venerdì 22 aprile 2022

"Il giudizio di Persefone" di Giulia Calligola

Il Giudizio di Persefone” è un fantasy epico in chiave moderna scritto da Giulia Calligola, che si pone come scopo quello di raccontare la leggenda che lega la dea della fioritura, Persefone, al dio dei morti, Ade.

Perché forse la vita è solo un filo, in un grande universo che in realtà è solo un telaio.”

A seguito del disastro delle torri gemelle del 2001, con lo scopo di evitare ulteriori guerre di religione, i pantheon di tutte le divinità esistenti decidono, in maniera pressoché unanime, di rivelarsi all’umanità. Ed è nel mondo umano che la giovane dea minore Persefone, figlia di Demetra, cresce. Alla luce del sole, mescolata con le persone che adorano i suoi simili, passando inosservata e soffrendo della sua impotenza. Se però c’è una cosa che Persefone ha chiara è che vuole essere lei a decidere del suo futuro. È per questo che ha scelto giurisprudenza all’università, invece che agraria, ed è proprio lì, seduta nella platea di una conferenza, che per la prima volta nella sua breve vita da dea minore vede il re e signore degli inferi, Ade. Distaccato e neutro riesce a incutere timore anche solo con il silenzio.

La morte non corre. La morte ha un appuntamento e lo rispetta. Non arriva in anticipo. Si può dire, quasi, che la morte non uccida: la morte prende con se le anime quando smettono di essere vitali.”

Persefone però, grazie al dono dell’empatia che i suoi Misteri le concedono, non fa fatica a mettersi nei panni di un uomo schivo, troppo solo e che fa difficoltà a entrare con gli altri. Per questo sarà lei l’unica a fargli delle domande sul Tribunale dei Tribunali alla conferenza e, per lo stesso trasporto emotivo che sente nei suoi confronti, lo inviterà a prendere un caffè dopo la conferenza. Lì la dea scoprirà un essere del tutto diverso da quello che sua madre le ha sempre dipinto nei racconti: Ade infatti, sembra sia apatico, neutro e noioso, ma nasconde in se l’anima d’oro di un gentiluomo e una vena preziosa di ironia e sarcasmo che, se saputa sfruttare, può far emergere la parte affascinante e bonaria di lui.

Avere paura assieme. Non era forse quella, l’essenza dell’amore? ”

Già da lì Persefone prova immediata attrazione nei confronti del cronide e, quando egli le propone uno stage di sei mesi nel Tribunale dei Tribunali, lei non può far altro che dir di si. Da quel momento in poi, nonostante il lavoro gravoso, fra i due sboccerà un rapporto fatto di piccoli compromessi, di attese lunghe e di ricompense piccole e preziose. Insieme si ritroveranno più legati di quanto avessero mai pensato. Persefone troverà in Ade certezza, consapevolezza e capacità di credere in se stessi mentre donerà ad Ade il suo punto di vista meno inquadrato e più umano sul mondo. Ma il re degli inferi le sta nascondendo qualcosa, qualcosa che non vuole rivelarle, qualcosa che rischierà di incrinare il loro idilliaco rapporto. Un nodo nero sul filo della vita bianco di lei le annuncia che quella non è la prima volta che si incontrano ma che il loro destino è segnato da molto, molto più tempo di quanto Persefone si aspetti. Forse, addirittura, prima della nascita di Erebo.

Tutto e niente di più e niente di meno della giusta pretesa della morte, Divina. Non deve far altro che attendere.”

Sebbene il romanzo si presenti come un retelling, genere di scrittura prediletta dagli autori in questi anni, “Il Giudizio di Persefone” eccelle dove altri falliscono: la capacità di rendere attuale e godibile una storia mitologica, lasciandone però un sapore e una delicatezza di prosa simile all’originale. Mai scontata, nemmeno nel finale, che si preannuncia già dalle prime pagine del libro, riesce a far godere al lettore del viaggio e delle piccole scoperte che si fanno seguendo l’immaginazione dell’autrice, che come un mulinello, cattura e intrappola nella costruzione di un mondo così antico e così moderno al tempo stesso.

Mi piace il fatto che tutto sia relativo. Mi piace vedere ogni questione da più prospettive. Mi piace il fatto che il giusto assoluto non esista.”

Dalla penna di Giulia Calligola e dall’evidente studio e approfondimento dei temi giuridici e mitologici attorno alla quale si sviluppa il romanzo, esce fuori una favola antica e moderna, che parla di accettazione e della capacità di crescere e smussarsi nel tempo, piegandosi al flusso degli anni e cercando di trovare un compromesso con gli altri e con se stessi, pur non perdendo di dignità e valore.

“Dio Rigore forse non era più tanto capace di rispettare gli schemi dogmatici e tassativi che aveva sempre seguito, da quando Equità era la sua regina, ma non importava.”

In questi tempi moderni in cui i protagonisti dei romanzi dimostrano di essere tali solo se dimostrano una forza e superiorità innata rispetto agli altri, “Il Giudizio di Persefone” si distingue per la pacatezza, la timidezza e il realismo dei personaggi che lo popolano, e per la loro capacità di sbocciare lentamente come fiori a primavera.

Da quel giorno, la morte profumava di fiori. La Primavera era regina Infera.”

Il Giudizio di Persefone” è un romanzo che si distingue per la sua capacita di essere vecchio eppure nuovo, confortante e sorprendente, familiare e sconosciuto e per tutti quei piccoli, ipnotici dettagli che ti catturano nel suo modo e che ti fanno venire voglia di correre fino all’ultima pagina, per assistere all’unione di due metà, inseparabili ed eternamente separate, come le realtà di cui si compone e come i suoi protagonisti, Persefone ed Ade, eternamente diversi, eternamente uniti. Sovrani di Erebo.

Una collaborazione che crea scale di grigi non mischiando bianco e nero, bensì facendoli collidere l’uno contro l’altro finché uno dei due si arrende e concede un poco di tregua. […] 
D’altronde, nemmeno la primavera e l’inverno sono graduali: a volte capita che nevichi sulle piante già in boccio. Quelli sono Ade e Persefone che discutono un’udienza. E lo sarebbero sempre stati, come voleva la ruota”



~Articolo a cura di Luinil

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