giovedì 10 giugno 2021

"Si può fare!" di Isabella Di Leo


"Si può fare!" è una graphic novel di Isabella di Leo, pubblicata dalla casa editrice Beccogiallo, incentrata sull'ambizioso progetto di ricostruire il sodalizio artistico tra Mel Brooks e Gene Wider, ripercorrendo le varie tappe che li hanno indotti a scrivere e produrre il film "frankestein Junior". 

Per la realizzazione di una graphic novel così impegnativa l'autrice si è servita di numerosi documenti, e nel saggio introduttivo dell'opera descrive il suo lavoro di ricerca, raccontando l'origine di questa insolita passione che ha scelto di condividere con i suoi lettori. 

Mel ha sempre avuto il sogno di diventare un regista, desiderio contrastato dalle avversità e dalle difficoltà tipiche dell'ambiente cinematografico. Quando incontra l'aspirante attore Gene, in cui riconosce il suo stesso animo tormentato, decide di dargli un'opportunità. Nel momento in cui Gene gli propone il progetto di Frankestein Junior, Mel è indeciso perché teme che possa rivelarsi un fiasco. Oltretutto, alcune idee gli sembrano proprio bislacche: Gene vuole fare il film in bianco e nero, ad esempio, e questo dettaglio sembra terribilmente anacronistico. Eppure, Gene ha una mente brillante e le sue intuizioni sanno rivelarsi geniali. Mel, dopo lunghe meditazioni, decide di dar fiducia al suo progetto. Tra ostacoli e risate, daranno vita insieme ad uno dei più grandi capolavori del cinema di sempre.


I due protagonisti sono personaggi dai caratteri molto diversi. Mel Brooks è sboccato, un pò volgare, schietto e sincero tanto da risultare a volte persino scortese. Gene Wilder, più raffinato e gentile, di solito controbilancia gli slanci emotivi e i crolli nervosi di Mel. 
Sono due personaggi che si equilibriano e si controbilanciano, capaci di sostenersi a vicenda e aiutarsi nelle difficoltà. Anche quando hanno dei diverbi riescono sempre a riconciliarsi.

Mel e Gene sono disegnati con tratti molto diversi, come se provenissero da due universi differenti: questo aumenta maggiormente la sensazione del lettore di trovarsi di fronte a due uomini molto dissimili, dalla personalità quasi inconciliabile, che tuttavia riescono sempre a vincere ogni diverbio. 


Sono entrambi ebrei e, inizialmente, è la sola cosa che hanno in comune. Quando scoprono che anche la passione per il cinema li unisce scelgono di provare a lavorare ad un film insieme, sforzandosi di unire le loro idee opposte e ottenere un prodotto che possa piacere ad entrambi e soddisfare le loro divergenti esigenze. 

L'importante, quando si lavora ad un film, è circondarsi di persone che credono nel potenziale dell'idea e capaci di offrire incoraggiamento e sostegno, che è la base del rapporto tra Mel e Gene. 
Anche quando manca loro il supporto da parte di colleghi e affetti familiari, non smettono mai di costituire per l'altro una spalla solida a cui appoggiarsi.

L'autrice dipinge così il ritratto di due uomini appassionati e profondamente innamorati della loro idea, uniti da un sogno e di un desiderio di farcela a tutti i costi, capaci di tutto pur di portare avanti con determinazione la produzione di un film originalissimo, credendovi fermamente nonostante i pronostici negativi. 

Isabella di Leo narra la storia di due autori che deve servire come memento per tutti: bisogna avere uno scopo nella vita e cercare la propria realizzazione personale in ambito professionale, per sentirsi soddisfatti del proprio percorso e non avere rimpianti, senza lasciarsi mai alle spalle idee morte e progetti incompiuti, che potevano essere w non sono stati. 

Nessun commento:

Posta un commento