giovedì 16 settembre 2021

"Cose da non fare se diventi invisibile": il nuovo romanzo di Ross Welford

 Ross Welford, pluripremiato scrittore per ragazzi, è autore dei fortunati ed apprezzati romanzi "In viaggio nel tempo con il criceto" e "Il ragazzo di mille anni".

"Cose da non fare se diventi invisibile" (What not to do if you turn invisibile) è il suo ultimo romanzo, pubblicato in Italia dalla casa editrice HarperCollins, da oggi in libreria.


Le scuole medie possono essere un inferno, soprattutto se non fai parte della strettissima e dorata cerchia dei ragazzi popolari e non riesci a rientrare nella grande sezione degli anonimi, che passano inosservati. Lo sa bene la tredicenne Ethel, che vuole evitare assolutamente di assomigliare a tipi come Boyd, un ragazzino biondo che cerca sempre di attirare l'attenzione e che tuttavia non si rende conto di non risultare simpatico a nessuno.

"Boyd è arrivato nella nostra classe all'inizio della seconda media. Non conosceva nessuno, quindi mi sarei aspettata che tenesse un profilo basso, invece no. E sono convinta di una cosa: pensava che sarebbe stato divertente [...] ma direi che non è andata come sperava lui."

Nonostante i suoi tentativi di mantenere un basso profilo, Ethel viene spesso presa in giro per l'acne che le copre il viso.

"La mia strategia di tenere un profilo basso a scuola ha avuto scarso successo. Mi conoscono tutti come la Ragazza Acne. Fino a quel momento gran parte delle cattiverie era stata riservata a Elliot Boyd, e a me stava bene. Se non fosse che poi sono diventata un bersaglio anch'io."

L'unico a trovarla simpatica è proprio Boyd, con il quale, tuttavia, Ethel non vorrebbe avere molto a che fare, anche se non lo allontana mai per non essere scortese.
Quando, per l'ennesima volta, viene definita "Faccia da pizza" inizia a provare tutti i rimedi possibili per far sparire l'acne: prova decotti acquistati online su siti di dubbia fama, beve tisane all'ortica, toglie dalla sua dieta i cibi più grassi, fa tante passeggiate all'aria fresca come le suggerisce la nonna.

"Acne a dodici anni? Lo so, è un pò presto. Persino il dottor Kemp ha detto che la mia età si colloca "all'estremità più precoce dello spettro" anche se non è questo il dato anormale. No, "anormale" è un termine da riservare proprio alla mia acne: quella sì che si trova "all'estremità più grave dello spettro". Che poi è un modo gentile del nostro medico di famiglia per dire: 《Caspita, ti è andata proprio male. 》[...]
Il punto è che mi serviva un piano per sbarazzarmi dell'acne, ed è stato così ch i lettini solari e la medicina cinese sono entrati nella mia vita."

Niente però sembra migliorare la situazione. Disperata, Ethel si procura, presso un negozio di bellezza in chiusura che sta facendo una svendita dei macchinari, un lettino abbronzante che le viene letteralmente regalato, perché troppo vecchio per essere venduto. Con l'aiuto di Boyd lo porta a casa e lo nasconde nel garage. Mentre sua nonna è impegnata con le commissioni in parrocchia, decide di provarlo.
Non ottiene i risultati sperati ma, quando ne esce, qualcosa è cambiato. L'acne è scomparsa... ma con essa tutto il resto: Ethel infatti è diventata invisibile.
Sarà proprio Boyd il primo a cui confesserà la propria terribile situazione, e questo segreto li unirà inducendoli a stringere un'inattesa amicizia che però, sulle prime, sarà veramente difficile da costruire.

Ci sono libri per ragazzi che riescono a rapire l'attenzione del lettore sin dalla prima pagina: è il caso di questo romanzo di Welford, che mi ha conquistata sin dalla copertina, luminosa e fresca come gli anni della giovinezza.

La storia inizia in medias res nel momento in cui Ethel, uscendo dal lettino abbronzante, nel quale si è addormentata e dove è rimasta più tempo del dovuto, scopre di essere diventata invisibile. Solo successivamente la narrazione va a ritroso, narrando l'antefatto e spiegando la coencatenazione di eventi che l'ha portata a quel preciso momento.

Ethel, narratrice della storia, si rivolge direttamente al lettore, richiamandolo spesso a fare attenzione a vari dettagli, come se gli stesse raccontando personalmente la sua insolita avventura. Avvicinandosi allo stile del resoconto diaristico, riporta i suoi pensieri e i suoi timori, esponendo una versione molto soggettiva e simpatica degli eventi narrati.
Sebbene abbia una storia familiare non semplice alle spalle - sua madre è venuta a mancare quando era molto piccola, non sa assolutamente niente di suo padre, vive con la nonna e a volte si reca in visita dalla bisnonna in cura presso una casa di riposo, non vive drammaticamente la sua situazione ma la sua unica preoccupazione è quella di essere una ragazza normale, accettata e ben integrata fra i coetanei.

Purtroppo non tutti hanno le stesse abilità sociali che di solito vengono apprezzate tra gli adolescenti, e quindi ben presto si ritrova isolata. Convinta che eliminare il problema fisico per cui viene derisa possa risolvere i suoi disagi, dedica tutto il suo tempo libero alla ricerca di un rimedio, anche se questa ricerca spesso offusca i suoi pensieri e le sue priorità.

Infatti, concentrata sul suo problema estetico, Ethel non si rende conto che nella vita è più importante cercare un amico capace di offrire aiuto e supporto morale, una persona disposta a condividere pensieri e desideri, piuttosto che desiderare disperatamente l'ammirazione altrui solo per come si appare esteriormente.

La stessa Ethel, accecata dalle prese in giro e dai pregiudizi dei compagni, insieme agli altri si trova a ridere di Boyd. Nonostante non condivida le loro idee perché secondo lei è un ragazzo molto buono e gentile, si vergogna di essere sua amica e di essere vista con lui perché teme di essere giudicata negativamente.

"《Quel... quel ciccione non è il mio ragazzo! Non è nemmeno mio amico. Non mi piace per niente. Non piace a nessuno. E' una scocciatura e basta. Lo odio. Mi sta addosso come una puzza. 》
L'ultimo commento è un colpo basso. Boyd sarà anche fastidioso, ma gli sono stata abbastanza vicino da sapere che non si merita il soprannome Fetor Boy.
[...] Vedo Boyd con la coda dell'occhio, il vassoio in mano, ed è abbastanza vicino da aver sentito le mie parole.
Non ho bisogno di avvicinarmi per sapere che ha l'aria triste e confusa. [...]
Mi odio."

Un altro argomento molto importante che viene trattato nel romanzo è il rapporto della protagonista con la nonna e la bisnonna: esso diventa occasione di confronto fra due generazioni che hanno modi di pensare molto diversi, ma che possono costruire solidi legami. Intrecciare e mantenere relazioni con gli anziani è importante per i più giovani, perché li aiuta ad osservare la vita da un altro punto di vista.

"Cose da non fare se diventi invisibile" è un romanzo particolare ed intenso, divertente ma soprattutto toccante, una storia di formazione e di scoperta di sé stessi, delle proprie radici e della propria interiorità, che troppo spesso si cura poco a favore della sterile apparenza, persi nella ricerca di una perfezione impossibile che rende l'anima sempre più vuota.

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