"Un tocco di oro e acciaio" è stato un romanzo fortemente desiderato e atteso con entusiasmo, in Italia: la sua sfarzosa copertina promette una storia d'amore intensa ambientata in uno scenario dai fascinosi tratti orientaleggianti.
A gennaio, la Fanucci ha pubblicato il libro in una pratica edizione flessibile, impreziosita da caratteri luccicanti in copertina. L'essere proposto nella collana "leggereditore" potrebbe indurre a catalogarlo come romance. Anche se indubbiamente la componente sentimentale costituisce una parte importante del romanzo, il libro si costruisce su molti altri elementi narrativi. Indagini, intrighi politici, un mondo ben costruito, vivido e lussureggiante che prende vita insieme all'entusiasmo del lettore.
Kadou, principe di Arast, è un ragazzo semplice che ha sempre desiderato restare lontano dagli intrighi di palazzo e dal potere, che lascia volentieri a sua sorella Zhalila, la potente e intelligente sultana.
Tuttavia, essendo uno dei protagonisti principali della vita politica di Arast, non può sottrarsi ai doveri del suo ruolo, che vive con sofferta abnegazione, muovendosi con cautela in un ambiente in cui mantenere relazioni civili è essenziale e tenere un basso profilo è impossibile.
"Nella sua posizione avere un amico o un amante era ugualmente complicato, quindi si prendeva quello che si poteva ottenere e non si chiedeva nulla di più di quello che la persona era disposta a dare; e quando si trovava qualcuno che ti vedeva e ti trattava come una persona, ci si aggrappava a quello e lo si custodiva."
Un incidente diplomatico però induce Zhalila a minacciarlo di esilio. Disperato, Kadou domanda perdono e pietà. Allora la sultana decide di affidarlo alle attenzioni di una guardia del corpo integerrima e leale che avrà il compito di assicurarsi, fondamentalmente, che non faccia sciocchezze. Evemer, la guardia assegnata al principe, è una persona colta e severa, da cui inizialmente Kadou si sente giudicato molto severamente.
"Sua maestà era un capo forte, qualcuno a cui Evemer era sinceramente contento e onorato di prestare giuramento, il tipo di signora a cui aveva pensato da bambino: qualcuno di potente, armato e corazzato e su un cavallo bianco, sfolgorante alla luce del sole, con uno stendardo che schioccava sopra, con occhi severi e gentili allo stesso tempo. Qualcuno davanti a cui inginocchiarsi, a cui giurare la propria vita e da servire con onore, ricevendo in cambio altrettanto onore. Qualcuno per cui morire e non sentire che la propria vita o la propria morte erano andate sprecate.
Sua altezza, in confronto, stava solo confermando la valutazione di Evemer di sbadataggine - volubilità- negligenza."
Sbadato, volubile e negligente: queste le caratteristiche che inizialmente Evemer vede in Kadou, non esattamente virtù che lo inducono a provare stima per lui. Eppure, vivendo al suo fianco, pian piano inizia a scoprire tutte le doti che nasconde, e pian piano viene conquistato dalle sue fragilità e dalla sua umanità.
Tra Evemer e Kadou si costruisce un'intesa lenta, e solida, basata sulla conoscenza e la reciproca ammirazione. Entrambi si aprono per conoscere l'altro, accogliendo possibilità di arricchimento e novità.
Tuttavia, le disavventure che li attendono non saranno semplici da affrontare.
In un universo in cui le donne hanno potere pari o superiore degli uomini, in cui gli uomini possono essere fragili e in cui si parla di disordini mentali, come attacchi di panico, l'autrice ha dato voce ad un mondo sicuramente violento ma umano e inclusivo.
Un libro che consiglio a chi ha ama i worldbuilding complessi e ricchi di dettagli, gli intrighi di corte, a chi apprezza una prosa ricca e forbita.
E a chi si lascia conquistare dai sentimenti, dai grandi amori. Non quelli a prima vista, ma quelli che si costruiscono lentamente, diventando indissolubili.
Cos'è l'amore? Magari, dopo tanti giorni, all'improvviso, si prende consapevolezza di esso un un'istante. E, in un momento che è un'epifania, questo romanzo regala una delle più belle descrizioni dell'innamoramento che io abbia mai letto.
"C'era stato un istante, in cui si era sentito... cosa aveva provato?
Era stato come se fosse stato in piedi all'angolo della strada, a guardare la folla che passava, e avesse percepito una presenza alle sue spalle, e si fosse girato... ed eccolo lì. Era lì, familiare e a suo agio. Ecco come si sentiva. Come se il suo cuore, o qualunque parte di lui che desiderasse qualcuno degno di essere servito, avesse riconosciuto la persona che doveva seguire. La persona per cui doveva morire. Eccolo lì.
Eccolo lì."