La casa editrice Fanucci, che da sempre pubblica storie capaci di far sognare i suoi lettori e che, grazie alle varie collane, va incontro ai gusti di un vasto pubblico, passando dal romance al thriller, negli ultimi mesi ha deciso di ampliare la sua offerta, accogliendo nel suo catalogo anche alcune opere a fumetti.
LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
Come lascia intuire il titolo, l'opera di Ruggieri, Watanabe e Milione è esattamente una rivisitazione a fumetti del celebre romanzo di Orwell.
Le tavole -colorate, grandi, con tratti ben delineati e sagome quasi fanciullesche, tuttavia ammantate di un alone cupo che sembra lasciar presagire il finale e che designa bene l'atmosfera negativa delle vicende - rispecchiano perfettamente il cuore dell'opera, ossia di una storia che, sebbene abbia apparentemente i toni e i linguaggi della fiaba, è in realtà un racconto con una profonda morale, capace di dare i brividi ancora oggi.
La storia segue le vicende di una fattoria i cui animali, dopo anni di lavoro, iniziano a riflettere sulla loro condizione. Sgobbano come schiavi da mattino a sera, e per cosa? Soltanto per andare incontro al sicuro macello? L'ingiustizia della vita che vivono mette d'accordo tutti gli animali sulla decisione di ribellarsi all'uomo, e di iniziare a gestire da soli la fattoria.
Inizialmente l'autogestione accontenta tutti, ma non passa molto tempo e i maiali, i più intelligenti, iniziano a desiderare sempre più potere. Con la lenta introduzione di subdule leggi, asserviscono gli altri animali al loro servizio: finiscono così per sostituirsi completamente agli uomini, di cui assumono i vizi e soprattutto la spietata cattiveria.
La storia -che, com'è noto, è una metafora della degenerazione dell'utopia comunista e di qualsiasi piccola comunità che, nata con le migliori intenzioni, finisce per corrodersi dall'interno a causa dell'avidità di chi ne fa parte - riesce, attraverso disegni e vignette, a non perdere l'impatto del racconto, un racconto che spiazza e turba anche a distanza di tanti anni dalla pubblicazione dell'opera originale, e che risulta tristemente sempre attuale.
LA CADUTA DI MACBETH
"La caduta di MacBeth" tinge la nuova collana "fanucci comics" di tinte oscure grazie ai suoi toni cupi e alle tinte dark.
Tavole prevalentemente buie, con spruzzate di rosso, invadono lo spazio, trasmettendo al lettore un senso di straniamento e inquietudine. Al contrario de "La fattoria degli animali" questo fumetto non è una rappresentazione pedissequa dell'opera originale, ma una reinterpretazione in cui l'autore, Federico Mele, racconta a modo suo il dramma di Shakespeare da una prospettiva originalmente introspettiva, in cui è lo stesso generale MacBeth a raccontare le vicende che determinano la sua discesa, fra tradimenti, visioni folli e combattimenti all'ultimo sangue.
Le vignette diventano dunque il riflesso dell'animo del protagonista che, bruscamente, riversa con impeto sul lettore una valanga di orrori e paure.
Un'opera appassionante per tutti i lettori, ma soprattutto la raccomando ai fan di Shakespeare i quali, sicuri conoscitori dell'opera originale, sapranno apprezzare le differenze e l'originalità della rivisitazione dell'autore.
Insomma, questi due volumi sono due eccellenti new entry per la nuova collana fanucci dedicata ai fumetti.
Un plauso va all'edizione: cartonati dalla copertina lucida e dalle pagine con un massiccia grammatura: belli non solo da leggere, ma anche preziosi da tenere in libreria.
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