"Sorceline" è una storia a fumetti sceneggiata da Sylvia Diuyé e illustrata da Paola Antista, due autrici francesi. In Francia il fumetto è stato pubblicato in tre volumi, presso la casa editrice "Vents d'Ouest".
L'opera ha anche vinto il prestigioso premio Grand Prix des Lecteurs del Journal de Mickey.
In Italia la serie è stata acquistata dalla casa editrice Starcomics, che ha pubblicato il primo volume ad ottobre.
Non è la prima volta che i francesi scelgono di optare per albi sottili anziché per un unico lungo albo, e in Italia è stata rispettata questa scelta. Infatti il primo volume è fedele all'edizione francese, persino nel titolo: "Sorceline, un giornò sarò fantasticologa" (Sorceline: un jour, je serai fantasticologue).
L'opera, oltre a presentarsi curatissima esteticamente, è anche arricchita dalla prefazione di un'autrice d'eccezione, Licia Troisi, regina indiscussa del fantasy italiano che ha amato moltissimo il fumetto, consigliandolo a tutti gli amanti del genere.
"Benvenuti all'isola di Vorn! Qui tutto è cupo, lugubre e pauroso. In una parola... è fighissimo! Esattamente ciò di cui ho bisogno..."
Sorceline è una ragazzina vispa e piena di entusiasmo, appassionata di creature leggendarie, ossia esseri viventi speciali la cui esistenza è avvalorata solo da libri e leggende ma non è confermata da prove scientifiche, anche chiamati "criptidi".
Il loro studio è detto, appunto, criptozoologia, e il desiderio della protagonista è diventare una criptozoologa.
La storia inizia quando la ragazzina viene ammessa al prestigioso stage di Archibald Balzan, uno zoologo specializzato in esseri fantastici.
Lì incontra anche un piccolo gruppo di compagni, con cui dovrà collaborare ma anche essere in competizione. Solo il più meritevole fra loro diventerà infatti l'assistente del Professor Archibald.
Sorceline, anche se dimostra un notevole disprezzo per le regole, riesce a conquistare la stima del maestro grazie al suo talento, sorprendente e innato, per le creature magiche, che è in grado di percepire e distinguere ad un primo sguardo.
Sorceline è convinta che le sue abilità derivino dallo studio. Ma se scoprisse che non è esattamente così? E che, dentro di sé, custodisce doti sorprendenti e nascoste? E, forse, persino... pericolose?
"L'accademia" in cui studia Sorceline è un ambiente ben definito, un microcosmo dove la protagonista può impiegare il proprio talento stando a contatto con le creature che ama tanto. L'autrice ha un'idea precisa nella mente: decrive con dovizia di dettagli la flora e la fauna della piccola isola di Vorn, luogo dove si incontrano ambientazioni classiche che ricordano la scuola magica di Harry Potter e le lussurreggianti terre delle più antiche e suggestive leggende.
Interessante è la riflessione che la storia propone sulle parole. La protagonista infatti, ha un carattere fumantino e tende a maledire le persone con cui ha dei diverbi, insultando spesso il prossimo alla leggera.
Un compagno, però, un ragazzino dall'aria saggia di nome Merode, le fa giustamente notare che non bisogna mai parlare con leggerezza, che le parole hanno un peso e possono avere delle conseguenze. Questo vale di più in un universo fantastico, nel quale le parole hanno un potere effettivo e concreto, ma anche nella realtà bisogna tenere in considerazione questo insegnamento. Mi è sembrato significativo ed educativo, da parte dell'autrice, sottolinearlo.
La protagonista, con i suoi pregi e difetti, un pò saccente ma piena di voglia di fare, sarà la guida del lettore nella realta immaginaria dell'isola, un luogo dove riuscirà a conoscersi meglio e dove scoprirà che nessuno ha un nemico peggiore di sé stesso.
Sorceline è un fumetto incantevole, con disegni delicati e un piacevole contrasto di colori caldi e freddi.
Le vignette, che riescono ad esprimere efficamente il dinamismo, sono inserite in un layout regolare, ma a suo modo frizzante.
La comunicazione si concentra sulle espressioni dei volti, in modo particolare sugli sguardi: gli occhi dei personaggi sono curati sin nelle più sottili sfumature di colore, e riescono a trasmettere le emozioni. Molte vignette, infatti, si concentrano quasi completamente sugli occhi.
Non solo quelli della protagonista- particolarmente grandi, verdi e chiari come le paludi- ma anche quelli degli amici di Sorceline, gli occhi pensierosi del maestro, quelli sfuggenti di Merode.
La concentrazione sui dettagli mi ha particolarmente colpito tanto che, per notarli e apprezzarli al meglio, ho riletto l'opera due volte.
Il fumetto è riuscito a coinvolgermi e incuriosirmi, nonostante la sua brevità.
La lettura diventa sempre più appassionante, finché, come scrive Licia Troisi nella prefazione:
Ti trovi all'ultima pagina e ti sorprendi a dire 《Ma come? Di già?》
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