domenica 12 settembre 2021

"Loki: Agente di Asgard" omnibus Panini Comics

"C'è una storia ovunque guardi."

"Loki: Agente di Asgard" è un omnibus dalla copertina rigida, di grandi dimensioni e con pagine patinate, interamente a colori, che raccoglie tutti gli espidodi di uno degli archi narrativi più lunghi dedicati a Loki,  scritta da Al Ewing e illustrata da Lee Garbett e Simone Bianchi.

Loki, dopo aver sconfitto il proprio passato ed essere rinato in una nuova forma, ha stretto un patto con la madre Freya: svolgerà varie missioni nei vari mondi, compiti quasi impossibili per chiunque altro, ma realizzabili per il dio dell'inganno.
In cambio di ogni mansione svolta Freya cancellerà una macchia dal suo passato. Così facendo, Loki spera di crearsi un futuro nuovo, di donare al mondo un'immagine rinnovata di sé  affrancandosi da tutto ciò che è stato.
Durante la sua avventura incontra vari personaggi: figure già molto note come suo fratello Thor e altre meno conosciute come Sigfrido, Lorelei e Amora, ma soprattutto conosce Verity Wills, una ragazza a cui è impossibile non dire la verità, perché sa capire quando il suo interlocutore mente.
Il  percorso di redenzione, tra difficoltà, alleanze e scontri procede bene, finché arriva dal passato un altro Loki, che conosce benissimo ogni istante di tutte le sue varie esistenze, per assicurarsi che il futuro che ha visto possa realizzarsi.
Per cambiare davvero, Loki dovrà sconfiggere l'unico nemico in grado di astacolarlo: sé stesso.

"Agent of Asgard" è una saga sorprendente e adrenalinica, la battaglia interiore e metaforica di Loki tra le sue  mille versioni di  e tutti i suoi futuri possibili.  Quale personalità sceglierà il dio nato dal caos? Quale ruolo deciderà di interpretare nel palcoscenico personale dove mette in scena la sua incredibile storia?

Dal punto di vista grafico, il volume è un autentico gioiello: tavole  di grandi dimensioni, dai colori a volte vividi e brillanti, altre volte cupi e matti per evidenziare  le atmosfere delle varie sequenze narrative.
I volti risultano realistici ed espressivi, bellissimi nella loro verosimiglianza.

La saga è sicuramente Loki centrica, ma grande spazio viene lasciato anche agli altri personaggi dell'universo Marvel, in particolar modo a quelli legati alla mitologia norrena, e quindi ad Asgard e ai Nove Mondi.

Un ruolo importante è dato a Thor. È il fratello adottivo di Loki, e poiché per lui non c'è niente di  più importante della famiglia, gli dà l'affetto che riserverebbe ad un fratello di sangue., nonostante spesso non sa se fidarsi di lui. Perché non può essere mai totalmente sicuro della sua fedeltà. Anche quando è dalla sua parte, infatti, Loki non lo mette mai a conoscenza di tutti gli aspetti dei suoi piani: l'impulsività del dio del tuono potrebbe mandarli a monte. Lui  invece mantiene sempre la sua freddezza, sa esattamente da dove parte e dove desidera arrivare, e ci arriva con ogni mezzo. Il doppiogioco è la sua quotidianità, e comprendere i suoi complessi piani non è sempre facile. Thor  non cerca di capirlo, ma spesso sceglie di dargli fiducia. Perché, lungi dall'essere solamente forte, è anche un eroe coraggioso che  conosce i suoi limiti, sa seppellire le rivalità per combattere di fianco al fratello ed è disposto a mettersi contro i suoi stessi genitori, per le battaglie che ritiene giuste.

Verity Wills è il personaggio più importante della storia. Abitante della terra, possiede la straordinaria facoltà di capire sempre quando le persone mentono. Intrigato dal suo potere, Loki le mostra sinceramente quello che è, diventando il suo unico amico.


Questo volume offre uno stralcio dei mille aspetti di Loki: uomo e donna, bambino e ragazzo, persino animale. Assumere diverse fattezze gli risulta semplice, in virtù della sua natura divina. Ma i suoi capelli e i suo occhi non cambiano, specchio di una personalità che resta sempre uguale.

"Trasformarmi in me stesso non è un problema. Posso trasformarmi in qualunque cosa, a patto che sia io."

La comparsa del  vecchio Loki - la figura del passato, incasellata nel ruolo di nemico, nemesi degli dei - che gli profetizza ciò che diventerà, lo turba profondamente. 


Lo scopo del nuovo Loki è cambiare, diventare  buono, un dio di trucchi e magie, ma non più portatore di morte e distruzione.
E se avesse ragione il vecchio Loki, quando sostiene che, per quanto possa sforzarsi, la sua fama lo precederà sempre, impedendogli di essere visto  diverso da ciò che è sempre stato?

"Ho provato a cambiare... l'ho fatto... ma non è valso a niente. perché anche se il dio delle bugie non è il dio del male... resta sempre il dio delle bugie. E non saremo altro che questo! Un bugiardo in una terra di verità! Un imbroglione in un mondo di onesti! Mai creduto, mai accolto! Mai uno di loro!"


Quella del "Loki malvagio" è una storia antica, perfino prevedibile, perché gli stereotipi sono duri a morire.

"Sei il dio delle bugie e non sarai mai altro. Accetta il tuo ruolo. Prendi la tua corona. Diventa quello che tutti vogliono. Goditi la sicurezza di fare quel che ci si aspetta. In fin dei conti, è meglio di niente."

Perché le persone amano così tanto gli stereotipi? Perché i preconcetti consentono la comodità di formulare sul prossimo un giudizio rapido e prevedibile, di inquadrare la complessità di una persona e ridurla a qualche caratteristica macchiettistica tipica della sua etnia, del suo sesso oppure, come nel caso di Loki, specchio delle sue azioni del passato. Non c'è punizione che possa lavare il peccato, non esiste cella in cui trovare redenzione: ogni pena è solamente umiliante, non ha l'ambizione di migliorarlo, nessuno si aspetta che succeda. Una verità che Loki non è contento di conoscere, ma che non può negare e che lo ferisce profondamente.
Ma se è vero che Loki è un dio diverso da tutti gli altri dei, è anche vero che è noto come "il dio ribelle". Allora non deve sorprendere la sua disobbedienza a lasciarsi incastrare nel futuro che gli altri hanno preparato per lui... neppure se chi lo ha immaginato è una diversa versione di sé stesso.

Loki è l'unico personaggio del tutto estraneo al mondo di Asgard, strappato da Odino al caos -nella versione della mitologia norrena- oppure portato via dai suoi nemici, i giganti di ghiaccio. Nel volume si ammicca ad entrambe le versioni della storia, che mantengono come punto comune l'estraneità di Loki alla corte asgardiana.

"Il figlio disprezzato di un nemico sconfitto, portato alla corte di Odino, come un animale domestico, mai apprezzato. Mai amato..."



Quindi è perfettamente normale che sia proprio lui il simbolo dell'elemento imperfetto, destinato a far crollare la perfezione divina su sé stessa e portare l'avvento del Ragnarock, la fine dei mondi. Ma la fine può forse essere la prima parola di un nuovo racconto.

"L'uomo con gli occhi che ridono è Loki... e ieri era il dio della discordia. Era egoista e pieno di sensi di colpa, dedito quasi esclusivamente al profitto materiale e al suo benessere. Ma la cosa che l'oscuro principe di Asgard agognava di più... era cambiare. E lo ha fatto."

Odiare Loki è impossibile: anche nella peggiore versione di sé stesso, resta il più abile mago della parola, capace di incantare con trame sempre nuove e ricche di sorprese, narratore e protagonista delle sue storie.

Il dio dai mille volti e dai mille nomi accompagna il lettore in questa lunga saga a lui dedicata, che però è soprattutto una dichiarazione d'amore al potere della narrazione e alla magia delle storie, potenza generatrice dell'uomo sin dalla notte dei tempi, nutrimento dell'anima capace di rendere valorosi i guerrieri in battaglia e di dare alle persone un domani e una ragione per cui combattere ogni singolo giorno.
In questo caso la storia invita il lettore a combattere per cercare di diventare la versione migliore di sé, liberandosi dal giogo delle aspettative altrui.


"Una bugia è una storia. Tutto qui. Possiamo riscrivere le nostre storie. Tutti noi. Scrivere il nostro lieto fine. La nostra ridefinizione. Non dobbiamo essere quello che ci dicono di essere."

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