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venerdì 4 agosto 2023

VITO IL GATTO BIONICO di Claudia Fachinetti


"Vito il gatto bionico", libro per ragazzi scritto da Claudia Fachinetti, è un romanzo che racconta la storia vera e particolare di un gatto che, a seguito di un brutto incidente, perde le zampette posteriori, sostituite da impianti artificiali, grazie all'intuizione di un coraggioso veterinario. 
Le difficoltà incontrate a causa delle protesi - a cui, in natura, un gatto ovviamente non è abituato - vengono fronteggiate grazie all'istintiva determinazione dell'animale, capace di oltrepassare gli oggettivi limiti fisici. 

La storia di Vito viene resa ben presto pubblica, prima sui social e poi grazie al romanzo: è troppo bella per non essere conosciuta e resa nota a tutti, le belle storie sono necessarie e vanno raccontate, per diffondere amore e speranza. 

Nella vita molto si perde, ma bisogna avere cura di ciò che rimane: è questa l'importante lezione che insegna Vito il quale, pur essendo un piccolo gatto, diventa fonte di ispirazione per tutte quelle persone che, a causa di un incidente o di una malattia, hanno subito una menomazione fisica e come lui sono diventati "per metà bionici". 

Un modello per tutti, ma soprattutto per i bambini -costretti a vivere in un mondo che si aspetta spesso una perfezione impossibile - e che in quel gatto speciale vedono un esempio di incrollabile resilienza e fiducia nella vita, anche quando andare avanti sembra impossibile. 

Sul mio profilo e sul mio canale youtube potete rivedere l'intervista a Claudia Fachinetti. Non potete proprio perdervela... soprattutto se amate i gatti!



lunedì 21 novembre 2022

"Il segreto della balena" di Sara Rattaro


"Il segreto della balena" è un libro per bambini di Sara Rattaro, ultimo dolcissimo capitolo della serie di avventure di Samuele e Sara, la sua saggia mamma etologa, che spesso lo coinvolge in grandi avventure in paesi lontani ed esotici.

Riccamente illustrati e scritti con un linguaggio perfetto per i più giovani, i libri di Sara Rattaro sono stati accolti con grande favore presso il pubblico, non solo per lo stile accattivante ma anche e soprattutto per i messaggi che veicolano: solidarietà, amicizia, rispetto nei confronti della natura e salvaguardia dell'ambiente.

Samuele, protagonista del racconto, è un bambino curioso e vivace: ama ascoltare i racconti degli adulti e perdersi in una bella avventura o in un'affascinante storia. Ubbidiente e gentile, sarà sicuramente un esempio positivo per i piccoli lettori.
Sara, la madre di Samuele, è una donna sempre in viaggio. Il suo lavoro consiste nello studio degli animali, ed ogni volta che qualche emergenza si verifica in un paese lontano deve partire all'improvviso. Samuele spesso riesce a convincere la madre a portarlo con sé per qualche giorno, e questo gli permette di vivere esperienze uniche ma anche e soprattutto di trascorrere molto tempo con lei.
Il rapporto tra la mamma e Samuele è uno dei punti centrali su cui si sofferma la storia: un rapporto di fiducia e tenerezza. Sara lascia al figlio i suoi spazi e la sua libertà. In cambio, si aspetta dal suo bambino maturità e responsabilità, qualità che lui dimostra sempre... tranne quando combina qualche piccolo guaio.

Questa volta, la madre di Samuele viene chiamata urgentemente a causa di una tragedia che ha colpito le balene in Nuova Zelanda: in tantissime si sono spiaggiate, per ragioni poco chiare.
In cerca di una spiegazione, Sara parte subito per fare delle ricerche, e anche stavolta Samuele riesce a convincerla a portarlo con lei. In Nuova Zelanda scoprirà nuove storie, nuove leggende, usi e costumi molto diversi dai suoi. Incontrerà un collega di sua madre e soprattutto sua figlia Suki, una ragazza ribelle e un pò scontrosa, che però conquista subito la stima di Samuele per la sua irresistibile grinta.
Quali avventure vivrà insieme alla sua nuova amica?

"Il segreto della balena" è un libro che descrive, con parole semplici, la perfezione della natura e la bellezza rabbiosa del mondo, spiegando ai più piccoli la crudeltà dell'uomo che si priva della propria umanità quando non si cura del prossimo, che esso sia una persona oppure che appartenga al mondo animale.

Sara Rattaro, con le sue storie, si fa promotrice di un messaggio senza tempo: che il bene ritorna sempre indietro, costruendo una catena indissolubile, e che spesso sono proprio gli animali a diventare esempi di quella umanità di cui spesso ci dimentichiamo. 

giovedì 16 dicembre 2021

"Fairy Oak: Il destino di una fata"


"Il destino di una fata" è l'ultimo romanzo di Elisabetta Gnone, l'ultimo capitolo della serie fantasy  Fairy Oak, che ha appassionato tante lettrici. 
Con questo nuovo romanzo, l'autrice riconferma la sua bravura e la sua capacità narrativa, andando ad esplorare tutti gli episodi mai approfonditi prima, svelando dettagli particolari, con una narrazione da un punto di vista nuovo: il suo, di autrice onnisciente, che ama profondamente la sua storia e i suoi straordinari personaggi.

C'è posto per tutti nel mondo ideato da Elisabetta Gnone: l'autrice restituisce il ritratto di un paesino popolato da un'umanità viva e verosimile, delineando con pochi tratti, come una pittrice, ciascun personaggio grazie alle sue caratteristiche peculiari. 
Senza mai risultare pesante, la Gnone descrive prati vibranti d'erba che trema nel vento, l'armonia che regna a fairy oak e descrive abilmente quelle sottili meccaniche che sempre si instaurano fra le persone. 

La nostalgia di Felì è la stessa struggente senzazione dolorosa che prova ogni educatore quando, seguendo il naturale corso della vita e del tempo, deve separarsi da i suoi ragazzi, facendo un passo indietro, scomparendo dalle loro vite, silenziosamente orgoglioso dei suoi successi e soffrendo per i loro piu piccoli dispiaceri, condannati a non conoscere il futuro dei ragazzi che hanno accudito a lungo e con amore, sino ad instaurare un rapporto complesso e bellissimo. 

In questo ultimo romanzo di fairy Oak, forse per il diverso tono della storia, forse piu semplicemente perché ho letto con occhi diversi, si concentra sullo scarto generazionale e sullo scorrere del tempo, sulle vite dei bambini che diventano ragazzi, adolescenti, uomini, proprio come le piante crescono e si trasformano in frutti, seguendo il corso naturale delle stagioni. 

Una natura accettata e venerata per il suso armonioso equilibrio, nel quale ciascuno ha il suo posto e la sua bellezza, e accetta pacificamente i ritmi eterni e pacifici del mondo. 

L'autrice usa una voce nuova, la sua voce, per raccontare tutti quei frammenti di storia che, nei romanzi precedenti, non aveva narrato. E' una storia che va ad approfondire gli avvenimenti nascosti tra le righe, aneddoti curiosi e stralci di vita quotidiana della valle di Verdepiano, permettendo, a ciascun lettore, di percorrere la valle e il villaggio come se si trovasse davvero lì, conoscendo i piccoli segreti degli abitanti, le fragilità che li rendono umani e simili a noi, permettendoci di passeggiare nel mondo magico e sereno immaginato per noi dall'autrice, un universo immaginario e stupendo nel quale la nostra mente riposa, e in cui può trovare conforto chi, come me, ha trascorso l'infanzia in quei magici luoghi. 

E' stato splendido entrare di nuovo nella stanzetta di Vaniglia e Pervinca, rivivere il loro legame speciale ed indissolubile, quella capacità di capirsi al volo che le contraddistingueva sin dalla nascita. 
Ho apprezzato la digressione sulla scrittura, forse la magia più potente di tutte, che permette di aprire porte anche nelle torri sigillate, di far splendere tramonti nelle notti più nere. 

A distanza di tanti anni, il destino di una fata ha saputo commuovermi e trasmettermi la pura bellezza di un regno da fiaba: ancora una volta Elisabetta Gnone si conferma una narratrice di eccezionale talento, e scoprire i dettagli dei suoi mondi fantastici è sempre una bellissima scoperta, la divagazione piacevole da una realtà che opprime.

giovedì 2 dicembre 2021

Vega Star: la stella polare che verrà


"Vega Star-La stella polare che verrà" è un libro per bambini da 0 a 6 anni, scritto e illustrato da Stefano Falai e pubblicato da FantaBooks Edizioni.

"Avevo una gran voglia di stare insieme alle altre stelle e in una costellazione, anch'io,  brillare come quelle".

Il libro narra la storia di Vega, una stella solitaria, non appartenente a nessuna costellazione, che guarda con invidia alle sue simili che possono godere del beneficio di stare in gruppo. Cercando di trovare il suo posto nel mondo, Vega, cercherà di intrufolarsi in diverse costellazioni, portando però solo scompiglio e scontento fra le altre stelle, che la porteranno al cospetto della Stella Polare per essere giudicata. La Stella Polare, però, ascoltando la storia capirà i sentimenti di solitudine di Vega e le offrirà un posto nella costellazione della Lira, fino a quando non sarà pronta a diventare la prossima Stella Polare.

"Una cosa infine l'ho capita: dà grande gioia e felicità trovare il proprio posto nella vita".

Questo piccolo libro, nobilitato dalle allegre e paffute rappresentazioni delle stelle, trova la sua peculiarità accattivante nelle frasi in rima, certo non sempre perfetta, atte a catturare l'attenzione del bambino che si approccia alla lettura.

Patticolarmente carina è la sezione "Lo sapevi che..." a termine del volume: due pagine, corredate di splendide illustrazioni con richiami storici che, correlate alle informazioni sulla stella polare, hanno lo scopo di far appassionare i bambini all'astronomia.

"Vega Star-La stella polaere che verra" è un libro semplice, divertente e accattivante con lo scopo di insegnare ai più giovani qualche base di astronomia e una sana dose di pazienza, poichè tutti, prima o poi, trovano il loro posto nel mondo.

Recensione a cura di @luinil_24 

giovedì 25 novembre 2021

Review Party: "Il cavaliere, il gatto e la ballerina"


"Il cavaliere, il gatto e la  ballerina" è un romanzo pubblicato dalla casa editrice DeAgostini a settembre 2021. Trattandosi di un romanzo dalle atmosfere invernali, è un titolo particolarmente indicato come lettura natalizia.

Il sovrano della grande e gelida Russia ormai è morto, tuttavia vive ancora grazie al potente incantesimo di un mago demoniaco, con il quale ha stretto un patto scellerato. Credeva che il malevolo individuo si fosse ormai dimenticato del loro contratto, eppure l'uomo fa ritorno, esprimendo il bizzarro desiderio di partecipare ad una sontuosa festa a palazzo e poter ammirare la danza di una ballerina.
Di danzatrici, a palazzo, non c'è nemmeno l'ombra, per questo il sovrano incarica uno dei gatti dell'Ermitage, il più grande museo russo, di cercare per lui una ballerina, in tempo per la grande festa a cui assisterà il mago.
Ma perché ha espresso questo bizzarro desiderio? Cos'ha in mente? E il gatto saprà agire con sapienza, anche quando la cosa giusta da fare dovesse rivelarsi in contrasto con gli ordini del suo potente padrone?

L'elemento più originale nel romanzo è la presenza dei gatti parlanti, i quali mi hanno ricordato "Maurice" di Terry Pratchett, per la simile ironia e la particolare saggezza del felino protagonista.

Con un insieme di personaggi ben approfonditi e con i quali è facile empatizzare, si viene coinvolti, pagina dopo pagina, in un'avventura briosa e con un ritmo incalzante, come avviene nei migliori libri per ragazzi.

Il patto con un demone è un elemento classico della letteratura (basti pensare al Faust di Goethe) ed è un elemento sempre interessante quando viene riproposto: infatti è metafora dell'essere umano che, spesso, pur di raggiungere i propri obiettivi è disposto a raggiungere qualsiasi abiezione, sporcando la propria anima e umiliando sé stesso.

La prosa, semplice ma ricercata, assume il tono epico e solenne degli antichi racconti dei cantastorie, così il linguaggio contribuisce alla costruzione dell'atmosfera fiabesca del romanzo.

Gli autori, con questo romanzo, trasportano la fantasia dei lettori in una Russia poetica e spietata, che unisce elementi fantastici ed un contesto storico verosimile, per creare una magica e dolcissima fiaba, che saprà conquistare il cuore dei più piccoli ma anche dei lettori più adulti. 

mercoledì 29 settembre 2021

"Il portale per l'aldilà": la seconda avventura di Elizabeth Webster

"Siamo tutti molto sicuri e poi, quando ci poniamo abbastanza domande, a volte scopriamo di avere torto."


"Il portale per l'aldilà" è il secondo romanzo della serie "Webster & Co. - Avvocati per tipi strani" di William Lashner, pubblicata dalla casa editrice Deagostini.
Ho già apprezzato moltissimo il primo libro, e questo sequel si è rivelato decisamente all'altezza delle mie - alte - aspettative.

Dopo aver vinto il suo primo processo e liberato il padre, Elizabeth ha definitivamente accettato di lavorare nell'azienda di famiglia che, grazie alla sua presenza, ha cambiato il nome da "Webster e figlio" a "Webster e Co."
A volte si sente scoraggiata dalle numerose ore di lavoro e di studio da cui teme di non trarre il profitto sperato eppure, anche quando crede che il nonno la stia facendo lavorare ingiustamente, scopre sempre di aver studiato qualcosa di importante, ed è emozionata all'idea di avere ancora molto da imparare.
In questa nuova avventura, le viene affidata la difesa di una minuscola Gremlin dall'accusa di aver divorato la capra del vicino di casa. All'apparenza sembrerebbe un caso semplicissimo: dopotutto, lei ha sconfitto l'avvocato del demone Alarossa, cos'altro ha da temere? Eppure, il caso si rivela più complicato del previsto, e stranamente intrecciato ad un altro caso al quale sta lavorando suo padre, quello di un ragazzino tenuto come ostaggio nella magione di una vampira e di cui la madre ormai defunta rivendica il posto nell'aldilà.
Man mano che la storia procede, il mistero si infittisce e sembra diventare sempre più difficile, persino pericoloso. Una vittoria appare impossibile, ma i Webster sono famosi per i loro "turnabout", obiezioni dell'ultimo istante, capaci di ribaltare la situazione.
Sapranno capire di chi fidarsi, e padre e figlia si salveranno anche stavolta?

L'elemento più importante che il romanzo affronta è il rapporto fra Elizabeth Webster e suo padre. Dopo averlo ritrovato, i due instaurano un legame piuttosto strano e conflittuale. Elizabeth, dopo aver accettato l'eredità di famiglia ed essere diventata un avvocato delle cause maledette, credeva che grazie al lavoro suo padre sarebbe diventato più attento e premuroso nei suoi confronti. Invece, l'uomo sembra essere diventato persino più severo ed esigente, come se pretendesse da lei sempre il massimo, inducendola a sentirsi male quando non ci riesce.
Spesso Elizabeth non si sente abbastanza apprezzata da lui, e teme che i suoi sforzi per impegnarsi gli appaiano vani. Ma proprio per l'amore che prova per lei il genitore è estremamente severo: sa bene che sua figlia si sta addentrando in un mondo pericoloso, e soltanto se sarà preparata non sarà divorata dai lupi che la circondano.

"Non eravamo mai andati molto d'accordo, io e mio padre. Per molti anni era stato come un fantasma che appariva qua e là nei momenti meno opportuni, lasciandomi a cavarmela da sola con mia madre, il mio patrigno, mio fratello, la mia vita. Pensavo ch peggio di così non potesse andare, finché all'improvviso non era ricomparso e avevo dovuto occuparmi anche di lui. Ora, ogni volta che mi vedeva in ufficio, assumeva un'espressione addolorata, come se si stesse interrogando su come sbarazzarsi di me."

Nel corso della storia costruisce un bellissimo legame con suo nonno, che nonostante l'età è ancora molto arzillo e sempre disposto a dispensare consigli alla nipotina, per cui chiaramente stravede e nel cui potenziale crede ciecamente.
Trovo che Nonno Webster sia un personaggio davvero riuscito, un signore sopra le righe al quale ci si affeziona facilmente.

Elizabeth, Natalie ed Henry continuano a costituire una squadra affiatata e ben assortita, hanno caratteri molto diversi che si incastrano bene fra loro, aiutandosi a vicenda. Grazie all'introduzione di un nuovo personaggio, la storia diventa occasione per una profonda riflessione sull'amicizia e su ciò che si è disposti a fare nel nome di questo nobile legame umano... e non solo.

"Un amico condivide (...) Un amico ti permette di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. (...) Quando guardo la scuola media attraverso i suoi occhi, al'improvviso mi sento fortunata di essere lì. Com'è possibile? (...) Un amico ti fa stare bene con te stesso. Non so come ci riesca, forse è uno dei suoi trucchetti, ma quando siamo con lui, in un modo o nell'altro, possiamo fare ed essere qualcosa di  più. Come se avessimo maggior valore. Se è solo un trucco, è il miglior trucco che può giocare un amico."

Tra personaggi vecchi e nuovi tornano, in questo capitolo, le lugubri atmosfere del tribunale delle cause maledette, e anche in questa nuova elettrizzante avventura William Lashner saprà tenere col fiato sospeso i suoi lettori... fino all'ultima obiezione.

"Tutto ciò che posso dirti mentre inizi questo viaggio è di tenerti pronto a qualsiasi sorpresa, perché c'è molto da guadagnare nelle svolte della vita. Più di quanto tu possa immaginare."

martedì 27 luglio 2021

"Il furto del secolo" di Daniele Nicastro


"Il furto del secolo" è un giallo storico per ragazzi pubblicato da Einaudi, scritto da Daniele Nicastro, autore di numerose opere di successo dedicate soprattutto ad un pubblico giovane. 
Sempre per Einaudi ha pubblicato "Grande" e "Stalker". 

Il romanzo, ambientato nel 1911, a Parigi, e ipotizza che, in una calda giornata di Agosto, un ignoto ladro sia riuscito a sottrarre al Louvre il suo quadro più famoso: la Gioconda! Come è possibile che nessuno se ne sia accorto? E chi può essere stato? Un professionista oppure il più comune dei ladri?
La polizia brancola nel buio, subendo le pressioni della stampa e della gente indignata. A tutti sembra intollerabile che un'opera così preziosa sia stata rubata con facilità. 

-Com'è possibile che i custodi non abbiano visto niente? 
-Proprio la Gioconda, la più custodita del musero!
-Che sia uno scherzo per dimostrare la scarsa sorveglianza?

I sospettati, sempre più numerosi, si accusano l'un l'altro, l'atmosfera è sempre più tesa ed è facile dubitare di chiunque,  persino dei dipendenti più fidati del museo. 
Ma non solo: anche personalità importanti finiscono sulla lista dei probabili autori del furto, tra cui il poeta Apollinaire e il povero Picasso. Chi può essere riuscito in un'impresa che sembra impossibile anche solo da concepire? 
In questo clima di confusione generale e dubbio, si incontrano Alfio e Amèlie, due ragazzini completamente diversi - figlio di immigrati italiani lui, figlia del direttore del museo lei - che, accumunati dal desiderio di scoprire la verità sull'intricata faccenda -a loro parere gestita malissimo dagli adulti- decidono di iniziare una propria personale indagine per individuare il colpevole. Riusciranno nel loro ambizioso obiettivo? 

Parlando con la ragazza scoprì che nonostante le difficoltà avevano almeno una cosa in comune: il mistero del furto. 

Le amicizie possono nascere in molti modi diversi:  da un'affinità elettiva, da un interesse comune, persino da un'iniziale rivalità. Tra Alfio e Amèlie, questo legame si instaura perché entrambi vogliono scoprire chi ha rubato La Gioconda. 
Tra i due, però, non si stabilisce subito un'innata fiducia, anzi.
Alfio, figlio di un immigrato italiano che ha lasciato il Piemonte in cerca di fortuna, è abituato all'emarginazione e ai pregiudizi della gente, spesso bersaglio di commenti sprezzanti e poco carini.

"Gli italiani come te li conosco, credimi. Non rispettate le regole e basta una gonna per farvi perdere la testa."

Quando incontra Amèlie, ragazza della buona società, teme di non poter instaurare con lei un'amicizia perché immagina che sia come tutti gli altri: una persona di facili giudizi che non rivolge la parola a chi non appartiene al suo medesimo status sociale. Tuttavia Amèlie, dopo una prima reticenza, si rende conto che Alfio è molto diverso da come aveva immaginato che fosse un immigrato. È brillante, gentile ed educato.

Per entrambi avvicinarsi rappresenta una notevole sfida: devono allontanarsi dalla propria "comfort zone" e dai propri preconcetti per aprirsi con sincerità. Inoltre, il furto rappresenta un'ulteriore difficoltà perché il loro rapporto deve anche costruirsi sulla convinzione che l'altro non sia in qualche modo coinvolto. 
Man mano che la loro amicizia si rafforza, i due giovani si scoprono simili e si raccontano le reciproche storie, facendosi dono l'un l'altra dei propri mondi interiori e delle esperienze vissute, scoprendo così che la diversità può diventare una ricchezza da condividere e non un muro invalicabile. 

"-Sul serio, dimmi qualcos'altro di te- insistette lui. 
Amèlie non si tirò indietro. Gli raccontò della rigidità di sua madre (ossessionata di etichetta e buone maniere), delle compagne di scuola, che era stato il padre a trasmetterle l'amore per l'arte e che sognava un giorno di lavorare al museo del Louvre. 
Alfio ricambiò con le storie del trasferimento a Parigi, della vita in un quartiere difficile, del sorriso che era sparito dalla faccia del padre e delle rughe che invece erano apparse su quello della madre. In effetti le confidò più di quanto aveva immaginato, tanto da abbandonare i sospetti per godersi la compagnia della nuova amica."

In un romanzo breve ed incalzante, Daniele Nicastro ricostruisce meravigliosamente - con un linguaggio semplice ma efficace - una suggestiva Parigi dei primi anni del Novecento e riesce a coinvolgere il lettore in un piacevole clima di tensione, proponendo un vasto scenario di personaggi tra cui è impossibile individuare il colpevole prima della fine. 

In questo giallo dal ritmo serrato, Amèlie e Alfio indagano insieme per scoprire la verità dietro il furto della Gioconda, ma ciò che trovano, durante la loro ricerca, sarà qualcosa di ancora più prezioso, un tesoro dal valore inestimabile: una bellissima amicizia. 

lunedì 7 giugno 2021

Review Party: "L'inferno spiegato male" di Muzzopappa


Chi non conosce la divina commedia di Dante Alighieri? 
L'impervio viaggio del sommo poeta nei tre regni dell'aldilà è oggetto di studio in moltissime scuole del mondo. Spesso è stato però spiegato in maniera estremamente dettagliata e precisa: forse la Divina Commedia è stata spiegata troppo bene, così bene da risultare - Dante non ce ne voglia - eccessivamente impegnativa e ampollosa per essere davvero apprezzata come merita. 

E quindi, se spiegarla troppo bene è controproducente, cosa accadrebbe se invece questa grande opera letteraria fosse... spiegata male? Muzzopappa, già autore di vari romanzi e libri illustrati per bambini e ragazzi, torna sul panorama editoriale con "L'inferno spiegato male": un libro game che propone la versione riveduta e scorretta del viaggio di Dante nel regno dei dannati. Narrata in prima persona dal famosissimo poeta, la storia segue le sue peripezie nell'inferno, i suoi pensieri e le sue riflessioni. 

Dante, all'inferno, non voleva nemmeno andarci. Sia ben chiaro: è stata tutta colpa "dell'amico suo", il caro poeta Virgilio, il quale gli aveva promesso un "viaggio da urlo". Che dire, effettivamente così è stato... Dante ha urlato spesso, ma più per la paura che per l'entusiasmo. Insomma, si aspettava una gita un pò diversa, e meno cupa. 
Tra camminate lunghissime e stancanti, svenimenti in grande stile e conversazioni filosofiche con le anime passate a miglior vita (o forse, sarebbe il caso di dirlo, peggior vita) Dante e Virgilio percorrono l'inferno, prendendosi il tempo per scherzare su tutto: dal macabro paesaggio alle fantasiose punizioni inflitte da mostri mitologici. Ridere all'inferno non è irrispettoso? Secondo i due originali viaggiatori, probabilmente no, anzi: ridere è il solo modo per affrontare al meglio qualsiasi avversità, e tenere sempre lo sguardo fisso al lato colorato del mondo. 

Il Dante di Muzzopappa è un pò diverso dall'originale: sfrondato dei suoi aspetti più seri, risulta comico e divertente, anche se ci sono alcuni tratti in cui l'autore si concede la libertà di prendere in giro l'Alighieri, ironizzando sull'autostima spesso un pò eccessiva che si evince dai suoi scritti. 

Anche con Virgilio si assiste ad una deformazione del personaggio originale: si fa ironia sulla calma compassata del personaggio, capace di mostrarsi tranquillo anche dinanzi alle situazioni più impervie, mai stanco e costantemente ansioso di mostrare a Dante questo o quel girone. 

Il libro, usando un linguaggio moderno e incalzante, trasforma un'opera di indiscusso valore letterario in un'entusiasmante avventura accessibile e apprezzabile dai più giovani, usando frequentemente un miscuglio ben preparato di sarcasmo e battute anacronistiche, che danno vita ad un fantastico contrasto tra classico e contemporaneo. 

Divertentissimi sono i capitoli extra: trattandosi di un libro gioco, il romanzo è costruito a bivi. Le scelte giuste per proseguire con la narrazione lineare sono molto intuitive, ma per godere appieno dell'esperienza di lettura consiglio di soffermarsi a leggere tutti i capitoli "alternativi" caratterizzati da irresistibile comicità. 

Una menzione speciale va agli "specchietti", riquadri esplicativi dotati di vita propria - dispongono persino di un sindacato-  che portano allegria in ogni pagina. Lo stesso Dante narratore interagisce più volte con gli specchietti, mettendo in scena spassosi siparietti, spesso risolti dalle altisonanti ma deliziosissime note esplicative della casa editrice, che conferma, avalla o si dissocia dalle idee sovversive degli specchietti o dello stesso Dante. 

Grazie a battute esilaranti e una prosa pungente, Muzzopappa racconta la sua originalissima versione della prima cantica della Divina commedia con un tocco frizzante, riuscendo a rendere profondamente omaggio al modello di riferimento. 

L'autore regala ai lettori un libro divertentissimo, perfetto per i più piccoli ma consigliato soprattutto a chi conosce bene l'opera originale e saprà apprezzare meglio riferimenti, parodie e ammiccamenti all'universo letterario dantesco, così vasto che ancora oggi non smette di meravigliare, di suscitare riflessioni e di costituire una fonte di ispirazione.

sabato 16 gennaio 2021

"Timothy Walton e l'ospedale dei vampiri" di Manuela Bassetti



"Timothy Walton e l'ospedale dei vampiri" è un romanzo  di Manuela Bassetti, pubblicato dalla casa editrice flashbook edizioni. 

Timothy Walton è un giovane vampiretto che vive con i genitori, il fratellino e la sorellina nel cupo cimitero di Highgate, il quale da centinaia di anni costituisce una prestigiosa residenza per numerosi vampiri.
Sa che non crescerà mai, quindi resterà un eterno bambino e sarà sempre trattato come tale. 
Timothy è insolito per essere un vampiro: 
non ha molti amici, spesso trascorre il tempo leggendo libri dell'orrore nella sua bara, ma ha un profondo timore del buio e dei mostri.

"Il nostro vampiretto era conosciuto in tutto Highgate anche per un'altra caratteristica della quale -ahimé!- non c'era da andare granché fieri: la paura. Sì, proprio così. Timothy Walton era considerato da tutti un inguaribile fifone. Nonostante si sforzasse di apparire coraggioso come un vero vampiro, bastava un niente per farlo tremare da capo a piedi. Più di tutto lo spaventava quello che poteva nascondersi nell'oscurità: un banale scricchiolio era sufficiente per farlo sobbalzare atterrito
La sua fantasia, incredibilmente fervida, era piena di cavalieri senza testa, spiriti dalle mani mozzate, spettri malvagi e vendicativi."

Inoltre, negli ultimi tempi, una terribile debolezza lo spossa. Dopo essere stato visitato da un dottore, lo specialista dichiara che il vampiretto soffre... di anemia! 

" 《Ma da chi avrà preso?》 si domandava spesso il signor Walton, pensando alla salute cagionevole del figlio. Nessuno in famiglia aveva mai sofferto di attacchi o di malanni di alcun tipo. [...]
In famiglia tutti godevano di un'ottima eternità. Tutti tranne Timothy, che ogni due per tre si faceva venire qualche magagna, da ultimo il problema dell'anemia."

I genitori, preoccupati per la sua salute, prenotano per lui un ricovero di tre settimane al Great Vampire Hospital, il più presitigoso ospedale per vampiri.
Timothy non è per niente entusiasta all'idea di trascorrere quasi un mese lontano dalla sua famiglia e dal suo tranquillo cimitero, ma nessuno sembra chiedere la sua opinione, quindi non gli resta altro da fare che accettare l'inevitabile e rassegnarsi allo sgradito soggiorno. 
Contrariamente alle sue aspettative, all'ospedale conosce altri vampiretti della sua età, con cui fa subito amicizia e che lo coinvolgono ben presto nella "missione" per scoprire il paziente che si trova nella stanza numero 20, la cui porta è sempre chiusa, varcata solo dai medici più volte al giorno. 

"《La numero 20 》Timothy fece mente locale: era l'ultima del corridoio.
[...]
《Beh? Cos'avrebbe di tanto speciale quella stanza?》 domandò Timothy un po' scettico. A lui sembrava una camera come tutte le altre.
《Il suo inquilino 》sentenziò George con area sepolcrale. Timothy sobbalzò come se l'avesse punto una vespa. 
《Perché? Co... cos'ha che non va il suo inquilino?》 
In quel preciso istante, Sofia si sporse verso di lui.
《Nessuno l'ha mai visto 》 disse in un modo da fare accapponare la pelle.
Il povero vampiretto sentì un'ondata di gelo insinuarsi nelle ossa.
《Ma... magari sta molto male》 balbettò, annaspando alla ricerca di una spiegazione possibile. Dopotutto, in ospedale uno aveva il diritto di stare male per conto proprio! ma Karl scrollò il capo deciso: 《No no, qui c'è sotto qualcosa di losco, credimi.》"

Chi è ricoverato in quella stanza? Perché nessuno può vedere quel paziente misterioso che non esce mai? E se si trattasse di un mostro? Timothy e i suoi nuovi amici risolveranno il mistero? 

Il narratore onnisciente racconta la storia con voce ironica, come se si trattasse di una fiaba, e come se il lettore fosse un attento ascoltatore.
Particolarmente simpatici sono intercalari e imprecazioni, originali e adatti al contesto "vampiresco" del libro, come "Arcidracula!" o "Per cento falene!", che aiutano far calare meglio nell'atmosfera.

Il protagonista, sebbene sia un vampiro, ha le stesse difficoltà che potrebbe avere qualsiasi ragazzino. Attraverso la malattia Timothy vive un'inattesa crescita e ha modo di instaurare, con i suoi compagni di sventura, ossia gli altri piccoli pazienti dell'ospedale, solidi rapporti di amicizia, basati sulla reciproca comprensione e sul rispetto. 
Tutti i personaggi risultano simpatici e ben delineati. 
Ciascuno di essi si trova all'ospedale dei vampiri perché ha un problema, che non diventa mai, per gli altri, motivo di scherno. Nessuna difficoltà viene vissuta come fonte di imbarazzo. 
Il piccolo gruppo di vampiretti riesce a coordinarsi e unire le forze per il raggiungimento di un obiettivo comune. 
Il libro sottolinea l'importanza dell'amicizia nella vita di ciascuno per affrontare e vincere le proprie paure e acquisire la capacità di riconoscere i talenti altrui.

"Timothy Walton e l'ospedale dei vampiri" è una divertente avventura per ragazzini che si legge tutta d'un fiato, un libro molto carino arricchito dalle graziose illustrazioni dell'autrice.
Sarebbe bello se Manuela Bassetti dedicasse una serie di romanzi a questo suo simpatico personaggio, che piacerà sicuramente a tanti piccoli lettori. 

lunedì 26 ottobre 2020

"Le luci di Anemone": un poetico libro di Ylenia Bravo


"Quando accende il suo lampione, è come se facesse nascere una stella in più, o un fiore. Quando lo spegne addormenta il fiore o la stella. È una bellissima occupazione, ed è veramente utile."


Con queste parole Antoine De Saint-Exupéry, attraverso la voce del suo Piccolo Principe, descriveva il mestiere del lampionaio, una figura evocativa, personaggio abnegante, simbolo di colui che si sacrifica per diventare un portatore di luce.
Ylenia Bravo, autrice del romanzo "Le luci di Anemone" riprende il personaggio del lampionaio per regalare ai lettori un racconto intenso e profondamente metaforico, capace di appassionare i bambini e farsi apprezzare dai lettori più adulti, in grado di coglierne le sottigliezze. 


L'autrice immagina che i lampionai siano uomini leggendari, e che vivano "oltre il cielo, su su in alto, in un piccolo paesino fluttuante chiamato Paese dei Lampionai". 
È un paese speciale, dove ogni cosa è coperta d'oro,  persino i capelli dei lampionai sono dorati. 
Almeno finché non nascono due gemelli, e uno dei due bambini ha i capelli neri. 

"I due gemelli erano quasi identici, eppure diversissimi. Se non li aveste visti vicini non avreste mai detto che erano parenti!
Avevano gli stessi occhi, sì, e le stesse mani, ma i capelli... quelli non avrebbero potuto essere più diversi.
Il primogenito, Malamalama, aveva i capelli dorati, come tutti i Lampionai, ma il secondogenito, Bratene, aveva folti capelli di un colore mai visto in Paese, un colore strano, insolito, orribile... 
Un colore a cui nessuno osava dare nome. 
Quel colore era il nero. Come il buio."


Non è diverso dagli altri bambini solo per il colore dei capelli, ma anche perché non riesce a svolgere le più semplici mansioni di futuro lampionaio. Quando giunge per lui il giorno del Lumen, l'esame che deve sostenere per diventare un lampionaio, invece di sostenerlo fugge, temendo di fallirlo. 
Alcuni anni dopo, nella città di Farola, accade un evento inspiegabile: i lampioni, che puntualmente ogni sera vengono accesi dai lampionai, restano misteriosamente spenti. Quando sopraggiungono le tenebre, nessuno riesce ad uscire di casa, restano tutti bloccati dalle ombre che impediscono loro di uscire. Solo Anemone, una bambina uscita per cercare Mina, la sua gatta, si trova fuori casa. 
Quindi solo lei può scoprire cosa ha causato l'avvento del buio e perché i lampionai non sono riusciti a fermarlo. 
Ci riuscirà?

"In un istante Anemone capì ogni cosa: il Buio voleva dividerli, separarli, renderli più fragili, più vulnerabili. Annientabili..."

Ho trovato alcuni piacevoli parallelismi tra questo libro e Coraline di Neil Gaiman. Non solo sono presenti riferimenti, come l'ambientazione del teatro vuoto in cui Anemone si rifugia ma, proprio come Coraline, Anemone è una bamabina coraggiosa che deve salvare i propri genitori, rimasti bloccati nella loro abitazione, circondati dalle opprimenti tenebre. Per farlo dovrà cercare la luce dietro il buio, la verità dietro le illusioni, senza lasciare che queste ultime confondano la sua ricerca.

La difficile ricerca di Anemone si intreccia con il dramma dei gemelli lampionai.
Bratene è diverso dal fratello Malamalama e da tutti gli altri lampionai, e questa diversità lo ha sempre fatto soffrire. È qualcosa che lo determina nell'aspetto e nel carattere. I capelli neri, in confronto a quelli di tutti gli altri, che sono dorati e splendono come la luce, appaiono così fuori luogo da sembrare sbagliati. Anche negli studi Bratene sembra essere destinato a fallire in ogni materia. La scuola dei lampionai, infatti, prevede discipline apposite per loro, e non è pronta ad accogliere studenti con abilità differenti.
Nessuno sembra apprezzare i suoi sforzi e lo stesso Bratene si detesta perché non riesce ad essere come gli altri.

"La sua solitudine, la sua rabbia, la sua paura avevano fatto il resto, e un semplice gesto aveva innescato una catastrofe. Aveva alimentato il buio e i suoi mostri."


Impegnandosi per cambiare - sebbene ogni suo tentativo sia fallimentare - non valorizza le proprie particolarità. 
Non comprende che egli possiede l'unica abilità che manca ai lampionai: può sottomettere e addomesticare le ombre che si nascondono nel Buio, perché non le teme. I lampionai invece non sanno sconfiggere il buio, perciò, se la loro luce si spegne, non sanno reagire. 

Malamalama, giovane e perfetto lampionaio, vuole molto bene al fratello, ma anche per lui è difficile accettarlo perché è condizionato dai pregiudizi della comunità e influenzato dal parere negativo degli altri, i quali lo hanno indotto a pensare che effettivamente Bratene possa essere nato diverso, a causa di un avverso fato che ha influito sulla sua nascita, donandogli una chioma nera e abilità distorte.
Parlando con lui Anemone, che è figlia unica, e si è sempre sentita molto sola, capisce quanto sia difficile relazionarsi con un fratello. 


"Anemone capì che avere un fratello era qualcosa di bellissimo ma in qualche modo implicava anche una responsabilità. Significava amarlo e proteggerlo, a qualunque costo. E forse Malamalama non era sempre stato in grado di farlo nel modo in cui avrebbe dovuto."


Conoscendo entrambi i ragazzi comprende che la vera luce capace di scacciare il buio è quella dell'unione, poiché "le tenebre hanno paura di chi è insieme": un modo poetico per spiegare che le paure possono aggredire qualcuno solo quando è solo, poiché soltanto nella solitudine la mente viene assalita da incubi e paranoie, che scompaiono come acqua che evapora al sole quando si è in compagnia. 

Questo libro, interamente stampato con originali caratteri azzurri e arricchito dalle tenerissime illustrazioni di Carla Manea, è un tesoro da tenere in libreria e soprattutto è un forziere ricolmo di perle letterarie, che vi faranno riflettere sulle vostre paure. 
Un libro consigliatissimo a chiunque si trovi in un momento di stallo, e stia cercando di capire come andare avanti, come accendere una candela per illuminare la strada quando questa sembra invisibile, avvolta dalle tenebre più fitte.


Il Buio ha paura se Tu non hai paura. 
Se non tremi il Buio rimpicciolisce e chiama a raccolta i suoi mostri, e scappa via, veloce veloce.

venerdì 5 giugno 2020

"I racconti incantati" di Gloria Donati




                  



"I racconti incantati" è una raccolta di fiabe e favole di Gloria Donati, pubblicata da Europa edizioni nel dicembre 2018. 
L’opera è arricchita dalle tenere illustrazioni della bravissima disegnatrice Alessia Greco, volontariamente lasciate in bianco e nero per permettere ai bambini di divertirsi a colorarle. 


L’autrice rispetta la tradizione classica del genere favolistico, caratterizzato da un’ipotassi, semplice e ripetitiva la quale permette di veicolare anche messaggi importanti che, seppur attraverso storie per l’infanzia, arriveranno chiaramente ai piccoli lettori. 

Gloria Donati si cimenta in una sperimentazione di modi diversi di narrazione, alternando prosa e poesia: linguaggi ugualmente validi per andare incontro ai canali comunicativi dei bambini. 
Il testo è curato, tuttavia con ulteriore editing formale potrebbe ancora migliorare.

Le quindici storie racchiuse in questo piccolo volume sono tutte ugualmente significative e metaforiche, i cui protagonisti sono bambini o teneri animali, i quali incontreranno la simpatia dei piccoli lettori che si immedesimeranno facilmente in essi.
Poiché è anche attraverso le storie che i più piccoli possono comprendere meglio il mondo, approcciarsi alle esperienze della vita e confrontarsi con gli altri.

Nel racconto "La ballerina" la piccola protagonista si confronta con il difficile problema dell'ansia.



"《Dimmi cara Sony, perché non danzasti tre giorni fa alla corte della tua regina?》

《Successe due anni fa danzando mi feci male e cadendo tutti risero della mia goffaggine e della mia stoltaggine, da allora ballo senza spettatori e come riflettori ho la luna e il 
sole, come spettro invisibile ballo da sola, ho paura di sbagliare non voglio più sentir le risa crudeli di finte amiche e 
spettatori ingenui.》
《Cara piccola, devi ritrovar la tua passione, non rinunciare! Io un tempo di voce ne avevo come un usignolo cantavo e tutti a sentirmi correvan, ma quanto mi vergognavo è appena loro arrivavano io a stonare cominciavo! Così tutti di corsa se n’è andavano, fu così che alla mia voce rinunciai, 
ma oggi ancora cantare vorrei e se indietro potessi tornare 
canterei senza aver paura.》
《Ma come posso fare per l’ansia superare?》

È una storia incisiva, perché è facile rivedersi in Sony che, frenata dall'imbarazzo, vorrebbe fare un passo indietro e arretrare dinanzi ai suoi sogni, ma viene incoraggiata a non farlo.

In "Il lupo e gli abitanti della casina" si affronta con delicatezza il tema della diversità, infatti una bambina con un discorso semplice ed intenso vuole far capire agli adulti che le differenze e le barriere esistono solo nella mente di chi le crea.



"《Siamo tutti diversi, ma non per questo ci dobbiamo evitare non è sempre facile convivere in pace con tutti quanti, ma almeno ci dobbiamo provare, non è giusto da subito di mostrare riluttanza ad accettare chi non conosciamo: se non tentiamo non capiremo mai che le differenze sono solo nelle paure di chi sta a guardare. Certo è che le regole anche se 

siamo differenti sono per noi uguali, niente preferenze. Nessuno deve avere più o meno dell’altro suo conoscente, solo 
così si evitano grandi litigate e inutili sofferenze》 terminò la 
piccola Poly e gli adulti in silenzio la stavano ad ascoltare. 
Da una bambina avevano imparato a rispettare chi mai avevano voluto accettare!"




Il racconto "Non siamo adulti ma bambini" è un'accusa rivolta ai genitori che spesso pretendono troppo dai figli, senza capire che proprio in quanto bambini desiderano solamente vivere la propria età con serenità. 



"Tutti i bambini che erano lì a sentire gli adulti litigare con Cristal e Mike si alzano e iniziano a batter le mani tutti uniti vogliono stare, sono stanchi di essere grandi quando vogliono genitori e insegnanti e piccoli quando non si devono impicciare, basta vogliono essere solo bambini e liberi di crescere secondo le giuste tappe! Troppe volte le mamme urlano e dicono “dove hai la testa? Smettila che se no son guai! Non correre, non urlare smettila di giocare e vieni qui seduto, stai composto e basta!” Tutti questi compiti, impegni, vestiti da adulti, regole sociali non fanno per loro che ancora devono crescere, e la vita imparare giocando. “Basta! Siamo stanchi noi vogliamo seguire le regole e ubbidire a scuola andare per imparare, in palestra per fare ciò che ci piace, ma non possiamo correre come voi volete, non possiamo badare a tutte le regole sociali del vostro mondo, il nostro è più semplice è fatto di giochi, litigi, sogni e fantasie, non siamo adulti, ma solo bambini.”

I temi trattati sono numerosi e particolarmente vicini alle problematiche che possono presentarsi nell’infanzia, periodo della vita in cui si inizia a formare la personalità di ognuno di noi. Si cominciano a comprendere l’amicizia e la lealtà, e a distinguere chi merita fiducia e di chi diffidare. 
Si impara che le cose materiali non sono tutto nella vita e che distinguere il bene dal male non è sempre facile, a causa dei pregiudizi che da sempre nascono nelle comunità grandi e piccole. È un momento importante per la formazione del carattere, e per i più riservati è fondamentale capire che la timidezza non è un difetto, ma solo una difficoltà da affrontare per diventare più forti.
Quindi è il momento perfetto per dare ai più piccoli gli insegnamenti giusti attraverso opere di valore formativo come "I racconti incantati" affinché diventino adulti maturi e consapevoli, in grado di fuggire i compromessi e di vivere nel mondo nel rispetto dell'ambiente e del prossimo, ma soprattutto capaci di valorizzare sé stessi.

"I racconti incantati" è un libro che trae ispirazione dalle storie classiche dell'infanzia, con personaggi afflitti da debolezze sempre attuali. 
Sarebbe bello se i genitori leggessero questi racconti ai loro figli, creando così un momento per stare insieme e un'occasione per avvicinare i bambini ai concetti più complessi che si celano dietro ogni singola storia. 


giovedì 2 aprile 2020

"Loki e il drago del lago Gerundo" di Federico Paccani



Sara, Ivan e Leo sono tre ragazzini che, grazie all'uso di una mappa, partono alla ricerca di un tesoro. Scoprono che il tesoro non esiste e che sono stato presi in giro da alcuni compagni, eppure trovano comunque qualcosa: tre ciondoli, apparentemente privi di valore. Ma su di essi sono incise delle rune, in grado di conferire a chi li indossa grandi poteri. 
A seguito di un incontro fortuito con un misterioso individuo che salva loro la vita dall'annegamento e che si rivela essere Loki, il leggendario Dio degli inganni, i tre protagonisti vengono coinvolti in un'appassionante avventura alla ricerca di un tesoro molto più grande di quello che cercavano all'inizio. I ragazzini si confronteranno con un animo inaridito dall'avidità, tema sul quale il libro invita a riflettere. 




Il libro sin dalla copertina si presenta molto particolare. Il drago sullo sfondo, con la sua figura cupa, simboleggia il male in agguato alle spalle di Loki, personaggio che è figura di ciascun uomo: rappresenta infatti l'umanità in bilico fra il desiderio di conquista di un bene materiale -una bocca affamata che reclama il suo gelido nutrimento senza saziarsi mai- e l'aspirazione a guardare avanti, verso i reali tesori della vita, come gli amici, che valgono più di gemme e rubini.

Non è sempre facile distinguere bene e male e discernere i giusti desideri: sono concetti che possono confondersi, ma il cuore conosce sempre la verità. 
E i protagonisti saranno chiamati ad ascoltare quella verità.

Libro per bambini solo in apparenza, "Loki e il drago del lago Gerundo" è un racconto profondo, che tramite la metafora fantasy invita a meditare su argomenti importanti, e lascerà a bocca aperta i piccoli lettori dinanzi ad un finale del tutto inatteso.

"Una magica pioggia di stelle" di Graziana Gagliarde


"𝑼𝒏𝒂 𝒎𝒂𝒈𝒊𝒄𝒂 𝒑𝒊𝒐𝒈𝒈𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆" di Graziana Gagliarde, edito da Kimerik edizioni è una raccolta di storie per bambini. 
Sono racconti brevi, scritti con una paratassi semplice e scorrevole. Si tratta di avventure pensate per affascinare i più piccoli, perfette per essere lette ad alta voce, prima di andare a dormire, davanti agli occhi di bambini curiosi e attenti, nel silenzio della sera. 
Questo breve libro contiene dei racconti diversi fra loro, uniti da valori comuni quali umiltà, rispetto, coraggio: spesso dimenticati ma sempre attuali; racconti che mi hanno fatto volare con la fantasia, riuscendo a trasmettermi le stesse emozioni che mi regalavano le fiabe lette da bambina. 
Il libro prende il titolo dal primo racconto: la storia di una principessa che desidera sottrarre al cielo tutte le stelle, e tenerle per sé in un sacchetto. 
Cosa la spinge ad esprimere questo desiderio? 
Quali avventure vivrà invece il giovane Ruben? Aidrim riuscirà ad aiutare una piccola fata incontrata per caso? Due calzini spaiati riusciranno a ricongiungersi? Quale sorpresa attende la zia Viola, e chi è il signor Perbene, personaggio dell'ultima storia?




Con una fantasia che prende spunto dai classici e una freschezza tutta moderna, in "Una magica pioggia di stelle" l'autrice è capace di unire tradizione e contemporaneità dando vita a magiche storie che non potranno non affascinare i bambini.

giovedì 26 marzo 2020

"Nemici, porci e principesse" di Livy Former


"Nessuno la chiama per riportarla indietro, e lei si lancia al galoppo verso le Terre del Nemico del Nord che sono laggiù, non sa dove, ma dritto davanti a lei al di là della linea dell'orizzonte che ora inizia a intravedersi attraverso la foschia che si sta dissipando. 
Si sente euforica, libera e leggera." 


Nemici, porci e principesse è il secondo libro che leggo da quando ho iniziato la collaborazione con Livy Former e mi ha davvero conquistata. 
Si rivolge a ragazzi fra gli otto e gli undici anni. Sono rimasta colpita dalla capacità dell'autrice di adattare la scrittura alle diverse età dei lettori, sempre rendendola accattivante, anche per chi, come me, è un po' "cresciuto" ma si lascia affascinare da questo genere di racconti. 
La protagonista del libro, la principessa Maristella, è l'erede al trono del Reame di Acquafredda, e un giorno spera di sposare un principe delle Terre del Sud, altrimenti sarà costretta a sposare l'odioso cugino Arnaldo. 
Nel regno tutti attendono l'arrivo dei misteriosi nemici del Nord, che la fattucchiera del Reame ha previsto in una giornata densa di nubi scure. 
Maristella non ne può più di aspettare i nemici del Nord, gente strana che si dice mangi i maiali, allevati con tanta cura dalla sua amica Adelaide, né tantomeno il principe delle Terre del Sud, perciò decide di allontanarsi dal regno e avventurarsi nel vasto mondo. Incontrerà così vari personaggi e conoscerà popoli a lei ignoti.
L'ansia dell'arrivo di un nemico che non arriva mai ricorda l'infinita attesa dei Tartari di Giovanni Drogo nel romanzo "Il deserto dei Tartari". In questo libro siamo però lontani dell'immobilità Buzzatiana: Drogo aspetta i Tartari per tutta la vita, invece Maristella non si lascia imprigionare dalle mura della sua "fortezza". 

La scoperta di realtà diverse da quelle conosciute apre la protagonista -un personaggio forte e coraggioso, sicura fonte d'ispirazione per le bambine che leggeranno questa storia - all'accettazione di un mondo che è altro rispetto a sé, permettendole di capire che non sempre ciò che è ignoto e lontano dalla propria cultura personale è negativo. 


"Bruco story" di Livy Former



"Ripensò alla domanda che gli aveva fatto Fitz sul perché certi erano cattivi. In effetti non ne aveva idea, forse nascevano così o lo diventavano quando la vita era molto dura. Anche la vita dei bruchi lo era, come quella di altri animali che lui conosceva, ma non per questo diventavano negativi. 
O chissà, forse alcuni di loro non avevano mai compreso che c'era una strada diversa."



Fritz è un bruco che sogna di diventare una bellissima farfalla. Ma potrebbe non realizzare mai questo sogno, se il merlo Beccogiallo o la vespa solitaria Pettoastrisce decidessero di usarlo come nutrimento per i loro piccoli. 
Così il bruco si rivolge al grosso cane Bobo perché lo protegga da queste due minacce. Il cane, d'animo gentile, prende subito a cuore la sua situazione ed è pronto ad aiutarlo.
Convincere Beccogiallo non è difficile, ma la vespa ha il cuore duro, ed è ben decisa a dare il bruco in pasto alla figlia, quando nascerà. 
Riuscirà Bobo a farle cambiare idea? 
Inoltre Fritz scopre che, anche se riuscisse a sopravvivere e diventare una farfalla, perderebbe ogni memoria della sua vita da bruco. Ora che ha fatto amicizia con Bobo e una saggia margherita, non vuole perdere i suoi ricordi. Ma è davvero possibile perdere sé stessi?


Bruco Story di Livy Former è un libro che, con una prosa delicata e poetica, affronta temi come l'amicizia, il bene e il male, la ricerca della propria identità, il destino, l'importanza dell'altruismo. 
È una favola per bambini che mi ha conquistata e commossa, capace di dire -e di dare- molto anche ai lettori più adulti.