venerdì 29 ottobre 2021

"One Room Angel": quando una porta si chiude se ne apre un'altra


La mangaka Harada, famosa per le sue opere boys' love, ha scritto e disegnato "One Room Angel", un volume unico molto diverso dalle sue opere precedenti, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il “Best Comics” ai "Chil Chil BL Awards 2020", il "Kono BL ga yabai" e il "Kono manga ga sugoi!" nel 2020.
Il sentimento protagonista è l'amore, ma con declinazioni diverse da quelle romantiche. Un'opera delicata, di ampie vedute, intimista, anche se per i forti temi trattati mi sento di consigliare ad un pubblico di lettori maturi.


In Italia è stato pubblicato dalla casa editrice Starcomics, nella collana "Queer" e proposto agli acquirenti in due edizioni: la versione regular - in foto - con cover arancio fluo, e l'edizione limitata, la "Angelic edition", racchiusa in un elegante box che include una variant cover, una cartolina con dettagli in rilievo e un diorama da montare, con le figurine dei protagonisti.


Koki è un uomo ormai sulla soglia dei trent'anni che vive in un monolocale disordinato e non troppo pulito. Totalmente privo di una vita sociale e con alle spalle un passato difficile, il futuro gli appare incerto, sorretto soltanto da un lavoro precario come commesso in un piccolo minimarket.

Anzi, più che difficile, la vita a Koki appare proprio inutile. La sua esistenza non importa a nessuno, neppure suo fratello e sua madre si preoccupano di chiamarlo.
Così, quando si trova coinvolto in una rissa con due delinquenti del quartiere e viene accoltellato all'addome, spera che quel colpo abbia finalmente posto fine alla sua esistenza. Prima di scivolare nell'incoscienza, vede un angelo bellissimo, con l'aspetto di un fanciullo. Ha due grandi ali bianche, e Koki incantandosi a contemplarlo, spera che sia venuto a prenderlo, per condurlo lontano dal mondo, in un posto migliore.
Invece si risveglia in ospedale, con un conto salatissimo da pagare per le cure mediche e perdipiù si ritrova senza lavoro, perché scopre di essere stato licenziato.
Lamentandosi tra sé per il peggioramento della sua condizione già prima per niente rosea, fa ritorno al monolocale, nel quale trova l'angelo che ha visto la sera dell'aggressione.
L'angelo gli racconta di aver perso la memoria e di non avere alcun ricordo del suo passato. Inoltre, non riesce più a volare.


 Convinto che Koki possa aiutarlo in qualche modo, ha atteso pazientemente il suo ritorno. L'uomo inizialmente è molto colpito dal suo arrivo, anche un pò infastidito per quell'inattesa invasione del suo spazio personale. Nonostante tutte le sfortune che gli sono capitate ha però un animo gentile e decide di ospitare l'angelo per tutto il tempo che vorrà, finché non potrà volare via.
Inizia così la difficile convivenza tra un rude trentenne privo di prospettive e un giovane angelo irriverente e provocatorio, con la lingua tagliente di un adolescente.
Cosa impareranno l'uno dall'altro?


"One room angel" propone una riflessione sulla solitudine e la natura umana, la fragilità della vita, la necessità di trovarvi un senso e uno scopo pur nei momenti in cui sembra impossibile.

I disegni della Harada sono bellissimi, la fisicità dei personaggi è graficamente perfetta. L'autrice usa un tratto pieno e corposo, che fa ampio uso dei chiaroscuri e delle ombre per costruire le atmosfere e dare forma agli ambienti.
Cura particolare riserva ai volti e ai corpi, che trasmettono profonda espressività e verosimiglianza. Non viene fatto molto uso del super deformed, ma un aspetto dello stile che ho preferito di meno è l'enfatizzazione di alcune figure, come la mamma di Kiki, che è un personaggio interessante, ma le cui fattezze -una bellissima donna maggiorata- suscitano il riso e potrebbero distogliere l'attenzione dallo spirito della storia. Probabilmente l'intento dell'autrice era creare un equilibrio tra sarcasmo e tenerezza, anche se personalmente avrei preferito che i piacevoli toni malinconici della narrazione venissero mantenuti per tutto il corso dell'opera.

Inoltre, data la natura puramente platonica del legame descritto, la raffigurazione dell'angelo come un ninfetto e alcuni allusivi scambi di battute fra i due protagonisti possono confondere il lettore, inducendolo a fraintendere la situazione. Mentre invece l'entità dell'amore che nasce fra l'angelo e Koki, chiaramente non fisico, è proprio l'elemento di forza del manga: un sentimento non romantico, bensì fraterno e disinteressato, in cui ciascuno si sente completamente appagato per la presenza dell'altro nella propria vita. L'angelo scopre in Koki una figura che gli trasmette sicurezza e conforto, e Koki a sua volta grazie all'angelo si sente utile e finalmente capace di fare qualcosa di buono.
L'uno costituisce per l'altro una parentesi di serenità, e la loro amicizia, esclusiva e totalizzante, permette a ciascuno di esprimersi appieno e sentirsi amato nonostante - o forse proprio per - i suoi difetti.


In bilico tra vita e morte si incrociano due personaggi molto diversi ma complementari, che hanno disperatamente bisogno di sentirsi amati, anche se lo hanno cercato inevitabilmente nelle cose sbagliate.
Koki, ad esempio, durante i primi tempi di convivenza con l'angelo, è rammaricato per l'impossibilità di intrattenere rapporti occasionali. Tuttavia, giorno dopo giorno, l'amicizia dell'angelo lo appaga totalmente, facendogli capire che i rapporti che cercava con donne sconosciute altro non erano che tentativi di riempire una vita vuota priva di autentiche relazioni.

L'angelo, al tempo stesso, crede che il suo scopo sia tornare a volare nel cielo, ma ha paura di volare, e si scopre molto più felice di camminare sulla Terra insieme a Koki, che con i suoi modi forse bruschi e il suo carattere schietto condivide con lui tutto ciò che ha.

In conclusione "One Room Angel" è un'opera che, pur con gli estremismi tipici dei manga - che comunque non disturberanno gli appassionati del genere o chi apprezza lo stile della Harada, e sa già cosa aspettarsi dai suoi fumetti - è capace di scaldare il cuore e offrire al lettore una storia dolce e struggente.
Un inno di amore alla vita e alle numerose possibilità che essa può riservare, e sul finale saprà farvi commuovere. 

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