mercoledì 2 giugno 2021

"Ragazzi selvaggi" di Luca Azzolini


Luca Azzolini, apprezzatissimo autore di romanzi per adulti e ragazzi, torna sul panorama editoriale con un libro di intensa carica emotiva, dal titolo altisonante: "Ragazzi selvaggi".

È un assolato maggio del 1997, in un paesino poco lontano dal Po'. 
Luca e Mattia frequentano entrambi la terza media, stanno per concludere l'anno e si sentono emozionati come farfalle sul punto di diventare crisalidi, poiché l'inizio delle superiori segna il loro definitivo ingresso nell'età adulta.
Mattia è solare e allegro, trascorre il suo tempo libero a giocare a calcio e a sognare l'amore.
Luca, invece, non ha molti amici, ma ha un grande desiderio chiuso in un cassetto, che gli dona speranza ma in cui, a volte, non osa credere. 
Luca e Mattia non si conoscono ma, oltre all'età, condividono anche la sofferenza di essere entrambi spesso vittime delle angherie dei bulli della scuola. 
I bulli sono capitanati da Massimo, ragazzo menefreghista concentrato su sè stesso che, privo di una reale identità, cerca continue conferme e affermazioni della propria supremazia annientando tutti gli altri. 

E così, mentre Mattia e Luca conducono esistenze parallele, contando i giorni che li separano dall'esame di fine anno, non possono immaginare che Massimo e i suoi amici stiano meditando il più mostruoso degli scherzi. Uno scherzo che di goliardico non ha assolutamente niente. Uno scherzo terrificante e crudele. 
Perché loro sono ragazzi selvaggi... e orgogliosi di esserlo. 

La scuola media è spesso sottovalutata come ambiente nel quale si verificano situazioni di violenza e abusi, immaginando che gli episodi più gravi possano verificarsi soltanto in un momento successivo, nel pieno dell'adolescenza. Eppure, anche se quattordici anni sono pochi per capire le conseguenze del male, sono abbastanza per compierlo nella sua maniera più spietata, proprio perché si è incoscienti ed inconsapevoli di cosa può succedere dopo. 
Questo libro vuole aprire gli occhi dei lettori, concentrando la loro attenzione su una realtà in cui la scuola viene raffigurata come un microcosmo animale nel quale gli studenti si deumanizzano ed interpretano i ruoli di predatori e prede, una quotidianità inquietante avallata dall'omertà generale in cui i predatori sono incattiviti dal terrore di cambiare posizione e diventare prede al minimo passo falso. Perché essi sanno che il potere come ogni altra cosa è labile e può crollare come un mazzo di carte, mostrando a tutti il vuoto della loro anima ridotta in mille pezzi. 

Interessante è il contrasto fra titoli dei capitoli: i pronomi "io" e "loro" si alternano, creando un contrasto tra i due protagonisti e gli altri, i bulli, le belve, i ragazzi selvaggi, indomabili, che giocano con la vita, con le persone, che credono di avere potere su chiunque. 

"Ragazzi selvaggi" è un romanzo intenso come un raggio di sole che acceca le pupille in modo doloroso, forte come un pugno tra petto e stomaco, che toglie il respiro. 
Un libro complesso attraverso le cui parole si percepisce la verità bruciante, opera ancora più sincera se si considera che è ispirata a vicende realmente accadute all'autore. 
C'è bisogno di storie del genere, queste vicende vanno raccontate, perchè è necessario diffondere la consapevolezza, soprattutto tra i più giovani, che le parole hanno sempre un peso e che le azioni più stupide possono avere delle terribili conseguenze e che nel momento in cui voltiamo la testa dall'altra parte, fingendo di non vedere le ingiustizie che avvengono davanti a noi e quando non proteggiamo il prossimo, allora abbiamo decretato il nostro fallimento come esseri umani.

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