domenica 27 giugno 2021

"My son is probably gay 1" di Okura

My son is probably gay 1 (Uchi No Musuko Wa Tabun Gay) è il primo volume di una serie scritta e disegnata da Okura, il quale ha iniziato a diffondere racconti a fumetti sui social che poi, visto il successo riscontrato, sono stati raccolti in tankobon. In Italia la serie è pubblicata da Starcomics, in volumi di grandi dimensioni, arricchiti da copertine con alette e dettagli in rilievo. 

La storia segue episodi di vita quotidiana di una famiglia comune, concentrandosi in particolare sul rapporto fra la mamma e il figlio maggiore, l'adolescente Hiroki. 
La donna, infatti, si rende conto che, negli ultimi tempi, suo figlio è un pò cambiato, e non fatica a comprenderne la ragione: cerca di nascondere a tutti, soprattutto alla famiglia, il suo interesse per i ragazzi, in particolare la sua cotta per l'amico Daigo. 
La mamma, che ha compreso i turbamenti del figlio perché lo conosce molto bene e lo comprende come se fosse un libro aperto, non interviene imponendosi nella sua vita con arroganza: resta invece a guardare da lontano, spettatrice da una posizione d'angolo della vita di suo figlio, pronta ad offrirgli un supporto nel momento in cui dovesse soffrire. 

L'originalità del manga è la narrazione: il punto di vista è quello della mamma del protagonista, che analizza con affetto e sconfinato amore materno i cambiamenti di suo figlio, sempre attenta alla sua felicità. 

I disegni, dalle linee molto morbide, si distaccano dallo stile consueto dei manga, per dare vita a tavole con personaggi espressivi e delicati. 

Hiroki, con i suoi ingenui tentativi di nascondere le proprie inclinazioni, fa molta tenerezza, anche se suscita soprattutto tristezza, perché la sua ansia costituisce una sorta di memento per ricordare che non sempre le persone con orientamenti diversi sono accettati pacificamente dai coetanei, ma purtroppo spesso additati e nei casi peggiori persino vittime di bullismo e persecuzioni, ragioni per cui chi prova sentimenti verso persone dello stesso sesso pensa sempre molto a lungo prima di confidarsi con qualcuno o di dichiararsi con il diretto interessato destinatario delle sue attenzioni, nel timore di ricevere un giudizio negativo o, peggio, essere condannato all'isolamento. 

La madre non ha un nome, si identifica semplicemente con il suo essere madre, e nel suo desiderio di  proteggere suo figlio e farlo sentire amato. Sempre presente per lui, cerca di indurlo a confidarsi con lei quando lo vede in difficoltà o semplicemente abbattuto, presentandosi a lui pur sempre come una presenza autorevole ma anche come una buona amica su cui può sempre contare, pronta a dargli un consiglio ogni volta che ne ha bisogno. 

Anche Yuri, il più piccolo di casa, sembra aver capito le inclinazioni di Hiroki. Proprio come la mamma, non giudica il fratello ed anzi, la cosa gli appare talmente scontata da trovare molto sciocco il fatto che si sforzi di nasconderlo. 

L'unico a non aver ancora avuto un quadro perfettamente chiaro della situazione del figlio è il padre, al quale la madre intende confidarlo un pò alla volta, perché si rende conto che, a causa della mentalità diffusa, potrebbe essere un pò difficile da accettare per un uomo la consapevolezza di avere un figlio gay.

Una madre e un figlio: così si potrebbe riassumere questa dolcissima e delicata storia in cui l'autore, attraverso la narrazione di episodi di vita quotidiana, mette in risalto la riservatezza di una donna mai invadente, che non si intromette mai nelle scelte del figlio e non lo giudica. Per lei l'importante è che Hiroki riesca a diventare un uomo con solidi valori morali, capace di bontà e di amore nei confronti del prossimo. 
Da madre, la sua unica preoccupazione è la grande quantità di ostacoli che incontrerà sul tragitto della vita, una strada già impervia di per sé, lungo cui intende accompagnarlo, pronta a sollevarlo se dovesse cadere e farsi del male.

"Non volevo innamorarmi" di Minta Suzumaru

"Non volevo innamorarmi" (Koi wo suru tsumori wa nakatta) è un manga pubblicato dalla casa editrice Starcomics, ultimo numero della collana Queer, scritto e disegnato da Minta Suzumaru. 


Yoshino Kiritani è uno stachanovista, che si è sempre concentrato solo sul lavoro e, a causa della sua timidezza, non è mai riuscito ad intraprendere una relazione amorosa. Grazie al suo bell'aspetto ha sempre riscosso molto successo con le donne, ma gli apprezzamenti femminili gli sono del tutto indifferenti dal momento che il suo interesse è rivolto agli uomini i quali, però, sembrano non considerarlo minimamente dal punto di vista romantico. L'apprestarsi del suo trentesimo compleanno coglie Yoshino quasi di sorpresa, e la coincidenza tra il suo compleanno e le festività natalizie sembra una beffa per lui, che ogni volta spera di non trovarsi più da solo, e invece, anno dopo anno, non c'è mai nessuno, quando torna a casa, che gli faccia gli auguri con un un gesto affettuoso. 

Ormai perse le speranze di trovare un fidanzato, gli rimane un unico desiderio: l'avventura di una sera per provare almeno una volta cosa si prova ad essere desiderato da qualcuno. Non sa proprio come fare quando una conversazione origliata per caso tra due colleghe gli suggerisce una soluzione: recarsi in un gay bar. Dopo una rapida ricerca online sceglie il luogo che gli sembra più tranquillo, e la sera della vigilia, non avendo altro da fare, decide di andarci.
Con sua sorpresa i ragazzi presenti lo trovano tutti molto attraente, non sa neppure a chi concedere le sue attenzioni, finché non incrocia gli occhi di Ro, un bellissimo ragazzo dai capelli d'argento, che lo conquista immediatamente, e gli regala la notte che tanto desidera.
Eppure, dopo l'euforia del momento capisce di non essere riuscito a vivere l'esperienza senza lasciarsi coinvolgere e di essersi infatuato di Ro. Teme, però, che per lui il loro incontro non abbia significato niente. 

Yoshino torna varie volte nel locale, solamente per vederlo e parlargli ancora, godendo di ogni momento che gli dedica, sperando che tra di loro possa nascere qualcosa, ma Ro, con disinvoltura, gli dice che fra loro non può esserci nulla. 
Quella frase lo ferisce profondamente, perchè anche se non ne aveva l'intenzione, si è innamorato. Yoshino invece è stato davvero, per Ro, nient'altro che un'avventura? 


Yoshino è un personaggio rappresentato nella sua fragile umanità, costantemente a disagio con sé stesso. 
È un protagonista triste, che contempla le vite altrui da una posizione d'angolo. 
Si è convinto che l'intimità possa sostituire i sentimenti che il destino gli ha negato ma, quando la vive, si rende conto di non sentirsi soddisfatto: si scopre solo più infelice. 

Anche Ro, nonostante sembri inizialmente un personaggio frivolo, con alle spalle moltissime relazioni superficiali, desidera l'amore  proprio come Yoshino, dal cui candore si ritrova spiazzato e affascinato. 

I disegni di Minta Suzumaru sono stupendi: le tavole sono di indescrivibile delicatezza e straordinariamente dettagliate, il tratto nitido e ben delineato. I personaggi, così finemente definiti, anche grazie ad un attento gioco di chiaroscuri, riescono a restituire al lettore espressioni e sentimenti. 
Mi hanno particolarmente colpita le vignette mute e gli sguardi, suggestivi scorci sull'universo emozionale dei protagonisti. 
Purtroppo trattandosi di un manga yaoi (che personalmente non preferisco) ci sono alcune pagine che presentano contenuti piuttosto espliciti, con immagini ed espressioni che lo rendono adatto, sebbene si concentri sulla storia d'amore, solo ad un pubblico adulto e agli appassionati del genere. 

Un particolare sfizioso sono i cocktail offerti da Ro a Yoshino, che hanno significati ben precisi, spiegati in fondo al volume.

"Non volevo innamorarmi" sottolinea che una relazione meramente fisica non riempie nessun vuoto e non può essere sufficiente a sfamare un animo assetato d'amore: ciò che ciascuno desidera veramente è il calore di un cuore che batta all'unisono con il proprio, non un corpo che possa offrire soltanto il triste mero piacere di una notte. 

giovedì 24 giugno 2021

Hotel Dusk~Room 215: un visual novel game per Nintendo DS


È il 28 dicembre del 1979 e Kyle Hyde, ex poliziotto che lavora per la Red Crown, un'agenzia che vende porta a porta articoli per la casa,  soggiorna per la  notte all'Hotel Dusk, un albergo sperduto nel Nevada. Non cerca solo il riposo: in realtà non si occupa soltanto di vendere prodotti ma anche di qualche lavoro speciale, ossia recuperare oggetti smarriti, ed ha ricevuto l'incarico di recarsi lì per ritrovare una scatoletta rossa e una rivista. Kyle Hyde ha però una missione ben più importante che lo guida: ritrovare il suo ex collega Brian Bradley, sparito nel nulla dopo averlo tradito. Kyle si fidava di lui, e ha un solo desiderio: ritrovarlo per chiedergli spiegazioni. 
E, con sua sorpresa, l'Hotel Dusk si rivela il posto giusto in cui trovare tracce del suo ex collega. Che sia vicino, finalmente, alla scoperta della verità?


Alcuni giorni dopo Natale, sono  poche le persone che non trascorrono le festività presso le proprie famiglie. Eppure tutti gli ospiti dell'hotel sono soli, in quell'albergo in mezzo al nulla. Si viene così a creare un'atmosfera sospesa, in cui hanno tutti qualcosa da nascondere. E la missione di Kyle Hyde si incrocerà con tutte le loro vite, prima di arrivare alla soluzione del mistero a cui cerca da troppo tempo una risposta. 

A metà tra giallo e thiriller, Hotel Dusk - Room 215 è un gioco visual novel di gran classe. L'intera storia si svolge nell'arco temporale di un pomeriggio e una notte. 

Il protagonista, Kyle Hyde, è un uomo scontroso, così rozzo da risultare antipatico. Non è un tipo che la manda a dire, ma una persona schietta e diretta, che dice tutto quello che pensa e a cui la sottile arte della diplomazia sembra completamente ignota. Però è proprio grazie al suo carattere brusco e sincero che riesce a suscitare fiducia nei suoi interlocutori, che scelgono, quando incalzati dalle domande giuste, di confidarsi con lui e svelargli ciò che nascondono nel cuore. 


Louis 

Louis è una vecchia conoscenza di Kyle. Ai tempi in cui lavorava ancora in polizia, lo aveva arrestato perchè aveva commesso alcuni furti. Quando Kyle lo ritrova all'hotel scopre che, seppur senza troppo entusiasmo, ormai lavora onestamente come tuttofare dell'albergo e sta cercando di affrancarsi dal suo passato criminale, infatti supplica Kyle di non rivelare i suoi trascorsi ai suoi datori di lavoro, che teme lo licenzierebbero. 
Molto sensibile al fascino femminile, Louis è un simpatico fannullone dal cuore buono, che si rivelerà un ottimo alleato per il protagonista, decidendo di aiutarlo a trovare Bradley. 


Dunning 

Dunning è il burbero proprietario dell'albergo. Uomo scontroso e dall'aria costantemente arrabbiata, cerrca di ostacolare Kyle in ogni modo, mostrandosi spesso sospettoso nei suoi confronti. 
Da notare: pur comprendendo le sue ostilità, Kyle non fa assolutamente niente per accattivarsi le sue simpatie. 

Rosa 

Si occupa della cucina e delle pulizie. Spesso è intenta a rimproverare Louis,  sempre in cerca di una buona scusa per lavorare di meno. 
Ha un sesto senso infallibile e, nonostante il carattere poco gioviale, capisce subito che Kyle è un uomo di buon cuore, e quando ha bisogno di un favore importante gli chiede sempre aiuto perché si fida istintivamente di lui. 


Oltre a questi, incontrerete molti altri personaggi durante il gioco, e dovrete scoprire le loro storie e i loro segreti.  



GAMEPLAY 

Il gioco sfrutta bene entrambi gli schermi del DS. Nello schermo touch si vede una mappa orientativa dei luoghi percorsi, invece nell'altro schermo si vedono le immagini tridimensionali degli ambienti visitati, visti dalla prospettiva di Kyle Hyde. Si ha la possibilità di interagire con oggetti e personaggi, combinare strumenti vari, aprire porte per visitare stanze segrete e corridoi. 



Il gioco si suddivide in due momenti essenziali: i dialoghi con i personaggi e gli enigmi da risolvere. 
Non tutti gli enigmi sono di facile risoluzione; e alcuni sono particolarmente strani, ad esempio per essere risolti richiedono la chiusura della consolle. 
Il giocatore ha a disposizione un taccuino su cui prendere appunti. Dal momento che non è possibile in altro modo tenere conto delle informazioni e delle missioni da completare, è uno strumento indispensabile durante il gioco. 
Sono presenti numerosi minigiochi, che mettono alla prova intelligenza e logica come esercizi di escape room e astuzia. 
Vi suggerisco di salvare spesso perché, ogni volta che si perde un gioco oppure se si viene sorpresi dal proprietario nel bel mezzo di qualche attività non esattamente limpida, il rischio e di concludere la storia in anticipo ed essere cacciati dall'hotel senza troppi complimenti. 


PUNTI DI FORZA 

I punti di forza del gioco sono sicuramente personaggi e sundtrack. La colonna sonora, composta da oltre trenta tracce musicali di genere Lounge, rende estremamente rilassante l'esperienza videoludica:  vale davvero la pena di giocare con l'audio attivato. 

Un altro punto di forza è lo stile di disegno dei personaggi. Sembrano disegnati a matita e colorati ad acquerello, con animazioni particolarmente fluide e piacevolissime da guardare. Le espressioni risultano particolarmente realistiche e accattivanti. Alcuni NPC (personaggi non giocabili) un pò meno di altri, ma nel complesso ho trovato le illustrazioni davvero curate e suggestive. 

CONSIGLIATO? SENZA DUBBIO 

La storia, particolarmente interessante, rende il gioco incalzante anche grazie a personaggi dal passato ben delineato, che destano curiosità grazie all'alone di mistero che li circonda. 
Nonostante il titolo presenti in alcuni punti una meccanica non particolarmente intuitiva, non posso fare a meno di consigliarlo perché è uno dei titoli più belli che abbia mai giocato, un romanzo in forma di videogioco, che saprà conquistarvi con il suo fascino misterioso. 
Riuscirete a trovare Brian Bradley e a scoprire la sua verità?

sabato 19 giugno 2021

"Universo dentro" di Federica Caracciolo

 "Nessuno mi aveva mai stretto così. Quando mi stringi, sento che tutto andrà a posto, che non sono sbagliato."

"Universo dentro" è un romanzo di Federica Caracciolo, pubblicato dalla casa editrice Cherry Publishing nel 2020. 

L'adolescente Gab, in seguito ad un evento particolarmente spiacevole verificatosi nella sua scuola, a cui non gli piace ripensare, ha lasciato la città e si è trasferito con la mamma in un paese e in una nuova scuola. 

Inizialmente non è particolarmente entusiasta: provenendo dalla città gli sembra difficile trovarsi d'improvviso in un paesino dove tutti sanno tutto di chiunque, con un solo locale come unico punto di ritrovo, e teme che non riuscirà mai ad abituarsi a quella vita. 
Proprio nel locale, però, incontra Emanuele, detto Em, un ragazzo bellissimo dal quale si sente attratto al primo sguardo, e pensa che il loro incontro sia stato orchestrato dal destino.  


"La gente di solito non mi si imprime nella memoria. Le facce, i nomi. Si sgretolano e se ne vanno, come vecchie fotografie sbiadite dal tempo. E poi arriva qualcuno che, senza ragione apparente, ti si stampa lì, da qualche parte. E ci resta. Dal primo istante in cui gli sguardi si incrociano.
Non te lo scordi mica, quel momento lì."



Gabriele sa da sempre di essere attratto dai ragazzi, ma si rende conto che dichiarare apertamente le proprie inclinazioni in un paesino dalla mentalità ristretta lo segnerebbe definitivamente. Quindi sarebbe meglio non manifestare interesse nei confronti di Em, e mantenere la riservatezza su ciò che prova. Eppure, quando si rende conto che anche l'altro gli rivolge sguardi decisamente più intensi di quelli di un amico, Gab non ha dubbi: vuole provarci, far capire a Em che gli piace. Ma Em non è solo un ragazzo affascinante: è anche e soprattutto un adolescente fragile dall'anima piena di ombre, proprio come lui. 
Gab ed Em saranno capaci di abbassare le difese l'uno con l'altro, mostrarsi con sincerità e darsi la possibilità di vivere un tenero amore? 


Gabriele ed Emanuele sono due astri che brillano silenziosi nell'universo, circondati da galassie di persone che li hanno sempre fatti sentire incompresi. 
Sono adolescenti come tanti, ma la loro vita è resa più difficile dalla paura costante di essere discriminati perché diversi dagli altri.


Il libro, scritto in prima persona dal punto di vista di Gab, presenta una narrazione frizzante e coinvolgente, capace di essere allo stesso tempo poetica e moderna. 
Anche se ci sono alcune parolacce, il testo non risulta volgare.

Il romanzo affronta molte tematiche importanti e raccontando di una storia d'amore fra due ragazzi, inevitabilmente viene trattato anche il tema della discriminazione omosessuale, ancora fortemente presente nella società contemporanea. 

Il protagonista riflette su quanto gli piacerebbe non dover essere costretto a sentirsi costantemente criticato -per i suoi desideri e per l'oggetto del suo amore- ed è amareggiato dal contrasto tra la semplicità dei suoi desideri e l'impossibilità di manifestare i suoi sentimenti in modo spontaneo e semplice. 


"Non è che vorrei dare chissà quale scandalo. Vorrei passeggiare per strada e tenergli la mano, per esempio. E probabilmente nemmeno lo farei. Solo, vorrei non fosse categoricamente vietato."


Coerentemente con la linea editoriale della casa editrice, che si prefigge di promuovere l'amore nel suo aspetto più bello e dolce, evitando qualsiasi forma di violenza e prevaricazione, questo libro condanna i rapporti dannosi. Emanuele nasconde infatti un segreto, ossia ha intrattenuto in passato una relazione con un amico più grande, il quale ha approfittato dei suoi sentimenti. L'esperienza lo ha segnato negativamente e ha minato molto la sua autostima e la sua sicurezza. 


«Ti senti una specie di mostro, lo capisci? Perché tu sei diverso, qui nessun altro è come te. Nessuno. E poi arriva qualcuno, che ti fa sentire così bene che ti sembra di volare. E tu cedi, perché è il tuo corpo che te lo chiede e sembra tutto perfetto. E poi arrivano gli insulti, il dolore, i lividi. Arrivano le umiliazioni, e non puoi più guardarti allo specchio, perché ti fai schifo.»


Gabriele, con delicatezza e tatto, dovrà farsi strada nell'animo diffindente e ferito di Emanuele, e a sua volta trovare il coraggio di permettergli di guardare dentro di lui, mostrarsi nella sua completezza, rivelandogli i suoi errori e le sue debolezze. 


Entrambi i protagonisti, vivendo il loro giovane amore, si renderanno conto che, per condividere il proprio mondo interiore, dovranno prima riappacificarsi con loro stessi, trovare gioia nella propria vita e solo in un secondo momento ritagliare uno spazio per l'altro. 


"Universo Dentro" è un romanzo toccante e incalzante, una storia d'amore intensa da leggere tutta d'un fiato, che sa emozionare e avvincere regalando adrenalina e batticuore grazie ai numerosi colpi di scena.  

giovedì 17 giugno 2021

"La bibbia di Kolbrin" di Claudio Colombi


"La bibbia di Kolbrin- L'avvento del distruttore" è un libro noir con atmosfere investigative, scritto e pubblicato da Claudio Colombi.

La storia, lunga e intrecciata, si svolge tra l'America e il nord Italia, raccontata da diversi punti di vista che, attraverso il filtro di diverse esperienze di vita, ci permette di vedere sfaccettature differenti della storia. In America da circa trent'anni, un serial killer noto come "Il Distruttore", miete vittime senza che nessuno si sia mai avvicinato a lui.

"C'è qualcosa di comune, ma non è fuori, è dentro. In quella parte di noi che non ha colore, sesso o religione: l'anima."

Ivo Renzi, un avvocato Ligure, si trova parallelamente coinvolto in quello che sembra uno scippo ai danni di un anziana signora. La signora in questione è la nonna dell'ultima vittima del distruttore, Sofia Vizzoni, che ha avuto il tempo di scrivere alla nonna Clara una lettera, la quale potrebbe contenere degli indizi utili alla cattura del Distruttore. Attraverso il punto di vista del killer, alias Thomas Mack, imprenditore di successo, si scopre che è stato lui a commissionare lo scippo, al fine di coprire quell'unico errore commesso in trent'anni di carriera da meticoloso omicida seriale. Non sa però che questo crimine commesso per impulso, scatenerà una serie di avvenimenti a catena che, come una valanga, cercheranno di travolgerlo e portarlo verso la sua fine.

"La tua è l'età degli eccessi, della mediazione zero, del bianco e del nero. Andando avanti con l'età cambiano tante cose. Diciamo che ci si ammorbidisce un pò. Ho giocato con te, e direi che ho vinto."

Lui è un uomo brillante e calcolatore che può contare sulla potenza del denaro ma non sa che dovrà fare i conti anche con un freddo e determinato Agente Speciale dell'FBI, Rebecca Lynch, e con un anziano investigatore privato, Mark Dimon, determinato ad assicurarlo alla giustizia.

"Chi ha conosciuto la sofferenza profonda è segnato da una cicatrice visibile solo a chi ne ha una simile."

Tra incompetenza di collaboratori, eventi imprevisti e colpi di genio inaspettati, si seguono lo svolgersi delle vicende attraverso gli occhi dei numerosi protagonisti, che offrono scorci meravigliosi fra Texas e Liguria, in contrasto con le morti, macabre e violente, e con il dolore fisico ed emotivo delle vittime. Come riuscirà Ivo a catturare un serial killer che sta in Texas? Troverà alleati in grado di aiutarlo? E se Thomas Mack avesse fatto il suo primo e ultimo grande errore?


Il romanzo in questione è un libro dal volume sorprendente che descrive in maniera realistica, a volte anche brutale, avvenimenti e persone, raccontando una storia che sembra fatta piú di persone che di personaggi. Ognuno di loro ha un vissuto e una storia, abbondantemente e profondamente eviscerato dalla narrazzione, estremamente descrittiva e dettagliata, al punto tale da essere a volte anche troppo guidata verso il raggiungimento di conclusioni che potrebbero essere benissimo lasciate, inizialmente, all'intelligenza del lettore. Il romanzo trova sicuramente uno dei suoi punti di forza nel fare immedesimare il lettore nel killer, obbligandolo fin dai primi capitoli a vivere le vicende dal suo punto di vista, facendolo immergere nei suoi macabri pensieri e ricordi.

"La morte, il sange  e le ferite sono cose terribili per tutti, ma diventano ingestibili quando si tratta di quelle subite da un familiare."

Sicuramente poco adatto a chi è facilmente impressionabile o chi non ama la violenza brutale e particolareggiata, il libro offre un intrattenimento duraturo per gli amanti del genere, anche se non è privo di difetti. Ho trovato alcune parti della narrazione particolarmente tediose in quanto il flusso di coscienza nei personaggi è spesso particolarmente lungo. La narrazione troppo esplicativa, poi, ti permette di arrivare alle deduzioni logiche con molti capitoli di anticipo rispetto ai personaggi stessi, lasciando, per quel lasso di tempo, senza altri indizi per procedere e senza null'altro da fare se non osservare i protagonisti che brancolano nel buio, verso una meta che al lettore appare ovvia.

Complessivamente romanzo è molto ben scritto, a parte alcuni piccoli e poco fastidiosi errori di correzione di bozze. La storia, sebbene molto diluita, risulta essere solida e avvincente.

Lo consiglio a chi ha uno stomaco forti e desidera una storia narrata alternativamente dal punto di vista del carnefice e dei persecutori e, soprattutto, lo consiglio a chi piace leggere storie che si concentrano sull'evoluzione umana dei personaggi, punto forte della storia. Ognuno di loro riesce a rappresentare un aspetto diverso dell'umanità, dimostrandosi sempre coerenti con la loro caratterizzazione.

"Non so se la sua vita sia stata contrassegnata da lutti importanti, ma il dolore non è un inseguitore facile da seminare."

"La bibbia di Kolbrin - L'avvento del distruttore" è un libro figlio di una lunga progettazione, in cui viene reso ovvio che ogni luce possiede la sua ombra e che dietro quello che sembra il più insospettabile degli agnelli, si nasconde una belva in grado di scatenare gli istinti più bassi dell'uomo. 

"Capita spesso che istinti incoffessabili si celino dietro persone dall'aspetto normale."


~articolo a cura di Luinil

mercoledì 16 giugno 2021

"La sagoma ( favola crudele)" di Daniela Carmosino

La Sagoma ( favola crudele), pubblicata dalla casa editrice RPlibri nella collana La casa di Lilù, è un'opera Daniela Carmosino, docente universitaria di Critica e Letterature Comparate presso l'Università della Campania Luigi Vanvitelli.   

"Ecco Celeste" queste le prime parole del libro, che si apre con la nascita di una bambina il cui nome richiama il colore del cielo in primavera , ma dal destino cupo come un mattino di Novembre. 
Infatti il giorno in cui apre gli occhi sul mondo, ad attenderla non trova due genitori amorevoli bensì una famiglia distrutta. 
Il padre non ha voluto neppure vederla, ha abbandonato sua madre in maniera definitiva, dopo una relazione a singhiozzi, lunga e burrascosa, lasciandola con tre figli e incinta di lei. 
La donna, incapace di affrontare la situazione, è aiutata dei parenti, in particolare della sorella Elsa, sola a causa della morte del futuro sposo:  una "vedova nubile", come viene tristemente definita, che si attacca a Celeste in modo morboso e quasi ossessivo. 
Celeste si sforza di decifrare la complessa realtà che la circonda. La giovane età le impedisce di comprendere appieno le ingarbugliate dinamiche familiari, intessute di tacite sofferenze. 
La madre non sa gestire i figli maggiori, che, costantemente in lotta l'uno con l'altro, non riescono a convivere pacificamente: ritratto di una famiglia disunita, che dà vita ad una quotidianità agli occhi della zia Elsa poco sana e persino pericolosa. Un giorno Celeste, proprio durante una lite particolarmente accesa tra i fratelli Angelo e Beatrice, si fa male e la zia, dando la colpa alla sorella, decide di portarla a casa sua e prendersene cura personalmente. 
Nella sua limitata comprensione, Celeste ha così la percezione che l'unica figura di riferimento, capace di garantirle stabilità e presenza costante, sia  zia Elsa, persona in realtà estremamente manipolatrice, incapace di amare il prossimo o sé stessa. 
Con lei Celeste instaura uno strano rapporto: è dipendente dalla sua presenza, anche se allo stesso tempo considera opprimente la sua grande casa vuota e fredda. 
La figura autoritaria della zia condizionerà Celeste per anni. 
Riuscirà ad analizzare consapevolmente il suo attaccamento mascherato da affetto e ad affrancarsi da un  rapporto soffocante e sbagliato? 

La storia verte intorno a tre personaggi principali: Celeste, sua madre e zia Elsa, che possono rappresentare rispettivamente l'ingenuità, la sconfitta e la manipolazione. Esempi diversi di donne che diventano le protagoniste di questa "favola crudele" al femminile, dove l'universo maschile rappresenta una forza prepotente, ma parte dello sfondo. 

L'onnipresente zia Elsa è uno dei personaggi più controversi del romanzo. Si presenta come una donna rassicurante nelle prime pagine tuttavia, durante la storia, assume lentamente fattezze gigantesche, quasi mostruose, diventando ingombrante e titanica.
Celeste per lei, costituisce una sorta di rivalsa, un modo per riempire il vuoto lasciato dalla morte dell'uomo che amava: l'ombra della famiglia che avrebbe potuto avere e le è stata negata, concessa invece ad una donna incapace di essere una buona madre e ad uomo che non aveva nessun desiderio di essere padre. 

La mamma, spettro di chi avrebbe potuto essere, è una persona estremamente fragile, priva di voce e di un volto definito.
Una donna senza polso, divorata dal dolore e dalla solitudine, che si lascia attraversare dalla vita. È ancora più assente del padre, perché, sebbene sia presente, la sua presenza è del tutto irrilevante. 

Celeste, senza voce proprio come sua madre, è totalmente vittima degli eventi e succube delle decisioni altrui. 
Viene allontanata dalla sua casa e dalla sua famiglia, come se fosse soltanto l'immagine di una fotografia, da poter strappare  e inserire a forza in un altro contesto, che diventa per lei fonte di sofferenza e dipendenza. Convinta però che sia un ambiente più sano, vi si aggrappa a tutti i costi. Eppure, dove si tratteggia il confine tra opportunità da cogliere e gabbia da cui non si può scappare? 
Celeste infatti non è un'eroina, ma una protagonista che perde la sua tridimensionalità vivendo all'ombra di chiunque la sovrasti, chinando il capo, vinta, schiava delle parole che vengono usate contro di lei. Parole che la incatenano e le negano il diritto di esprimere un'opinione, imponendole chi deve e non deve essere. Anche perché ha compreso che, se perde l'identità e si adatta perfettamente a restare nei confini in cui gli altri cercano di incasellarla, sarà apprezzata ed amata. 

"Alfredo, invece, è una gioia come ti spara
quei dentoni luccicanti
in agguato sotto i baffi da sceriffo. 
È la prima volta che lo dici e tutti ridono: 
-È vero, tua figlia ha ragione, Alfredo sembra proprio 
uno sceriffo. 
-Ma come le vengono, io non lo so. 
-Certo che è proprio una sagoma, questa bambina.-
Tu la parola sagoma non la conosci, 
ma quel giorno la impari: 
una sagoma tutti la guardano, tutti l'ascoltano
anche la mamma, sorride con gli occhi azzurrissimi
persino la nonna. 
Una sagoma fa felici tutti."

Da ciò il titolo La sagoma, metafora della quale Daniela Carmosino -in un'intervista per la presentazione online del libro- ha definito con precisione il duplice significato:

"La sagoma ha due significati: è un personaggio divertente ma anche una figura piatta, una figurina, qualcosa da ritagliare e da impagliare a piacimento."


Una sagoma fa felici tutti perché non si ribella, non sfugge alle definizioni. 
Una sagoma è quindi una personalità costruita, una figura che segue i suoi contorni unendo sul foglio bianco della propria esistenza i puntini che qualcun altro ha tracciato.

La narrazione di Daniela Carmosino è molto particolare, infatti racconta la storia di Celeste lasciando proprio la protagonista in ombra, per sottolineare il suo ridottissimo potere decisionale. Marcello Carlino -critico letterario- nella prefazione definisce questa particolare narrazione "in controluce".
Il lettore ha una panoramica speciale sulle vicende, infatti la voce narrante - che scoprirà essere la voce della protagonista da adulta- si rivolge con la seconda persona presente alla sé stessa bambina, ripercorrendo con consapevolezza la propria vita, svelando l'ambiente che l'ha accolta, l'afflizione di sua madre, i dolori adolescenziali dei fratelli -a lei incomprensibili durante l'infanzia- e gli abusi psicologici di cui è stata vittima. Mostrando come sia stata sempre manipolata ed influenzata dagli adulti che si illudevano di educarla, invece le impedivano di esprimersi.
L'autrice vuole sottolineare la potenza creatrice e distruttrice del linguaggio, soffermandosi sull'impatto negativo che una comunicazione sbagliata può avere sulla crescita.
E per farlo si serve di un interessante prosimetro dalla musicalità nostalgica, il cui scopo è proprio emulare, tramite anafore e metafore, le frasi affilate che i genitori rivolgono ai figli sin da piccolissimi, plasmandoli per piegarne il carattere, ingabbiandoli così in ruoli che li rinchiudono e li definiscono. E spesso li portano da grandi alla ricerca di situazioni simili a quelle vissute in tenera età.

Nella stessa intervista ha infatti detto:

"I codici con cui ci rivolgiamo ai bambini possono distruggere sul nascere la loro personalità, dire sei una sagoma, come sei spiritosa, significa portare una bambina ad identificarsi con il fatto di essere spiritosa. E come dire se sarai cosi io ti amerò e gli altri ti ameranno, altrimenti se non sarai cosi io non ti amerò e gli altri non ti ameranno."

Il linguaggio è quindi l'elemento chiave del libro. Così Daniela Carmosino ne ha spiegato lo stile:

"Quasi tutte le parole nelle scene dell'opera e quasi tutte le espressioni hanno un doppio significato, come il titolo, e ciò racchiude il fatto che il linguaggio può creare attraverso la nominazione, ma può anche uccidere. Lo stile perciò si modella sul contenuto e serve a mostrare l'ambiguità. Andare a capo, mettere una sola parola tra il verso precedente e il successivo vuol dire lasciare un vuoto: nel vuoto la parola risplende e nel risplendere mostra l'ambiguità, la parola va snidata e gli  spazi bianchi e gli a capo servono a snidarla e a metterla in figura gestalticamente per mostrarne l'inganno.
Infine nelle ultime pagine del libro c'è una rarefazione totale della prospettiva di Celeste ridotta a versicolo, una forma che mima il contenuto, per mimare il rarefarsi dell'identità."

Così 
sei diventata 
Celeste 
una piccola sagoma scura
di spalle 
contro un sole sbiadito nel sole
fragile
esposta agli attacchi improvvisi.

E agli inganni. 


Inoltre significativi disegni realizzati dall 'autrice arricchiscono il romanzo e ne rafforzano il messaggio, rappresentando la visione di Celeste del mondo intorno a sé.


"La sagoma" è un racconto autentico di donne: di maternità mancate e cercate, di amore perduto e incompreso e di lunghi silenzi.
Un testo di rara bellezza e profondità, intenso pur nella sua brevità, che indaga l'animo umano e induce il lettore a riflettere e ad interrogarsi su quanto le parole degli adulti ne abbiano influenzato la personalità, o se egli stesso stia consapevolmente o inconsapevomente condizionando un bambino, e gli suggerisce di fare attenzione, perché la manipolazione ha la forma di una catena psicologica invisibile, ma capace di lasciare segni indelebili e di rendere difficile, anche a distanza di molti anni, intraprendere un vero percorso di autodeterminazione.
Un piccolo capolavoro, consigliato a tutti.

giovedì 10 giugno 2021

"Si può fare!" di Isabella Di Leo


"Si può fare!" è una graphic novel di Isabella di Leo, pubblicata dalla casa editrice Beccogiallo, incentrata sull'ambizioso progetto di ricostruire il sodalizio artistico tra Mel Brooks e Gene Wider, ripercorrendo le varie tappe che li hanno indotti a scrivere e produrre il film "frankestein Junior". 

Per la realizzazione di una graphic novel così impegnativa l'autrice si è servita di numerosi documenti, e nel saggio introduttivo dell'opera descrive il suo lavoro di ricerca, raccontando l'origine di questa insolita passione che ha scelto di condividere con i suoi lettori. 

Mel ha sempre avuto il sogno di diventare un regista, desiderio contrastato dalle avversità e dalle difficoltà tipiche dell'ambiente cinematografico. Quando incontra l'aspirante attore Gene, in cui riconosce il suo stesso animo tormentato, decide di dargli un'opportunità. Nel momento in cui Gene gli propone il progetto di Frankestein Junior, Mel è indeciso perché teme che possa rivelarsi un fiasco. Oltretutto, alcune idee gli sembrano proprio bislacche: Gene vuole fare il film in bianco e nero, ad esempio, e questo dettaglio sembra terribilmente anacronistico. Eppure, Gene ha una mente brillante e le sue intuizioni sanno rivelarsi geniali. Mel, dopo lunghe meditazioni, decide di dar fiducia al suo progetto. Tra ostacoli e risate, daranno vita insieme ad uno dei più grandi capolavori del cinema di sempre.


I due protagonisti sono personaggi dai caratteri molto diversi. Mel Brooks è sboccato, un pò volgare, schietto e sincero tanto da risultare a volte persino scortese. Gene Wilder, più raffinato e gentile, di solito controbilancia gli slanci emotivi e i crolli nervosi di Mel. 
Sono due personaggi che si equilibriano e si controbilanciano, capaci di sostenersi a vicenda e aiutarsi nelle difficoltà. Anche quando hanno dei diverbi riescono sempre a riconciliarsi.

Mel e Gene sono disegnati con tratti molto diversi, come se provenissero da due universi differenti: questo aumenta maggiormente la sensazione del lettore di trovarsi di fronte a due uomini molto dissimili, dalla personalità quasi inconciliabile, che tuttavia riescono sempre a vincere ogni diverbio. 


Sono entrambi ebrei e, inizialmente, è la sola cosa che hanno in comune. Quando scoprono che anche la passione per il cinema li unisce scelgono di provare a lavorare ad un film insieme, sforzandosi di unire le loro idee opposte e ottenere un prodotto che possa piacere ad entrambi e soddisfare le loro divergenti esigenze. 

L'importante, quando si lavora ad un film, è circondarsi di persone che credono nel potenziale dell'idea e capaci di offrire incoraggiamento e sostegno, che è la base del rapporto tra Mel e Gene. 
Anche quando manca loro il supporto da parte di colleghi e affetti familiari, non smettono mai di costituire per l'altro una spalla solida a cui appoggiarsi.

L'autrice dipinge così il ritratto di due uomini appassionati e profondamente innamorati della loro idea, uniti da un sogno e di un desiderio di farcela a tutti i costi, capaci di tutto pur di portare avanti con determinazione la produzione di un film originalissimo, credendovi fermamente nonostante i pronostici negativi. 

Isabella di Leo narra la storia di due autori che deve servire come memento per tutti: bisogna avere uno scopo nella vita e cercare la propria realizzazione personale in ambito professionale, per sentirsi soddisfatti del proprio percorso e non avere rimpianti, senza lasciarsi mai alle spalle idee morte e progetti incompiuti, che potevano essere w non sono stati. 

martedì 8 giugno 2021

Ramen Fantasy: novità in libreria

Dal 18 giugno in libreria arriva "Ramen Fantasy", originalissima raccolta di racconti pubblicata da Plesio Editore.


Prezzo: 12,00 €

ISBN: 9791280360038

Editore: Plesio Editore 

La prima raccolta di racconti targata Plesio Editore è pronta a portarvi in un Giappone antico e fantastico quanto ormai dimenticato. 

Un tempo in cui l'onore è importante, ma la vita di più. 

Lì dove il grimfantasy incontra l'oriente, ecco nascere un volume che vi sorprenderà tra storie epiche, folklore e sarcasmo. 

Siete pronti a questo viaggio?

È ce n'era bisogno? Ce lo spiega Michele Gonnella:

"Non posso non provare edificante sollazzo nel dare pedate negli stinchi a tutti i nazismi letterari di genere: puristi, categoristi e mostrisacrismi vari; tutta gente che, quando siamo spuntati io e altri come me, o si è nascosta in soffitta, o si è convertita o ci ha affrontato con risultati abbastanza scarsi. In effetti, abbiamo fatto un bel massacro di queste parodie d’artista, il sangue ci arriva agli stinchi, ma contiamo di sentirlo bagnarci le terga entro il 2022. Da questa breve e frizzante premessa, lo scopo del RamenFantasy dovrebbe esser chiaro: dopo cotanto folklore italico, volevo cominciare ad andare a menare laddove onore e disciplina, sulla carta, non lo permettono… Il Giappone."

lunedì 7 giugno 2021

Review Party: "L'inferno spiegato male" di Muzzopappa


Chi non conosce la divina commedia di Dante Alighieri? 
L'impervio viaggio del sommo poeta nei tre regni dell'aldilà è oggetto di studio in moltissime scuole del mondo. Spesso è stato però spiegato in maniera estremamente dettagliata e precisa: forse la Divina Commedia è stata spiegata troppo bene, così bene da risultare - Dante non ce ne voglia - eccessivamente impegnativa e ampollosa per essere davvero apprezzata come merita. 

E quindi, se spiegarla troppo bene è controproducente, cosa accadrebbe se invece questa grande opera letteraria fosse... spiegata male? Muzzopappa, già autore di vari romanzi e libri illustrati per bambini e ragazzi, torna sul panorama editoriale con "L'inferno spiegato male": un libro game che propone la versione riveduta e scorretta del viaggio di Dante nel regno dei dannati. Narrata in prima persona dal famosissimo poeta, la storia segue le sue peripezie nell'inferno, i suoi pensieri e le sue riflessioni. 

Dante, all'inferno, non voleva nemmeno andarci. Sia ben chiaro: è stata tutta colpa "dell'amico suo", il caro poeta Virgilio, il quale gli aveva promesso un "viaggio da urlo". Che dire, effettivamente così è stato... Dante ha urlato spesso, ma più per la paura che per l'entusiasmo. Insomma, si aspettava una gita un pò diversa, e meno cupa. 
Tra camminate lunghissime e stancanti, svenimenti in grande stile e conversazioni filosofiche con le anime passate a miglior vita (o forse, sarebbe il caso di dirlo, peggior vita) Dante e Virgilio percorrono l'inferno, prendendosi il tempo per scherzare su tutto: dal macabro paesaggio alle fantasiose punizioni inflitte da mostri mitologici. Ridere all'inferno non è irrispettoso? Secondo i due originali viaggiatori, probabilmente no, anzi: ridere è il solo modo per affrontare al meglio qualsiasi avversità, e tenere sempre lo sguardo fisso al lato colorato del mondo. 

Il Dante di Muzzopappa è un pò diverso dall'originale: sfrondato dei suoi aspetti più seri, risulta comico e divertente, anche se ci sono alcuni tratti in cui l'autore si concede la libertà di prendere in giro l'Alighieri, ironizzando sull'autostima spesso un pò eccessiva che si evince dai suoi scritti. 

Anche con Virgilio si assiste ad una deformazione del personaggio originale: si fa ironia sulla calma compassata del personaggio, capace di mostrarsi tranquillo anche dinanzi alle situazioni più impervie, mai stanco e costantemente ansioso di mostrare a Dante questo o quel girone. 

Il libro, usando un linguaggio moderno e incalzante, trasforma un'opera di indiscusso valore letterario in un'entusiasmante avventura accessibile e apprezzabile dai più giovani, usando frequentemente un miscuglio ben preparato di sarcasmo e battute anacronistiche, che danno vita ad un fantastico contrasto tra classico e contemporaneo. 

Divertentissimi sono i capitoli extra: trattandosi di un libro gioco, il romanzo è costruito a bivi. Le scelte giuste per proseguire con la narrazione lineare sono molto intuitive, ma per godere appieno dell'esperienza di lettura consiglio di soffermarsi a leggere tutti i capitoli "alternativi" caratterizzati da irresistibile comicità. 

Una menzione speciale va agli "specchietti", riquadri esplicativi dotati di vita propria - dispongono persino di un sindacato-  che portano allegria in ogni pagina. Lo stesso Dante narratore interagisce più volte con gli specchietti, mettendo in scena spassosi siparietti, spesso risolti dalle altisonanti ma deliziosissime note esplicative della casa editrice, che conferma, avalla o si dissocia dalle idee sovversive degli specchietti o dello stesso Dante. 

Grazie a battute esilaranti e una prosa pungente, Muzzopappa racconta la sua originalissima versione della prima cantica della Divina commedia con un tocco frizzante, riuscendo a rendere profondamente omaggio al modello di riferimento. 

L'autore regala ai lettori un libro divertentissimo, perfetto per i più piccoli ma consigliato soprattutto a chi conosce bene l'opera originale e saprà apprezzare meglio riferimenti, parodie e ammiccamenti all'universo letterario dantesco, così vasto che ancora oggi non smette di meravigliare, di suscitare riflessioni e di costituire una fonte di ispirazione.

"Leonid: i due albini" il primo volume di una nuova serie a fumetti di Brremaud e Turconi

Chi ha già letto qualche opera di Frederic Brremaud sarà sicuramente già al corrente del suo amore per la natura e, in modo particolare della sua debolezza per i gatti, felini dal fascino irresistibile. Ha lavorato alla trilogia a fumetti "Gatti!" e ad altre opere completamente concentrate sugli ambienti naturali, come la serie "Love", dedicata alle vite di animali nella natura selvaggia. 
Stefano Turconi, invece, è uno storico disegnatore di Topolino. Inoltre, insieme alla moglie Teresa Radice, ha fondato il prolifico e apprezzatissimo duo artistico "la casa senza nord". 

Leonid è un giovane gatto dai tipici colori della razza europea, che vive in una grande casa di campagna, insieme agli altri animali domestici della sua padrona. Suoi cari amici sono i gatti randagi del quartiere, che spesso si divertono a stuzzicarlo perché è un "gatto di casa" e secondo loro non conosce e comprende le difficoltà della vita vera, ma al di là degli screzi gli vogliono bene e spesso trascorrono lunghi pomeriggi insieme. 
Le sue giornate trascorrono tranquille, finché un evento infausto irrompe e turbare la quiete della campagna: il ritrovamento di due agnellini aggrediti. 
L'eremita, un anziano gatto che ne ha viste tante durante la sua lunga vita, legge l'accaduto come la terribile profezia di un futuro incerto: l'ultima volta che qualcuno ha osato far del male ai suoi animali, il contadino ha sguinzagliato i cani, per permettere loro di stanare il colpevole ed evitare ulteriori perdite. Con segugi talmente feroci in giro liberi per le strade, i gatti non sono più al sicuro. 
Senza dimenticare, inoltre, che il maggiore pericolo non è costituito dai cani, bensì dai misteriosi aggressori degli agnellini. Quando un'amica di Leonid, la dolce gattina randagia Ba' on, viene rapita, tutti i felini del quartiere si mobilitano per accorrere in suo soccorso. Perché gli amici non vanno mai lasciati indietro, anche se ciò dovesse significare rischiare la vita. 

Leonid è un protagonista che incarna la gioventù ribelle e sfrontata. Si crede capace di fronteggiare qualsiasi difficoltà, ma è un felino giovanissimo che conosce ancora molto poco della vita e del mondo, per lui costituito dal microcosmo del suo piccolo quartiere. Proprio la sua ingenuità, tuttavia, riesce a dargli una marcia in più, la sua spontaneità lo induce a non ritrarsi davanti al pericolo, e a mettere a rischio la sua stessa vita per salvare un'amica. 
Nella sua missione, Leonid dovrà inoltre mettere in discussione tutto ciò in cui crede, anche l'istintiva rivalità con il topo Atchi si trasformerà in un'inaspettata alleanza contro il nemico comune.  
Arsene e Boubule, gatti di strada, sono abituati a pensare a sé stessi più che essere animati da slanci altruistici ma, incoraggiati da Leonid, sapranno mostrarsi coraggiosi.

Il gusto per lo spazio ampio, sconfinato, si esprime in vignette che mostrano scenari luminosi, che non mancano mai nelle sceneggiature di Brremaud e che Turconi riesce sempre a disegnare con maestria nelle sue tavole. 
Gli animali hanno volti particolarmente espressivi, tipici dello stile del disegnatore, che ha un talento particolare nel donare umanità e simpatia a qualsiasi personaggio, rendendolo accattivante e unico. 

"Leonid" è un prime volume carinissimo e dolce, una lettura piacevolissima e scorrevole, adatta per i più piccoli ma anche albo imperdibile per gli appassionati che desiderano trascorrere del tempo con un'opera curata da due grandi maestri dell'arte del fumetto. 

domenica 6 giugno 2021

Doctor Tomorrow: in bilico fra chi non sei ancora e chi potresti diventare

"Doctor Tomorrow" è un fumetto edito dalla casa editrice Starcomics, un volume unico di grandi dimensioni brossurato e interamente a colori, pubblicato nella collana Valant (quella dedicata ai fumetti europei e in modo particolare all'universo supereroistico.)

Il volume è stato disegnato da Jim Towe e scritto da Alejandro Arbona. La copertina, invece, è a cura di Kenneth Rocafort.
L'albo raccoglie i cinque episodi di Doctor Tomorrow pubblicati negli Usa tra febbraio e agosto del 2020. In appendice si trova una bella sezione di tavole disegnate da vari autori che hanno scelto di omaggiare il personaggio di Arbona. Si trovano inoltre anche alcuni schizzi preparatori e tavole extra prive di coloring.

Bart Simmons è un adolescente che vive a Berkeley, in California. Non è particolarmente studioso, ma molto intelligente e capace negli sport. Un pomeriggio, mentre si sta esercitando con la sua amica Green Gretchen a rugby, viene fermato da un uomo volante che indossa un abito stranissimo. Dichiara di provenire da un'altra dimensione, e di essere Bart stesso, solo una sua versione più adulta, che ha vissuto in un universo parallelo in cui è un autrofisico nonché un forte supereroe. Solo grazie all'aiuto del giovane Bart, però, può incanalare e amplificare i suoi poteri, per fronteggiare e sconfiggere il malvagio Hadrian che minaccia l'equilibrio del mondo.
Bart è entusiasta: sembra proprio il prologo di una delle grandi avventure che ha sempre sognato vivere. Ma può davvero fidarsi di quell'uomo?


In un panorama fumettistico in cui spesso le storie sono lunghe saghe di interminabili episodi, "Doctor Tomorrow" si presenta come un'opera breve, un volume unico concentrato ed adrenalinico che riesce a raccontare una storia di intenso valore metaforico.

Viene analizzato il rapporto di Bart con il padre, un rapporto conflittuale che appare quasi a senso unico perché l'uomo è spesso impegnato e purtroppo non riesce ad essere particolarmente presente nella vita del figlio. Tuttavia quest'ultimo, nonostante le ripetitive delusioni, si mostra sempre comprensivo nei confronti del genitore e mai rancoroso.


Anche il legame tra lui e Gretchen, la sua amica appassionata di scienze, viene approfondito: un'amicizia profonda che travalica le epoche e i mondi, perché le anime simili sono capaci di conoscersi e riconoscersi in qualsiasi dimensione.

Bart, protagonista e fulcro centrale della narrazione, è collocato in una posizione scomoda, al centro dell'enorme salone degli specchi della sua stessa anima, in bilico tra ciò che non è ancora e quel che potrebbe diventare.


C'è ancora posto, nell'immaginario del terzo millennio, per i supereroi? Assolutamente sì, e soprattutto per quelli come Bart, che riescono a mostrare ai lettori il lato supereroistico di sé stessi.

"Doctor Tomorrow" insegna che, proprio quando la vita rischia di lasciarci destabilizzati e privi di punti di riferimento, bisogna cercare l'equilibrio dentro di sé, e diventare i supereroi della propria esistenza. 


venerdì 4 giugno 2021

"The final six- Un pianeta da salvare" di Alexandra Monir

"Un pianeta da salvare" è il primo romanzo di "The final six", una saga distopica di Alexandra Monir, autrice americana di origini iraniane, che ha già pubblicato vari libri young adult di successo.

A seguito di terribili catastrofi climatiche che hanno distrutto il pianeta, il centro Internazionale di addestramento spaziale di Huston decide di organizzare un progetto particolare per salvare l'umanità, ossia individuare i giovani più preparati ad affrontare un viaggio su Europa, una luna di Giove, dove dovranno fondare una nuova colonia. Moltissimi sono i candidati, ventiquattro giovani saranno scelti per entrare nel programma e solo sei tra loro, dopo un duro addestramento ed una severa selezione, saranno scelti per l'importante missione. 
Tra i giovani vengono selezionati Leonardo Danieli e Naomi Ardalan, che si trovano anche insieme nella stessa squadra. Mentre Leonardo è entusiasta, Naomi è piena di dubbi: perché una missione così importante dovrebbe essere affidata a dei ragazzi? L'idea che sono stati scelti proprio perché l'età è un fattore positivo non la convince, e crede piuttosto che Europa nasconda inquietanti segreti, pericoli tremendi che i sei finalisti si troveranno costretti a dover affrontare. 
Naomi e Leo instaurano da subito una solida amicizia ed una sana cooperazione, che ben presto evolve in qualcosa di più. Ma c'è posto per i sentimenti nel microcosmo competitivo del progetto Europa? 


Leonardo Danieli e Naomi Ardalan non potrebbero essere più diversi: lui, nato in Italia e lei, Californiana. Non provengono solo da zone del pianeta opposte, ma hanno anche idee completamente diverse riguardo il progetto Europa. Leonardo,  ha perso la famiglia e ogni fonte di gioia, tanto che era sul punto di togliersi la vita, trova nel progetto l'unica ragione per andare avanti, per sapere che la sua esistenza è utile per qualcuno e per qualcosa.
Naomi, invece, è di tutt'altro avviso: da sempre legatissima alla sua famiglia, è disperata all'idea di lasciarla. Inoltre, non condivide la fiducia di Leo nel progetto. È profondamente convinta che ci sia qualcosa di poco chiaro, ed è decisa a scoprirlo per far saltare la missione. 

Sia Leonardo che Naomi sono due ragazzi coraggiosi e con una grande forza di volontà, qualità che riconoscono subito l'uno nell'altro e che si dimostra la base per la nascita di una stima reciproca. Fra i due protagonisti, ovviamente, nasce anche subito un'intensa attrazione che sfocia in un'intesa romantica. 
Non c'è assolutamente uno slow burn, anche a causa dei tempi stringati della narrazione (l'addestramento dei ragazzi dura un mese) ma si tratta comunque di uno sviluppo romantico credibile, dal momento che fra gli adolescenti le simpatie nascono subito, e le situazioni adrenaliniche sono ottimali per lo sviluppo dei sentimenti. 

La narrazione divisa in capitoli che alternano i punti di vista dei protagonisti rende la lettura particolarmente agevole, e permette di avere un punto di vista più ampio e completo sulla storia. 

C'è qualche ingenuità che cade un pò nel cliché, ma complessivamente "The Final Six" si rivela un romanzo distopico young adult piacevole da leggere, meno cruento di altri distopici, ma che piacerà sicuramente agli appassionati del genere per la straordinaria tensione narrativa che riesce a costruire.  

giovedì 3 giugno 2021

"Ai confini del mondo": il secondo volume di Reaver


"Ai confini del mondo" è il secondo appassionante volume di Reaver, un fantasy maturo e dalle tinte cupe, pubblicato dalla casa editrice Saldapress. Trovate la recensione del primo albo cliccando qui.
L'albo, dall'accattivante copertina con dettagli in rilievo, riassume bene la seconda parte della storia, un concentrato di energia e adrenalina, il cui centro sono Essen Brekker e Rekala, ritratti nei loro momenti più intensi. 

Dopo aver combattuto insieme ad altri criminali e affrontato la missione suicida che li ha condotti sino all'Incudine, quasi tutti i protagonisti sono morti. Essen Brekker, il figlio del diavolo, è invece sopravvissuto. Si è fatto crescere i capelli e si è recato ad Haas Haaden, città dove spera di iniziare una nuova vita. Vorrebbe affrancarsi da tutto il male da cui si è lasciato contaminare, e preferirebbe piuttosto usare la propria forza per aiutare il prossimo. Sapere di essere temuto e incutere paura in ogni dove non gli da alcun conforto, e spera davvero di potersi lasciare alle spalle tutte le azioni passate. 
Tuttavia Haas Haaden non è la città tranquilla che sperava. Anche lì si nasconde un male terribile che sta corrodendo la società, e Essen, per la prima volta, si domanda se, forse, la forza che gli è toccata in sorte non sia solo una condanna, ma anche una benedizione. Perché, magari, lui può fare la differenza. E portare, dove non c'è giustizia, la propria personale versione del bene. 

In "Ai confini del mondo" viene narrata una storia intensa e piena di rabbia, ma capace di investire il lettore con un'energia positiva, lasciando brillare una luce di speranza e redenzione per il futuro di Breaker e Rekala.

Essen Breaker ha messo in discussione le sue scelte passate ed è in cerca di una redenzione, per questo si è recato in un posto lontano dove nessuno conosce il suo passato e dove spera di iniziare una nuova vita. Tuttavia le cose non andranno esattamente come spera, e ben presto si troverà coinvolto in una brutta situazione di ingiustizia a danno di un orfanotrofio. Non può ignorare i soprusi che subiscono quei poveri bambini, nei quali rivede inevitabilmente sé stesso. 

Breaker, già pieno di dubbi esternati nel corso del volume precesente, ha cercato di dare una svolta drastica alla sua esistenza. Purtroppo la fuga non si è rivelata una buona soluzione, perché ha scoperto che fuggire da sé stesso è impossibile, e che resterà sempre il neroboruto guerriero pieno di nemici che incontra sul suo cammino conflitti e minacce, situazioni che lo costringono ad usare la forza. 

Il maggior colpo di scena è il ritorno di Rekala, la minuta e spietata guerriera con i capelli rossi. Racconterà ad Essen come ha fatto a sopravvivere al sacrificio che sembrava aver decretato la sua fine, e decide di affiancare l'amico per combattere insieme a lui le sue battaglie. 

Quello che era il difetto principale del primo volume, ossia lo scarso approfondimento del background dei personaggi, diventa il punto di forza di questo secondo albo, in cui si scoprono snodi importanti del passato dei protagonisti, che permettono al lettore di comprendere come essi siano diventati tali e quali scelte abbiano determinato il loro percorso. Resta , invece, ancora avvolto nel mistero il passato della guerriera Rekala. 

Le grandi tavole, dove prevalgono il rosso del sangue, il dorato delle fiamme ardenti e il blu scuro della notte, sono particolarmente intense e riescono a restituire il dinamismo, la sofferenza e il fragore delle battaglie. 

Con "Ai confini del mondo" l'universo narrativo di Reaver offre un nuovo inquietante scorcio, dove finalmente si riesce ad intravedere una cupa luce in fondo al tunnel, una scintilla di speranza rosso sangue nella notte più nera.