domenica 27 settembre 2020

"La casa di sale e lacrime" di Erin A. Craig


"La casa di sale e lacrime" (House of Salt and Sorrows) è un romanzo fantasy di Erin A. Craig, pubblicato in Italia a luglio dalla casa editrice Fanucci, da cui presto sarà tratta una serie tv. 

È un retelling della fiaba dei fratelli Grimm "Le scarpe logorate dal ballo", meglio nota come "Le dodici principesse danzanti".

In un universo immaginario, nel mar Kaleico, si trova l'arcipeago di Salann, costituito da cinque isole: Hesperus,Vana, Selrik, Vasa e Salten.

La storia si svolge a Salten, paticolarmente nota per le sue coste rocciose. In ogni isola si venera una diversa divinità: a Salten si venera Pontus, il dio del sale. 
Il sale è molto importante nella vita degli isolani, che nutrono una fede profonda nei confronti del mare, culla della vita e feretro eterno dei morti, poiché ad esso vengono affidati i corpi senza vita dei defunti. 
Annaleigh conosce bene il silenzio fragoroso delle onde che si infrangono sulle coste, inghiottendo per sempre i morti: infatti ha assistito al funerale della madre e di quattro delle sue undici amatissime sorelle. 
Le tragiche morti, una dopo l'altra, appaiono così insolite da sembrare uno spietato accanimento del destino, una maledizione che grava come una spada sulla famiglia Thaumas. 
Anneleigh e le sorelle non credono di essere vittime di un anatema, ma gli altri abitanti la pensano diversamente, quindi le evitano, nel timore di diventare anch'essi le prossime vittime della loro sfortuna. 


-E' convinto che siamo maledette, e che la maledizione colpirà chiunque si avvicini troppo a noi. Ecco perché nessuna di noi è stata invitata a ballare! - 
-Ma non... - 
-Oh, Annaleigh, certo che è così! Pensaci! Che la maledizione sia vera o no, la gente ci crede. Siamo state già giudicate colpevoli dall'opinione pubblica. Niente farà cambiar loro idea, non importa quante belle feste papà organizzi. Siamo maledette, e nessuno crederà mai il contrario. -


Le otto sorelle, bellissime e molto sole, avendo ben poche attività o incontri per riempire le loro giornate, decidono, per diletto, di cercare un'antica porta che secondo alcune leggende veniva usata dal Dio del sale per spostarsi da un luogo all'altro. 
La ricerca, iniziata come uno scherzo per intrattenere le più piccole tra loro, si rivela sorprendentemente fruttuosa: infatti la leggendaria porta esiste davvero, e permette di accedere ad un mondo fantastico dove le foreste sono d'argento e delle bellissime barchette che si trasformano in cigni e conducono i passeggeri sino ad un magnifico palazzo che sembra emerso da una fiaba, dove si svolgono numerose danze in sfolgoranti ed immense sale da ballo. Per le fanciulle solitarie si apre un ventaglio di possibilità: finalmente, durante le piacevoli serate danzanti, avranno l'opportunità di conoscere dei giovani che non sono a conoscenza della maledizione, e potrebbero incontrare l'anima gemella. Ma, quando Annaleigh conosce Cassius, un enigmatico sconosciuto, inizia a porsi delle domande. Il mondo oltre la porta è davvero un sogno che si realizza? Oppure, dietro la sua maschera dorata, nasconde il peggiore degli incubi? E le morti delle sue sorelle sono state davvero casuali? Scoprirà la verità prima che venga fatto del male a qualcun altro?



"《Ma cosa ci fate qui?》[...]

《Sono qui per il vostro stesso motivo [...]》

《Ballare?》

《E voi, no?》

[...]

Quasi chiedendomi il permesso, con la punta delle dita Cassius mi sfiorò il palmo della mano, facendomi correre un brivido lungo la schiena. Quando sollevai lo sguardo, vidi che mi osservava; l'oscurità mi impediva di leggere la sua espressione, e per un momento il mondo sembrò volerci avvicinare sempre più. Appena avvertii il suo respiro sulla guancia, mi resi conto che sarebbe bastato un solo passo verso di lui per far sì che mi baciasse. 

《Volete sapere quale sarà il mio maggior rimpianto stanotte, Annaleigh? 》 Mormorò, sfiorandomi la tempia con le labbra. Ogni fibra del mio corpo aspettava impaziente, sperando ardentemente che lui annullasse la distanza fra di di noi. 

Avevo la lingua come annodata e non riuscii a rispondere; piuttosto, quando la sua mano scivolò sulla mia, pensai che il cuore mi sarebbe esploso per la felicità.

《Non passare la notte a ballare con voi》

Con gentilezza, mi guidò nuovamente all'interno, verso la sala da ballo. All'ennesimo valzer, mi ricordai che Cassius non aveva risposto alla mia domanda su cosa facesse lì."


La storia è narrata in prima persona da Annaleigh, che racconta le vicende dal proprio punto di vista. 

La prosa ricca, cupa e sensuale, rende il romanzo un sogno allucinato dolceamaro, che porta alla luce gli incubi più segreti dei personaggi. 


Annaleigh è priva degli eccessi isterici e adolescenziali che spesso contraddistinguono le protagoniste dei romanzi YA. E' intelligente e forte, caratteristiche che la rendono simpatica al lettore. 

Cassius, protagonista maschile, non è assolutamente scontato o ritagliato su una sagoma classica: è buono o cattivo? La sua vera natura rimane ambigua sino alle ultime pagine.
Tutti i personaggi sono ben definiti nelle loro debolezze e punti di forza, e risulteranno chiari e nitidi nell'immaginazione del lettore.


L'intero romanzo è permeato da un impalpabile erotismo, che si cela anche nella metafora delle scarpette logorate da un ballo fossennato. Specialmente nelle fiabe antiche infatti, la scarpa era un elemento simbolico, metafora del peccato. 
Esempio è la fiaba di Cenerentola, la cui storia verte completamente intorno ad un paio di scarpe che solo lei può calzare. Le sorellastre e la matrigna, che arrivano a tagliarsi alluci e calcagno pur di incastrare i piedi nell'aggraziata scarpa, rappresentano la virtù perduta e non conservata come bene prezioso. 
Le scarpe, in particolar modo se rosse, sono protagoniste anche di altri racconti famosi che ne presentano una valenza simbolica terribilmente negativa, come simboli di esecrabile vanità, per il cui possesso si viene sempre puniti. Privarsene invece rappresenta un sacrificio che esalta la modestia: per questo, nella fiaba di Andersen "La regina delle nevi" la piccola Gerda dona le sue scarpette nuove al fiume, venendo ricompensata dal Signore, che le facilita la ricerca del perduto Kay, che ritroverà alla fine di un lungo viaggio, nel gelido palazzo della regina delle nevi, riuscendo a salvarlo.

Analogamente alla tradizione fiabesca, Anneleigh si salva perché rinuncia alle proprie scarpette: sceglie di smettere di ballare, e questa sua rinuncia la eleva positivamente, salvandole la vita.


La seduzione non è rappresentata solo dal fascino esercitato dall'altro sesso, ma anche e sopratutto quello di una vita di effimeri lussi, una strada che brucia e consuma le graziose ma frivole scarpette da ballo delle protagoniste. 
La più piccola tra le sorelle, affascinata dalla bellezza scintillante delle nuove calzature, le ribattezza "scarpe di fata". Una definizione positiva che crea un contrasto con la realtà della narrazione, perché proprio con quelle scarpine le fanciulle danzeranno fino a martoriare i loro poveri piedi.

Interessante è l'uso di colori, descritti sin nelle più sottili sfumature, in opposizione al grigio ed al nero, colori del lutto. Questo romanzo che riesce ad unire romanticismo e morte, adrenalina e pazzia in un cupo valzer che permetterà alle protagoniste di danzare con ignoti compagni di ballo, una danza di gioia che si trasforma in un fossennato ballo inquietante. 


Il libro si concentra su una profonda analisi del bene e del male. Mantenendosi fedele alla morale dei racconti dei fratelli Grimm, il male si presenta ornato di gioielli e coperto dai vestiti più belli: un aspetto attraente e bugiardo, capace di illudere e condurre alla morte. Un male che se abbracciato torna indietro, ricambiando con una stretta mortale. 

Solo un suo rifiuto totale e categorico può condurre alla salvezza.



Come un pirotecnico e grandioso spettacolo di magia, l'autrice ne "La casa di sale e lacrime" ha dato vita sulla carta ad uno sfavillante incantesimo nel quale non è chiaro cosa sia reale e quali elementi, invece, siano frutto di mera illusione.


Vi invito a percorrere le caselle bianche e nere di questa intrigante scacchiera, le luci e le ombre di questo romanzo che è un'autentica sfida, un gioco in bilico tra sanità mentale e follia.


"La luna, una falce gigantesca e bluastra, rischiarò il nostro cammino dal giardino fino alle scogliere. Era così bassa nel cielo che riuscivo ad avvertire l'attrazione ostinata che esercitava sulla marea, sulle onde, persino su di noi. Centinaia di migliaia di stelle brillavano sopra le nostre teste e parevano vibrare di impazienza alla prospettiva del ballo."

3 commenti:

  1. Bellissima recensione, lucidissima e ben scritta. Questo libro mi è piaciuto proprio per la sua simbologia e perché non ha snaturato lo spirito della storia originale. È stato bello condividerne la lettura <3

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  2. Ciao Chiara! Davvero verrà tratta una serie tv? Non lo sapevo!
    Vorrei tantissimo leggere questo libro, spero di riuscire a recuperarlo presto! :)

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