venerdì 15 marzo 2024

"A taste of Gold and Iron" di Alexandra Rowan


"Un tocco di oro e acciaio" è stato un romanzo fortemente desiderato e atteso con entusiasmo, in Italia: la sua sfarzosa copertina promette una storia d'amore intensa ambientata in uno scenario dai fascinosi tratti orientaleggianti. 
A gennaio, la Fanucci ha pubblicato il libro in una pratica edizione flessibile, impreziosita da caratteri luccicanti in copertina. L'essere proposto nella collana "leggereditore" potrebbe indurre a catalogarlo come romance. Anche se indubbiamente la componente sentimentale costituisce una parte importante del romanzo, il libro si costruisce su molti altri elementi narrativi. Indagini, intrighi politici, un mondo ben costruito, vivido e lussureggiante che prende vita insieme all'entusiasmo del lettore. 

Kadou, principe di Arast, è un ragazzo semplice che ha sempre desiderato restare lontano dagli intrighi di palazzo e dal potere, che lascia volentieri a sua sorella Zhalila, la potente e intelligente sultana.
Tuttavia, essendo uno dei protagonisti principali della vita politica di Arast, non può sottrarsi ai doveri del suo ruolo, che vive con sofferta abnegazione, muovendosi con cautela in un ambiente in cui mantenere relazioni civili è essenziale e tenere un basso profilo è impossibile. 

"Nella sua posizione avere un amico o un amante era ugualmente complicato, quindi si prendeva quello che si poteva ottenere e non si chiedeva nulla di più di quello che la persona era disposta a dare; e quando si trovava qualcuno che ti vedeva e ti trattava come una persona, ci si aggrappava a quello e lo si custodiva." 

Un incidente diplomatico però induce Zhalila a minacciarlo di esilio. Disperato, Kadou domanda perdono e pietà. Allora la sultana decide di affidarlo alle attenzioni di una guardia del corpo integerrima e leale che avrà il compito di assicurarsi, fondamentalmente, che non faccia sciocchezze. Evemer, la guardia assegnata al principe, è una persona colta e severa, da cui inizialmente Kadou si sente giudicato molto severamente. 

"Sua maestà era un capo forte, qualcuno a cui Evemer era sinceramente contento e onorato di prestare giuramento, il tipo di signora a cui aveva pensato da bambino: qualcuno di potente, armato e corazzato e su un cavallo bianco, sfolgorante alla luce del sole, con uno stendardo che schioccava sopra, con occhi severi e gentili allo stesso tempo. Qualcuno davanti a cui inginocchiarsi, a cui giurare la propria vita e da servire con onore, ricevendo in cambio altrettanto onore. Qualcuno per cui morire e non sentire che la propria vita o la propria morte erano andate sprecate. 
Sua altezza, in confronto, stava solo confermando la valutazione di Evemer di sbadataggine - volubilità- negligenza." 

Sbadato, volubile e negligente: queste le caratteristiche che inizialmente Evemer vede in Kadou, non esattamente virtù che lo inducono a provare stima per lui. Eppure, vivendo al suo fianco, pian piano inizia a scoprire tutte le doti che nasconde, e pian piano viene conquistato dalle sue fragilità e dalla sua umanità. 

Tra Evemer e Kadou si costruisce un'intesa lenta, e solida, basata sulla conoscenza e la reciproca ammirazione. Entrambi si aprono per conoscere l'altro, accogliendo possibilità di arricchimento e novità. 
Tuttavia, le disavventure che li attendono non saranno semplici da affrontare. 
In un universo in cui le donne hanno potere pari o superiore degli uomini, in cui gli uomini possono essere fragili e in cui si parla di disordini mentali, come attacchi di panico, l'autrice ha dato voce ad un mondo sicuramente violento ma umano e inclusivo.

Un libro che consiglio a chi ha ama i worldbuilding complessi e ricchi di dettagli, gli intrighi di corte, a chi apprezza una prosa ricca e forbita. 
E a chi si lascia conquistare dai sentimenti, dai grandi amori. Non quelli a prima vista, ma quelli che si costruiscono lentamente, diventando indissolubili. 
Cos'è l'amore? Magari, dopo tanti giorni, all'improvviso, si prende consapevolezza di esso un un'istante. E, in un momento che è un'epifania, questo romanzo regala una delle più belle descrizioni dell'innamoramento che io abbia mai letto. 

"C'era stato un istante, in cui si era sentito... cosa aveva provato?
Era stato come se fosse stato in piedi all'angolo della strada, a guardare la folla che passava, e avesse percepito una presenza alle sue spalle, e si fosse girato... ed eccolo lì. Era lì, familiare e a suo agio. Ecco come si sentiva. Come se il suo cuore, o qualunque parte di lui che desiderasse qualcuno degno di essere servito, avesse riconosciuto la persona che doveva seguire. La persona per cui doveva morire. Eccolo lì.
Eccolo lì."





sabato 9 marzo 2024

"Un anno da Nabbo": la poesia della crescita di un bambino

"Il bello di quando hai dei Pensieri Importanti che ti fanno capire le cose è che ti lasciano per qualche ora uno strano retrogusto, un senso di sazietà, come se avessi scoperto un sapore nuovo della vita."



Salvatore Vitellino, già impegnato da anni nel mondo dell'editoria, con "Un anno da nabbo" esordisce nella narrativa per ragazzi proponendo un'opera delicata e profonda, che si rivolge ai più giovani usando un linguaggio gentile e delicato, che possiede l'immediatezza della semplicità.

Toma' è un bambino di dieci anni che vive insieme a sua madre e sua nonna. La sua piccola famiglia non è abbiente ma non gli fa mai mancare affetto e tenerezza. Il rapporto tra i personaggi è un elemento al quale viene data notevole rilevanza, infatti è descritto con delicatezza e profondità.

"Guardava gli occhi gonfi di dolcezza della mamma e pensava che forse quella era una forma di felicità: sapere che anche quando tutto va storto c'è sempre lo sguardo orgoglioso della mamma che ti dà pace, ti fa sorridere, ti riempie."

Tuttavia gli affetti familiari non sono tutto nella vita di un bambino, per cui è importante anche l'amicizia dei coetanei. Questi ultimi però tendono molto crudelmente ad escluderlo, facendo più caso ai beni materiali che non possiede invece che soffermarsi sulla profondità e la ricchezza interiore che lo caratterizza.
Acquisire competenze sociali è possibile solo in gruppo e, lontano dagli altri, a Toma' sembra di diventare sempre più incapace a relazionarsi con gli altri.
Dentro di sé paragona la sua vita alla sua incapacità a Fortnite che, essendo basato su una lotta spietata per la sopravvivenza, sembra la trasposizione virtuale dell'esistenza.                                    

"Come nella vita aveva e aveva visto molte meno cose dei compagni, così a Fortnite era un "nabbo", uno scarso, un impedito, un principiante, uno che non può competere con gli altri, e quindi è destinato a camperare nascosto nell'erba per evitare il confronto con quelli più forti di sé."

Tuttavia, in una situazione così critica, incontrerà un'amica grazie alla quale tutto inizierà a cambiare. E capirà che, forse, trovare un posto nel mondo non significa occupare lo spazio che gli lasciano gli altri, malvolentieri, ma dipende dalla sua forza emotiva e dalla sua capacità di ritagliarsi il ruolo che desidera.

"Tutto dipendeva da lui e lui invece si aspettava che fosse la vita a portargli le cose belle."         

L'esperienza scolastica di Toma' è un viaggio difficile e complesso, un'avventura di crescita e scoperta, in cui il bambino diventa ragazzo, incamminandosi sulla strada che lo condurrà all'età adulta, pronto ad abbracciare tutte le dimensioni -positive e negative- che lo contraddistinguono e lo caratterizzano come persona unica nel mondo.

"E gli sembrava assurdo che la felicità facesse rima con fragilità."

lunedì 4 marzo 2024

"Prof per caso": la bellezza di scoprire il proprio ruolo


Flacovio, un severo docente di storia sui cinquanta e Frida, una ragazzina di terza media viziata e insofferente alle regole si ritrovano all'improvviso l'uno al posto dell'altra a causa di un folle algoritmo: lui, di nuovo quattordicenne fra i banchi di scuola, lei trentacinquenne in cattedra nelle vesti di un'imbranata supplente. 
Ritrovandosi le esistenze scombussolate, i due faranno di tutto per tornare alle vite di sempre. Ma, nel frattempo, dovranno imparare a gestire i nuovi inaspettati ruoli, e accettare le conseguenze di ogni loro azione.

Questa la trama di "Prof per caso", un libro molto carino dai toni taglienti scritto da Lia Celi. Leggendolo dalla prospettiva di docente, mi ha offerto diversi spunti di riflessione.

Cosa mi lascia questo testo? La raccomandazione di non dimenticarsi mai che, da un lato e dall'altro della cattedra, insegnanti e alunni sono persone, con difficoltà e angosce del tutto umane. 
E forse il primo passo verso una didattica migliore è proprio l'andarsi incontro, fare lo sforzo immenso ma necessario di capire l'altro empaticamente con una prospettiva di "perspective taking", senza chiudersi a riccio nel proprio ruolo.