sabato 23 ottobre 2021

Torna "Detective Conan", il piccolo grande Detective, in una New Edition tutta da scoprire


Quando ero bambina, "Detective Conan" era il mio cartone animato preferito. Ero una bambina minuta e con gli occhiali perciò Conan, coraggioso e intelligente, sempre capace di cavarsela nonostante fosse particolarmente piccino, era un personaggio che apprezzavo molto.
Sono passati alcuni anni dall'epoca dorata della mia infanzia, e ormai l'anime conta oltre un migliaio di episodi, e la serializzazione sta per arrivare al centesimo albo e i primi sono diventati un pò difficili da reperire. Perciò, per permettere a nuovi lettori di scoprire questo manga intramontabile e agli appassionati di recuperare la serie, la Starcomics ha deciso di proporre, contemporaneamente alla pubblicazione dei nuovi albi della prima edizione, una "New Edition" a cadenza bisettimanale. 
La nuova edizione presenta albi di formato medio, con carta resistente, un'ottima impaginazione e sovraccoperta lucida.
I testi sono stati riveduti e corretti e, grazie alle pagine grandi, risultano ancora più piacevoli da leggere.

Shinichi, liceale appassionato di misteri - passione che ha maturato grazie al padre, famoso autore di gialli - ha un impareggiabile intuito e spesso si diverte ad affiancare la polizia nel cercare di risolvere i casi più complessi. Indagare è la sua passione, e non è indifferente alla popolarità che le sue doti gli permettono di ottenere.
La sua migliore amica Ran vorrebbe farlo tornare con i piedi per terra e preferirebbe che Shinichi la smettesse di parlare solo di libri o dell'ultimo truculento omicidio del momento, così magari finalmente si renderebbe conto che i suoi sentimenti romantici per lei sono teneramente ricambiati.
Durante un pomeriggio al luna park, però, Shinichi si allontana da Ran per seguire due loschi uomini vestiti di scuro: lei non vorrebbe lasciarlo andare, perché ha il brutto presentimento che stia per accadergli qualcosa di spiacevole. Non si sbaglia: i due uomini in nero, accorgendosi di essere stati seguiti, tramortiscono Shinichi, e gli fanno ingerire una misteriosa medicina, farmaco che attiva nel suo organismo un'apoptosi immediata. Nel giro di poche ore, il ragazzo si ritrova nel corpo di un bambino di sei anni, incapace persino di aprire il cancello della sua casa.
Essendo un bambino non può vivere da solo come faceva negli ultimi tempi, quindi chiede ospitalità proprio a Ran, dichiarandosi un lontano parente di Shinichi e affermando di chiamarsi Conan Edogawa, nome inventato sul momento unendo i nomi dei suoi autori preferiti di detective stories: Arthur Conan Doyle e Gempo Edogawa.


Ran e suo padre, l'investigatore Mori, accettano volentieri di ospitare il piccolo Conan il quale, attraverso il lavoro di Mori, spera di scoprire qualcosa di più sugli uomini che lo hanno costretto ad assumere la medicina che lo ha rimpicciolito.
Purtroppo Mori non ha molto lavoro: anche se è un bravo investigatore e un tempo è stato un discreto poliziotto, avere intuizioni brillanti non è certo il suo forte.
Sarà Conan, perciò a doversi ingegnare per risolvere i casi che gli vengono affidati e far crescere la sua fama.

Il tutto, ovviamente, senza rivelare la  sua identità: se chi lo ha rimpicciolito scoprisse che è ancora vivo, potrebbe infatti tentare di ucciderlo.
Con l'aiuto del professor Agasa, amico di sempre e il solo a conoscere la sua vera identità, riuscirà Conan a dirimere la situazione più difficile che gli sia mai capitata?


Shinichi, diventato bambino, scopre le difficoltà della fanciullezza, l'impossibilità di essere ascoltati, la condanna di apparire sempre sciocchi agli occhi degli adulti a causa della propria età.


Invece, come lui stesso capisce avendo a che fare con altri bambini, essi sono solo "persone piccole", ancora ingenui ma certamente non stupidi. Inoltre, i bambini sono sempre più attenti degli adulti, che sembrano spesso ciechi persino quando hanno dinanzi indizi evidenti, si lasciano accecare dai pregiudizi e dai preconcetti nei loro ragionamenti, che quindi risultano spesso soggettivi e scorretti. 
Conan scopre l'impotenza dell'infanzia ma non si arrende ad essa, anzi cerca un modo di aggirarla, di sfruttarla persino, scoprendo di volta in volta modi sempre nuovi per idagare passando inosservato perché sembra un bambino e riuscendo così ad incastrare i criminali.

Ran è un personaggio femminile indubbiamente positivo ed accattivamente. Dotata di grazia ed estrema sensiblità, non si può definire una damigella indifesa: capitano del club di Karaté, sa come difendersi e sarà proprio lei, in molte occasioni, a difendere Conan, ormai debole fisicamente nel suo corpo piccolo di bambino. Ha un rapporto complicato con suo padre visto che, da quando la mamma lo ha lasciato, è lei la vera adulta della casa, e spesso lo sprona ad agire e a riscuotersi dalla vita pigra alla quale tende a lasciarsi andare con molta facilità.

Il professor Agasa con le sue brillanti invenzioni cerca di aiutarlo come può ad affrontare la sua nuova vita da adulto imprigionato nel corpo di un bambino.

Oggi come venti anni fa, la storia di Conan non smette di divertire e appassionare, anche grazie ai bellissimi disegni.
Le tavole del manga sono dettagliate: non solo si nota grande cura  per i volti e le figure umane, ma anche molta attenzione e precisione prospettica per sfondi e paesaggi, cosa che personalmente ho apprezzato moltissimo.

Particolarità dell'autore è quella di aver mantenuto costante il suo stile nel corso degli anni, restando fedele a sé stesso, per la gioia dei suoi lettori, affezionati al suo tratto preciso ed indistinguibile.

"Detective Conan" è un'opera capace di unire l'amore per il racconto giallo con un'idea originale, semplice ma geniale, che riesce a raggiungere il cuore dei lettori amanti di ogni genere grazie alla capacità dell'autore che, con sensibilità, sottolinea e valorizza la forza dei più potenti sentimenti umani, anche quando descrive le più efferate ed intriganti storie criminose.

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