venerdì 16 ottobre 2020

"Notte Stellata" di Elisa Verniaghi


Notte Stellata
è un libro di Elisa Verniaghi, del 2015, arricchito da bellissime illustrazioni digitali a colori, che permettono un maggiore coinvolgimento nella storia.

La protagonista è una giovane donna dai folti capelli rossi, di nome… no, non ha un nome, e neppure un passato.
Ha una particolarità: due grandi occhi blu, che racchiudono una stupenda notte stellata. La sua vita procede di giorno in giorno sempre uguale.
Un giorno la sua mano sinistra inizia a sbiadire: è questo bizzarro avvenimento a dare inizio alle sue avventure, il momento che mette il moto la narrazione, quando inizia a porsi domande sulla propria identià, assalita dal terrore di non averne nessuna.
Si reca perciò dall’Anziano, che a detta di tutti potrebbe darle delle risposte. 
Questo strano personaggio le rivela una verità sconcertante: il mondo in cui si trova non è che un insieme di luoghi nati dalla mente di qualcuno, ed ora lei sta sbiadendo perché il suo ricordo sta scomparendo .
Se vuole arrestare il processo di trasformazione  deve intraprendere un lungo viaggio fino all’inconscio della sua creatrice, che solo in questo modo si ricorderà di averle dato vita e non la dimenticherà, inserendola in un racconto.



《Noi tutti viviamo nel mondo della scrittrice. Potremmo anche dire che viviamo nella mente della scrittrice, perché lei chi ci ha immaginati. Tu non hai ricordi perché sei stata immaginata da subito così come sei e non hai nome perché quasi nessuno ha nome qui. Pensaci un attimo: quante persone conosci per nome nel tuo paese? 》
La ragazza si sentiva svuotata. Rispose con un filo di voce: 《Nessuno》 l'anziano continuò. 《È normale. Mi hai detto che vieni da un paese circondato dal granturco con un pozzo in piazza. lo chiamo "Il Paese delle Comparse" perché tutti hanno un ruolo ben definito, ma nessuno ha un nome. Hai detto che sei stata mandata qui da un medico; sai il suo nome? No? Ignorerai anche quello del panettiere, del contadino o della sarta. Inoltre avrai notato che tutto è sempre uguale lì: il granturco è sempre alto e rigoglioso, ad esempio, il medico è sempre vecchio, il panettiere porta sempre lo stesso grembiule...》《...la vedova sempre incinta》 sussurrò lei più rivolta a se stessa che all'Anziano.
Poi, a voce udibile, continuò: 《Com'è possibile?》
《 È semplice》 riprese l'ombra: 《qualcuno ogni tanto sparisce e viene sostituito. Quando la scrittrice scrive attinge spesso al Paese delle Comparse: i personaggi sono punti fissi nella sua mente, stereotipi, se preferisci, quindi li puoi inserire in ogni racconto. Nel tuo paese non ci sono sempre le stesse persone, ma sono sempre uguali: ad esempio se il panettiere scompare viene sostituito da un altro panettiere uguale al precedente. Quando qualcuno di noi viene inserito in uno scritto, scompare da questo mondo per vivere nel racconto o nel libro.》 [...]
《Non può essere. Non accetto di rassegnarmi a pensare che la mia vita dipenda da qualcuno che mi ha creata e si è poi dimenticato di me. Non può esistere un essere del genere. Non posso essere solo frutto della sua immaginazione. Quello che dici significherebbe in pratica che non esisto veramente, che non sono niente. Ma io parlo, ragiono, mi muovo.》





Dopo un primo momento di esitazione, decide di credere alla sua strana storia e avere fede nella scrittrice, mossa dalla speranza di non essere dimenticata, decide di partire. 

Riuscirà a giungere alla meta? 


Nel viaggio deve procedere sempre  avanti,  quando giunge in un nuovo paese la strada alle sue spalle si chiude, impedendole di tornare indietro. La strada è metafora della vita, strutturata come un percorso obbligato in cui è impossibile tornare sui propri passi e porre rimedio agli errori commessi, né tantomeno recuperare qualcosa che è stato lasciato indietro. Da ogni paese porta con sé qualcosa, solo dal paese d' Ombra la protagonista sceglie di non prendere nessun ricordo, come se volesse lasciar intendere che, quando si lasciano alcuni luoghi attraversati per errore, è meglio non portare con sé niente.


"-Dal paese d’Ombra non hai preso nessun oggetto- le ricordò la volpe.
-Lo so, ma non c’era più niente da raccogliere.
–"

Durante il cammino la ragazza incontra un animale, che diventa a tratti un gatto, a tratti una volpe: forse la mente che le ha dato vita non aveva deciso per lei una forma precisa. I due diventano subito amici e proseguono insieme il viaggio. Neanche il gatto – volpe ha un nome, perciò i due amici si battezzano a vicenda: lei diventa “Notte Stellata” e l’animale prende il nome “Pepe”.
Questo è significativo perché sono le persone a cui permettiamo di entrare nella nostra vita a definire chi siamo.
Lungo la via si unisce a loro anche cavallo: silenzioso e docile, rappresenta la fedeltà, che non ha bisogno di molte parole.

Ogni personaggio ha molto da dire e ogni elemento è importante in questo racconto bellissimo, un nuovo Piccolo Principe.


Il libro si presenta come un fantasy per ragazzi, poiché con la sua copertina ne attira l’immediata attenzione, ma è sicuramente un libro che possono leggere anche i bambini e i lettori più adulti, per la prosa semplice ma ricercata e per i contenuti estremamente metaforici.


"Notte Stellata" è una storia unica e magnetica, che gioca molto con il suo aspetto metaletterario.
Consiglio a tutti di leggerlo, perché apre la mente. Gli occhi stellati della protagonista, in copertina, riusciranno a scrutare gli anfratti più bui delle vostre anime.



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