giovedì 3 aprile 2025

"House of Ash and Shadow" di Leia Stone



Leia Stone, autrice bestseller nota per le sue saghe di fantasy romantico, torna con House of Ash and Shadow, il primo volume della serie Gilded City. Pubblicato in Italia da Leggereditore il 24 gennaio 2025, il romanzo unisce magia, mistero e un’intensa storia d’amore: gli ingredienti di un'opera ideale per chi ha amato i libri di Holly Black, Sarah J. Maas e Tereh Mafi. 

Fallon Bane è una ragazza su cui grava una terribile maledizione: il minimo contatto fisico le provoca un dolore insopportabile, rendendole impossibile sperimentare la vicinanza umana. Per questo, forse, è stata abbandonata, per poi però essere adottata da un coraggioso giovane vedovo che non aveva mai avuto figli con l'amata moglie defunta e che sentiva di avere dentro di sé tanto amore da dare. Per lunghi anni, l'uomo le ha assicurato una vita serena e felice, insegnandole ad apprezzare le piccole cose che il mondo può offrirle, e a non amareggiarsi troppo per quelle che non potrà avere. Ma quando lui si ammala gravemente, a causa di un graffio con un ramo incantato, Faloon, che ha sempre vissuto nascosta, decide di lasciare la sua vita isolata per cercare un guaritore, addentrandosi nella leggendaria Gilded City. Qui incontra Ariyon Madden, un ragazzo affascinante che si offre di aiutarla. Quando lui la sfiora durante il rituale di guarigione, accade l’impensabile: per la prima volta, Fallon non sente dolore.
Questa rivelazione sconvolge il suo mondo e attira su di lei l’attenzione di potenti Fae dalle intenzioni oscure. Per proteggerla, Fallon viene accolta all’Accademia di magia, dove scopre segreti sulla sua famiglia e sul potere oscuro che si nasconde dentro di lei. Mentre il destino della Gilded City si intreccia con il suo, la ragazza dovrà affrontare nuove minacce e un crescente sentimento per Ariyon, l’unico in grado di toccarla senza causarle sofferenza, l'unico che può farle sognare di avere tutte quelle cose che aveva temuto di non vivere mai, come le carezze, l'amore, l'intimità. 
Con uno stile scorrevole, House of Ash and Shadow è un romanzo che mescola abilmente elementi di fantasy, romance e mistero, creando una storia avvincente e ricca di fascino. 

Fallon Bane è una protagonista con cui è facile entrare in empatia: la sua maledizione, che le impedisce qualsiasi contatto fisico senza provare dolore, la rende vulnerabile ma al tempo stesso forte e combattiva. La sua crescita nel corso del romanzo è ben costruita, portandola da un'esistenza solitaria e segnata dalla sofferenza a un percorso di scoperta e consapevolezza di sé. Il legame con Ariyon Madden, il misterioso guaritore che sembra sfidare le regole della sua maledizione, aggiunge un’interessante tensione emotiva alla storia, rendendo il loro rapporto uno snodo centrale. 

L'ambientazione della Gilded City è uno degli elementi forti del romanzo. La città è un luogo intriso di magia, abitato da creature magiche e dilaniato da antiche rivalità. Anche l’Accademia di magia, che frequenterà Follon, nasconde dinamiche di potere e segreti che mantengono alta la tensione narrativa. Sebbene il worldbuilding possa risultare a tratti poco dettagliato, la capacità dell’autrice di creare atmosfere suggestive e coinvolgenti sopperisce a questa mancanza, lasciando presumibilmente spazio a futuri sviluppi nei prossimi volumi. 

House of Ash and Shadow è un libro che si inserisce perfettamente in quella categoria tanto di moda negli ultimi anni che è il romance fantasy, anche detto più praticamente "romantasy": il focus, almeno in questo primo volume, è proprio l'elemento sentimentale, anche se ben intrecciato ad una storia avventurosa e deliziosamente misteriosa. 
Seppur non particolarmente originale, l'opera si presenta come una lettura piacevole, che consiglio soprattutto ad un pubblico giovane, nonché ovviamente agli appassionati del genere. 
Infine, come non parlare della stupenda edizione con gli eleganti spray edges? Varrebbe la pena possedere questo libro già solo per la sua elegantissima estetica.

martedì 18 marzo 2025

"Un amore" di Dino Buzzati



Antonio Dorigo, mediocre borghese corrotto e vizioso, è il protagonista del romanzo "Un amore" di Dino Buzzati.

Un testo che si presenta provocatorio fin dal titolo visto che, nell'opera, di puramente romantico non si ravvisa assolutamente nulla.
Un sentimento è presente, prepotente, ma non è l'amore: bensì l'ossessione che un uomo solo e dedito unicamente a sé stesso matura nei confronti di una spregiudicata prostituta minorenne.
La realizzazione dell'infatuazione, della malattia terribile dell'innamoramento, quello senza scampo, quello divorante, dilaniante, terribile, tormenta Dorigo come una maledizione.
L'innamoramento è una fiamma per lui sconosciuta e confusa, minacciosa, un vortice che assorbe tutto, riducendo ogni aspetto della sua esistenza a puro sfondo.
L'unica figura a colori è lei, Laide, la giovanissima prostituta: per via della differenza di età e di ceto sociale, Dorigo la vede inarrivabile, irraggiungibile. Eppure, non riesce comunque a distaccarsi da quella fanciulla maliziosa e piena di vita, aggrappandosi ai pochi momenti che, a pagamento, lei gli concede.
Per la prima volta nella sua vita, non desidera possedere carnalmente una donna: vorrebbe entrare nel suo mondo, essere un personaggio e non solo un comprimario nel libro della sua vita, e pur di illudersi di avere un ruolo nelle sue giornate accetta le richieste più assurde e più meschine di lei.
Dorigo, che da carnefice, perfetto consumatore della prostituzione, diventa vittima dei capricci di una ragazzina dedita solo al denaro, non è meno volgare di lei, figura ugualmente negativa, ma vittima di un sistema che non ostacola e anzi favorisce lo sfruttamento.
In uno scambio costante di ruoli che li vede entrambi predatori e prede di un mondo consumistico e vuoto, privo di valori, Dino Buzzati dipinge con la sua prosa ipotattica sempre ricca e suggestiva l'affresco di un'umanità patetica e marcia ma che continua ad essere ingannata dalle illusioni meravigliose dell'amore, lusinghe capaci di condurre un uomo o una donna apparentemente sapienti e di animo saldo al ridicolo, all'umiliazione, alla vergogna, alle lacrime.

Però, appunto, infine queste amorose lusinghe si rivelano per quel che sono: le illusioni fragilissime di un istante, che poi rigettano l'uomo nell'abisso del suo niente, un abisso che- dopo la luce che egli aveva creduto di vedere- appare ancora più vuoto, ancora più buio.

Come ne "Il deserto dei Tartari" anche in "Un amore" il sentimento a cui allude il titolo è oggetto dell'attesa spasmodica e dolorosa dei personaggi, e dunque dell'umanità intera. Ma, proprio come il fantomatico esercito dei Tartari, neppure l'amore giungerà mai, con la sua salvifica potenza, a portare felicità nelle misere esistenze terrene.

E dunque, che conclusione trarre da questo romanzo che descrive con precisione chirurgica il ridicolo morbo dell'amore, che non risparmia nessuno e che è capace di condurre alla follia, di indurre alla rovina?
Se ne deduce che - secondo la condivisibile opinione dell'autore - il mondo non è che una burla priva di senso. Solo la natura, con la sua impassibile calma, con la sua pace, con la sua immobilità, è depositaria della verità: lontana dalle passioni umane, serena, benedetta dalla stasi, fuori dal tempo.