domenica 23 gennaio 2022

"Storia di ragazzi difettosi" di Valentina Sagnibene


"Questa è la nostra storia, la storia di chi è rimasto ai margini frastagliati del proprio angolo di mondo, per scelta, o perché la vita, come dice Mia, a volta fa proprio schifo. Noi siamo ragazzi difettosi." 

"Storia di ragazzi difettosi", pubblicato dalla casa editrice battello a vapore, è l'ultimo romanzo di Valentina Sagnibene, già apprezzatissima autrice di libri per ragazzi tra i quali "Con o senza di noi", pubblicato con la casa editrice Deagostini, che ho letto ed apprezzato e di cui ho parlato qui. 

Arianna ha tredici anni e vive con sua zia. Non ha mai saputo niente dei suoi genitori, sebbene spesso faccia domande a al riguardo, la zia si rifiuta categoricamente di parlarne. 
A causa della loro assenza nella sua vita, si sente costantemente come se le mancasse un frammento fondamentale di sé stessa, e questa mancanza la fa sentire difettosa, imperfetta. Un giorno vicino casa sua si trasferisce una coppia di coniugi cha ha una figlia della sua età. Si chiama Mia, è un'adolescente sicura di sé, dal carattere sfrontato e un pò aggressivo, che non si lascia intimidire da nessuno, nemmeno dai bulli del quartiere. 

Arianna, che ha sempre sognato di essere forte e coraggiosa, diventa ben presto sua amica. Ma Mia è davvero la ragazza che vuole far credere? 

In un racconto toccante ed emozionante, Valentina Sagnibene costruisce una storia di amicizia e tradimento, solidarietà e forza, un racconto di crescita che sarà sicuramente amato dai lettori più giovani.                                    Oltre ad usare una prosa svelta e un linguaggio accessibile ma ricercato, trova come sempre il suo punto di forza nei personaggi - verosimili nelle loro fragilità - nei confronti dei quali è impossibile non provare empatia: ognuno di loro ha semplicemente paura di essere visto, guardato per ciò che è veramente, e di scoprire negli occhi degli altri uno sguardo di disprezzo in cui percepirsi sbagliati. 
Scriveva Arthur Conan Doyle che "è impossibile predire il modo in cui agirà un uomo, mentre invece è possibile dire con precisione che cosa farà un certo numero di uomini messi insieme." Una frase capace di definire bene lo spirito di cameratismo che sovrasta l'individualità dei singoli, i quali si appiattiscono e si riducono a fotocopie, pur di sentirsi integrati e non respinti dal gruppo dei pari. 

Ciascuno esibisce una maschera per assumere l'identità che vorrebbe mostrare, perdendo così la propria essenza più vera e profonda, rinunciando alla propria unicità per una personalità dozzinale, ma che non sia oggetto di derisione da parte degli altri, massa indistinguibile al contempo oggetto di invidia e timore. 

L'autrice analizza tutti i suoi personaggi, svelandoli poco alla volta, ma si concentra soprattutto sul rapporto fra Mia e Arianna, ragazze opposte e che, se non fosse per i simili gusti televisivi, non potrebbero essere più diverse. Calma e posata l'una, ribelle e sfrontata l'altra, le loro differenze sembrano rendere impossibile la nascita di un'amicizia. Eppure tra le due si instaura un legame solido e autentico, un rapporto sincero che riesce, col tempo, a vincere resistenze, incomprensioni e il timore del giudizio dell'altra. 

Quella per le serie televisive è una passione che al giorno d'oggi accomuna sempre più adolescenti, i quali, incapaci di resistere all'istinto di perdersi in una storia, ma sempre meno pazienti a dedicarsi alla lettura, seguono con entusiasmo le avventure di protagonisti che spesso sono loro coetanei, identificandosi nei personaggi. 

Valentina Sagnibene dimostra di conoscere bene gli adolescenti, regalando ai suoi lettori una storia intensa che racconta con sincerità e poesia le vicissitudini di un gruppo di ragazzi che si trovano costretti ad affrontare situazioni familiari non facili, fingersi forti mentre dentro cadono a pezzi.

Le loro anime sono frammenti affilati di vetri rotti, specchi nei quali si sono cercati senza trovarsi mai, affamati di risposte e di vita, di scoperte.
I protagonisti della Sagnibene sono "ragazzi difettosi" perché sono imperfetti, come statue costruite a mano da un artigiano, e non prodotti realizzati in serie. Ma proprio in quell'imperfezione, nei loro difetti, risiede la loro bellissima e vera umanità. 

"Difettosi lo siamo un pò tutti. E aggiustarsi forse vuol dire semplicemente accettare questa cosa senza lasciarsi condizionare troppo. Volersi bene in tutto e per tutto. o meglio. Volersi bene, nonostante tutto."

Nessun commento:

Posta un commento