mercoledì 23 dicembre 2020

"Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero" di Michael Ende e Wieland Freund


"Il mondo intero è una grossa storia, in cui tutti noi recitiamo" 

Quello di Michael Ende è un nome che fa subito sorgere uno spontaneo sorriso in molti. È stato uno scrittore che ha fatto sognare intere generazioni di appassionati lettori. Come dimenticare i lunghi viaggi di Bastiano e Atreiu ne "La storia infinita", la coraggiosa Momo, la forza d'animo del gatto e del corvo ne "La notte dei desideri"? 
Michael Ende è riuscito, nei suoi romanzi, ad usare una narrazione che con leggerezza riesce a toccare le corde più profonde dell'animo umano, capace di lasciare un ricordo indelebile in ogni lettore.

Rodrigo Gambarozza e scricciolo il suo scudiero è la sua ultima opera, che purtroppo aveva solo iniziato e non era riuscito a finire. Usando i suoi appunti, Wieland Freund, studioso di germanica e anglistica, l'ha conclusa per lui.

In Italia il libro è stato pubblicato da DeAgostini, in un'edizione particolarmente curata e arricchita dalle bellissime illustrazioni a colori di Regina Kehn.

La storia, ambientata in un'imprecisata realtà sospesa, "Nel bel mezzo del buio Medioevo, nel bel mezzo della settimana, e per di più nel bel mezzo della notte", ha come protagonista un bambino di circa dieci anni, Hastrubel Anaximander Chrysostomos, detto Scricciolo, figlio di una coppia di anziani marionettisti che avevano deciso di continuare il mestiere dei genitori sebbene non fossero particolarmente portati per quel lavoro.
Non hanno la fantasia né l'amore per le storie, doti fondamentali per gli artisti, e la loro vita non è affatto entusiasmante, bensì piuttosto noiosa. Questa è la ragione che spinge il loro unico figlio a scappare. Egli, avendo vissuto tutta la vita sul carro dei teatranti, non conosce nulla del mondo, in particolar modo non conosce il male e non ne ha paura. Ma poiché tutti non fanno che ripetergli che per crescere è indispensabile conoscere il male, scappa nella notte e si dirige verso la dimora del più temuto brigante della zona, Rodrigo Gambarozza, proponendogi di assumerlo come suo scudiero. 

"Questo suo straordinario proposito deve essere spiegato all’istante, perché altrimenti qualcuno potrebbe farsi un’idea del tutto sbagliata di Scricciolo e ritenerlo mostruosamente ardito o addirittura un eroe.
Scricciolo non era niente di tutto ciò. Coraggioso, infatti, è chi conosce la paura e la vince. Scricciolo, invece, la paura non sapeva proprio che cosa fosse, e per questo motivo non aveva bisogno di vincerla.
La paura ce l’ha soltanto chi conosce il male che alberga dentro di sé e pertanto lo rifugge. E anche di questo Scricciolo non sapeva nulla."

Peccato che Rodrigo non sia affatto un vero brigante, ma solo un uomo molto riservato che desidera condurre una vita solitaria lontano dai pericoli, dedicandosi alla cura dei suoi amatissimi cactus, e che proprio per tale scopo si è impegnato moltissimo ad inventare e far circolare le peggiori storie sul suo conto. 
Quando il bambino si presenta alla sua porta non ha il cuore di deluderlo e raccontargli la verità, perciò inventa per lui storie nuove e ben più assurde, da cui il bambino rimane affascinato. Per dissuaderlo dal suo discutibile proposito di dedicarsi ad una vita di brigantaggio, gli spiega che non può diventare un brigante senza aver superato una prova, ossia aver effettuato il crimine più efferato di tutti i tempi. Impresa difficilissima, per cui sarebbe meglio lasciar perdere.
Ma Scricciolo parte, deciso a compiere la sua missione. 
Quando i suoi genitori si presentano da Rodrigo per chiedere notizie del figlio, l'uomo gli spiega la situazione e mortificato, si unisce a loro per cercare il bambino. Riusciranno a trovarlo? E cosa imparerà, durante il suo avventuroso viaggio?



Scricciolo non parte solo alla scoperta del pericolo e del male del mondo, ma anche alla ricerca della propria vocazione personale. Sente che fare il marionettista non è quel che desidera, e prova in tutti i modi a cambiare la sua vita. Si sente incompreso dai genitori che, essendo molto più anziani di lui, non riescono a comprenderlo, non capiscono il suo desiderio di allontanarsi da loro e andare in cerca di una propria indipendenza.

Solo tentando di avventurarsi in strade diverse da quelle già percorse si può scoprire la propria, e questa sarà l'avventura di Scricciolo e Rodrigo. Infatti il libro narra il viaggio di un ragazzo alla scoperta di sé stesso ma anche di un uomo, Rodrigo Gambarozza, che per tanto tempo si è finto un brigante e invece comprende di voler fare il cantastorie.
Pur avendo età tanto diverse, Scricciolo e Gambarozza sono molto simili, entrambi in cerca della propria inclinazione. 


Un altro tema approfondito nel romanzo è la differenza tra paura e avventatezza.
Finché non si conosce la paura del pericolo, affrontarlo non costituisce una reale sfida, ma è appunto solo un gesto di avventatezza. Invece, riconoscere, affrontare e vincere la paura è autentico coraggio.

Con una narrazione poetica e frizzante, da fiaba, grazie all'uso di un narratore onnisciente che scherza con la metaletterarietà e gioca con le parole, "Rodrigo Gambarozza e Scricciolo il suo scudiero" vuole comunicare al lettore che la vita è imprevedibile e conduce, attraverso sentieri inconoscibili, percorribili spesso con un atto di coraggio, al proprio destino. 


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