leale. Un uomo dal fisico possente tanto quanto è tenero il suo cuore. Legato ai coniugi Angela e Achim non solo da un rapporto di lavoro ma soprattutto da solida amicizia, si lascia spesso tentare dai dolci della signora Angela, anche se mettono in crisi il suo rigido regime alimentare. 

Achim, è un consorte dolce e gentile. Sempre sincero, a volte fin troppo, una persona semplice, amante della tranquillità e reticente a lasciarsi coinvolgere in guai e disastri. Innamoratissimo di sua moglie, che ama come il primo giorno, ne accetta la superiorità intellettuale, dote che lo fa sentire fortunato di stare al suo fianco.
Quando qualcuno le fa delle avances, mostra persino una sana e tenera gelosia. 

Angela, vera protagonista, è una donna piena di risorse e di brio, la cui esuberante vitalità è incontenibile e viva come la sua intelligenza. Si aspetta che la vita normale sia più semplice della politica, ma resterà sorpresa dalla realtà. 

"In politica Angela partiva sempre dal presupposto che il suo interlocutore non fosse una brava persona e a dire il vero raramente i fatti la contraddicevano. Ma nella vita normale - anche se giocava a fare la detective- questo atteggiamento, oltre che inappropriato, aveva un effetto deformante sulla realtà." 

Tramite l'uso del discorso indiretto libero, la narrazione risulta arricchita dai pensieri dei personaggi. La maggior parte è frutto delle osservazioni di Angela, che medita giudizi sarcastici e taglienti che per diplomazia -quell'arte sottile appresa durante la lunga carriera politica- sceglie spesso di tenere per sé. 

Approfittando del racconto, inoltre, l'autore si prende anche piccole libertà per lanciare qualche amara frecciatina alla politica tedesca, che a suo dire non ha sempre saputo essere al passo con le idee di Angela Merkel e apprezzarla come meritava. 

David Safier ha costruito un romanzo appassionante e divertente, proponendo una protagonista frizzante, versione inedita di un personaggio noto per la sua rigidità e inflessibilità che nella sua storia si contraddistingue per determinazione, simpatia e autoironia, decisa a dimostrare di poter essere utile e dinamica in pensione così come quando era una cancelliera: la adorerete senz'altro. 

"Non era più di tanto spaventata, ma neppure provava un senso di euforia. Era sorpresa, come può sorprendersi una fisica di fronte al risultato inatteso di un esperimento. E il risultato in questo caso era il seguente: il pensionamento l'aveva cambiata."

venerdì 5 novembre 2021

Victor Carl: il personaggio dimenticato di William Lashner


"Il fantasma da sfrattare" e "Il portale dell'aldilà", due libri per ragazzi pubblicati dalla casa editrice DeAgostini, sono stati i primi romanzi che ho letto di William Lashner.

Sono rimasta colpita sin dalle prime righe dalla penna di questo autore: dalla sua ironia, dalla sua voce provocatoria, dai suoi personaggi dalla personalità graffiante, dal suo modo di concludere i capitoli lasciando il lettore in sospeso e dai convolgenti incipit di ogni capitolo.
Stratagemmi che indicavano chiaramente una grande maestria letteraria: al di là della storia, che può piacere o meno - e a me è piaciuta moltissimo - la prosa di Lashner dimostra un talento impossibile da mettere in discussione.

Dopo aver divorato i suddetti romanzi, ho deciso di fare una ricerca per leggere le sue opere precedenti, i libri che lo hanno reso famoso, i titoli dedicati alle avventure del personaggio che ne ha consacrato la fama: l'avvocato penalista Victor Carl.

Non particolarmente simpatico, arrogante, vanesio, sfortunato e sin troppo incline a lasciarsi sedurre - o più spesso abbindolare - dal fascino femminile, Victor Carl è un personaggio che conquista il lettore per la sua umanità, spiazzante nell'orgogliosa autocelebrazione dei propri difetti.

"Al contrario di tutti voi, ammetto con allegria di essere un grandissimo egoista. Mi sono costruito una carriera professionale da me, sono pieno di me, penso solo a me stesso, cito spesso le mie battute, ma sono anche il primo a criticarmi, in maniera a dir poco fascinosa. Per farla corta, sono il centro del mio mondo e non corro certo il rischio di essere considerato un altruista."
(Prologo di "Diritto di appello)

Insieme all'amica di sempre Elizabeth Darringer gestisce a Philadelphia lo studio legale "Darringer & Carl". Costantemente in cerca di denaro e dichiaratamente privo di scrupoli morali, apparentemente disposto a tutto purché economicamente ne valga la pena, finisce sempre col farsi trascinare dai sentimenti, perdendo puntualmente sia il denaro sia la sua maschera da duro, e di solito trovandosi preso in giro dalla bella donna di turno, che lo sfrutta e lo abbandona, lasciandolo più solo di prima.

Nelle indagini di Victor Carl si ha una sola certezza: tutto ciò che potrebbe andare male, inevitabilmente andrà malissimo.
Ma Victor, da buon avvocato, saprà sorprendere il lettore con geniali stratagemmi ai limiti della legalità, grazie a sottili cavilli legali e arringhe strategiche.

Tra bluff, personaggi unici e una prosa così tagliente da dare forma nuova alle parole, Lashner ha costruito un personaggio eccezionale, non sempre positivo ma umano e verosimile, dalla personalità irresistibile e irriverente, per il quale è impossibile non simpatizzare.

Trovare i libri della serie ormai è molto difficile: sono stati pubblicati parecchi anni fa, e in italiano sono stati tradotti solo alcuni titoli della serie ("Testimone contro", "L'ultimo cliente", "L'avvocato della notte", "Diritto di Appello", "Il bacio dell'assassino").
Ogni volume tuttavia costituisce una storia a sé, e non è necessario aver letto gli altri per leggerne uno.

Quindi, se amate i legal thriller e frequentate i mercatini dell'usato, non dimenticatevi il nome di William Lashner. Lo stesso vale anche se non siete amanti del genere: l'autore è così bravo che potrebbe decisamente farvi ricredere.

In ogni caso, vista la recente pubblicazione della sua ultima saga per ragazzi, non smetto di sperare che qualche casa editrice possa decidere di ripubblicare le opere di Lashner, che per la loro qualità meriterebbero di essere conosciute e amate da un numero maggiore di lettori. 

sabato 9 ottobre 2021

"Un nome per un cadavere" di Valentino Meynet


Un nome per un cadavere” è il secondo libro di Valentino Meynet, parte di una saga di romanzi investigativi dedicati ai suoi personaggi, il duo investigativo costituito dal detective David Colburn e dall’amico Smiley Grant. 

Grant, dopo la morte dell’amata moglie, ha incontrato Colburn che non vedeva da tempo. I due, dopo essersi ritrovati, hanno deciso di aprire un’agenzia investigativa nella quale lavorare insieme.

"Mi aveva preso come suo aiutante pensando fossi bravo a risolvere i misteri come lo era lui, ma io non avevo la sua intelligenza. Il caso della Sweet Mary che ci aveva fatto incontrare lo avevo trovato assolutamente complicato da principio e avevo trovato assolutamente facile una volta che il mio compagno ce ne aveva dato la soluzione. A pensarci bene ci sarei potuto arrivare benissimo ma, come si sa, dopo ogni spettacolo di magia se il mago spiega i suoi trucchi risulta tutto molto semplice. David Colburn era davvero un mago, fiutava tutto, sapeva ogni cosa e scopriva sempre la soluzione corretta. A volte mi veniva il dubbio che tirasse a caso, ma quando il colpevole confessava mi accorgevo che tutto si era svolto per filo e per segno alla spiegazione da lui proposta."

Anche questa volta i due amici dovranno confrontarsi con un caso apparentemente inspiegabile, ai limiti del sovrannaturale: una maledizione. 
Il celebre e lussuoso castello di Chambord, sfarzoso e ricco di fascino, sembra essere vittima di un anatema, infatti ogni anno, esattamente il 20 dicembre, una persona muore in circostanze misteriose. 
Dopo varie morti sospette i due investigatori sono chiamati a recarsi sul posto e ad indagare. Per quanto siano scettici, gli indizi sembrano quasi far credere loro che la maledizione esista davvero, che sia reale. Riusciranno i protagonisti a non farsi suggestionare, svelare il mistero e scoprire i colpevoli?


Un nome per un cadavere è la seconda indagine di Colburn e Smiley,  l’affiatata coppia di investigatori già nota a chi ha letto “Il fante di picche”. 
Se seguite le mie recensioni sapete che mi è piaciuto molto, e questo libro ha solo confermato l’opinione positiva che avevo di Valentino Meynet. 
Il è giallo ben costruito, con personaggi credibili ed una trama perfettamente orchestrata. Nessun dettaglio viene lasciato al caso, la storia è coerente in ogni sua parte e scoprire il colpevole è davvero difficile. 

I protagonisti, ben integrati nel contesto storico narrato, rappresentano il punto forte dell'opera.

Smiley Grant e David Colburn sono permeati da candida cavalleria, gentiluomini che restano tali in ogni situazione. 
Si rivelano due personaggi che si sposano bene l’uno con l’altro, una squadra vincente, uniti da rispetto reciproco e fiducia.

La voce di Colburn è riconoscibile grazie ai suoi intercalari in lingua francese e alla calma che lo contraddistingue nelle sue analisi. È un personaggio carismatico, su cui l’autore si sofferma spesso per aggiungere qualche affascinante dettaglio, sempre attraverso le descrizioni di Smiley, il quale non manca ogni volta di scoprirsi intrigato affascinato dalle sue brillanti intuizioni.
Smiley, le cui deduzioni non sono mai ai livelli di quelle dell’amico, possiede pur sempre un ottimo intelletto e costituisce un’eccellente spalla per l’investigatore. È animato da entusiasmo e curiosità, ed anche in questo secondo romanzo è assente la sua descrizione fisica per permettere al lettore di immedesimarsi nel personaggio. 

La storia, come nel precedente libro, presenta numerosi personaggi dei quali viene analizzata la profondità dell'anima inducendo il lettore a riflettere sulla mutevolezza dei sentimenti e delle emozioni, grazie ad un affresco umano in cui è difficile individuare il colpevole e giudicarne le azioni - anche quelle più turpi.

"L'affetto spesso viene cancellato dall'odio."

?L’unica pecca è la presenza di alcuni refusi, che tuttavia non mi hanno infastidita né fatto apprezzare di meno la storia, che ho anzi amato anche grazie alla bellissima edizione,  particolarmente curata, dalla copertina accattivante e con un’impaginazione che ha reso molto comoda la lettura. 

L’autore ha scritto, nella prefazione, che “scrivere un libro è un modo efficace di comunicare con i lettori, perché se una storia è ben scritta arriva al lettore e gli permette di viverla". 
E con "Un nome per un cadavere" riesce pienamente nel suo intento: sa trasportare in un mondo lontano, in un’epoca storica ormai difficile da immaginare e intrecciare una storia complessa ed intrigante, rendendola viva

mercoledì 29 settembre 2021

"In fuga da Houdini" di Kerri Maniscalco


"In fuga da Houdini" è il terzo libro della quadrilogia di gialli a sfondo storico, scritti da Kerri Maniscalco e editi dalla Oscar editore.

Prima di poter parlare nello specifico di questo ultimo libro è bene, però, fare una presentazione generale dei fatti antecedenti a "In fuga da Houdini".

Audrey Rose Wadsworth è la figlia più giovane di Lord Wadsworth e della ormai defunta Lady Wadsworth. La ragazza, profondamente segnata dalla morte della madre, decide di votare la sua vita alla scienza e di avvicinarsi alla medicina legale di cui suo zio, Jonathan Wadsworth, è un luminare. È solo grazie al fatto che lo zio la ritenga una mente brillante, e alla collaborazione di suo fratello Nathaniel che Audrey Rose riesce a sfuggire dal controllo ossessivo di suo padre e a frequentare le lezioni di suo zio. Qui conoscerà Thomas Cresswell, rampollo dell'alta società dall'intuito affilato come un rasoio, che diventerà suo compagno di indagini nel caso in cui lo zio di Audrey Rose li coinvolgerà. Corre infatti l'estate del 1888 e le prostitute di Londra inizieranno a essere uccise da quello che poi la storia chiamerà con il nome di Jack lo Squartatore. Analizzando i corpi delle vittime, il dottore e i suoi due apprendisti, tra cui sembra nascere, fra un bisturi e l'altro, una tenera intesa, cercheranno di avvicinarsi il più possibile a scoprire l'identità del brutale assassino, fino ad arrivare alla dolorosa realizzazione che, Jack lo Squartatore è una persona molto vicina ad Audrey Rose. Proprio questa consapevolezza proverà fortemente l'animo della giovane, privandola quasi della gioia di vivere.
Thomas, ormai rapito dalla schiettezza della giovane, pur di farle tornare il sorriso, riesce a convincere la famiglia Wadsworth a far partire la giovane con lui ed uno chaperon, per andare a studiare medicina legale in uno dei più prestigiosi istituti europei: l'accademia di medicina legale situata nel castello di Bran. Sembra però che i misteri non smettano mai di seguirli. Infatti, mentre il direttore dell'istituto mostrerà subito la sua ostilità nei confronti di Audry Rose, nella vicina città di Brasov, omicidi misteriosi impensieriscono gli studenti. Qualcuno infatti, dopo aver tolto la vita alle persone, le dissangua, inscenando l'uccisione da parte di uno Strigoi, conosciuto in occidente come vampiro. Il pensiero che un tale abominio possa esistere, assieme alla pressione per gli studi e al recente trauma, porta Audrey Rose quasi alla paranoia, al punto tale da farle fare esperienza  di alcune allucinazioni. Quando la nipote del direttore svanirà senza lasciare tracce, Audrey Rose e Thomas si infiltreranno nelle viscere piene di trappole del castello di Bran dove, il presunto erede di Vlad Dracula, li attende. Purtroppo per la coppia di giovani, sventare questa serie di omicidi non basterà per assicurare loro un posto definitivo all'interno dall'Accademia di medicina legale. Non faranno però in tempo a lasciare la Romania,  perché il dottor Wadsworth li verrà  a prendere per partire alla volta del Nuovo Continente dove, omicidi inspiegabili, richiedono la loro presenza.
Proprio durante questo  viaggio è ambientato  il terzo libro della serie "In fuga da Houdini". Audrey  Rose e Thomas, tra cui è sbocciato un amore schietto e sarcastico come sono loro, si trovano sulla Etruria, la nave che li sta portando in America. Quello che però  doveva essere una traversata piacevole e intrigante, ulteriormente allietata dalla presenza del Circo al Chiaro di Luna e dal suo affascinante  maestro di cerimonie, Mefistofele, si dimostrerà  essere un incubo ad occhi aperti quando diversi passeggeri della nave inizieranno a scomparire per poi ricomparire successivamente morti nel bel mezzo degli spettacoli serali. Allo scopo di sventare gli omicidi, che si sospettano essere frutto di qualcuno appartenente al circo, Audrey Rose farà  un patto, alle spalle di Thomas, con Mefistofele, il quale cercherà  di farla passare per sua amante allo scopo di farla infiltrare nella compagnia.

Thomas però,  non prenderà  bene la crescente relazione fra i due e, sebbene lascerà la giovane libera di prendere le sue decisioni, cercherà  di tenersi stretto l'affetto della giovane che, fra la sua indecisione e gli omicidi, si troverà a porsi interrogativi su se stessa e sulla vita che vorrà condurre. Al cuore però non si comanda, e quando alla fine la vita di Thomas sarà in pericolo, Audrey Rose non esiterà  un secondo a rimanere ferita pur i salvarlo. Fra omicidi, sparizioni e notti brave, riusciranno i due a svelare il mistero? E il loro rapporto  tornerà  mai a essere come prima?

"In fuga da Houdini ", come tutti gli altri libri della collana, è splendido, non solo per la copertina. Il modo in cui Kerri Maniscalco si diverte a dipingere gli eventi  é un tuffo nel passato torbido della Londra vittoriana, arricchito dalla tanta ironia che riesce ad imprimere in quasi tutti i personaggi. Questi ultimi inoltre, arricchiti da pregi ma anche da moltissimi difetti, sembrano quai saltare fuori dalla pagina e sedersi accanto al lettore, sussurrandogli le battute all'orecchio.  Finire i libri lascerà un senso di soddisfazione,  non solo dato dal fatto che, alla fine, tutti i pezzi saranno andati al loro posto, ma anche perché,  volendo, sareste in grado di descrivere ciascuno dei personaggi  nella sua totalità, come fareste con un amico o un parente.

Lo stile di scrittura fluido è non particolarmente complesso, lo rende un romanzo di piacevole lettura, non eccessivamente  impegnato ma, anzi, un ottima introduzione al tipo di ambientazione storica e ai libri gialli, soprattutto  per i neofiti o per chi non apprezza particolarmente  il genere. Infatti, la storia romantica che si dipana per la serie, rende un po' più  leggera e digeribile l'ambientazione invogliando a leggere del genere chi si è sempre tenuto alla larga dai gialli per paura della loro "lentezza".

Infine, una menzione speciale va alle descrizioni minuziose ed invisibili, nascoste fra le pieghe della narrazione,  che trasforma la semplice abitudine della lettura, in un biglietto di prima classe per il mondo, visto dagli occhi di una ragazza dell'alta società inglese.

"In fuga da Houdini" è una degna continuazione  della collana, pieno di colpi di scena e dotato di un mistero, se è possibile, ancora più fitto degli altri. Un romanzo che vi farà  viaggiare sulle sconfinate acque del Pacifico, in una traversata avvolta dall ignoto dove sia sogni che incubi diventeranno realtà.


-Articolo a cura di Luinil 

giovedì 25 febbraio 2021

"Una giornata di nebbia a Milano" di Enrico Vanzina, da oggi in libreria

"Il dubbio è la forma più sottile dell'intelligenza. Tutti dubitiamo." 


Enrico Vanzina, pluripremiato regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e già autore di vari romanzi, firma la sua ultima fatica letteraria: "Una giornata di nebbia a Milano". 

Luca Restelli, giornalista quasi quarantenne, curatore della sezione culturale di un giornale a Milano, conduce una vita tranquilla che viene interrotta bruscamente dall'inattesa notizia della morte di suo padre, ucciso da tre colpi di pistola al viso, in corso Vercelli. L'assassino ha agito con il favore di una fittissima nebbia, pensando di non essere riconoscibile. Eppure un'infermiera di passaggio che ha assistito all'omicidio sostiene che il colpevole sia la moglie della vittima.  Testimonianza che lo turba profondamente 

L'amore dei genitori era per lui, come per ogni figlio, una certezza mai messa in discussione, quindi l'improvvisa possibilità che dietro la perfetta apparenza si nasconda una realtà torbida lo getta nello sconforto. 
Tuttavia, per quanto possa rivelarsi traumatica la verità, Luca vorrebbe scoprirla, decide dunque, aiutato da Giordio Finnekers un  suo amico scrittore, di iniziare una indagine personale. 
Ma è davvero giusto scavare nelle vite delle persone? Non hanno forse tutti diritto a custodire gelosamente i propri segreti? 

Luca Restelli è il saccente protagonista e narratore del romanzo, uomo che vede il proprio universo crollare su sé stesso, quando l'omicidio del padre fa sorgere in lui l'inevitabile sospetto della colpevolezza di sua madre. 

"Nella mia mente, per la prima volta, si fa largo un dubbio sepolto e tenuto a bada dal legame di sangue: mamma è innocente o colpevole?" 

La confusione che prova induce il protagonista ad interrogarsi sul rassicurante mondo della letteratura- in cui ama rifugiarsi - dove ogni mistero trova risoluzione, contrariamente alla vita, la quale invece presenta troppi punti oscuri che restano tali perché nessuno scrittore li chiarirà.

"Ecco forse perché ci piacciono tanto i romanzi d'investigazione: alla fine c'è sempre qualche tizio che riesce a capirci qualcosa, e non importa assolutamente niente di sapere come faccia a farlo. Sì, perché ciò che conta è il risultato, e tutta la tensione, tutte le strade che portano alla verità passano in secondo piano, rispetto alla sensazione di ordine e tranquillità che ci regala la soluzione del caso." 

Il romanzo è ricco di citazioni letterarie e scritto con un linguaggio spesso sboccato, che sembra dunque voler sottolineare la differenza sostanziale tra vita e letteratura.

Enrico Vanzina non mette solo in scena il dramma intimo di Luca Restelli, ma fa anche luce sui dolori personali dei personaggi comprimari: la mamma del protagonista, che si chiude in un mutismo pressoché totale riguardo l'omicidio del padre; l'amico scrittore, che conduce una vita all'insegna delle passioni ma sempre superficiale e permeata dal vuoto esistenziale, un'esistenza in cui transitano tante donne ma mai nessuna che resti; la sofferenza celata di un genitore anziano che non riusciva ad accettare la vecchiaia. 

La nebbia a cui allude il titolo, forse non è solo un elemento atmosferico bensì qualcosa di profondo, una torbidezza che appanna l'anima e confonde l'osservatore, rendendo difficile distinguere la realtà dall'illusione. 
Il protagonista si muove su una linea sottile, in bilico tra dubbi e realtà, dove la verità non esiste e il potere dell'intera narrazione risiede nell'ipotesi. 
L'opera induce il lettore a domandarsi: è davvero preferibile l'effettività rispetto alla fantasia? 

"A cosa serve la logica se qualcuno poi ci ha regalato l'immaginazione?" 

martedì 27 ottobre 2020

Review Party: "Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes"



"Una volta eliminato l'impossibile quel che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità"

Questa la citazione più famosa del detective Sherlock Holmes, nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, personaggio al quale ha dedicato numerosi racconti e romanzi, che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. 
Questa la citazione più famosa del detective Sherlock Holmes, nato dalla penna di Arthur Conan Doyle, che a lui ha dedicato numerosi racconti e romanzi, che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. 
Uomo dall'intelletto brillante e dotato di una capacità di osservazione fuori dal comune, Sherlock è capace di notare dettagli apparentemente insignificanti. Il suo fedele amico, il Dottor Watson, nonché narratore delle avventure di Sherlock, resta ogni volta sbalordito dalle sue deduzioni. Nonostante la sua ampia cultura, a Sherlock sfuggono nozioni importanti: ad esempio ignora che la Terra ruoti intorno al Sole. Non soffre particolarmente di queste carenze che possono apparire insolite, perché ritiene che simili informazioni non possano risultargli utili in nessun modo. Nessuna donna riesce ad attirare mai il suo interesse eccetto una, Irene Adler, l'unica che sia anche riuscita a prenderlo in giro. Ogni volta che viene menzionata, Irene è ricordata come "la donna": la sola per cui Sherlock provi una sincera ammirazione. 
Sherlock ha molti nemici ma uno è il suo principale antagonista: il professor James Moriarty, un insegnante di matematica che possiede un intelletto capace di eguagliarlo. Tuttavia, Moriarty pone questo suo genio al servizio del male. Compare poche volte nelle opere di Conan Doyle, e Watson non lo vede mai di persona. 


Di piacevole lettura, scorrevoli e brillanti, i racconti e i romanzi di Sherlock Holmes rappresentano senza dubbio un'eccellenza della letteratura gialla. Sono brevi, geniali e riescono ad aprire la mente del lettore, coinvolgendolo nelle indagini e sorprendendolo con le soluzioni finali dei vari misteri. 
La figura di Sherlock Holmes è radicata così profondamente nell'immaginario comune che numerosi autori hanno voluto onorare la memoria del grande detective britannico con un racconto -una fanfiction, si direbbe oggi- che vede come protagonisti lui e gli altri personaggi che fanno parte del suo universo letterario.
Il nuovo drago Mondadori "Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes" non racchiude infatti le opere dell'autore (che potete trovare in un altro imperdibile drago: "Sherlock Holmes~Tutti i romanzi e tutti i racconti") bensì tantissimi racconti brevi dai toni umoristici dedicati a Sherlock Holmes, ad opera di vari scrittori. 
Perché così tanti hanno avvertito il bisogno di scrivere una storia per omaggiare il personaggio di un altro autore? Perché è l'immortale protagonista di opere senza tempo, che non perde mai il suo fascino. 

«Il pubblico» commentò Holmes «preferisce sempre una storia che già conosce.»

Il libro inizia presentando al lettore due racconti dello stesso Doyle: neanche lui, infatti, ha resistito alla tentazione di scrivere delle parodie per i suoi personaggi. 
Ciò che accomuna le tante, tantissime storie presenti in questo volume è infatti la frizzante ironia caricaturale ai danni di Sherlock Holmes e degli altri personaggi. 
Scrivere una parodia non significa svilire il modello, quanto invece riconoscerne il valore letterario. Ed è proprio ciò che hanno fatto gli autori dei vari racconti. 
Queste brevi storie vedono Sherlock protagonista delle più bizzarre avventure,  a volte catapultato in un universo completamente diverso dal suo, il che crea un superbo contrasto letterario - come ne "I patriarchi scomparsi" di Logan Clendening che lo vede impegnato in un'indagine post mortem, una simpaticissima collaborazione con San Pietro in paradiso - oppure intento in indagini di discutibili utilità, come la deduzione sul colpevole della fiaba di "Cappuccetto rosso" nel racconto di Anthony Boucher "Lo spirito del lupo": 


«Come sono stupidi gli uomini!» proruppe Holmes tra sé e sé. «Ripetere quella storia  per intere generazioni e non capirne il vero significato! Eppure la verità sta nelle stesse  parole di questo bambino. Lupo babau… Ha capito, Watson, vero?» «Capito cosa?» balbettai.
«Ci sono due punti essenziali. Vi concentri la mente, Watson. Primo, Cappuccetto Rosso si accorge solo per gradi che la “nonna” ha in realtà un aspetto da lupo, cogliendone  i tratti uno alla volta. Secondo, dopo che il lupo viene ucciso, la nonna ritorna.» «Ma, caro Holmes…» «Ancora non capisce? Allora ascolti.» Lo sguardo gli si accese. «Era proprio un lupo  babau, un lupo dallo spirito maligno, un lupo mannaro, un lupo che assume solo la forma  lupesca di un essere umano antropofago. E l’essere umano in questione era… la nonna!
«È perfettamente chiaro. Cappuccetto Rosso non si accorse subito che la figura sul letto era quella di un lupo. No, lei si avvide delle caratteristiche da lupo un po’ alla volta. È  chiaro che stava osservando il lupo mannaro che si trasformava da essere umano in lupo.
«Poi, quando quest’ultimo fu ucciso, ricomparve la nonna. Ma non balzando fuori  dallo stomaco della belva: quella è una razionalizzazione successiva, del tutto impossibile persino per i canoni delle fiabe. Invece la nonna era distesa sul pavimento, abbattuta dal colpo di ascia del tagliaboschi. Questo perché, una volta ucciso, il lupo mannaro  riacquista la sua forma umana.» «Holmes,» dissi senza fiato «lei ha proprio ragione. Dev’essere questa la verità. Così  semplice e così sconvolgente. Dopo tutti questi secoli, soltanto lei…»

Non perdete questa raccolta di racconti strambi, assurdi e divertenti, in cui potrete leggere inediti lati di Sherlock Holmes, indagati da scrittori che si sono divertiti ad ironizzare su un personaggio unico ed indimenticabile che lascerà un segno indelebile nella vostra memoria perché, come scrive Barry Day nel racconto "Il canarino curioso":

"Signor Sherlock Holmes, il mondo è un posto migliore grazie  alla sua presenza.»

martedì 1 settembre 2020

Review Party: La nuova raccolta di racconti di Poirot


Review Party in collaborazione con Mondadori OscarVault, organizzato da Milena di Timelesshopefulreader 🔍👀


Hercule Poirot, l'investigatore nato dalla penna di Agatha Christie, è un personaggio il cui fascino non smette di stupire i lettori di ogni generazione.
E' nato in Belgio, e le sue origini lo inducono ad introdurre qualche parola o frase francese mentre parla, un'elegante abitudine che lo distingue. 
Non ha una fisicità affascinante - è basso e tarchiato - ma possiede uno spiccato gusto estetico e un orgoglio tutto particolare per i propri lunghi baffi. E' un individuo singolare, talmente ossessioanto dall'ordine e dalla precisione da potersi dire vagamente affetto da un disturbo ossessivo compulsivo. 

"Ho le mie piccole idiosincrasie. 
Qualsiasi cosa che sia storta o disordinata è per me un tormento. Nella mia libreria, sistemo il volume più alto a un lato; poi quello un poco meno alto vicino, e così via. I medicinali li allineo in una fila accurata. Se il nodo della vostra cravatta non dovesse essere a posto, troverei irresistibile il non potervelo raddrizzare. Se ci fosse una briciola di omelette sul vostro cappotto, un granello di polvere sul vostro colletto, sentirei il dovere di rimediare." 


E' un uomo dai modi garbati e dalla calma stoica, ma soprattutto un investigatore di innegabile talento. Il suo metodo deduttivo procede per analisi attente e metodiche. 
Con il suo pungente umorismo riesce più volte a suscitare il riso del lettore. Apparentemente più preoccupato dell'abito che indossa il suo interlocutore, è in realtà profondo osservatore e conoscitore del cuore umano. 
Ha molti amici ed altrettanti nemici, di cui sembra preoccuparsi poco, sempre sicuro di riuscire a volgere in una luce positiva tutto ciò che gli accade. 

Uno dei suoi più cari amici è il capitano Arthur Hastings. Uomo che lo stesso Poirot a volte definisce "di un'imbecillità commovente". Egli infatti è una persona semplice, che spesso non capisce i profondi meccanismi deduttivi del suo amico investigatore, ma è anche il solo che riesca a sfrondare il suo carattere dalla vanità e costituisce una sorta di colonna stabile per lui affinché il suo sarcasmo si mantenga sempre nei limiti della cortesia e dell'educazione. 
Il ruolo di Hastings ricorda quello di Watson nei racconti di Sherlock Holmes: infatti non solo costituisce la spalla fedele del protagonista, ma incarna anche il punto di vista esterno del lettore, sorprendendosi insieme a lui durante le indagini dell'investigatore.

Sebbene Poirot sembri in apparenza freddo, la sua flemma è solo dovuta ad una mente sopraffina, calma e meditativa. Possiede un'anima nobile e ha un grande cuore, che gli permette di provare empatia anche nei confronti dei più crudeli criminali, poiché comprende che, nelle loro condannabili azioni sono sempre mossi da disperazione. 
Poirot riesce inoltre a distinguere un criminale irrecuperabile da un undividuo semplicemente travolto da drammi personali, e cerca sempre di fare il possibile per aiutare questa ultima categoria. 

L'autrice ha plasmato il personaggio di Poirot in palese contrasto con Sherlock Holmes: il suo intento era dar vita ad una figura che suscitasse il riso, nell'aspetto fisico come in quello psicologico. Ecco perché Poirot è un ometto di bassa statura, con un carattere vanaglorioso, che nutre un astio particolare nei confronti delle opere di Arthur Conan Doyle. 

"Per quanto riguarda le storie di Sherlock Holmes sul quale mi interrogate, in molti le giudicano ammirevoli ma per me sono grandemente sopravvalutate. Quali errori – errori davvero incredibili – ci sono in quelle storie!"


Quest'anno ricorrono esattamente cento anni dalla pubblicazione del primo romanzo di Poirot (Poirot a Styles Court, 1920) e per l'occasione la Mondadori ripropone ai lettori, nella raffinata collana Oscar Draghi, una prestigiosa raccolta di racconti del famoso investigatore belga. 
Queste storie costituiscono indagini di breve respiro, ma che riescono, in poche pagine, a trasmettere il sottile brivido di un piccolo, brillante mistero che il protagonista risolve grazie al suo spirito di deduzione. 
Nei racconti emergono le varie caratteristiche di Poirot, tra cui la sua straordinaria umanità.
Un esempio è "Nido di vespe", avventura intimista in cui Poirot si propone di sventare un tentato omicidio. La vicenda si conclude con un toccante colpo di scena. 


La narrazione si sviluppa su un meccanismo investigativo che mette il lettore a conocenza dei fatti, dandogli tuttavia ben pochi indizi per comprendere la conclusione. Poirot non svela mai i suoi sospetti o il suo ragionamento deduttivo, che spiega solo alla fine della storia, lasciando impressionati gli astanti e il lettore, facendo improvvisamente luce su dettagli che fino alla riga precedente apparivano privi di senso.
Il metodo investigativo di Poirot si basa tutto sul ragionamento, quindi le sue opere risultano dei complessi giochi mentali, in cui si lascia ben poco spazio all'azione.

"Per quanto riguarda il metodo, la tecnica di Hercule Poirot, la mia forza è nel 
cervello – non nei piedi. Da giovane portavo con me una valigetta, con pinzette e provette; e conservavo in certe bustine gli indizi che trovavo. Scrivevo tutto su un piccolo taccuino. Nel corpo di polizia in Belgio ho imparato che era utile saper leggere la scrittura sottosopra. Eh bien, questo succedeva quando papà Poirot era giovane. Oggi sono un investigatore privato, uno specialista tanto quanto lo è un medico di Harley Street. Ammetto di nutrire un certo sprezzo per le prove tangibili. Preferisco stare semplicemente seduto a pensare – quello che mon ami Hastings ha chiamato “utilizzare le celluline grigie”.


Questo piccolo grande investigatore riesce, con le sue manie, il suo carattere vanesio e le sue imperfezioni ad intrattenere ancora oggi lettori di tutto il mondo. 
Agatha Christie ha costruito un personaggio indimeticabile, pietra miliare nel panorama letterario.


venerdì 20 marzo 2020

"Il fante di picche" di Valentino Meynet



"Un colpo di vento improvviso fece sbattere la porta. La candela si spense e alcune carte volarono per terra. La vecchia signora, spaventata e con le mani tremanti, riaccese la candela e, accortasi delle carte cadute, si alzò per raccoglierle urtando il tavolo e provocando la caduta di un oggetto. 
Chinatasi si accorse che l'oggetto era un acuminato tagliacarte che, cadendo, aveva trafitto la donna di cuori. Accanto il fante di picche troneggiava su una decina di carte coperte. 
Lo spavento di Madame Buckler fu grandissimo e l'interpretazione dei fatti che si diede fu la seguente: lo spirito di suo marito la avvisava che durante la crociera sarebbe stata uccisa una donna e lei si sentiva in dovere di evitarlo. Ma a chi dire tutto ciò? Nessuno avrebbe creduto ad una storia di spiriti e carte che volano. L'unica certezza, per lei, era che suo marito non l'aveva mai ingannata.
Di colpo si ricordò dell'articolo che dava per certa la presenza, a bordo della Sweet Mary, del grande detective David Colburn. Ne avrebbe parlato con lui."



Il fante di Picche è un giallo di Valentino Meynet, pubblicato nel giugno 2017. 
Smiley Grant, il protagonista- che dopo la morte della consorte si è trasferito a Canterbury, licenziandosi dal suo precedente lavoro presso una banca londinese- riceve due biglietti per una crociera sulla nave Sweet Mary, premio di un concorso letterario vinto dalla defunta moglie. 
Inizialmente deciso a non partire, cambia idea dopo aver scoperto che sulla nave viaggerà anche il suo amico detective David Colburn, che non vede da molto tempo. 
Sulla nave si incrociano le vicende di vari personaggi tra cui la famosa attrice Martine Geller, giovane e bellissima. 
Un'anziana vedova, consultando le proprie carte, si è convinta che lo spirito del marito l'abbia informata di un omicidio che avverrà sulla nave: il fante di picche ucciderà la donna di cuori.
La signora si affretta ad informare Colburn, il quale, fidandosi dei suoi sospetti, decide di stare in allerta. 
Avverrà effettivamente l'omicidio di Martine Geller, che si rivelerà un'autentica "donna di cuori". La maggior parte degli ospiti della nave, infatti, aveva più di una ragione per volerla morta. 
Colburn inizia dunque un'approfondita indagine nella quale coinvolge anche l'amico Smiley.



Con una narrazione che alterna prima e terza persona, l'autore presenta al lettore un intreccio di personaggi, le loro storie e rivalità, dando vita ad un giallo intrigante in cui anticipare le mosse del colpevole e capire la sua identità è impossibile. 
In un romanzo breve e dal titolo evocativo (esso richiama infatti una carta che, in cartomanzia, preannuncia oscuri presagi.) Meynet ha scritto un brillante giallo della camera chiusa, dando vita ad una coppia di investigatori che strizzano l'occhio ai più famosi detective della letteratura. 
Lo stile è scorrevole, la storia è incalzante: l'unica nota stonata è la presenza di qualche piccolo refuso, che tuttavia non disturba troppo il piacere della lettura.
Classico senza essere antico e moderno senza perdere il suo fascino, Il fante di picche saprà farsi amare dagli appassionati del genere.

"La vendetta mi renderà felice" di Simona Bennardo






"《Allora, mi ha detto che si chiama...》
《Susanna Sogni, dottoressa Susanna Sogni. Psicologa.》《Giusto, giusto. Gradisce un caffè o un bicchiere d'acqua?》
Il commissario cerca di mettermi a mio agio.
《Dunque: ieri sera, nel suo studio, è stato ritrovato il cadavere della signora Angelica Nani, la proprietaria di quasi tutto lo stabile e del suo studio.》
𝑪𝒉𝒆 𝒂𝒏𝒔𝒊𝒂!
《Dottoressa, lei ha una spiegazione?》
《No. La Nani era una signora energica e strana ma non ho idea del come o del perché si trovasse nel mio studio.》
《Non veniva spesso nel suo studio? O che lei sapesse: aveva l'abitudine di intrufolarcisi?》
𝑺𝒆𝒄𝒄𝒉𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒇𝒂𝒖𝒄𝒊 𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒈𝒖𝒂 𝒇𝒆𝒍𝒑𝒂𝒕𝒂. 𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒊𝒔𝒕𝒊𝒏𝒕𝒊𝒗𝒂 𝒆 𝒂𝒏𝒊𝒎𝒂𝒍𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒂 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒃𝒆𝒏𝒆."



Susanna Sogni, psicologa dal nome evocativo ed originale, è la protagonista del frizzante romanzo "La vendetta mi renderà felice" scritto da Simona Bennardo, edito da "Il seme bianco". Il lettore non potrà non affezionarsi subito a questa spumeggiante protagonista, che in prima persona narra la sua singolare avventura. 
Lo studio in cui la donna esercita la propria professione si trova in un condominio abitato da individui più o meno bizzarri, alle cui stranezza Susanna ormai è abituata, persino quasi affezionata. 
Anche la dispotica ed irritabile proprietaria del condominio, Angelica Nani, le è diventata simpatica, con il tempo. Purtroppo non è ciò che dimostrano i fatti, quando la donna viene trovata morta proprio nel suo studio. 
Sospettata di omicidio, Susanna Sogni si ritrova agli arresti domiciliari. Decisa a dimostrare la propria innocenza e scoprire il vero colpevole, è pronta a tutto pur di cercare la verità, arrivando anche ad infrangere gli arresti domiciliari per  ispezionare di persona il luogo del reato. Grazie alla complicità della migliore amica e di un poliziotto che ha fiducia nella sua innocenza e crede nel suo intuito, Susanna dunque si improvvisa detective. Ma fare luce sulla morte della donna non sarà semplice... 


Se siete appassionati di gialli questo breve romanzo saprà regalarvi qualche ora di brillante intrattenimento: come i più interessanti libri del genere, "La vendetta mi renderà felice" è un intrigante gioco mentale, una sfida sottile fra autrice e lettore, per la scoperta del colpevole. Un libro con colpi di scena e personaggi ambigui i quali, grazie alle analisi attente della protagonista psicologa, rivelano lentamente varie sfaccettature della loro anima per poi mostrare la propria vera indole solo alla fine. 
È un giallo dallo stile fluido e scorrevole, ironico e divertente, che si legge d'un fiato. Il libro, oltre a racchiudere una bella storia, diventa anche occasione per riflettere sulla linea che separa follia e sanità mentale, e su quanto sia fragile il delicatissimo equilibrio che ogni persona crea per sopravvivere ogni giorno, nonostante le spietate ferite inferte della vita.

"La campana dell'arciprete" di Danila Comastri Montanari



Bologna, 1824: La tranquilla vita della parrocchia di campagna dell'anziano arciprete Don Priamo viene sconvolta dal ritrovamento, nella cella campanaria, del cadavere di Amelia, una ragazza incinta. 
Tutto sembra far pensare ad un incidente, eppure Don Priamo non ne è convinto: secondo lui la ragazza non era da sola in quella torre e non è morta per una semplice caduta. Improvvisandosi detective, insieme all'amico medico Cesare Cantalupi, poco credente ma persona estremamente fidata e intelligente, inzia un'indagine alla ricerca del colpevole che lo porta a scavare nelle vite dei suoi parrocchiani. Vengono così alla luce vergognosi segreti, ipocrisie e loschi affari di ogni genere. Don Priamo rimane sconvolto: è forse stato cieco, per tanti anni, da non vedere cosa succedeva tra le sue pecorelle? 
Numerosi sono i personaggi di questo romanzo: l'ossessionato pretino Don Carlo, la permalosa e acida perpetua, il falso ed ipocrita Don Cirillo, la zingara del paese, la stregona tacciata di magia nera, la ricca marchesa e tanti altri.
Questo folto gruppo di individui - vivi, credibili e meravigliosi nella loro umanità- si muove sul palcoscenico del romanzo, danzo vita ad una vicenda che si rivelerà sempre più intrecciata sino all'insospettabile conclusione.


Don Priamo, personaggio che ricorda vagamente Padre Brown, per l'aspetto e l'intuito che lo contraddistinguono, è sicuramente un punto di forza dell'opera, che si rivela un giallo storico con testi brillanti, permeati di sottile sarcasmo e osservazioni geniale. 
L'autrice, già pratica di ambientazoni storiche, in questo romanzo esprime al meglio il proprio talento letterario creando un personaggio indimenticabile dalla personalità travolgente, che cerca la verità e non si ferma prima di averla trovata. Arciprete che comprende le debolezze umane, Don Priamo è un investigatore sui generis, che cerca il colpevole non per condannarlo bensì per salvarlo, prima che la sua anima sia perduta per sempre.

"Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie: libro vs film

"Mi chiamo Hercule Poirot, e sono probabilmente il miglior detective del mondo."
Così si presenta Kenneth Branagh, nelle vesti del noto investigatore belga nato dalla penna della regina del giallo Agatha Christie, nel film del 2017 in cui prende vita sul grande schermo "Assassinio sull'Orient Express", probabilmente uno dei romanzi più noti dell'autrice, dopo "Dieci piccoli indiani". Un losco uomo d'affari, Samuel Ratchett, viene trovato ucciso nella propria cabina ed Hercule Poirot, casualmente in viaggio sul suo stesso treno, diretto a Londra, viene invitato a risolvere il caso. Non sembra difficile, dal momento che la scena del crimine è piena di prove che sembrano voler orientare i sospetti verso uno sconosciuto, salito a bordo durante una sosta forzata causata della neve. Ma il detective non crede a quest'ipotesi e inizia la propria meticolosa indagine che, rimbalzando da un passeggero all'altro, lo porterà a scoprire che tutti avevano buone ragioni per uccidere la vittima. Inchiodare il colpevole sembra impossibile, ma non per Poirot il quale, con la sua mente analitica e la spiazzante calma, risolverà il caso senza problemi. 
Il film non riesce a restituire lo spirito del libro, né del protagonista. La calma del personaggio letterario diventa freddezza nel Poirot cinematografico, e l'atmosfera misteriosa del romanzo si fa cupa nel film.
Vari personaggi sono stati cambiati e sono presenti scene d'azione assenti nel libro. Inoltre, per chi non abbia letto prima l'opera letteraria, il film non risulta chiaro.
Tuttavia la storia, pur distaccandosi dal romanzo, ne mantiene le basi originali, e potrà intrigare gli appassionati del genere.
Al di là delle differenze fra film e libro, la vera potenza di questo racconto sta nell'idea: "Assassinio sull'Orient Express" non si limita a descrivere un classico giallo della camera chiusa, ma dà vita ad un dramma morale, mettendo a confronto legge e giustizia umana, ponendo Poirot dinanzi ad una scelta in cui cervello e coscienza sono in disaccordo. Poirot sorprenderà con la propria umanità, profonda almeno quanto il suo intelletto, lasciando una domanda nello spettatore o nel lettore: cosa avrebbe fatto al suo posto?