venerdì 16 aprile 2021

Misteri in treno: "Il ladro dell'Highland Falcon"


"Il ladro dell'Highland Falcon" (The Highland Falcon Thief) è il primo romanzo della serie "Misteri in treno" di M. G. Leonard e Sam Sedgman, libri che si concentrano sul narrare avventure che hanno come sfondo la suggestiva ambientazione del treno. 

Da sempre, il treno ha costituito, per il suo aspetto e per le sue caratteristiche, un elemento di insostituibile fascino. 

Il treno è da sempre simbolo del viaggio e metafora di un percorso in divenire. 

Nella letteratura si riscontrano numerosi paragoni tra libri e mezzi di trasporto, per la loro capacità di permettere ai lettori di viaggiare con l'immaginazione. 

Vari scrittori hanno ambientato romanzi proprio in un treno. Come dimenticare, ad esempio lo scenario di una delle indagini di Poirot, "Assassinio sull'Orient Express", uno dei capolavori di Agatha Christie, la nota regina del giallo? 

Gli autori, con il loro libro, hanno desiderato in qualche modo omaggiarla, come testimonia la sua citazione che fa da introduzione. 

Quanto ai treni... che cosa può battere un treno?
Viaggiare in treno è vedere natura ed esseri umani, città e fiumi e chiese... in sostanza, è la vita. 

Harrison Breck, soprannominato Hal, ha dodici anni, e vorrebbe semplicemente stare a casa e disegnare o giocare con i videogiochi. Ma sta per avere un fratellino e, dal momento che sua madre dovrà stare con il papà in una clinica per qualche giorno, viene affidato allo zio Nathaniel, per accompagnarlo in un viaggio in treno. 

-Ti farà bene passare un pò di tempo con tuo zio. È un uomo interessante. - 
Hal fece una smorfia. Ogni volta che un adulto diceva che qualcosa ti faceva bene, sicuramente era noioso, faceva schifo, o entrambe le cose.

Hal, che non ha mai conosciuto lo zio e non ha mai viaggiato in treno, non è felice della nuova esperienza, che accoglie con poco entusiasmo. Tuttavia è costretto a ricredersi, dal momento che si rivela estremamente suggestiva. 
Il treno su cui viaggia, infatti, non è un treno normale: è "l'Highland Falcon", un lussuoso treno storico a vapore. Praticamente, un autentico pezzo di storia.
E quella sarà l'ultima corsa di quel leggendario treno. 
Peccato, però, che sul treno sia l'unico ragazzo di dodici anni. Almeno, questo è ciò che pensa finché non intravede una ragazzina che si nasconde e cerca di non farsi vedere da nessuno. Quando si accorge che Hal l'ha notata, gli fa segno di tacere. Hal si incuriosisce ancora di più: chi è quella ragazza? Perché si nasconde? Eppure, non è l'unico mistero che aleggia sull'Highland Falcon. Infatti, i vari ospiti iniziano a denunciare furti di oggetti preziosi. Chiaramente c'è un ladro, ma chi potrebbe essere? Mentre gli adulti si accusano reciprocamente, sospettano di chiunque e l'atmosfera si fa sempre più tesa Hal decide che è il momento di iniziare un'indagine che potrebbe rivelarsi decisamente più intrigante di un videogioco... 

La storia, a metà fra giallo e libro per ragazzi, è intrigante e ben costruita soprattutto grazie a personaggi che funzionano. 

Lenny, la ragazzina che si nasconde sul treno, diventa ben presto amica di Hal. Gli spiega di essere la figlia del macchinista, e gli mostra tutte le meraviglie del treno, illustrandogli il funzionamento del motore, che si rivela particolarmente affascinante. Essendo una ragazzina molto matura ma dalla mente fantasiosa, è una persona esuberante e piena di idee, sempre estroversa.

Hal, protagonista della storia, inizialmente è interessato solo ai videogiochi e al disegno ed è concentrato unicamente su sé stesso. Arrabbiato per essere stato "scaricato" dai genitori come se fosse un peso, ben presto si rende conto della fortuna che gli è capitata, occasione di confronto, scoperta ed evoluzione personale. 

Un personaggio importante è sicuramente lo zio Nathaniel, l'adulto che accompagna Hal, il quale riesce a convincerlo della bellezza di fermarsi ad assaporare il momento del viaggio, indipendentemente dalla destinazione, gli racconta alcuni dei suoi viaggi più belli, che lo hanno arricchito anche perché gli hanno permesso di conoscere persone diverse, con diversi modi di pensare e diverse abitudini. La conoscenza dell'altro, del diverso, è sempre un incontro prezioso che amplia la mente e ci fa uscire dalle nostre ristrette vedute. 

"Fa sempre bene ricordare che c'è un mondo pien di presone meravigliose."

Grazie allo zio, Hal scopre molte curiosità che prima gli erano ignote: si apre all'ascolto di qualcuno più grande e più maturo di lui, apprezzando, dopo un'iniziale reticenza, i suoi racconti e le sue spiegazioni. Dall'iniziale e irragionevole rifiuto infantile, il ragazzino adotta un atteggiamento maturo, che gli consente di affrontare un piccolo passo verso la crescita. 

La storia si schiera anche sottilmente contro l'abuso della tecnologia, ormai diventata una vera e propria dipendenza per molti, che non riescono più a godere del mondo circostante, troppo presi dall'ossessione di "controllare l'ultima notifica." 
Infatti: 

-È difficile vivere un'avventura con uno smartphone in tasca. Quegli aggeggi ipnotici ti impediscono di leggere una vera cartina e parlare con la gente. Io non voglio guardare uno schermo, ma il paesaggio. Voglio vedere il mondo.

Le illustrazioni di Elisa Paganelli, dal tratto delicato, arricchiscono il libro quasi ad ogni pagina, rendendo l'opera un piccolo capolavoro non solo a livello narrativo a anche sotto l'aspetto visivo. 

"Il ladro dell'Highland Falcon" non è solo un ottimo romanzo per ragazzi: è anche un intrigante giallo e un libro che riesce, senza diventare mai pedante, a raccontare la storia dei mezzi di comunicazione. Un'opera curatissima da ogni punto di vista, un'avventura accattivante che non potrà non piacere ai giovani - e, perché no? Ai meno giovani - lettori. 




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