venerdì 17 settembre 2021

Il Detective fantasma - Review Party

"Credevo che il destino migliore fosse la normalità, come se esistesse. Come se fosse davvero desiderabile."

"Il detective fantasma" è un romanzo di Vanessa S. Riley, pubblicato dalla casa editrice Fanucci. Prossimamente, dal libro sarà tratta una serie televisiva.


"Capita a tutti di morire. A Jack Wyte era capitato una decina di mesi prima a causa , in definitiva, di un disguido burocratico. [...] Era stata una strana faccenda, il genere di faccenda che quando ti chiedono "Come sei morto?" ti dà il diritto di rispondere: "È complicato."

Così viene presentato il protagonista, fantasma di un poliziotto che si è lasciato alle spalle un matrimonio fallito, un curriculum di padre poco presente e l'amore di una donna conosciuta poco prima della dipartita, con cui non ha potuto vivere.
Tuttavia, il suo lavoro era l'unica cosa che gli riuscisse bene, per questo l'uomo dei crocevia - in un certo senso, il "direttore" del mondo dell'aldilà - gli chiede di indagare su una serie di omicidi che non sarebbero dovuti avvenire e che hanno causato tantissimi problemi burocratici all'altromondo. Chi è stato a commetterli? Come mai la morte dei defunti non era prevista nei registri?
Jack inizia perciò ad indagare e la sua ricerca lo porterà ad incrociarsi con un teatro di personaggi grotteschi, disperati e soli come lui.
Riuscirà a risolvere il mistero prima che l'ignoto assassino colpisca ancora?

L'umanità è l'elemento focale del romanzo, cruda e forse priva di poesia, un'umanità fragile osservata nel dolore e nella difficoltà, per questo autentica. 

Fra tutti i personaggi viene presentato per primo, e spicca tra tutti, "l'uomo dei crocevia", figura che incarna un mefistofele quasi faustiano per la sua saggezza, ma privo della stessa volontà di ingannare gli uomini, rappresentato quasi come un bambino nella sua disarmante fragilità.

"C'era un motivo per cui il diavolo era sempre stato così caro all'umanità. Era come loro, l'espressione della loro stessa attitudine a sbaglire e fare stupidaggini. Era il genere di individuo che brucia la frittata, dice la cosa peggiore al momento sbagliato, mette il dito nella presa elettrica per vedere cosa succede."

Una creatura sovrannaturale al di là del bene e del male, che osserva l'umanità con la curiosità di uno scienziato. E proprio il suo atteggiamento insegna al lettore l'approccio giusto da mantenere durante la lettura del libro, ossia una sottile curiosità, sempre mantenendo il distacco e senza mai ergersi a giudice di qualsivoglia situazione si trovino a vivere i personaggi.

"In lui si intersecavano cielo e terra. Nel complesso, il nome che forse lo descriveva meglio era "l'Uomo dei crocevia."
Non perché davvero passasse le sue notti aspettando i viandanti agli incroci deserti, ma perché rendeva bene il senso del suo ruolo nel mondo: offriva una scelta."

Le relazioni fra i personaggi vengono mostrate più che descritte, e questo le rende particolarmente verosimili agli occhi dei lettori. 

Ad esempio il legame tra Giles e Lope, vampiri innamorati, non si esprime tramite atti di romanticismo e dichiarazioni, ma si palesa attraverso carezze gentili, sguardi premurosi e la costante disponibilità nei confronti dell'altro, da proteggere sempre a costo della vita. Un amore mai urlato eppure sempre profondamente sentito.

Jack Wyte, fumatore incallito e spesso avvinazzato, non incarna certo il classico protagonista integerrimo. Possiede più vizi che virtù, ma non si tira indietro dinanzi al lavoro, e proprio la sua determinazione lo contraddistingue.

L'autrice descrive figure immerse in un mondo di ombre e di fumo, un universo degradato di personaggi mai vincenti, ma che si sforzano di sopravvivere, nella vita come nella morte.
Personaggi modesti, intensi nella loro verosimiglianza, colti nella loro drammatica esistenza, individui che non cercano redenzione ma il cui scopo è la difficile riappacificazione con la propria natura ed i propri errori, accettandosi per ciò che sono.

Un romanzo brillante e non privo di carattere, dalla prosa ironica e scanzonata, a volte sboccata ma mai davvero volgare, che cattura il lettore il quale si scopre spaesato in una storia talmente sfaccettata e ricca di personaggi che riesce a suscitare l'immaginazione proprio come se ci si trovasse di fronte una serie televisiva.

L'elemento soprannaturale, metafora delle particolarità di ciascuno, diventa occasione di riflessione sulle fragilità umane e un inno alla bellezza della diversità.

Vanessa S. Riley ha dedicato Il detective fantasma "a chi non si integra nel paesaggio". E infatti si sofferma a descrivere i dettagli, gli angoli, le macchie, le imperfezioni che danno vera bellezza al tutto.

È un'opera che si è divertita a scrivere, e che voi vi divertirete a leggere. 

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