"Ricordati che si può risolvere tutto. Hai capito? Anche la circostanza più tremenda."
Giulia Besa è una giovane autrice di successo che ha ricevuto numerosi riconoscimenti letterari, tra cui il Premio Bancarellino per il romanzo "Gemelle".
Il 5 ottobre ha pubblicato con la casa editrice DeAgostini il romanzo per ragazzi "Devil - Agnese e il male" con l'accattivante copertina firmata da Mirka Andolfo, una delle più apprezzate illustratrici degli ultimi anni.
A quindici anni, nella scuola di Agnese, tutti gli studenti devono affrontare la "Cerimonia dello Specchio": a turno, si specchiano in un grande Specchio magico, nel quale vedono il riflesso della loro anima. In base al suo aspetto, i ragazzi sono classificati in anime belle - degne di rispetto e stima - ed anime brutte, che necessitano di correzione.
Agnese scopre che la sua anima ha un aspetto tremendo, e rientra fra le più brutte di sempre.
A lei la sua anima sembra bellissima, persino nobile, ma gli altri non la pensano così, e la condannano a seguire l'obbligatorio "percorso di correzione": sarà seguita da uno specialista, l'Animologo, che si preoccuperà di rieducare la sua interiorità e renderla adatta all'inserimento nel tessuto sociale.
Anche se, nonostante il carattere molto forte, non resta indifferente agli sguardi di superiorità di sua sorella e a quelli di delusione che scorge negli occhi amareggiati dei genitori, Agnese non ha alcuna intenzione di lasciare che gli altri la cambino.
"La mia anima mi piace, e la voglio tenere così com'è. Non voglio modificarla di una virgola.
Ne possono chiamare dieci di Animologi a farmi la predica, e a rompermi le scatole ogni giorno, dopo la scuola. Non importa. Non cambierò la mia anima. Perché non è giusto. Io sto bene come sono. E non permetterò a nessuno di convincermi del contrario."
Ma, giorno dopo giorno, vede i suoi amici più fragili, la cui anima è stata catalogata come brutta, rinunciare a tutto pur di essere accettati e veder cambiare il proprio riflesso nello Specchio.
Saprà convincerli che niente in loro deve essere corretto, dal momento che le loro anime sono uniche e stupende?
"Siamo per lo più delle perle chiuse in ostriche abbarbicate a una roccia adagiata sul fondale" scrive Andrea De Giorgio, uno psicologo, in un saggio nel quale riflette sulla personalità di ciascuno e su quanto sia importante valorizzarla e mantenerla diversa da ogni altra, bellissima perché unica. E la storia di Giulia Besa è proprio un elogio alla bellezza interiore.
Il riflesso nello Specchio - un oggetto con la maiuscola, un nome proprio, inanimato eppure carico di minacciosa vita - è metafora dell'immagine mentale che abbiamo di noi stessi, una proiezione personale che dovrebbe restare tale e mai essere resa pubblica: come un segreto, la propria interiorità va mostrata solo a chi la merita ed è pronto ad accoglierla come un prezioso tesoro, non affidata tra le incaute mani di chi vorrebbe solo giudicarla, cambiarla o spezzarla.
"Nessuno dovrebbe vederle. Le anime dovrebbero rimanere nascoste, le persone dovrebbero essere giudicate per le loro azioni, non per il loro riflesso in uno specchio."
Le anime, trasformate in immagini, perdono la loro unicità e diventano oggetti, incastrati in due binomi che condannano: bello significa buono e brutto vuol dire cattivo. Equazioni senza scampo, dal risultato insindacabile e predeterminato, in cui non c'è spazio per la diversità.
Eppure, spesso, trattare male qualcuno ed isolarlo non è il modo più rapido per incattivirlo, per distruggerlo, facendolo sentire debole, insicuro e fragile?
Con una prosa in prima persona immersiva, l'autrice racconta l'intera vicenda dal punto di vista di Agnese, adolescente dal carattere fumantino e ribelle. Grazie ad un linguaggio semplice e adatto ai ragazzi, ma anche ricco di metafore scelte con attenzione ed immagini suggestive, riesce ad arrivare in modo diretto al lettore, facendogli vedere ciò che vede Agnese e provare le intense emozioni che prova, dalle più tenere alle più violente.
Il lettore reso partecipe della rabbia di Agnese, sente il bruciore delle ingiustizie, del male che è costretta a subire giorno dopo giorno, dell'impotenza che deve affrontare scontrandosi con gli adulti, i quali tentano di sopraffarla ed annientarla, illudendosi di conoscerla perché hanno visto una parte di lei.
"Bisogna riuscire a convincersi nel profondo che noi siamo la nostra anima. La vediamo nello Specchio e ci piace, ma i compagni, i professori, i parenti, l'Animologo ci vomitano addosso cattiverie, ci dicono che dobbiamo cambiare, ci ripetono che la nostra anima è brutta. E questo è un veleno che, goccia dopo goccia, ci inquina la mente. E alla fine anche noi pensiamo che la nostra anima abbia dei problemi. [...] Ci hanno così tartassati che ce ne vergogniamo. Ma non ha senso. La vergogna non c'entra niente con l'anima. La nostra anima esiste, ed è in un certo modo, ed è perfetta così, e nessuno la può giudicare. Sarebbe come se una stella si vergognasse di brillare."
Dopo aver intrapreso il percorso di correzione Agnese perde molti amici, ma non resta sola perché fa amicizia con Orlando e Viola, anche loro giudicati negativamente dallo Specchio.
In particolare instaura un importante legame con Viola, ragazza timida e riservata ma con una grande forza d'animo, pronta a sacrificarsi per i suoi amici e per ciò in cui crede, valori per cui Agnese la rispetta e la ammira molto, trovando in lei sin da subito una preziosa alleata.
Infatti, per quanto una persona possa essere indipendente, ha sempre bisogno di qualcuno capace di offrirgli appoggio e sostegno durante le più dure battaglie, una spalla su cui contare, qualcuno che resta al suo fianco persino dopo le più amare sconfitte.
Con "Devil - Agnese e il male" Giulia Besa ha scritto il primo capitolo di una saga per ragazzi incalzante e bellissima, dando vita ad una protagonista indimenticabile, coraggiosa e forte, che saprà rappresentare per i suoi lettori un esempio di persona che lotta per affermare la propria autodeterminazione.
"Specchiarsi non è la fine. Specchiarsi è solo l'inizio."
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