"In amore vince chi fugge... se ci riesce."
"La stanza grigia" di Chiara Scarpitta, manga italiano pubblicato dalla casa editrice Upper Comis, sin dalla prima vignetta mi ha completamente... "rapita".
Termine decisamente calzante, poiché il fumetto narra le vicende del diciannovenne Marco e di Angelica, una coetanea ossessionata da lui. Conosce il suo colore preferito, ha imparato a cucinare i piatti che ama, ricorda le sue abitudini. E lo ha rapito, rinchiudendolo in una stanza nel seminterrato di casa sua... dove intende farlo restare fin quando non si innamorerà di lei. Una stanza completamente grigia, da cui il titolo dell'opera.
Marco si domanda cosa può aver fatto per meritare un simile destino. Tenta di aggredire più volte la ragazza per fuggire, ma finisce sempre soprafatto dall'astuzia di Angelica di cui, suo malgrado, non può che ammirare il perverso intelletto.
Una stanza, un pringioniero, un'aguzzina: gli elementi perfetti per un fumetto thriller, che sa sorprendere con un finale inaspettato.
L'atmosfera di tensione e la sensazione di oppressione dello spazio chiuso viene trasmessa efficacemente dai disegni dell'illustratrice Marilena Wu, che ha deciso di usare un chiaroscuro in cui viene lasciato poco spazio al nero. Il bianco prevale, interrotto da linee nette, nitide e pulite, che trasmettono un senso di gelo e danno forma ad uno spazio sospeso, irreale, pungente, perfetto per un simile racconto.
"La stanza grigia" è un buon connubio tra inquietudine e mistero, una lettura perfetta per gli appassionati del genere.
Nessun commento:
Posta un commento