venerdì 29 luglio 2022

"The Savages" di Matt Whyman


"They'd love to have you for dinner..."

I Savage sono una famiglia perfetta. O meglio così sembrano. Affiatati e affettuosi, tutti i giorni si riuniscono a tavola per consumare insieme i pasti, chiacchierare educatamente e rafforzare il legame che li unisce.
Ossessionati dal cibo, sono appassionati consumatori di carne e, occasionalmente... apprezzano quella umana, che però è riservata alle occasioni speciali, vista la sua non facile reperibilità.
L'equilibrio della famiglia, la quale considera il proprio singolare gusto alimentare un elemento essenziale della sua identità, va in crisi quando la figlia maggiore si fidanza con un ragazzo vegetariano, ed intraprende insieme a lui una dieta priva di carne, scelta giudicata dai membri della famiglia decisamente disonorevole.
Lo sgradito fidanzamento sarà solo il primo anello di una catena di eventi rocamboleschi e sempre più assurdi che porterà i Savages sull'orlo della catastrofe.

Humor nero, ironia e una critica non troppo sottile alla società delle apparenze sono gli ingredienti che rendono questo un romanzo per ragazzi cupamente divertente, perfetto per chi apprezza le commedie un pò noir e ha riso con le avventure degli Addams a cui la famiglia Savage ammicca in maniera palese.

Lo scrittore Matt Whyman non ha pretese educative: "The Savages" vi fornirà numerosi spunti di riflessione, ma non è un libro che vi insegnerà qualcosa -salvo fornirvi dettagliati consigli culinari di dubbio gusto- non vi lascerà una morale e non vi renderà migliori. Vi proporrà dei personaggi moralmente discutibili, negativi e da non prendere assolutamente a modello, bizzarri antieroi ma individui assolutamente unici che vale la pena incontrare, e  che non dimenticherete molto facilmente. 


Avreste il coraggio di andare a cena dai Savage? 

sabato 23 luglio 2022

"Nel nome della madre" di Maria Cristina Grella


"Nel nome della madre" di Maria Cristina Grella è un thriller pubblicato dalla casa editrice "Libro-Mania", vincitore della sesta edizione di "Fai viaggiare la tua storia", premio organizzato da Libromania in collaborazione con Deagostini libri e al quale hanno partecipato autori da tutta Italia e anche dall'estero.

In una Salerno avvolta dal freddo  di dicembre, illuminata dalle scintillanti luci d'artista che fanno da contraltare al degrado imperante il commissario Irene Bruno, donna severa e ligia al dovere, si trova a dover affrontare insieme alla sua squadra un caso difficile. Una donna incinta viene brutalmente uccisa, e il suo omicidio sembra collegato alle morti di altre donne in dolce attesa, avvenute in circostanze simili alcuni mesi prima. Irene e la sua squadra investigativa sono convinti che il colpevole possa essere la stessa persona, iniziano quindi un'approfondita indagine per restringere la lista dei sospettati e individuare il colpevole.

-Io non ci campo con i morti. Non sono un becchino. Ma cerco giustizia per i morti ammazzati, perché possano riposare in pace. (...) Da piccola andavo a scuola dalle suore.  Ci parlavano spesso della vita dopo la morte. Io e le mie compagne ci eravamo fatte l'idea che i morti ammazzati non potessero andare in paradiso fino a che non avessero ottenuto giustizia.-"

Nell'atmosfera magica, surreale e spietata di una città meridionale in bilico fra le sue mille contraddizioni, Irene deve affrontare una tremenda corsa contro il tempo, per assicurare il colpevole alla giustizia prima che faccia del male ad altre donne innocenti. Ma fin dove sarà pronta a spingersi pur di risolvere il caso?

Irene Bruno, la protagonista del romanzo, commissario intelligente dal carattere burbero e il passato difficile. È rimasta vedova da poco, da quando il marito è venuto a mancare si sente sola e infelice. Il caso sul quale si trova costretta a indagare tocca corde profonde dentro di lei, facendo riemergere un dolore mai veramente sopito, che ha minato per anni il suo orgoglio di donna e la sua femminilità. La storia narrata si intreccia profondamente alla sua storia personale, che viene svelata al lettore poco alla volta, man mano che si progredisce nell'indagine.

Andrea, il vice commissario, originario di Perugia, fatica a integrarsi nella realtà Salerinatana. Discreto ammiratore di Irene, è un uomo affidabile e intelligente, che resta al suo fianco anche nei momenti in cui lei si mostra distante ed ostile, rappresentando per lei una spalla indispensabile su cui contare.

"Vivere al Sud non era poi tanto male. Certo, bisognava imparare a comprendere le singolari abitudini del posto e adattarsi a un disordine endemico che non faceva parte né del suo DNA né della sua cultura."

Amina Najib, inspettrice fidata  e arguta, determinata e competente nel suo lavoro, è una donna brusca nei modi ma d'animo gentile, sempre sensibile e attenta ai sentimenti altrui. Le sue origini straniere, sebbene viva in Italia da tanti anni, sono spesso causa di discriminazioni razziali, che la fanno soffrire molto.

L'autrice ha dato vita ad un piccolo gruppo di personaggi verosimili e ben costruiti, una squadra omogenea, ma caratterizzata da tipici screzi, pregi, difetti e imperfezioni. La lettura risulta coinvolgente non solo perché si desidera scoprire di più riguardo al caso, ma anche perché il lettore si interessa inevitabilmente alle vite e alle storie dei vari personaggi.

Inoltre, piuttosto di puntare sulla scoperta del colpevole - che, con una lettura attenta, non è difficile da individuare - il romanzo costruisce la tensione narrativa sull'analisi della psicologia e dei turbamenti interiori dei suoi personaggi: del commissario, del vice, degli altri membri della squadra investigativa, delle vittime ma soprattutto dell'assassino.
Il lettore viene indotto a proseguire la lettura spinto dal dubbio di non sapere come si comporteranno i personaggi, come reagiranno di volta in volta, quali saranno le loro decisioni.

Caratteristica importante del romanzo è la preponderanza di personaggi femminili: donne forti, coraggiose, determinate e professionalmente realizzate. Ma anche donne dalla femminilità svilita, venduta, buttata, distrutte dalla miseria e dall'orrore. Eppure, anche nella peggiore delle circostanze, l'autrice osserva persino le prostitute vittime di omicidio con compassione, dando loro dignità nel raccontarne le storie.

"Nel nome della madre" è un thriller ben scritto, truculento e impressionante: orrore, morte, amore e rinascita si alternano fra le pagine di Maria Cristina Grella, che dà prova di una grande sensibilità nell'analizzare i sentimenti di ciascuno, indagando le motivazioni dietro gli atti più abietti, senza giudicare ma sviscerando persino gli anfratti più oscuri del cuore umano. 

martedì 12 luglio 2022

"La nocchiera del tempo" di Licia Troisi


"Ovunque andassi nel multiverso, trovavo solo specchi del mondo da cui provenivo."

"La nocchiera del tempo" è il primo capitolo della nuova saga fantasy, pubblicata dalla casa editrice Rizzoli, di Licia Troisi  autrice di vari libri di successo.

Ho amato molte delle sue opere, in particolare le  serie "Pandora", "La ragazza drago" e "Cronache del mondo emerso", perciò ero molto curiosa di leggere questo suo ultima libro, che si presenta accattivante sin dalla splendida edizione, decorata con pagine in filigrana azzurra.

La terra è stata devastata da una non precisata catastrofe, e ormai ben poco è rimasto del vecchio mondo. Inoltre, il disastro ha aperto nella realtà delle porte dimensionali, pozzi che sembrano sfociare sul vuoto, e condannare a morte certa chi li varca.
In una realtà distrutta e fatta a pezzi vive l'orfana Poe, che ha tentato disperatamente di sopravvivere di sotterfugi e piccoli furti, soprattutto per assicurare un futuro alla sorellina Imogen. È giovane, arrogante e convinta di poter fare tutto, ma una sera un furto più azzardato degli altri va terribilmente male, e le costa una condanna a morte. Viene obbligata ad entrare in un pozzo, nel quale è convinta di morire. Invece Poe scopre di essere una "nocchiera del tempo", una delle rare persone capaci di sopravvivere alle cadute nei pozzi, i quali si rivelano porte che si affacciano su altri mondi e permettono a chi li attraversa di raggiungerli. Viene subito assunta da Danhab, una creatura aliena estremamente potente che ingaggia i nocchieri per averli al suo servizio, ordinando loro di compiere varie missioni nel vasto multiverso. Pesanti minacce incombono su chi si ribella, ma chi accetta può sopravvivere, ricevere protezione e avere un posto da chiamare casa ed è ciò che sceglie di fare: non pone mai domande, è svelta, fedele e letale, anche perché Danhab le ha promeresso qualcosa a cui tiene troppo. All'età di venticinque anni, quando ormai è una giovane guerriera disillusa e pronta a tutto, riceve una missione: recuperare un'arma che potrebbe cambiare il destino di interi pianeti. A cosa serve davvero? Inizialmente Poe non se lo chiede, ma quando scopre che il committente intende usarla sulla Terra,  la paura per l'incolumità di sua sorella la induce a ribellarsi. Inoltre l'incontro con Damyan, suo compagno nella missione, anche lui Cercatore e nocchiere che come lei ha perso tutto ma non il senso della giustizia, fa riemergere in Poe l'animo combattivo di quando era adolescente. Per anni, Poe ha ubbidito come un bravo soldato, rispettando gli ordini di Danhab senza mai protestare. Che sia giunto il momento di lottare per sé stessa e di liberarsi dal suo giogo mortale?

Poe è una ragazza distrutta dal dolore, dal passato tragico ma saldamente ancorata alla vita. E' il tipo di persona che farebbe qualsiasi cosa per sopravvivere, in lei c'è la determinazione cieca di chi desidera vivere a tutti i costi, anche nella peggiore delle situazioni.

"Ho fatto delle scelte, che mi hanno portata dove sono. Questa è la mia vita, e me la tengo."

Poe è una donna guerriera piena di rabbia,  perfettamente coerente con tutti i personaggi femminili a cui l'autrice ha abituato i suoi lettori. Una donna aggressiva,  potente e  intelligente, che tuttavia non soccombe alla cieca violenza ma conserva pietà e gentilezza, anche se è difficile, perché vive in un mondo spietato, nel quale ogni sentimento può diventare una potenziale fonte di dolore e sofferenza, ogni fragilità è un rischio.
L'aspetto più accattivante dei personaggi femminili di Licia è infatti il carattere forte, che non diventa mai ragione di mascolinizzazione bensì espressione di una femminilità aggraziata ma forte, che costituisce sempre un esempio positivo.

Un altro personaggio importante  è Damyan, un ragazzo che come Poe ha perso tutto tranne la fiducia nel prossimo, proprio quella che lei non più. Profondamente convinta che lavorare in coppia o in gruppo sia impossibile, difficile e pericoloso, sarà smentita da Damyan che invece crede nel lavoro di gruppo e le  mostra di fidarsi di lei, ma esige  la stessa fiducia.

La narrazione è in prima persona e si alterna fra il passato ed il presente della protagonista: frammento dopo frammento, Poe prende vita dinanzi al lettore, che può conoscere poco alla volta la sua storia e comprendere quali tragici eventi hanno forgiato il suo carattere, rendendola spesso spietata.

Un elemento piuttosto chiacchierato del romanzo è stato l'inserimento della Shwa, il carattere "ə" per evitare di riferirsi a qualcuno usando un determinato genere. L'autrice lo usa quando menziona Dhanab, un personaggio che proviene da un pianeta i cui abitanti non hanno sesso, quindi non si identifica né come essere maschile né femminile, cosa che  non mi ha particolarmente disturbata durante la lettura, perché l'autrice ha scelto di usarlo in un contesto in cui ricorrere ad una soluzione diversa sarebbe stata difficile.

La prosa di Licia Troisi come sempre, conquista fin dalla prima riga: le descrizioni essenziali, l'azione, i colpi di scena e la capacità di trasmettere vivide immagini sono abilità che la  rendono una scrittrice bravissima, capace di appassionare anche i lettori più esigenti.

venerdì 8 luglio 2022

"Il segreto di Artica" di Viola Marchesi


"Il segreto di Artica" è un romanzo per ragazzi scritto da Susanna Ciucci e Ilenia Provenzi, che hanno firmato il romanzo con lo pseudonimo "Viola Marchesi". 
Un plauso va alla suggestiva copertina e alla bellissima edizione Einaudi, con una cover rigida e dettagli in rilievo. 

La storia è ambientata a Nordica una città-stato estremamente tecnologica e controllata, nel quale tutto è perfetto, gestito dalla guida costante dell'Onnipresente, un uomo che ha rinunciato al proprio corpo pur di vivere nella rete e monitorare i comportamenti e gli spostamenti dei cittadini, dotati di bracciali che li assistono e li mantengono sempre connessi alla rete Pandora. 
In particolare, vuole controllare gli individui dotati di aura, un'energia particolare e forte le cui onde interferiscono con la rete. 
Per questo, tutti coloro ai quali viene scoperta l'aura devono subire terribili e dolorosi trattamenti affinché venga loro rimossa. 

L'adolescente Lena, ragazza dalla vita perfetta, scopre di avere l'aura e vede i suoi amici allontanarsi da lei come se fosse pericoloso anche solo starle vicino. Ha molta paura dei trattamenti che dovrà affrontare. Tuttavia, proprio mentre la stanno portando all' Istituto speciale, viene rapita da individui misteriosi che la conducono sulla misteriosa isola di Artica: un'isola che tutti credevano disabitata, dove hanno trovato rifugio creature di varie specie, che hanno l'aura e la sfruttano per vivere serenamente in armonia con la natura. 
Lì, Lena scopre molte verità nascoste sul proprio passato e sul mondo in cui vive. Come cambierà la sua visione della realtà? Da quale parte deciderà di schierarsi? E riuscirà a portare a termine, insieme a Kit un ragazzo incontrato ad Artica, la missione che, secondo un'antica profezia, dovrebbe compiere per salvare se stessa e l'isola dal terribile Spettro che li minaccia ? 
Lena, la protagonista, affronta durante la storia una maturazione che la induce ad abbracciare nuove consapevolezze, a diventare migliore, più altruista, allontanandosi dalla ragazzina viziata che era quando viveva a Nordica: una promettente campionessa sportiva la cui vita ruotava soltanto intorno ai suoi successi. 


Kit, il ragazzo che diventa il suo compagno di avventure, è un personaggio che mi è piaciuto molto. Un amico sincero e affidabile, un ottimo alleato, coraggioso e sempre pronto a difenderla e affiancarla nelle avversità. 



Il genere distopico non è un genere semplice da affrontare: si rischia spesso di cadere nei cliché, di narrare topos ripetitivi che rendono il libro poco interessante e piuttosto trito. 
Tuttavia, Il segreto di Artica mi ha sorpresa, perché contiene i classici elementi di un libro distopico - un mondo alternativo, apparentemente perfetto, che in realtà si regge su una montagna pericolante di bugie che il governo tenta di inculcare alla popolazione - ma ad essi si aggiunge una forte componente fantastica, che è la vera particolarità del romanzo. 
Dando prova di un'esplosiva fantasia, le autrici hanno ideato un universo ricco di personaggi, avvenimnti e ambientazioni dalla forte potenza immaginativa, costruendo un mondo e una storia che trasporta il lettore con una narrazione serrata e lussureggiante. 
Credo ci sia bisogno di romanzi ricchi come questo, perché stimolano la fantasia, cosa essenziale soprattutto nell'epoca contemporanea, caratterizzata dall'abuso dei social, che divorano il tempo e l'immaginazione specialmente dei più giovani.

"Il segreto di Artica" è un appassionante romanzo per ragazzi che riesce a raccontare, tramite una potente metafora fantasy, le problematiche della nostra società. 
Un'esortazione ad amare la propria unicità e a non nasconderla, a non appiattirsi, uniformandosi agli standard che i mass media propongono, ma essere sempre piccole luci, brillanti nella notte imperante. 


Ad Artica ogni diversità deve essere distrutta, cancellata, minaccia l'ordine delle cose. Nel nostro mondo non ci sono leggi che ci impediscono di essere come siamo - anche se non bisogna dimenticare che, ancora oggi, in molti paesi, si rischia di essere puniti per un'idea o un comportamento dissidente - tuttavia, persino quando si vive in una condizione di apparente libertà, non è mai facile comportarsi seguendo le proprie convinzioni personali o manifestare il proprio io interiore, perché il rischio è quello di essere derisi e dover fronteggiare l'emarginazione dei coetanei. 
Soprattutto nella difficile fase del passaggio dall'infanzia all'età adulta, non è raro tentare di eclissare la propria personalità per essere accettati dagli altri, e libri come questo sono importanti perché evidenziano quanto, invece, sia importante costruire sé stessi indipendentemente dal giudizio altrui.