"Timothy Walton e l'ospedale dei vampiri" è un romanzo di Manuela Bassetti, pubblicato dalla casa editrice flashbook edizioni.
Timothy Walton è un giovane vampiretto che vive con i genitori, il fratellino e la sorellina nel cupo cimitero di Highgate, il quale da centinaia di anni costituisce una prestigiosa residenza per numerosi vampiri.
Sa che non crescerà mai, quindi resterà un eterno bambino e sarà sempre trattato come tale.
Timothy è insolito per essere un vampiro:
non ha molti amici, spesso trascorre il tempo leggendo libri dell'orrore nella sua bara, ma ha un profondo timore del buio e dei mostri.
"Il nostro vampiretto era conosciuto in tutto Highgate anche per un'altra caratteristica della quale -ahimé!- non c'era da andare granché fieri: la paura. Sì, proprio così. Timothy Walton era considerato da tutti un inguaribile fifone. Nonostante si sforzasse di apparire coraggioso come un vero vampiro, bastava un niente per farlo tremare da capo a piedi. Più di tutto lo spaventava quello che poteva nascondersi nell'oscurità: un banale scricchiolio era sufficiente per farlo sobbalzare atterrito
La sua fantasia, incredibilmente fervida, era piena di cavalieri senza testa, spiriti dalle mani mozzate, spettri malvagi e vendicativi."
Inoltre, negli ultimi tempi, una terribile debolezza lo spossa. Dopo essere stato visitato da un dottore, lo specialista dichiara che il vampiretto soffre... di anemia!
" 《Ma da chi avrà preso?》 si domandava spesso il signor Walton, pensando alla salute cagionevole del figlio. Nessuno in famiglia aveva mai sofferto di attacchi o di malanni di alcun tipo. [...]
In famiglia tutti godevano di un'ottima eternità. Tutti tranne Timothy, che ogni due per tre si faceva venire qualche magagna, da ultimo il problema dell'anemia."
I genitori, preoccupati per la sua salute, prenotano per lui un ricovero di tre settimane al Great Vampire Hospital, il più presitigoso ospedale per vampiri.
Timothy non è per niente entusiasta all'idea di trascorrere quasi un mese lontano dalla sua famiglia e dal suo tranquillo cimitero, ma nessuno sembra chiedere la sua opinione, quindi non gli resta altro da fare che accettare l'inevitabile e rassegnarsi allo sgradito soggiorno.
Contrariamente alle sue aspettative, all'ospedale conosce altri vampiretti della sua età, con cui fa subito amicizia e che lo coinvolgono ben presto nella "missione" per scoprire il paziente che si trova nella stanza numero 20, la cui porta è sempre chiusa, varcata solo dai medici più volte al giorno.
"《La numero 20 》Timothy fece mente locale: era l'ultima del corridoio.
[...]
《Beh? Cos'avrebbe di tanto speciale quella stanza?》 domandò Timothy un po' scettico. A lui sembrava una camera come tutte le altre.
《Il suo inquilino 》sentenziò George con area sepolcrale. Timothy sobbalzò come se l'avesse punto una vespa.
《Perché? Co... cos'ha che non va il suo inquilino?》
In quel preciso istante, Sofia si sporse verso di lui.
《Nessuno l'ha mai visto 》 disse in un modo da fare accapponare la pelle.
Il povero vampiretto sentì un'ondata di gelo insinuarsi nelle ossa.
《Ma... magari sta molto male》 balbettò, annaspando alla ricerca di una spiegazione possibile. Dopotutto, in ospedale uno aveva il diritto di stare male per conto proprio! ma Karl scrollò il capo deciso: 《No no, qui c'è sotto qualcosa di losco, credimi.》"
Chi è ricoverato in quella stanza? Perché nessuno può vedere quel paziente misterioso che non esce mai? E se si trattasse di un mostro? Timothy e i suoi nuovi amici risolveranno il mistero?
Il narratore onnisciente racconta la storia con voce ironica, come se si trattasse di una fiaba, e come se il lettore fosse un attento ascoltatore.
Particolarmente simpatici sono intercalari e imprecazioni, originali e adatti al contesto "vampiresco" del libro, come "Arcidracula!" o "Per cento falene!", che aiutano far calare meglio nell'atmosfera.
Il protagonista, sebbene sia un vampiro, ha le stesse difficoltà che potrebbe avere qualsiasi ragazzino. Attraverso la malattia Timothy vive un'inattesa crescita e ha modo di instaurare, con i suoi compagni di sventura, ossia gli altri piccoli pazienti dell'ospedale, solidi rapporti di amicizia, basati sulla reciproca comprensione e sul rispetto.
Tutti i personaggi risultano simpatici e ben delineati.
Ciascuno di essi si trova all'ospedale dei vampiri perché ha un problema, che non diventa mai, per gli altri, motivo di scherno. Nessuna difficoltà viene vissuta come fonte di imbarazzo.
Il piccolo gruppo di vampiretti riesce a coordinarsi e unire le forze per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Il libro sottolinea l'importanza dell'amicizia nella vita di ciascuno per affrontare e vincere le proprie paure e acquisire la capacità di riconoscere i talenti altrui.
"Timothy Walton e l'ospedale dei vampiri" è una divertente avventura per ragazzini che si legge tutta d'un fiato, un libro molto carino arricchito dalle graziose illustrazioni dell'autrice.
Sarebbe bello se Manuela Bassetti dedicasse una serie di romanzi a questo suo simpatico personaggio, che piacerà sicuramente a tanti piccoli lettori.
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