mercoledì 27 gennaio 2021

"Il diario di Anne Frank": un adattamento a fumetti di Ozanam e Nadji


"Il diario di Anne Frank: Il retrocasa, annotazioni al diario dal 12 giugno 1942 al 1 agosto 1944" è una graphic novel sceneggiata da Antoine Ozanam e ollustrata da Nadji, pubblicata il 20 gennaio da Edizioni Starcomis, adattamento dell'omonimo romanzo.

Il 14 giugno del 1942 Anne Frank, in occasione del suo tredicesimo compleanno, riceve un regalo che giudica bellissimo: un diario, dover poter annotare pensieri e riflessioni. 

Non può immaginare che, di lì a poco, la sua vita sarà turbata dalla morsa stringente della persecuzione razziale, che costringerà lei e la sua famiglia a nascondersi nel "retrocasa" di un edificio, e proprio sul suo diario riporterà la testimonianza di quel periodo di forzata reclusione. 
Un diario dal valore inestimabile che, scoperto dal padre, molto tempo dopo, sarebbe stato pubblicato facendo della sua giovane autrice un simbolo di forza e coraggio e anche della sofferenza causata dalla follia nazista. 


Quest'opera si distingue dagli altri adattamenti del romanzo per il sapiente uso dei colori, i quali hanno lo scopo di sottolineare le differenti emozioni che albergano alternativamente nel cuore della protagonista: un modo originalissimo di gestire la narrazione, attraverso meccaniche visive delicate e bizzarre che fanno risultare le vignette distanti dal lettore, come se gli mostrassero un sogno rarefatto. I disegni, stilizzati e ridotti alle linee essenziali, sembrano ombre che si muovono in un mondo tragico e cupo.
Le figure umane appena accennate assumono il ruolo di sagome da teatro nel dramma umano che Anne descrive.

L'intensità della comunicazione di Anne Frank risiede nella sua semplicità e nella sua immediatezza. 
Anne è una ragazza che si trova costretta ad affrontare una situazione terribile che la costringe ad una maturazione. 


Sperimenta il terrore perenne di essere scoperta, la vita da prigioniera. Si rende perfettamente conto dell'atrocità della persecuzione e dei rischi che corre, ma si sforza di nutrire la sua mente con speranzose immagini del futuro, senza mai smettere di studiare e arricchire la sua mente e il suo spirito. 

"Non è possibile vivere ogni giorno in compagnia della morte, della miseria e della confusione" scrive Anne "Ecco perché devo tenere i mie pensieri al riparo.[...] Devo mantenere viva la speranza."


In alcuni, rari momenti di gioia, Anne si senta in colpa e prova vergogna nei confronti di tutti quegli ebrei che vivono una situazione peggiore della sua, perché sono stati catturati oppure uccisi. Eppure si rende conto che restare cupi non è un modo per osservare rispetto, considerando più saggio gioire per ogni istante che riesce a strappare alla vita, provando a lottare contro gli inevitabili momenti di sconforto.


Il diario di Anne Frank è una testimonianza forte perché comunica la speranza che supera la tragedia, la piccola felicità di ogni giorno che sfida la paura della morte. Un messaggio di fondamentale importanza soprattutto in periodi di crisi, come questo che stiamo vivendo, in piena emergenza covid, spaventati dal timore di diventare le prossime vittime.


Era necessario raccontare di nuovo la storia di Anne Frank? Secondo gli autori, la risposta è indubitabilmente affermativa.
"Ci sono degli appuntamenti a cui non si può mancare. Uno di questi è la possibilità di raccontare il caso di Anne Frank." Scrive Antoine Ozanam, nella prefazione.
"Ho ritenuto" scrive ancora "che fosse importante che il suo messaggio continuasse a essere trasmesso, ancora e ancora.
Se riuscissi a trasmettere questo messaggio anche a un solo lettore che non aveva aperto il libro originale, quest’opera sarebbe importante.
Se riuscissi a raggiungere un pubblico nuovo, quest’opera sarebbe utile.
E se questo adattamento ti ha fatto venire voglia di leggere il libro, allora questa è un’opera essenziale."




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