mercoledì 6 ottobre 2021

"Vota Loki": la graphic novel che ha ispirato la serie tv


"Vota Loki", volume a fumetti edito nel 2021 dalla casa editrice Panini Comics, un elegante albo cartonato con l'accattivante copertina di Valerio Shiti, che raccoglie i quattro episodi di "Vota Loki", storia provocatoria pubblicata in America nel 2016 con cadenza mensile tra agosto e novembre, in concomitanza  con le elezioni presidenziali che vedevano rivali Clinton e Trump.

L'albo contiene anche le storie "Prigioniero di Loki, il dio dell'inganno!" e "La nascita dei maledetti vendicatori!", racconti rispettivamente del 1962 e del 1989, dal taglio più classico.

Gli americani sono alle prese con la scelta del loro nuovo presidente anche se  i candidati convincono molto poco gli elettori: entrambi pieni di sé, sembrano rempire i cittadini di belle parole e discorsi vuoti e menzogneri.
Loki, che interviene a salvare delle persone da un attacco terroristico durante un comizio, deride a sua volta i due candidati, indirizzando loro la provocatoria affermazione che siano due bugiardi.
La sua battuta rimbalza su tutti i media, e in molti iniziano ad ironizzare sulle sue parole. Proprio lui, il re dei bugiardi, si è permesso un commento simile? Eppure, se la politica non è altro che un gioco al massacro che vede vincitore chi le spara più grosse, non sarebbe più onesto votare per il più grande bugiardo in circolazione? 


Da questo punto di vista, non sembra più così assurdo votare per un personaggio come il dio dell'inganno.
Quello che sembra uno scherzo si trasforma presto in realtà: con una petizione, il popolo americano propone Loki come candidato esterno, ed ha inizia una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Mentre i sostenitori di Loki aumentano di giorno in giorno, una giornalista, Nisa Contreras, sembra particolarmente determinata a non cedere le redini del suo paese nelle mani di un dio folle che  in un giorno di noia potrebbe distruggere intere città, e decide di combattere la sua popolarità con ogni mezzo possibile.
Riuscirà a fermare quella che sembra l'inarrestabile ascesa di Loki al potere?

Non è la prima volta che la satira politica incontra il fumetto ma, come fa giustamente notare Marco Ricompensa nella prefazione, è raro che si incroci al fumetto supereroistico.
Eppure l'idea si rivela più che mai vincente: del resto quale scelta migliore di Loki -bugiardo d'eccellenza- come metafora del politico medio?


Vengono evidenziati gli aspetti più dannosi della politica, il rapido innescarsi di facili entusiasmi o manifestazioni di disprezzo, odio e discriminazione non appena qualcuno fomenta abbastanza le folle.
Loki sfrutta la credulità delle persone per modificare il loro pensiero ed allinearlo con il suo, usa l'abilità oratoria per convincere i suoi uditori del filo logico dei propri ragionamenti, anche quando sono palesemente privi di senso o contraddittori.

Il racconto si concentra sullo scontro verbale e psicologico tra Loki e Nisa: la reporter le prova tutte pur di denunciare i crimini di Loki e far rinsavire gli americani mentre il dio, dal canto suo, sembra stare al gioco per dimostrarle che contro di lui ha perso in partenza, arrivando spesso anche a mettere a rischio la propria immagine solamente per il desiderio di compiacere il proprio smisurato ego.

"Vuole illuderci che sia uno scherzo, ma non è innocuo" sostiene Nisa. E infatti, se lo desidera, Loki può diventare profondamente spietato e crudele. Eppure, se vuole, può anche usare i suoi immensi poteri a favore di qualcuno che, per ragioni incomprensibili, gli tocca il cuore. Loki è un dio libero che non si lascia ingabbiare dalle regole di Odino né da quelle dei mortali, che ama provocare ma con i quali, tuttavia, mai si confonde.
Anche quando qualcuno si illude di conoscerlo o di averlo compreso, con una risata capovolge la situazione, dimostrandosi sempre al di sopra di tutto e tutti, inafferrabile come il più abile dei criminali.


Villano ed elegante, violento e gentile, buono e cattivo: in sé Loki racchiude ogni dicotomia possibile, esprimendo alla perfezione la personalità del trickster, l'ingannatore, capace di farsi beffe di chiunque, e di trovare sempre una via di fuga persino nelle situazioni più disparate.

Anche Nisa, convinta di conoscerlo e di capirlo, non ha la minima idea delle ombre e delle luci che danzano in precario equilibrio nel suo animo.

I due episodi in appendice del volume permettono di fare un confronto tra la versione embrionale di Loki nel mondo Marvel - perfetta incarnazione del cattivo - e la sua veste moderna più complessa, costituita da una psiche sfaccettata e assai difficilmente definibile.

Essendo nato dal caos, Loki non è legato neppure fisicamente ad una forma umana fissa e determinata, quindi può tranquillamente cambiare aspetto a piacimento. Infatti, anche se spesso appare come un uomo, in alcune vignette si presenta come una donna, mantenendo tuttavia inalterato il nero corvino dei suoi capelli e gli intensi occhi verdi, simboli della sua anima, essenza che non muta anche se cambia l'involucro che la contiene.

Particolarissimi sono i disegni. Le tavole, ariose e dinamiche, presentano un tipico tratto americano, con espressioni quasi caricaturali ed esagerate, perfette per un'opera di questo genere, prevalentemente satirica, in netto contrasto con le figure più rigide e muscolose delle illustrazioni degli episodi del secolo scorso.


Pur uscendo tradizionalmente sconfitto dagli scontri con gli avangers e il suo forte fratello Thor, Loki riesce sempre, a modo suo, a non risultare completamente perdente da nessun tipo di guerra, concludendo, vittorioso, le battaglie a cui tiene veramente. Anche se è piuttosto difficile individuare, in mezzo alla sua rete complessa di bugie, cosa gli stia veramente a cuore. 

Come un abile prestigiatore, Loki sa manovrare l'attenzione degli spettatori:  muove a suo piacimento l'occhio di bue per spostare la concentrazione su ciò che vuole evidenziare, celando gelosamente i suoi segreti.
E allora non resta che godersi i suoi spettacolari trucchi di magia, per poi trovarsi, alla fine della lettura, piacevolmente gabbati dall'ennesimo, macchinoso stratagemma del dio dell'inganno, affascinante proprio perché racchiude in se una verità inconoscibile.
Con i suoi ammiccanti occhi verdi, Loki sembra sfidare il lettore: saprà individuare, nella sua rete di storie, nel suo labirinto di possibilità, il vero fine dietro le sue azioni?


"Non sono più il dio del male, sono una storia che è stata narrata più volte. E la storia ha i suoi punti focali. La sete di potere. L'impulso di ingannare. Ma ha smarrito la trama. Immaginate un liquido il cui contenitore è stato danneggiato. E da allora nessun vaso, bicchiere o ciotola è adeguato a contenerlo."

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