mercoledì 26 agosto 2020

"Sangue Pirata" di Eugenio Pochini



"Sangue Pirata" è il primo, intrigante romanzo di Eugenio Pochini, laureato in lettere e filosofia. 


Il romanzo è collocato temporalmente in un momento storico imprecisato, definito approssimativamente l’epoca d’oro della pirateria, nella pittoresca Port Royal, luogo popolato da loschi personaggi, dove essere troppo tolleranti o eccessivamente attaccabrighe significa rischiare la vita. 


Johnny, il giovane protagonista, per non far preoccupare la madre, che lavora come locandiera nel "Pássaro do mar" cerca di mantenere un basso profilo, sforzandosi di non immischiarsi in affari pericolosi che non lo riguardano. Non sempre riesce ad evitare risse e screzi con i compagni, che gli provocano qualche ferita superficiale ma non costituiscono un pericolo serio.

"Era nato e cresciuto in quella che molti consideravano la città più ricca e malfamata del mondo. [...] Lui non si era mai cacciato in guai seri. Qualche bravata... del tutto normale per uno della sua età. Ma a sentire sua madre il mondo era pericoloso e Port Royal lo era ancora di più."

Però un giorno, insieme ad Avery - il maestro presso il quale lavora- si trova per uno sfortunato caso coinvolto in uno scontro fra pirati. Trova infatti un oggetto che il capitano Brarbanera sta cercando. È l’occhio di vetro di un pirata defunto, un oggetto dotato di proprietà quasi magiche e, dopo averlo toccato, diventa capace di rivedere, tramite delle visioni, le immagini della passata vita del pirata. Questo rende Johnny l'unica persona al mondo in grado di leggere i ricordi del pirata e quindi di ricostruire il percorso esatto per trovare un antico e miracoloso tesoro: un talismano capace di realizzare qualsiasi desiderio. 

Il pirata Barbanera, capitano dell’imponente nave Queen Anne’s Revenge, desidera quell’amuleto ad ogni costo e per ottenerlo è pronto a tutto. Dopo aver scoperto il legame che si è instaurato fra Johnny e l'occhio di vetro costringe il ragazzo a seguirlo sulla propria nave come prigioniero e mozzo. Johnny è spaventato, ma non può disobbedire a Barbanera, che altrimenti lo ucciderebbe. Inizia così un viaggio di disavventure e arrembaggi attraverso acque agitate, venti violenti e terre selvagge, che lo condurrà sino ai confini del mondo.



Questo romanzo riesce, grazie ad una prosa in terza persona descrittiva e coinvolgente, in cui la narrazione segue i vari personaggi, a non far venire mai meno l’attenzione del lettore. 

Eugenio Pochini usa termini navali specifici, che possono presentarsi ostici per chi è meno esperto dell'argomento, ma grazie al pratico glossario in fondo al volume sarà facile colmare questa lacuna.


I capitoli sono lunghi, ma la suddivisione del testo in brevi paragrafi, intervallati dal disegno di un piccolo teschietto con due tibie incrociate, (classico simbolo pirata) rende più agevole la lettura. 



I personaggi sono un punto di forza del romanzo, ben tratteggiati e coerenti. I protagonisti sui quali si concentra la narrazione sono tre: il giovane Johnny, il pirata Barbanera, e la sua nemesi, l'ex pirata Morgan, ora corsaro, cacciatore di pirati. 



Barbanera, personaggio di chiara influenza stevensoniana è emblema del classico pirata dall'aspetto minaccioso, sanguinario, violento, apparentemente privo di cuore e pietà. Tuttavia presenta elementi originali, caratteristiche apparentemente insospettabili che vengono rivelate durante il romanzo. 

"Rimasero tutti in contemplazione della visione che gli si palesava innanzi, senza azzardarsi ad aprire bocca o anche solo a muovere un muscolo.
Barbanera si trovava seduto al centro di una rientranza, inerte, il viso rivolto al cielo. Il chiarore della luna gli conferiva un aspetto granitico, come se fosse stato pietrificato sul posto. Una statua perfetta, opera di uno scultore dalle doti eccezionali."
 

Il corsaro Morgan invece ha votato la sua vita alla ricerca continua dello scontro con Barbanera. Ogni giorno si lascia andare ad azioni più turpi, imbruttendosi sempre di più. È un personaggio del tutto negativo, che non desidera -e non ottiene- redenzione.

"Morgan, [...] malgrado fosse riconosciuto come l'autorità in carica più importante di Port Royal, in molti lo consideravano ancora un pirata dai modi gretti e meschini."

Johnny è un ragazzo strappato alla giovinezza, che imparera a sopravvivere in una situazione difficile ed affronta una crescita violenta e improvvisa, attraverso il viaggio che gli insegnerà a navigare nel mare tempestoso della vita.


"Sangue pirata" è un libro d'avventura appassionante, che si presenta anche come un interessante romanzo di formazione.

2 commenti:

  1. Ciao! Non conoscevo questo libro, ma dalla tua recensione mi sembra una lettura davvero interessante! Un libro di avventura ogni tanto è l'ideale! :)

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