lunedì 23 agosto 2021

"Goodbye Marilyn": l'onirica graphic novel Beccogiallo


Marilyn Monroe: donna, mito, sagoma. A tanti anni di distanza dalla sua dipartita, non c'è nessuno che, leggendo il suo nome, non pensi al bel viso simmetrico della diva bionda, dagli occhi intensi e le labbra carnose.

Tutti ne ricordano la bellezza elegante, la sensualità provocatrice ma mai volgare, la risata apparentemte spensierata, lo sguardo ammiccante che ha rubato il cuore di tanti uomini. 

Eppure, quando la storia di una celebrità viene raccontata tante volte diventa difficile ricostruire la donna dietro la leggenda, la verità dietro i racconti, la persona dietro la maschera del personaggio. L'umanità diventa leggenda, ma anziché elevarsi si riduce, mercificandosi.


E così, è effettivamente difficile dire se sia esistito qualcuno in grado di conoscere Norma Jeane e andare oltre i capelli biondi di Marilyn, una donna dalla personalità costruita ad arte, che amava essere inquadrata dai riflettori ma che sotto l'occhio di bue si è bruciata, come una falena che ha osato volare troppo vicina alla luce. 


Si può paragonare la sua personalità sfuggente anche ad una fatina, per richiamare l'immagine della bimba fatata che appare in alcune vignette, e che l'autore ha preso da un'idea di Antonio Tabucchi, che per primo aveva associato quell'immagine a Marilyn. 
Proprio con questa immagine inizia l'albo interamente dedicato a Marilyn edito Beccogiallo: una bambina dal volto triste e due ali di farfalla, che attraversa un mondo brullo dalla decadente bellezza gotica, metafora del passato nebuloso e inconoscibile della protagonista.


Gli autori hanno lavorato di fantasia, immaginando uno scenario in cui Marilyn non sia deceduta, ma semplicemente ritirata dalle scene, eclissandosi dal mondo dello spettacolo e rifiutando ogni intervista o dichiarazione pubblica. Pur consapevole dei numerosi rifiuti alla stampa, un giornalista italiano tenta comunque di inviarle una lettera per chiederle un'intervista, scrivendole un lungo messaggio di stima e apprezzamento per il suo lavoro di attrice e donna di spettacolo. Più delle sue parole, è un disegno da parte della figlia del giornalista a commuovere la diva, che accetta di incontrarlo, ma spiega che sarà lei a decidere di cosa parlare. Rinunciando a seguire una scaletta di domande preconfezionate, Marilyn racconta episodi importanti della sua storia, narrandoli da un punto di vista inedito: non si limita all'oggettività dei fatti ma vuole rendere l'interlocutore partecipe delle proprie emozioni, spiegare il freddo interiore che spesso provava e la solitudine che le attanagliava il cuore, in momenti in cui ad occhi esterni appariva serena e felice. 


In una storia che alterna finzione narrativa, -funzionale all'opera- e realtà storica dei fatti, questa graphic novel racconta il volto più nascosto di uno dei personaggi dello spettacolo più affascinanti di sempre. 


I colori, che si aggirano su una gradazione di viola scuro e nero, si sposano con tonalità chiare e fedde. Le figure umane hanno volti particolarmente curati, dagli sguardi tristi e malinconici, capaci di comunicare al lettore lo sguardo interiore dei protagonisti. 

Questa graphic novel è un'opera di impareggiabile delicatezza e fascino, perfetta per immaginare di poter conoscere meglio uno scorcio sull'anima di una delle regine del mondo dello spettacolo del secolo scorso, e la cui memoria resterà ardente nella mente di chi l'ha ammirata e sognata, inafferrabile come una delicata creatura celeste. 

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