"I bottoni rosa di Thomas Kohl" di Manuela Merani si presenta bene sin dalla bella edizione cartacea: un'elegante copertina cartonata ammicca al lettore, di un colore rosso acceso, con l'illustrazione di un giovane uomo dal sorriso accogliente.
Nella valle di Renon, nell'atmosfera magica del Sud Tirol, il giovanissimo Thomas, più giovane dei Kohl, dimostra sin da piccolo l'attitudine agli affari ed esterna il desiderio di poter proseguire quelli della famiglia, cioé l'attività di coltivazione delle mele, impegnandosi al massimo per migliorarla ed aggiungervi un tocco personale, grazie all'introduzione di nuove brillanti innovazioni ed idee.
Thomas si caratterizza per le sue inclinazioni caratteriali, che lo rendono determinato, maturo e intraprendente, ma anche leale e sempre gentile, affamato di curiosità e di tutti i colori che la vita possa offrirgli.
La mela, atavicamente simbolo del peccato originale e solitamente carica di connotazioni negative, perde le sue definizioni tradizionali per diventare elemento tridimensionale, catalizzatore delle speranze e dei sogni del protagonista che vede in essa uno strumento per una realizzazione personale e professionale.
L'autrice gioca con i simbolismi, le fiabe e le tradizioni per narrare le vicende di un protagonista che non si lascia mai abbattere e che, sin dalla più tenera età, inizia a fantasticare e immaginare il proprio futuro lavorativo, futuro per il quale intende impegnarsi e lavorare molto.
Ampio spazio viene lasciato all'amore e ai sentimenti, anch'essi fondamentali nella vita di una persona e nella costruzione della sua identità.
Infatti essenziali sono i legami: chi entra o esce dal sentiero della vita di una persona vi lascia sempre tracce indelebili.
Analogamente, Thomas non può che essere influenzato dal teatro di personaggi -reali e fantastici- che lo circondano, e nel bene o nel male lasciano in lui un segno, dando forma alla sua interiorità come in un grande e luminoso puzzle.
Manuela Merani dimostra di possedere una voce originale e brillante: il suo stile non assomiglia a nient'altro che possiate aver già letto. Proprio come unisce i generi letterari, si diverte anche a mischiare stili narrativi, ottenendo un romanzo psichedelico e metaletterario che gioca con sé stesso e le percezioni del lettore.
Un libro bizzarro, che non è solo un inno all'iniziativa imprenditoriale, proposta come propulsione per una vita in cui si è protagonisti, ma offre anche un'esperienza di lettura intensa che riesce a lasciare il messaggio che, qualsiasi siano le circostanze in cui ci si trova, è sempre possibile fare qualcosa per cambiare le sorti del microcosmo in cui si è immersi e rivoluzionare il proprio destino.