giovedì 31 ottobre 2024

Strane cose non terrene


Se cercate un libro perfetto da leggere oggi, potrebbe essere quello di cui sto per parlarvi: "Strane cose non terrene", di Kelly Creagh.

Scrivere i retelling è difficile, sempre, soprattutto quando si tocca un mostro sacro come Jane Eyre, un classico che ho letto la prima volta quando avevo sedici anni e che ancora oggi rileggo volentieri, perché è una storia d'amore di grande intensità, ed ha un posto specialissimo nel mio cuore. 

Ma la Creagh è riuscita nel compito: ha scritto un'opera piacevole,  e rispettosa dell'originale. 
Forse definirlo un retelling è scorretto, perché si distacca molto dal suo modello di riferimento, di cui mantiene però l'ambientazione squisitamente gotica e l'atmosfera, cupa e tenebrosa.

La protagonista, Jane Reye, è un'orfana, e possiede poteri soprannaturali che la porteranno a lavorare per un uomo misterioso ed enigmatico che nasconde molti segreti. 
La storia, che ha premesse interessanti, e rimescola deliziosamente-rimodernandoli- gli elementi di base del classico al quale si ispira, si evolve ottimamente, pagina dopo pagina. 
Complice una prosa ricca e coinvolgente. 

Ma la vera perla di questo libro è proprio Jane, orgogliosa come la sua omonima, coraggiosa e indipendente anche quando si innamora, con una forza interiore potente e meravigliosa, attualissima al giorno d'oggi: esempio di una donna capace di autodeterminarsi e parlare apertamente dei suoi sogni e desideri, senza paura. 

"Sono così stanca di essere presa in giro da persone che mi guardano di sfuggita e si sentono libere di pensare quello che vogliono." 

Ho apprezzato particolarmente il legame della protagonista con l'arte. Il suo amore per il disegno, che la unisce all'originale Jane Eyre, è una parte importante di lei in quanto suo essenziale strumento espressivo, e dunque elemento specialissimo della manifestazione del sé.

Definisco "Strane cose non terrene" un libro che non ha deluso le mie aspettative, anche grazie all'ambientazione deliziosamente gotica e alla scrittura avvolgente, capace di catturare l'attenzione fino all'ultima pagina, che nasconde un insospettabile plot twist.

Infine, voglio dedicare due righe all'aspetto estetico dell'edizione Fanucci: come sempre, un capolavoro anche per gli occhi.


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