martedì 25 gennaio 2022

"La casa di cenere" di Angharad Walker


La casa di cenere (The ash house) è un romanzo di Angharad Walker, pubblicato in Italia dalla casa editrice Rizzoli. 
Dopo aver perso i genitori, un ragazzo di tredici anni viene trasferito da un orfanotrofio all'altro, finché non viene mandato ad abitare nella Casa di Cenere. Un luogo ameno, isolato dal mondo, nascosto da un fitto bosco. Una casa lugubre in cui un gruppo di ragazzi e ragazze vive secondo regole severissime, in assenza di figure adulte. Ciascuno ha il nome di una virtù, e il nuovo arrivato, incapace di ricordare il suo nome, viene chiamato Solitudine. 
Per Solitudine è difficile comprendere le complesse meccaniche della Casa di Cenere, e non sarà facile integrarsi nel gruppo già affiatato di ragazzi: riesce ad instaurare un rapporto più stretto solo con Indipendenza, il quale cerca di diventare suo amico ma che si trova in difficoltà nell'accettare le loro divergenze di opinione. 
La difficoltà maggiore, per Solitudine, sarà nascondere agli altri i terribili dolori alla schiena, un segreto terribile dal momento che, alla Casa di Cenere, chi si sente male va incontro ad una fine terribile. 
Omertà e paura regnano tra i ragazzi, nessuno vuole parlare. Qual è l'orribile segreto della Casa di Cenere? 

Vera protagonista della storia è la casa, luogo fisico ma soprattutto psicologico, in cui si muovono i personaggi, osservando le regole imposte dal direttore, altra presenza non fisica ma fondamentale nella vita dei protagonisti, immagine paterna idealizzata. 
Si può dunque dire che l'assenza abbia un ruolo essenziale nella vita dei ragazzi: la casa e il direttore sono percepiti come presenze ma in realtà vuoti incolmabili. 

Solitudine è un protagonista con il quale si entra subito in empatia, poiché il suo costituisce uno sguardo esterno sulle vicende narrate, di cui viene più volte sottolineata l'assurdità. 

L'intero romanzo, narrato in terza persona, si alterna in capitoli brevi scritti dai punti di vista di Indipendenza e Solitudine, per permettere al lettore di comprendere meglio i pensieri dei due personaggi e le reciproche, abissali incomprensioni, che comunque non impediscono ai due ragazzi di diventare amici e affezionarsi l'uno all'altro. 

La prosa - frammentata, paratattica - alimenta il ritmo 
narrativo, un ritmo denso, lento e ripetitivo, quasi ossessivo, che descrive con disarmante lentezza la quotidianità assurda della casa di cenere. 
Questo ritmo contribuisce a caratterizzare l'atmosfera sospesa della storia, insieme a descrizioni che alimentano la percezione claustrofobica degli spazi.  

"La casa di cenere" è un romanzo che mi è piaciuto, un thriller per ragazzi in cui tutti i personaggi sono in bilico fra sanità mentale ed autoinganno, narratori inattendibili delle vicende, e pertanto diventa problematico capire quale sia la verità nell'intricato intreccio di bugie che propone l'autrice. 

Inizialmente non è per niente semplice comprendere la storia: il libro trasporta il lettore in un universo minuscolo, buio e incomprensibile, che risulta apparentemente privo di senso e si svela poco alla volta. 

Per quanto le svolte narrative mi abbiano stupita, riuscendo a sorprendermi, mi aspettavo però qualcosa di più dal finale, in particolar modo avrei preferito apprendere qualche informazione di più sul Direttore, sulla genesi della casa, sul passato dei ragazzi. 
Nel complesso, è un ottimo romanzo che è riuscito a tenermi incollata alle pagine, ma manca di completezza: nel suo tentativo di lasciare un finale in sospeso lascia troppi fili sciolti e idee incompiute, trasformandosi in un gioco psicologico e speculativo che purtroppo secondo me non soddisfa il lettore.

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