Cosa ci rende umani? Cosa costituisce la nostra coscienza, facendoci diventare quello che siamo? Queste sono le domande che hanno dato vita al romanzo "Io sono Jai", di Christian Hill, edito dalla casa editrice Rizzoli.
Lucia, a soli quindici anni, ha già un seguitissimo canale youtube: "Steampunk Fantasies", dove carica video mentre gioca ad "Hardalaya", un popolare videogioco che appassiona numerosi giocatori in tutto il mondo.
Gestisce il canale insieme agli amici di sempre Marco e Mirella che non sono appassionati come lei, ma seguono le sue iniziative perché ha l'animo di una leader e non sanno resistere alla sua energia dirompente. Un giorno, durante una sessione di gioco, incontrano online un giocatore misterioso e particolarmente ben equipaggiato, che si fa chiamare Jai. Ha dei modi gentili, e Lucia non può fare a meno di domandarsi chi si nasconda dietro il suo profilo da giocatore.
Si scopre a desiderare di conoscerlo e, anche se amici e genitori la mettono in guardia da lui, gli da il suo numero di cellulare e inizia a chiacchierarci sempre più spesso. Jai però non è un ragazzo sereno: non accetta di incontrarla, e cerca di convincerla a giocare a Real Misteries, un nuovo videogioco che consiste nell'indagare su crimini realmente accaduti e irrisolti. Le fa credere che in quel gioco troverà qualcosa di importante che lo riguarda e che potrebbe interessare anche a lei e infatti, proprio grazie ad esso, scoprirà che uno degli youtubers che seguiva con più entusiasmo, è morto.
Sconvolta, Lucia decide di approfondire l'indagine, anche se tutti la incoraggiano a fermarsi. Ma lei, quando ha un obiettivo, difficilmente riesce a distogliere la sua mente da quel pensiero...
Ho sempre avuto una predilezione nei confronti dei libri per ragazzi, perché devono avere un ritmo particolarmente serrato per riuscire ad avvincere i più giovani, spesso presi da social e dispositivi digitali. E questo romanzo, avendo come tema centrale la tecnologia e l'ambiente virtuale, riesce ad intrattenere e appassionare grazie ad una storia grintosa che non perde mai ritmo.
"Io sono Jai" è una storia in cui realtà videoludica e fantasia si confondono, inducendo i lettori a riflettere sulla differenza fra mondo reale e virtuale.
Viene analizzato il confronto tra la protagonista quindicenne e i genitori.
Appartenendo a due generazioni diverse, guardano il mondo del web con opposti punti di vista: mentre la mamma di Lucia, Enrica, sostiene che guardarsi negli occhi sia più intenso che conoscersi attraverso un video sua figlia, essendo cresciuta con i social, ha un rapporto costante con i suoi followers e non potrebbe fare a meno delle sue lunghe ore di sessioni videoludiche, a tu per tu con lo schermo.
Per questo l'incontro con Jai per lei ha la stessa concretezza della realtà.
Jai rappresenta l'incognita, il mistero da approfondire, è un ragazzo che ha il fascino della distanza. Appare a Lucia irraggiungibile: nel videogioco che ama è dotato di grandi potenziamenti, ha modi raffinati, sembra interessato a lei e le rivolge attenzioni. Virtuali, sì, ma attraverso lo schermo Lucia è convinta di percepire calore e sentimento.
Marco e Mirella, gli amici di Lucia, cercano di frenare il suo entusiasmo, sospettosi sulla reale identità di Jai. In particolare Marco sembra infastidito dalla sua irruzione improvvisa, perché ha capito che Lucia non è rimasta indifferente. Marco è attratto da Lucia e non si accorge di Mirella, che cerca in ogni modo di attirare la sua attenzione e fargli capire che vorrebbe trasformare la loro amicizia in qualcosa di più.
Nonostante l'intreccio amoroso, i tre ragazzi sono uniti da un forte legame d'amicizia: si sostengono a vicenda e si appoggiano anche nelle avventure più strambe e pericolose, dimostrandosi solidali anche al di là del mondo virtuale.
"Io sono Jai" è un romanzo coinvolgente che ha saputo appassionarmi: una storia diversa dalle altre, intensa e profonda, che saprà lasciarvi un segno e vi indurrà a porvi delle domande su voi stessi e sul vostro rapporto con la realtà.
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