giovedì 2 aprile 2020

"Il piccolo isolazionista" di Tommaso Labranca



"Mi fanno paura solo le menzogne e l'ignoranza e questa paura determina il mio isolazionismo. 
La mia asocialità nasce assurdamente dal desiderio di socialità globale e dalla continua negazione di questa aspirazione" 


Il piccolo isolazionista, definito da Labranca 《la cosa migliore che abbia fatto in vita mia, il mio capolavoro》 è un libro del 2006 in cui l'autore, con sguardo cinico e disincantato, studia la società contemporanea. 
In particolare analizza la funzione dei social media, strumenti nati per comunicare e accorciare le distanze fra le persone ma che paradossalmente invece le rendono ancora più sole.
Il sottotitolo "Prolegomeni ad una metafisica di periferia" allude al protagonista del libro (anche autore e narratore) che è "un uomo periferico", un uomo fondamentalmente solo -un isolazionista, appunto- che si muove ai margini della vita stessa, senza voler- o riuscire a - farne parte. "Il piccolo isolazionista" è un libro ambiguo: l'autore spiega i falsi ideali del suo mondo con spietata ironia, mettendone in risalto le contraddizioni, e racconta la propria vita, immersa in una solitudine tanto sublime da avvicinarsi alla poesia, così ineluttabile da sembrare un destino. 

La narrazione della vita del piccolo isolazionista -alias Labranca- si intreccia con i testi delle sue canzoni preferite: il tempo è scandito dalle novità musicali, i momenti sono legati ai ricordi di brani ed album.
Il libro, construito su un intreccio di contraddizioni, sventra la società ed esibisce dinanzi al lettore il cuore inaridito di un'umanità mercificata, orientata al consumo e all'isolamento sempre maggiore dei singoli, spesso concentrati in attività inutili e ripetitive.

Ormai la vita è lutto, riflette Labranca osservando la sua esistenza piatta. Anche la musica è vuota, non ha senso, i testi sono privi di significato, le melodie ricordano una caduta negli abissi. Solo l'infanzia era pura e bianca, soltanto a quel tempo la vita era bella e innocente. 


Tommaso Labranca è stato senz'altro uno degli intellettuali più brillanti, originali e irriverenti degli ultimi tempi, anche se purtroppo non ha mai avuto il successo che meritava. "Il piccolo isolazionista" è un'opera quanto mai attualissima, ancora oggi, a tredici anni dalla sua pubblicazione.

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