mercoledì 16 settembre 2020

Review Party: "Cuori arcani" di Melissa Panariello


Melissa Panariello, autrice di "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire", torna sul panorama letterario con un'opera completamente diversa: "Cuori arcani", un libro per ragazzi dalle sfumature fantasy. 

Greta è un'adolescente che ha perduto il padre e la madre in tragiche circostanze. Dopo la morte dell'amatissima nonna, la sola persona che le fosse rimasta accanto, viene  condotta in una piccola casa famiglia dove Anna, una donna dall'atteggiamento ostinatamente gentile, diventa la sua nuova tutrice. Greta dovrebbe provare riconoscenza nei suoi confronti, eppure percepisce finzione nel suo atteggiamento, perciò non si fida del tutto di lei. 
Inizialmente ha un rapporto conflittuale anche con gli altri ragazzi della casa famiglia, ciascuno con un passato difficile. Hanno sofferto e hanno costruito attorno al loro cuore armature impenetrabili, difficili da scalfire. 
Greta è particolarmente incuriosita da Arturo, un ragazzo bellissimo e invadente, che sembra disturbarla nei momenti più inopportuni. 
Chiedendo informazioni su di lui però, Greta fa una scoperta inquietante: sembra essere l'unica in grado di vederlo. 
Come è possibile? Chi è davvero quel ragazzo? Perché la cerca di continuo? Cosa vuole comunicarle? 

"Era a un passo dal mio letto, sul quale sedette facendomi sussultare. Avevo la sensazione che se si fosse avvicinato di più mi sarei dissolta e forse un po’ lo aveva capito, perché si fece pericolosamente vicino e nonostante il freddo che emanava dal suo corpo sentivo dentro di me un calore rovente che mi faceva girare la testa. Mi sorrise e, nel farlo, mi guardò distrattamente la bocca, uno sguardo dato per caso che mi procurò una serie di emozioni come mai ne avevo provate fino ad allora. Non aveva peso, il materasso non aveva ceduto sotto la pressione del suo corpo, ma non me ne resi conto subito, ero troppo impegnata a combattere la paura e la rabbia di vederlo ancora lì e di essere stato capace di aver tirato fuori quella marea di emozioni che con cura avevo cercato di tenere chiuse dentro di me dalla morte della nonna. Non potevo permettergli di entrare così prepotentemente nella mia stanza, né nella mia vita; la sua presenza era un ago che qualcuno mi conficcava nella pelle suscitando terrore e insieme gioia e gratitudine. Cosa mi stava succedendo? Chi era? E chi ero io?"

Dopo una lunga ricerca, Greta scopre che il passato della sua famiglia nasconde numerosi segreti, e che dentro di sé custodisce un grande potere tramandato sino a lei da generazioni: la capacità di leggere i tarocchi. E' un'abilità potente quanto pericolosa. Greta saprà usare il suo talento per il bene, senza cedere alla tentazione di sfruttarlo per fini egoistici? 

L'idea di base è carina: un racconto che unisce magia, tarocchi, fantasmi e amicizia per dar vita ad un libro di formazione rivolto ai lettori più giovani. 
Tuttavia la storia si rivela incoerente in più punti, e si disvela al lettore tramite una narrazione a tratti eccessivamente lenta, a tratti invece decisamente troppo affrettata. 

La protagonista, che si presenta come una ragazza forte di carattere, cambia stato d'animo e opinione in maniera ridicolmente rapida e le sue scelte sembrano essere guidate da una totale mancanza di istinto di autoconservazione. 

Arturo, personaggio ambiguo, sembra il classico cattivo ragazzo, dall'aspetto cupo e dal passato torbido. La sua figura è estremamente stereotipata, ma sarebbe accettabile se fosse davvero solo il classico "bad boy" di uno Young Adult. Invece, la scoperta della sua vera identità, mi ha spiazzata. Negativamente.  

La prosa è estremamente semplice, banale e scialba, anche se impreziosita da rare frasi più curate, che prese singolarmente sono carine, ma che sembrano "incollate" in mezzo al resto del testo. 

Nel cuore di ogni dolore si nasconde sempre una possibilità che le cose possano andare meglio. 
“Vai, scopri quel dolore e rinasci!”

Nei dialoghi alcune parole in dialetto sicilano rendono più frizzante la lettura.

"Le dieci donne cantilenarono una domanda. 
« Cu trasi co ventu e nesci co focu? » chiesero. 
« Iu, picchì trasu cu nenti e nesciu addubbata» risposi senza pensarci. Non avevo mai sentito da nessuna parte quelle parole, nessuno me le aveva mai dette, ma sapevo nel profondo di me 
stessa che era quello che dovevo rispondere. 
Il primo gruppo si fece da parte e mi fece passare. 
« Cu voli sapiri li cosi di lu cielu e li stiddi talia? » cantilenò il secondo gruppo. 
« Iu, picchì lu futuru non mi scanta, vardu li stiddi e votu la carta» 
dissi con la stessa sicurezza di prima."

Interessante è anche l'inserimento di leggende e tradizioni tipiche della Sicilia, che evocano immediatamente una realtà misteriosa e ammantata di magia.

Ma nonostante il buon potenziale il plot è sviluppato male e si conclude con un finale del tutto sconcertante. 


1 commento:

  1. Ciao Chiara! :) Mi dispiace che non ti abbia convinta! Mi ispirava come storia!

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