mercoledì 14 ottobre 2020

Review Party: "Thunderhead" di Neal Shusterman

 





Thunderhead è il secondo capitolo della saga distopica "Falce" di Neal Shusterman, pubblicato dalla casa editrice Mondadori nella collana OscarVault.


Rowan, che dopo aver ucciso Maestro Goddard si è impossessato del suo anello, si è imposto come missione l'eliminazione delle falci che reputa indegne del compito. Si è attribuito il nome di Maestro Lucifero, indossa una veste nera e cerca le sue vittime per poi dare loro fuoco, l'unica morte da cui sia impossibile rianimare qualcuno.
Il nome che sceglie Rowan è caratteristico, perché è il nome di un demone ma anche il nome di colui che un tempo era un angelo.
 
Rowan crede di portare, con la sue azioni, il lume di una nuova era. Secondo Citra, invece, il male porterà altro male, la tenebra altra tenebra.

«E saresti tu questa oscurità necessaria?»
Invece di rispondere alla domanda, disse: «Ho scelto il nome “Lucifero” perché significa “portatore di luce”».
«È lo stesso nome con cui un tempo i mortali chiamavano il diavolo»
sottolineò lei.
Rowan alzò le spalle. «Immagino che sia colui che porta la torcia a proiettare le ombre più oscure.»


Citra, divenuta Falce, ha scelto per le spigolature una procedura che le sembra più clemente: avvisa i soggetti scelti di avere un ultimo mese di vita a disposizione, e chiede loro di decidere come desiderano morire.
Maestra Marie Curie approva, ma molte altre falci non sono dello stesso avviso, e vedono in lei la potenziale minaccia di un comportamento compassionevole che volevano lasciarsi alle spalle. Per questo, qualcuno attenta più volte alla loro vita.
Riusciranno a scoprire di chi si tratta e salvarsi?
E come si evolverà il dramma morale che divide Citra e Rowan?
Ha ragione Rowan, a schierarsi così fermamente contro un sistema che ritiene sbagliato? Oppure è Citra a fare la scelta giusta, cercando "il modo migliore per fare qualcosa che resta in ogni caso sbagliato?"
Chi dei due ha compreso meglio l'essenza del loro mondo?



Citra e Rowan hanno condiviso il medesimo apprendistato, anche se da prospettive diverse: lei guidata dalla saggia e pacata Maestra Maria Curie, lui irretito dal perverso ed eccentrico Goddard. 
Ciò che hanno vissuto non poteva non cambiarli profondamente. Hanno imparato come dare la morte ad un altro individuo in tanti modi differenti, una morte da cui non c'è ritorno e tutto quello che è stato loro insegnato ha avuto un'influenza su ciò che sono diventati. 
Emergerere dalla brutale realtà che li ha visti rivali non è stato facile, ma ora che Citra è diventata una falce, la distanza che la separa da Rowan è diventata, se possibile, ancora più larga: i due non sono divisi soltanto dal divieto delle Falci di avere una relazione amorosa, ma anche dall'aver maturato modi di pensare completamente differenti. Mentre Citra ha scelto la strada della clemenza che le permette di sentirsi in pace con la coscienza, Rowan invece è avvelenato dalla rabbia e dedica la sua esistenza a uccidere le falci che ritiene indegne del mestiere poiché, dopo lunghe ricerche, scopre che le loro spigolature sono spesso mosse da ragioni personali e non aleatorie, come dovrebbero essere. 
Tuttavia, dopo aver spigolato una falce che sembrava voler eliminare, con le sue spigolature un'intera minoranza etnica, scopre che quell'uomo era mosso dal risentimento di un amore che non aveva potuto vivere: non certamente un buon comportamento, ma causato da ragioni che Rowan non poteva conoscere. 

Il ragazzo inizia a porsi delle domande: è giusto giudicare qualcuno buono o cattivo in base alle proprie azioni, per quanto terribili? Oppure senza conoscere tutto il cammino che ha condotto una persona ad intraprendere determinate scelte, per quanto sbagliate, un giudizio è impossibile, e quindi anche il suo comportamento è inaccettabile?

L'amore tra Citra e Rowan, già nato sotto una difficile stella, sembra impossibile da vivere. 

"Come avrebbero potuto lei e Rowan avere un qualsiasi tipo di relazione quando erano obbligati a essere nemici fino alla morte? Anche ora che lui era perseguitato e lei portava il peso delle sue responsabilità di falce, come avrebbe potuto esserci qualcosa tra loro se non una disperata nostalgia?"

Rowan è un fuorilegge e Citra una falce, non dovrebbero nemmeno potersi incontrare. Inoltre, Citra non apprezza ciò che Rowan fa per vendicarsi del male che ha subito e che ha visto ingiustamente infliggere. 
Tuttavia, sebbene i due giovani si sforzino di stare lontani, il sentimento che li lega è intenso e impossibile da ignorare.

Viene introdotto un nuovo personaggio, Greyson, un ragazzo che desidera diventare un agente Ninbus, ossia un dipendente al servizio del Thunderhead, intelligenza artificiale che domina il nuovo mondo immaginato dall'autore. 
Essa vede in lui qualcosa di speciale, un cuore buono ed altruista, perciò lo recluta inaspettatamente per una missione importante. Saprà il ragazzo mostrarsi all'altezza del compito? 
Greyson ha sempre nutrito innata fiducia nei confronti del Thunderhead, che considera una vera e propria coscienza capace di confortarlo e aiutarlo in ogni momento, più umana e amorevole di ogni creatura umana. Per questo, Greyson vorrebbe servirla per ricambiare.

Gran parte di questo secondo romanzo si concentra sul Thunderhead: infatti, dopo ogni capitolo, si trova un paragrafo in cui esso parla in prima persona, spiegando che ama gli umani così tanto da cercare una comunicazione con loro e usare ogni strumento possibile per permettergli di essere felici.
Ad ogni individuo viene fornito un reddito e ogni necessario mezzo di sostentamento, anche se così facendo molti si trovano privi della motivazione di scegliere un percorso lavorativo che permetta loro di mantenersi e realizzarsi. 



"Gli umani, tuttavia, hanno una necessità di base oltre al semplice salario. Hanno la necessità di sentirsi utili, produttivi o almeno occupati, anche se il lavoro non porta nulla alla società.
Di conseguenza, sotto la mia guida benevola, chiunque voglia un lavoro può averlo, e con un salario superiore al RMG, in maniera che ci siano un incentivo da raggiungere e un metodo di valutazione dei progressi. Aiuto ogni cittadino a trovare un lavoro che lo soddisfi. Certo, pochissime di queste occupazioni sono necessarie, in quanto potrebbero essere tutte svolte da macchine, ma l’illusione di avere uno scopo è essenziale per garantire il buon equilibrio della popolazione."

In questo universo apparentemente perfetto, si inserisce la riflessione sulla criminalità. In questo mondo perfetto non ce n'è più bisogno, eppure il Thunderhead ha creato un sistema che possa permettere, a chi lo desidera, di ribellarsi e intraprendere una carriera criminale, diventando "un losco" e avvicinandosi ad altre persone con le stesse inclinazioni. 


"Eppure, i disordini persistevano. Ho cominciato a riconoscere nell’umanità qualcosa di fugace e difficilmente quantificabile, ma ben presente. In poche parole, gli uomini hanno bisogno di fare il male. Non tutti, certo, ma ho calcolato che per il 3 per cento della popolazione il senso della vita era tutto nella ribellione. Anche se nel mondo le ingiustizie erano state debellate, sentivano un bisogno insopprimibile di rivoltarsi contro qualcosa. Qualsiasi cosa."

Anche in un mondo perfetto, dunque, è impossibile chiedere all'uomo di essere perfetto? È giusto lasciargli la scelta -anche se illusoria- di percorrere strade sbagliate? 

Inotre, il Thunderhead non dovrebbe intervenire, ma riuscirà davvero a non cercare di aggirare le sue stesse regole, pur di aiutare gli uomini e servire quella che ritiene essere una giusta causa?
Ma gli uomini sono corrotti e tradiscono la sua immensa benevolenza. Come reagirà il Thunderhead, scoprendo che l'umanità che tanto ama lo ha preso in giro dall'inizio, creando zone che sfuggono al suo controllo?


Se avete amato il primo volume della saga di Falce, non potrete che essere conquistati da Thunderhead, che si rivela ancora più incalzante del precedente, con una narrazione che procede a ritmo serrato, proponendo nuove intriganti sfide morali.

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