giovedì 25 novembre 2021

"Il tesoro perduto di Nora": una graphic novel per spiegare la depressione ai bambini


"Il tesoro di Nora" è una graphic novel pubblicata da Starcomics scritto e disegnato da Rocchi e Carità. 

Nora, un'allegra bambina di dieci anni, trascorre con suo padre un assolato pomeriggio estivo giocando ad una caccia al tesoro. Mentre si concedono un pò di riposo Nora realizza un disegno. Ma quando solleva lo sguardo dall'album per mostrare la sua opera al padre,  si accorge che il genitore è scomparso improvvisamente, come se non fosse mai stato lì, al suo fianco. Non è la prima volta che succede, e Nora lo sa benissimo: sua madre le ha spiegato che a volte il suo papà si reca in un luogo lontano da tutto e tutti, un luogo nel quale di solito lei si avventura, per riportarlo indietro. Ma questa volta lei non c'è perciò, se vuole riportarlo indietro dovrà addentrarsi da sola nel suo complesso universo interiore.
La ricerca si rivela lunga e tortuosa, ma non impossibile. Infatti lungo il  cammino trova dei bigliettini che racchiudono contorti indizi, e lei è convinta che siano stati lasciati dal padre per permetterle di ritrovarlo.
Nora con coraggio non si fermerà dinanzi a nessuna difficoltà, determinata a raggiungerlo per riportarlo a casa.


Una peculiarità di questa opera è la bellezza dell'edizione: un cartonato di grandi dimensioni, interamente a colori, con tavole suggestive e dinamiche: la forza d'impatto visiva riesce subito a trascinare il lettore coinvolgendolo in una storia così particolare.

Gli autori, grazie ad un linguaggio adatto ai più giovani, si sono proposti di fare divulgazione riguardo alla malattia più atroce e subdula di tutte: quella mentale.

Il disturbo depressivo maggiore, è uno dei principali "disturbi affettivi" e rientra fra quei disagi che alterano le percezioni dei sentimenti, rendendo difficile - se non impossibile - la vita del malato e di chi gli sta intorno.
L'inserimento di questo disturbo fra le malattie è relativamente recente: risale infatti al 1980, prima di allora lo si considerava alla stregua di una crisi passeggera che colpiva le persone di carattere debole. Solo successivamente gli studiosi hanno compreso quanto sia  profondamente invalidante, che necessita di psicoterapia e, nei casi più gravi, di un trattamento farmacologico.

Non si tratta infatti di una questione di carattere o volontà debole: il depresso non ha colpe, la depressione si sviluppa a causa di una combinazione sfortunata di fattori biologici ed ambientali ancora non del tutto chiari, ma indiscutibilmente oggettivi.

Vivere al fianco di una persona che soffre non è semplice, perché il malato non è sempre in sé: nelle sue fasi di crisi acuta, è la malattia a parlare al suo posto, e spesso le cose che dice sono terribili.
Serve molta pazienza, bisogna innanzitutto prendere consapevolezza che la depressione non è un problema ozioso e passeggero di cui sia possibile liberarsi con un abbraccio: è una malattia, forse una delle più gravi perché mina l'equilibrio psichico dell'individuo, ed ogni crisi è diversa dalle altre, ha i suoi tempi e non può essere curata neppure dall'affetto familiare, che pure non deve mai mancare al malato.

Parlare di questo argomento è ancora difficile, perché chi non ha sperimentato la vita con un familiarie seriamente depresso non può capire quanto sia effettivamente problematico e complesso.

Gli autori hanno evidenziato con maestria e delicatezza la sofferenza che si prova quando ci si prende cura di un malato nei suoi momenti di peggiore sconforto, si può arrivare a sentirsi in colpa o impotenti. Bisogna  essere consapevoli che in quei momenti è come se la persona fosse su un altro pianeta, posseduta da uno spirito malvagio che parla al posto suo.


È il caso del padre di Nora, sovrano e prigioniero del suo piccolo mondo, tenuto in ostaggio dalla sua malattia che lo avvince nelle sue spire e domina ogni sua azione, deformando ogni suo ricordo felice, trasformandolo in un uomo senza gioia e senza desiderio di far nulla, arrivando al punto di allontanare chi si avvicina a lui.


Per un bambino può essere sicuramente scioccante vivere accanto ad un genitore che lo respinge, proprio in un'età in cui ha bisogno di conferme e rassicurazioni da quelle che nella sua vita costituiscono essenziali figure di riferimento.
Eppure sono moltissime le famiglie in cui la depressione è una presenza reale nella vita quotidiana, che può essere percepita, soprattutto dai più piccoli, come una colpa, un'incapacità di farsi amare.
Nora infatti, quando viene scacciata in malo modo da suo padre, si sente profondamente addolorata e abbattuta, trovando difficile reagire al suo atteggiamento scostante. Sarà sua madre a spiegarle, con semplicità ma con la massima sincerità, che suo padre ha un problema serio e che, quando tenta di isolarsi, non va assolutamente lasciato solo, perché i suoi pensieri cupi hanno la potenza di creature vive, capaci di divorarlo vivo.

Viene inoltre sottolineata l'importanza del trattamento farmacologico, essenziale in questo genere di disturbi, che è effettivamente efficace nell'alleviare i sintomi depressivi più gravi e rendere più sopportabile la vita del malato.

Questo fumetto, con delicatezza ed estremo tatto, si rivolge ai lettori più giovani - ma ne consiglierei la lattura anche ai più adulti-e, attraverso un racconto poetico e commovente, ricco di metafore evocative ricorda che, anche nei momenti più dolorosi, l'amore è un sentimento più forte di qualsiasi malattia, per quanto essa possa essere di difficile comprensione: un amore che aspetta, che combatte, che spera, che non si arrende e non abbandona. 

Nessun commento:

Posta un commento