"I rovi, la mora, lo specchio, il camminare" è la seconda raccolta poetica della giovanissima Gabriella Nicole Valeria Napolitano, pubblicata da Volturnia Edizioni nel dicembre 2018, nella terza serie della collana "La stanza del poeta". Il libro si divide in quattro sezioni senza titolo, numerate da zero a tre.
I versi sono liberi e frammentati, i componimenti sembrano accogliere in sé più voci- arrabbiate, nostalgiche, malinconiche- che esprimono tutte le anime dell'autrice, le quali si esibiscono davanti al lettore come attori su un palcoscenico, di volta in volta inquadrati dai riflettori.
La raccolta ha il sottotitolo "Il canto dei morti" e la morte ha infatti un ruolo rilevante: è vista come un'amica taciturna e misteriosa, capace di mutare il paesaggio con la sua ombra e influenzare l'atmosfera con il suo passare.
L'autrice ne ha visto i passi e questo ha inciso profondamente sulla sua sensibilità, una sensibilità capace di percepire le più sottili vibrazioni del mondo che cerca di mostrarci con immagini preziose e concrete:
il canto di un'anima trapassata che si interroga sulla vita finita, fra rimorsi e rimpianti, una foglia che cade, un poeta che vagabonda perché il suo animo è nato per errare, uno specchio rotto.
La vita e la morte sono presenze concrete, in queste poesie, voci reali che danzano insieme con armonia, in bilico sull'abisso della nostalgia.
Ma questa non è una raccolta poetica improntata al pessimismo. Anzi, questi versi vibrano di speranza e invitano il lettore a farsi strada anche nella nebbia, perché "nella vita vale la pena tentare."
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