martedì 27 luglio 2021

"Il furto del secolo" di Daniele Nicastro


"Il furto del secolo" è un giallo storico per ragazzi pubblicato da Einaudi, scritto da Daniele Nicastro, autore di numerose opere di successo dedicate soprattutto ad un pubblico giovane. 
Sempre per Einaudi ha pubblicato "Grande" e "Stalker". 

Il romanzo, ambientato nel 1911, a Parigi, e ipotizza che, in una calda giornata di Agosto, un ignoto ladro sia riuscito a sottrarre al Louvre il suo quadro più famoso: la Gioconda! Come è possibile che nessuno se ne sia accorto? E chi può essere stato? Un professionista oppure il più comune dei ladri?
La polizia brancola nel buio, subendo le pressioni della stampa e della gente indignata. A tutti sembra intollerabile che un'opera così preziosa sia stata rubata con facilità. 

-Com'è possibile che i custodi non abbiano visto niente? 
-Proprio la Gioconda, la più custodita del musero!
-Che sia uno scherzo per dimostrare la scarsa sorveglianza?

I sospettati, sempre più numerosi, si accusano l'un l'altro, l'atmosfera è sempre più tesa ed è facile dubitare di chiunque,  persino dei dipendenti più fidati del museo. 
Ma non solo: anche personalità importanti finiscono sulla lista dei probabili autori del furto, tra cui il poeta Apollinaire e il povero Picasso. Chi può essere riuscito in un'impresa che sembra impossibile anche solo da concepire? 
In questo clima di confusione generale e dubbio, si incontrano Alfio e Amèlie, due ragazzini completamente diversi - figlio di immigrati italiani lui, figlia del direttore del museo lei - che, accumunati dal desiderio di scoprire la verità sull'intricata faccenda -a loro parere gestita malissimo dagli adulti- decidono di iniziare una propria personale indagine per individuare il colpevole. Riusciranno nel loro ambizioso obiettivo? 

Parlando con la ragazza scoprì che nonostante le difficoltà avevano almeno una cosa in comune: il mistero del furto. 

Le amicizie possono nascere in molti modi diversi:  da un'affinità elettiva, da un interesse comune, persino da un'iniziale rivalità. Tra Alfio e Amèlie, questo legame si instaura perché entrambi vogliono scoprire chi ha rubato La Gioconda. 
Tra i due, però, non si stabilisce subito un'innata fiducia, anzi.
Alfio, figlio di un immigrato italiano che ha lasciato il Piemonte in cerca di fortuna, è abituato all'emarginazione e ai pregiudizi della gente, spesso bersaglio di commenti sprezzanti e poco carini.

"Gli italiani come te li conosco, credimi. Non rispettate le regole e basta una gonna per farvi perdere la testa."

Quando incontra Amèlie, ragazza della buona società, teme di non poter instaurare con lei un'amicizia perché immagina che sia come tutti gli altri: una persona di facili giudizi che non rivolge la parola a chi non appartiene al suo medesimo status sociale. Tuttavia Amèlie, dopo una prima reticenza, si rende conto che Alfio è molto diverso da come aveva immaginato che fosse un immigrato. È brillante, gentile ed educato.

Per entrambi avvicinarsi rappresenta una notevole sfida: devono allontanarsi dalla propria "comfort zone" e dai propri preconcetti per aprirsi con sincerità. Inoltre, il furto rappresenta un'ulteriore difficoltà perché il loro rapporto deve anche costruirsi sulla convinzione che l'altro non sia in qualche modo coinvolto. 
Man mano che la loro amicizia si rafforza, i due giovani si scoprono simili e si raccontano le reciproche storie, facendosi dono l'un l'altra dei propri mondi interiori e delle esperienze vissute, scoprendo così che la diversità può diventare una ricchezza da condividere e non un muro invalicabile. 

"-Sul serio, dimmi qualcos'altro di te- insistette lui. 
Amèlie non si tirò indietro. Gli raccontò della rigidità di sua madre (ossessionata di etichetta e buone maniere), delle compagne di scuola, che era stato il padre a trasmetterle l'amore per l'arte e che sognava un giorno di lavorare al museo del Louvre. 
Alfio ricambiò con le storie del trasferimento a Parigi, della vita in un quartiere difficile, del sorriso che era sparito dalla faccia del padre e delle rughe che invece erano apparse su quello della madre. In effetti le confidò più di quanto aveva immaginato, tanto da abbandonare i sospetti per godersi la compagnia della nuova amica."

In un romanzo breve ed incalzante, Daniele Nicastro ricostruisce meravigliosamente - con un linguaggio semplice ma efficace - una suggestiva Parigi dei primi anni del Novecento e riesce a coinvolgere il lettore in un piacevole clima di tensione, proponendo un vasto scenario di personaggi tra cui è impossibile individuare il colpevole prima della fine. 

In questo giallo dal ritmo serrato, Amèlie e Alfio indagano insieme per scoprire la verità dietro il furto della Gioconda, ma ciò che trovano, durante la loro ricerca, sarà qualcosa di ancora più prezioso, un tesoro dal valore inestimabile: una bellissima amicizia. 

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