giovedì 27 gennaio 2022

"La bici di Bartali": un libro per la giornata della Memoria

"Certe medaglie si apprendono all'anima, non alla giacca."


Il 27 gennaio è la giornata della Memoria. Una giornata per ricordare le troppe vite spezzate, la crudeltà umana, ma soprattutto per non dimenticare quanto sia sottile la linea che divide la follia dalla verità, l'umanità dalla bestialità. Quel periodo buio della nostra storia purtroppo non sembra averci insegnato il rispetto nei confronti del prossimo visto che, ancora oggi, le ingiustizie e le discriminazioni a danno di chi è diverso sono ancora frequenti.

Sono numerose le opere che raccontano storie brutali e terribili della Shoah,  alcuni autori hanno scelto invece di concentrarsi sulle storie più belle, storie di coraggio e di speranza, capaci di costituire fari nella notte, brillanti esempi di altruismo in un mondo egoista.

Tra le uscite proposte dalla casa editrice Harper Collins per questa occasione c'è "La bici di Bartali - La storia di un eroe segreto e di un giusto tra le nazioni", un grande volume cartonato scritto e curato da Megan Hoyt, con le grandi illustrazioni a colori a tutta pagina dal bravissimo artista Iacopo Bruno, disegnatore di grande talento dal tratto inconfondibile e affascinante.

Arricchito dalla postfazione della nipote Lisa Bartali, il libro racconta, con una prosa semplice ma poetica e suggestiva, quasi come se fosse una fiaba, la storia di Gino Bartali, un coraggioso italiano che ha giocato un ruolo importante nel contrastare la deportazione degli ebrei.

Gino Bartali è stato un campione sportivo, acclamatissimi per aver vinto, nel 1938, la più prestigiosa competizione ciclistica europea: il tour de France. Trovandosi a vivere nel periodo delle persecuzioni naziste, che naturalmente aborriva, sfruttò la sua popolarità per aiutare molti innocenti condannati alla deportazione a scappare e salvarsi. Pur trovandosi in una posizione privilegiata dimostrò grande coraggio, scegliendo ogni giorno di mettere a rischio la sua  vita pur di cercare di aiutare gli altri.

Quella di Bartali è la vita di un uomo come tanti, che ha trasformato la sua esistenza in una storia avventurosa ed eroica, diventando un esempio ed evidenziando che si fallisce come esseri umani ogni volta che si distoglie lo sguardo dalle ingiustizie e non si interviene in prima persona, per quanto pericoloso possa essere.

Gino Bartali è stato sicuramente una leggenda del mondo dello sport.
Eppure la medaglia che indossava con più orgoglio era quella che nel segreto teneva appuntata sull'anima, il riconoscimento elevatissimo di essere un uomo buono, non indifferente al dolore altrui. Semplicemente, umano.

Per tutta la vita, Bartali ha tenuto nascoste le sue straordinarie imprese, facendo suo il detto evangelico che comanda di fare il bene agendo nel nascondimento, senza vantarsene mai. Tuttavia le buone azioni e i grandi gesti non possono restare a lungo celati, e molte delle persone, che grazie a lui hanno avuto l'opportunità di scappare dalla morte, hanno raccontato le sue imprese, affinché tutti conoscessero la sua bontà e la sua abnegazione.

Oggi lo definiamo un eroe ma lui, umilmente, si definiva semplicemente un ciclista.
Ed è bello dunque ricordarlo così: come un uomo che non ha mai smesso di correre in bicicletta per inseguire gli ideali in cui credeva. 

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