"Jonas leggeva il suo libro steso sul letto. Amava starsene lì, lontano dai rumori, quando fuori faceva molto freddo. Anche se ci era abituato al freddo, e tutto sommato non gli dispiaceva quella carezza gelata sulle guance, quando camminava per strada.
Ma leggere i libri nella sua stanza lo faceva sentire protetto, specialmente da quando aveva cominciato a vedere quegli strani tipi che correvano per la città, mentre gli altri, tutti gli altri, sembravano non accorgersene.
Li vedeva ovunque. Se ne stavano seduti sul tram, oppure nei supermercati. Una volta ne aveva visto uno nella sala d’aspetto del dentista.
Sua madre, di nascosto, un giorno lo aveva portato da un medico. Il dottore gli aveva guardato le pupille con una lampadina, poi lo aveva fatto camminare avanti e indietro per la stanza, gli aveva fatto fare delle flessioni e guardare dei fogli con delle macchie nere.
Gli aveva chiesto cosa ci vedeva, in quei fogli.
– Macchie nere grandi.
– E nient’altro?
– Macchie nere più piccole.
Il dottore aveva messo i fogli in un cassetto e aveva detto alla mamma che non c’era nulla di cui preoccuparsi. Spesso capita di inventarsi un amico immaginario, i bambini lo fanno.
A una certa età l’amico immaginario sparisce, così come è apparso. E tutto torna a posto.
Jonas non la capì questa faccenda dell’amico immaginario. Lui non era più un bambino.
E quelli che vedeva non erano suoi amici."
Jonas è un ragazzino di dodici anni che, in bilico fra infanzia ed adolescenza, ha iniziato a provare il senso di disagio tipico della sua età.
Ma Jonas è anche un ragazzino atipico, perché vede cose che gli altri non vedono, e sente voci che gli altri non odono. Nonostante le quotidiane difficoltà dovute a queste stranezze, come ogni suo coetaneo si pone domande importanti, interrogandosi sul futuro, sulla felicità e sulla speranza di chi non si scoraggia mai, neppure nelle situazioni peggiori.
La vita, con la sua bellezza, si mostra a lui, ricca di promesse e incertezze. Un esempio è la dolce Nina, una sua amica cieca, ma sempre sorridente nonostante la sfortuna che le è capitata in sorte. Jonas la ammira molto e lentamente si rende conto di amarla.
Però la bellezza nasconde sempre un orrore segreto, e quell'orrore Jonas lo vedrà da vicino: infatti scoprirà l'esistenza di creature che tramano per uccidere la speranza nel suo mondo e strozzare il futuro delle persone. Queste creature vogliono portare sul pianeta il dominio del "mondo nero."
Una sola persona può impedirlo. Una persona che cela in sé il potere di chiudere il varco ed impedire il passaggio al mondo nero, un ragazzo-porta: quel ragazzo è Jonas.
Jonas e il mondo nero è un romanzo per ragazzi ma, come tutti i migliori romanzi di questo genere, si rivolge a lettori di ogni età. Scritto con uno stile che mi ha ricordato la penna di Gaiman, riesce a regalare quel brivido di sottile inquetudine che rende impossibile interrompere la lettura. Il libro spinge il lettore a porsi domande importanti su sé stesso e sulla vita, sul modo di viverla e di affrontare le avversità.
Jonas, come Coraline, si ritrova a fronteggiare un incubo sconosciuto che minaccia il suo mondo. Jonas però non è un eroe dai riflessi pronti, è un ragazzino con gli occhiali spesso perso nelle sue fantasie. Ma con un cuore in grado di volare alto, e soprattutto capace di vedere la luce anche quando è buio.
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