mercoledì 26 gennaio 2022

"Tigri di carta" di Sara Recordati


"Tutti i reazionari sono tigri di carta. Apparentemente sono terribili, ma in realtà non sono poi tanto potenti."

"Tigri di carta" è un romanzo di Sara Recordati, giornalista professionista che ha collaborato con diverse ed importanti testate giornalistiche. Già autrice dell'apprezzato "La figlia sconosciuta", con la sua seconda fatica letteraria ha incontrato il favore del pubblico, vincendo nel 2020 il prestigioso premio RTL e Mursia romanzo italiano.

Giulia è un'anziana donna di settant'anni, madre di due figli ormai adulti, Michele ed Eugenia, che non potrebbero essere più diversi: Michele, uno stimato chirurgo con una bellissima moglie e due adorabili bambini, e Eugenia  una studentessa inquieta che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo lavorativo, che si sente ingabbiata quando una relazione sentimentale diventa troppo seria. Giulia ama tanto Michele, molto meno Eugenia, a suo giudizio inconcludente ed irrealizzata. Inoltre, proprio quando era incinta di lei il marito l'ha lasciata per l'amante più giovane, dalla quale ha avuto un altro figlio, Ettore, che Giulia non ha mai voluto incontrare mentre con il quale, anche se solo da adulta, Eugenia ha instaurato un bel rapporto.
Ma anche il perfetto Michele nasconde un segreto, cioè la recente passione per la collega Anna, con cui rivive l'entusiasmo di un'intesa appena sbocciata.
IL tradimento di Michele diventa occasione per mettere in discussione la sua figura di figlio perfetto e uomo buono, e anche per far emergere i tanti segreti della famiglia, rimasti troppo a lungo nascosti.


Narrando vicende verosimili, torbide proprio come la nebbia di Milano, città in cui è ambientata la storia, l'autrice restituisce il ritratto di una realtà familiare frammentata e complessa, che sfugge a qualsiasi critica o giudizio.

Michele, Eugenia, Ettore, e Giulia sono i quattro protagonisti, personaggi difficili ma ben costruiti nelle loro contraddizioni ed ipocrisie.
Attraverso una prosa ricca e ricercata, che alterna sapientemente paratassi ad ipotassi, l'autrice utilizza il discorso indiretto libero per dar voce a ciascun personaggio, senza inserire giudizi esterni né considerazioni personali, affida interamente la narrazione ai loro pensieri, permettendogli di dare libero sfogo a emozioni e sentimenti, mettendone a nudo anche quelli più turpi.

Come l'incontrollabile passione adulterina di Michele per l'attraente collega Anna: trattandosi di qualcosa di estremamente negativo, un'onta alla sua vita perfetta, egli cerca di autogiustificarsi convincendosi che la causa non sia la sua debolezza, bensì il raffreddamento del rapporto con la moglie o il fascino irresistibile di Anna, che in realtà costituisce semplicemente una novità. In realtà è incapace di gestire con maturità traumi passati che non può fare a meno di rivivere nel presente.

"Quando la vedeva Michele pensava a una cosa sola e solo a quella. Era più forte di tutto. Il resto veniva cancellato, moglie e figli compresi."

Eugenia, artista costantemente in cerca del suo ruolo lavorativo nel mondo e di un partner,  tuttavia ogni volta che intraprende un nuovo lavoro o una relazione stabile e serena avverte l'incontrollabile bisogno di scappare dalle proprie responsabilità.

"Eugenia se la prendeva col mondo intero, tranne che con sé stessa: inveiva contro la sorte che si accaniva su di lei e non vedeva affatto la propria enorme capacità di autosabotaggio."

Ettore, porta sulle spalle il peso di essere stato il figlio di un adulterio e non riesce a staccarsi dalla madre eccessivamente apprensiva e ad intraprendere una vita autonoma ed indipendente. Inoltre l'omosessualità a lungo negata gli ha impedito di instaurare una relazione sana con un partner stabile.

"Da quando era vedova, Renata aveva riversato su Ettore tutte le attenzioni e, ora che era un uomo, incapace di trovare un'altra vera ragione di vita, continuava egoisticamente a trattarlo come un rgazzino insicuro. Riempiva le proprie giornate occupandosi del figlio, non volendo capire che così lo tratteneva in una sorta di limbo, un'eterna adolescenza che lo rendeva profondamente infelice."

Giulia, è una donna frustrata dalla vita che purtroppo non è mai riuscita a risollevarsi dalla delusione dell'abbandono del marito. Rivedendo in Michele l'unico uomo della sua famiglia a non averla abbandonata e ad adottare un comportamento apparentemente integerrimo, lo adora. Non nasconde di preferirlo apertamente ad Eugenia, la figlia di cui era incinta al momento del tradimento del marito alla  quale, dentro di sé, non ha mai smesso di attribuire la colpa della fine del suo matrimonio.

"Ora si fronteggiavano per quello che erano realmente: non una madre e una figlia, ma due persone strozzate da lacci invisibili che avrebbero finito per soffocarle. Al posto dell'amore, un'ombra tetra e velenosa da cui non potevano scappare."

Giulia, Michele, Eugenia, Ettore: personaggi infelici e spezzati, accumunati dall'insoddisfazione e dall'influenza di un tormentoso passato mai superato.

Sara Recordati costruisce una storia italiana di risentimenti e amori infranti, un libro dolorosissimo da leggere, ma che racconta situazioni familiari tristemente non infrequenti. La storia propone una risoluzione finale positiva, perché niente è irrisolvibile e non necessariamente ogni problema deve concludersi in un cataclisma. Tuttavia nessuna maturazione è possibile se non si affrontano in modo adulto tutti i demoni del proprio passato. 

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