mercoledì 12 agosto 2020

Vuoto

Guardo nel mio bicchiere
penso che non è vero 
che non può entrarci il mare
perché ci sto annegando.
Il dj è concentrato:
con due cuffie come corona e una consolle a fare da scettro
è il re di questo piccolo mondo assurdo.
Lo crea e lo plasma
a sua immagine
attraverso la sua musica.

È uno strano concerto
un'unica canzone ininterrotta
che non ha nessun senso
non ha melodia né parole
ha solo ritmo, è solo ritmo.
Lo sento nella carne
attraversarmi le vene
diventare sangue
e in esso potrei scomparire
dimenticarmi persino di me.


C'è solo il ritmo
che divora il tempo
maciulla le ore
vomita i minuti
e anche se c'è suono
azzera ogni altra cosa
e mi sembra di vedere un film muto, senza parole
o dove le parole sono troppo dolorose
per essere pronunciate
udite
o capite.
Qui ogni cosa annega nel giallo di una birra
ogni sogno scompare nel fumo di una sigaretta
la vita finisce dove iniziano le gonne corte.
È un mondo di luci acide e mani ghiacciate
rossetti perfetti e mascara sbavato
barbette imprecise e movimenti senza senso
accennati passi di ballo che sono aborti,
perché non diventano mai danza.


E tutto sparisce ancora e ancora
nel bianco flash di una fotografia
uno scatto rubato al tempo
un tempo scomparso
che non c'è più:
Forse l'ho soltanto immaginato
non è esistito mai. 

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