Sara, Ivan e Leo sono tre ragazzini che, grazie all'uso di una mappa, partono alla ricerca di un tesoro. Scoprono che il tesoro non esiste e che sono stato presi in giro da alcuni compagni, eppure trovano comunque qualcosa: tre ciondoli, apparentemente privi di valore. Ma su di essi sono incise delle rune, in grado di conferire a chi li indossa grandi poteri.
A seguito di un incontro fortuito con un misterioso individuo che salva loro la vita dall'annegamento e che si rivela essere Loki, il leggendario Dio degli inganni, i tre protagonisti vengono coinvolti in un'appassionante avventura alla ricerca di un tesoro molto più grande di quello che cercavano all'inizio. I ragazzini si confronteranno con un animo inaridito dall'avidità, tema sul quale il libro invita a riflettere.
Il libro sin dalla copertina si presenta molto particolare. Il drago sullo sfondo, con la sua figura cupa, simboleggia il male in agguato alle spalle di Loki, personaggio che è figura di ciascun uomo: rappresenta infatti l'umanità in bilico fra il desiderio di conquista di un bene materiale -una bocca affamata che reclama il suo gelido nutrimento senza saziarsi mai- e l'aspirazione a guardare avanti, verso i reali tesori della vita, come gli amici, che valgono più di gemme e rubini.
Non è sempre facile distinguere bene e male e discernere i giusti desideri: sono concetti che possono confondersi, ma il cuore conosce sempre la verità.
E i protagonisti saranno chiamati ad ascoltare quella verità.
Libro per bambini solo in apparenza, "Loki e il drago del lago Gerundo" è un racconto profondo, che tramite la metafora fantasy invita a meditare su argomenti importanti, e lascerà a bocca aperta i piccoli lettori dinanzi ad un finale del tutto inatteso.
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