《Non riesco più a sopportare questa fame che mi tormenta, non riesco più a sopportare di sentire le vostre vene che pulsano, il sangue che vi scorre e ribolle dentro e che mi chiama! Non sapete cosa si prova, [...] non lo sapete!》
Si calmò un momento, lo sguardo puntato sui suoi piedi e i pugni stretti, quadi a ferirsi. 《Non riesco più a non farvi del male.》
Korman le si fece davanti in tutta la sua stazza. 《Calmati Kara, non hai fatto del male a nessuno per anni e sono sicuro che non ce ne farai mai.》
La rassicurò, la grande mano ad avvolgerle una spalla. [...] Aria l'abbracciò improvvisa, un abbracio confortante, pieno di affetto. 《Come mi dicesti tu quel giorno: vedrai, andrà tutto bene.》
In un immaginario universo fantastico abitato da creature come oracoli e vampiri, secondo le antiche leggende un uomo malvagio, "il caduto", desidera sfuggire all'eterna prigionia alla quale è stato condannato. Per farlo ha bisogno di bere il sangue di una fanciulla, che è l'unica ad avere il potere di spezzare la sua maledizione, grazie ai poteri ereditati dagli antenati.
Il suo nome è Katherine, ma non è sola a fronteggiarlo: vari amici ed alleati la aiuteranno a sfuggire al caduto, ma quando neppure loro potranno più aiutarla, dovrà contare unicamente sul proprio ingegno. Riuscirà a salvarsi?
"L'erede di Jaya", libro primo de "Le Cronache delle Terre Nuove" è un fantasy di Elia Baldanzi. Prima di essere uno scrittore, l'autore è un disegnatore e questo si percepisce molto dalla lettura: luoghi e personaggi sono infatti descritti con cura, come se l'autore tratteggiasse i singoli dettagli davanti agli occhi del lettore.
La narrazione mi è piaciuta, è scorrevole, fluida e permette al lettore di calarsi totalmente nelle anime dei protagonisti. Particolarmente caratterizzata è la figura di Katherine, mostrata non solo nel suo essere un'eroina, ma anche nella sua natura di donna, e mostrata con le sue debolezze.
Tuttavia non ho apprezzato la presenza di numerosi personaggi troppo difficili da ricordare. Inoltre l'intreccio della storia mi è sembrato un po' complesso per essere chiaro, e coesistono nello stesso romanzo elementi fantastici secondo me troppo diversi per essere conciliabili. Credo però che il dinamismo della storia sia un punto di forza, capace di rendere l'opera apprezzabile da un pubblico appassionato di high fantasy, un romanzo nel quale guerra e romanticismo si mischiano.
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